Facciamo il punto della situazione , forse non siamo più un popolo di santi , poeti e navigatori , ma è certo che siamo un "popolo di gastronomi".
E' stato inaugurato da pochi giorni FICO (Eataly World) a Bologna , 9.000 mq di eccellenza culinaria , 45 luoghi di ristoro , 20.000 mq di fattorie per biodiversità agraria. E' il più grande parco a tema dell'eccellenza alimentare al mondo. Ne sono coinvolte 150 aziende con i migliori prodotti alimentari d'Italia.
Basterebbero i dati esposti per fare affluire in questo "parco" almeno un poco dei visitatori di Disneyland ( 16.000.000 l'anno !) , creando così un indotto che risanerebbe buona parte dei nostri debiti .
Ma non basta ! In Emilia c'è Parma che è stata insignita come "capitale mondiale del gusto" , l'UNESCO la considera "città presidio della gastronomia " e l'Appennino emiliano " Riserva dell'uomo e della biosfera dell'UNESCO".
A Modena abbiamo lo chef più stellato del mondo , Massimo Bottura, patron del ristorante "La francescana" ( un pranzo d'assaggio costa sui 250 euro a persona , prenotazione non prima di sei mesi ) .
Osteria Francescana di Massimo Bottura - Modena
Primo piatto da 90 euro!
Secondo piatto da 80 euro!
Tralascio le eccellenze mondiali che solo in Emilia si producono cito solo : il prosciutto di Parma, l'aceto balsamico di Modena , i tortellini e il Parmigiano reggiano ( da poco insignito di - miglior formaggio del mondo -).
Dopo una simile esposizione mi vien da dire " come mai non ci sono le transenne per entrare in Emilia per il naturale afflusso di turisti ?"
Mi sono limitato al solo settore del gusto , ma l'Emilia vuol dire Ferrari , Maserati , Lamborghini , splendide città d'arte e musei .
Se tutte queste cose le avesse una qualsiasi altra nazione , basterebbero per far quadrare i conti , evidentemente siamo geniali ma non sappiamo venderci bene perché siamo normalmente ricordati per la mafia , le diatribe politiche e la maleducazione.
Franco
P.S. - (Io, che non ho avevo abbastanza soldi per cenare da Bottura, ho ricevuto una sua dedica) Francesca
Non capisco perchè ci si debba arroccare solo su un argomento, nella fattispecie: cibo. E perchè lo si debba associare, obbligatoriamente, al ristorante più caro di Modena. Eppure l’ho scritto nel mio commento precedente e pure Franco e Nembo l’hanno ben esposto: Modena NON è solo cibo e neppure è solo Bottura. Caspita, c’è tanto altro come in tutte le città d’Italia, Arte, Cultura e cibo ottimo a poco prezzo. Basta saperlo cercare.
Modena non è solo Bottura , ci sono ristorantini deliziosi che con 20/25 euro mangi ottimi tortellini , zampone con lenticchie e zuppa inglese ,il tutto annaffiato da Lambrusco (groupon è un valido aiuto – anche tripadvisor del quale sono collaboratore).
Consiglio anche gnocco fritto e tigelle(crescentine) , con affettato misto e formaggi sempre sui 20 euro max.
Qui in Italia la crisi di poverta’ è molta alta e grave. ma per mangiare dallo , chef Bottura, non serve fare un mutuo, si va in luoghi comuni una pizzeria dopo una bella pizza e una birra cosa ci manca.la pubblicita’ di questo chef. nello stomaco mica si vede. dove sei riuscito pranzare, non dobbiamo farsi prendere dal panico perche’ non hai pranzato da Bottura.Io non faccio la grande se sono piccola? Chi si accantenta mangia.!!! Un sauto
Ringrazio Francesca per la reclamizzazione di Modena , vorrei dire che le iniziative di servizio solidale sono più di una ,”Portobello” è importante” , ma esiste anche GAS (gruppo acquisto solidale)la Coooperativa sociale Oltremare , l’AILModena e tante altre. Normalmente i supermercati danno anche alle varie onlus i prodotti in scadenza(non scaduti) , i panifici il pane della sera e così via.
Vorrei dire che a Modena c’è il libro più bello del mondo (così chiamato )…”la Bibbia di Borso d’Este”. Ma sono tantissime le cose che potreste vedere…venite venite.
Io direi di non ancorarci su idee e preconcetti che tendono a fossilizzarci e ad imbalsamare i nostri pensieri. Al di là dell’Osteria Francescana sulla quale io ho, deliberatamente e giocosamente, calcato un pò la mano, Modena è anche tanto altro, inteso come Arte, Cultura e ottimo cibo per tutte le tasche. Cominciamo per esempio dal Duomo con la sua Porta Regia affiancata dai due leoni, da Piazza Grande e dalla Ghirlandina, dichiarati nel 1997 dall’UNESCO, Patrimonio dell’Umanità. Si può continuare la visita all’interno delle Sale del Palazzo Comunale per poi proseguire per Palazzo Ducale e visitare i numerosi Musei ricchi d’Arte e Cultura. Per quanto riguarda il cibo, come in tutte le città italiane, c’è solo l’imbarazzo della scelta, per ogni palato e per ogni tasca.
Mi preme, però, far presente una cosa importante: da circa 4 anni a Modena è nato PORTOBELLO, Un progetto solidale al quale collaborano cittadini, imprese, associazioni e istituzioni della città emiliana con generosità e che coinvolge circa 200 volontari. Si tratta di un supermercato “speciale”, dove chiunque può mettersi a disposizione degli altri, donando il proprio tempo o il proprio denaro, oppure “ricambiando” quanto ricevuto dall’Emporio con una attività di volontariato da svolgere nella struttura o nelle associazioni del territorio. L’attività fondamentale dell’emporio sociale modenese è la raccolta e la distribuzione di beni di prima necessità, per contrastare la povertà attraverso un progetto di comunità. Insomma Portobello permetterà a chi ne ha bisogno (e ne fa richiesta) di fare acquisti senza denaro, utilizzando il codice fiscale come una tessera a punti. Signori, vi sembra poco?
Signora Rosa, congratulazioni per il suo buon senso di massaia di casa: cibo sano e semplice a prezzi bassi=popolari. Con scienza e tecnologia odierna oggi vince e vende molto bene la produzione industriale. Non mi dilungo, ma si vende molto piu’ pizza fatta all'”americana” in giro per il mondo, che la pizza Napoletana. Cibo della culinaria napoletana che ha le carte in regola per essere Patrimonio dell’Umanita’ ed elevarla a regina del mondo come qualita’ e bonta’. Abbiamo scelto di rimanere al concetto del romantico e storico a forni a legna: provando che siamo santi, poeti, navigatori e non industialisti. Altre Nazioni hanno colto l’opportunita’di questo caratteristico cibo originato a Napoli e hanno industrializzato la produzione a “catene di montaggio” per un prodotto finito venduto a basso prezzo per il piacere del mangiare dei popoli. Si puo’piangere quanto si vuole, ma al gioco del mercato vince il commercio che vende. Cordiali saluti e Santo Natale,Paul
Un’occasione di prestigio per avere relazioni economiche di lavoro e ricerca di sviluppo in questo settore agroalimentare, non dimenticando che la cucina Italiana è da sempre la più apprezzata al mondo grazie alla tradizionalità mediterranea e ai suoi cuochi. Si può mangiare bene in qualsiasi posto da Nord a Sud, aggiungendo al proprio carnet i vari posti dipende poi da quali sono le proprie priorità, e disponibilità che rimane un mix per il proprio palato. Certo che ognuno santifica il proprio paese, la propria regione,ma rimane sempre grande Italia per l’arte culinaria.
Caro Lorenzo è chiaro che il problema è grave e che ci sono 18 milioni di italiani sulla soglia della povertà , guai però se ci mettiamo a piangere sulle nostre miserie. Abbiamo delle eccellenze che possono risollevare il paese … a mio parere ben vengano queste iniziative. Poi il cibo è quello che incide meno sull’economia di una famiglia ,se si corre dietro alle offerte che sono tantissime , una famiglia di due persone può vivere decorosamente con 10/15 euro al giorno (di solo cibo si intende).
se i prezzi fossero piu’ abordabbili si potrebbe fare anche delle gite gastronomiche ma in quei luoghi ci si arriva solo per le magnificenze dell”arte è si cerca un posticino economico dove portiamo le nostre sorelle della terza età.quindirestano posti solo per chi ha le tasche piene. mi scuso ma non so scrivere,sono quasi analfabeta.
Ho conosciuto Bottura e ho anche mangiato sue pietanze ,quando non era ancora uno chef superstellato e non bisognava fare un mutuo per abbordarlo , sono sincero la sua cucina innovativa non mi ha mai entusiasmato è particolare , artistica ,decisamente creativa, ma preferisco la tradizione. Ora è un big e ogni cosa che tocca diventa oro,anche grazie anche ad una moglie che è un intelligente manager.
Ma se ci fosse una crisi mondiale? E se, a parte maleducazione, mafia e diatribe politiche, ci fosse, non solo in Italia, insicurezza, violenza, e pochi soldi? Ah,la potenza delle statistiche addomesticate. Da tempo dico che ci vorrebbe una conferenza mondiale che chiarisca i problemi del mondo, in particolare che, se non cambia l’assetto, non tutti possono aspirare alla crescita. Altro che “giornate” dedicate a questo o quel dettaglio. Questa non è una critica, Franco, ma un disappunto malcelato, una rabbia che ti prende… Grazie, comunque.