Diciamo la verità,  i poveri sono davvero fastidiosi, mettono a disagio con la sola presenza, costringono tutti quelli che non vivono in condizioni disagiate come loro, a farsi scomodi esami di coscienza. Cosa pretendono i poveri con l’ostentazione sfacciata dei loro bisogni, la continua denuncia delle loro necessità, i segni della differenza sociale ostentati come stigmate? Un po’ di contegno insomma, che stiano al posto loro, che restino nei loro quartieri, nelle loro periferie, che spingano il carrello nei discounts di borgata e non diano fastidio.

 

E anche i disabili in fondo, ammettiamolo, con tutte le loro esigenze, le rivendicazioni, le pretese di accettazione, l’abbattimento delle barriere architettoniche, i percorsi scolastici dedicati a loro.

 

Insomma, Ugo Foscolo espresse così questo fastidio: " la povertà è vergogna che nessun merito lava. E’ diritto non perseguitato dalla legge ma perseguitato più crudelmente dal mondo".

 

La povertà è diventata una colpa, una vergogna, di questi tempi, uno stigma sociale. Come la differenza fisica, la diversità, che mette così a disagio i normodotati. Questo sembra almeno l’orientamento inconfessato di alcuni tra i migliori licei classici di alcune città del nostro Paese che alla ricerca degli studenti pubblicizzano la loro scuola nei siti del Ministero dell’Istruzione con toni tra il classista e il razzista. E l’ansia di mostrare che nelle loro scuole non ci sono impedimenti alla didattica normale e al raggiungimento degli obiettivi scolastici. I toni utilizzati da questi Istituti  sono quelli da razza superiore che rassicura i genitori dei quartieri bene che tra le mura delle loro scuole non ci sono né poveri, né nomadi, né stranieri, né disabili. Insomma, si tratta di scuole che ci tengono a mostrarsi come luoghi esclusivi per gente esclusiva. E lo dicono senza vergogna, senza neanche rendersi conto di quello che scrivono.

 

Ho letto alcune pubblicità su licei famosi locati in diverse città italiane. Sentite qua:

 

Liceo di Roma: "L’essere il liceo classico più antico di Roma conferisce alla scuola fama e prestigio consolidati. Le famiglie che scelgono questo liceo sono di estrazione medio-alto-borghese per lo più residenti in centro ma anche provenienti da diversi quartieri richiamati dalla fama del liceo. (Ed ecco la "perla"): Tutti gli studenti, tranne un paio, sono di nazionalità italiana e nessuno di loro è disabile".

   

Capito che roba? Manca solo che scrivano che sono di pelle bianca, razza ariana purissima.

 

Ma continuiamo la lettura.

 

Liceo di Genova: "Il contesto socio economico e culturale propriamente di livello medio alto, e l’assenza di studenti con caratteristiche particolari dal punto di vista della provenienza culturale , come ad esempio nomadi o studenti particolarmente svantaggiati, costituiscono un background favorevole alla collaborazione e al dialogo scuola famiglia".

 

Ma che vuol dire tutto questo? Significa, in soldini, iscrivete pure qui da noi i vostri figli perché qui ci sono solo ricchi, non ci sono né figli di poveri né studenti disabili. E ancora: Se siete poveri non iscrivete da noi i vostri figli perchè si troverebbero a disagio. Poi, forse presi da un lievissimo senso di colpa, precisano: " scusate abbiamo una decina di figli di disgraziati portieri e custodi, di cui purtroppo non sappiamo come liberarci, ma sono pochi però vi garantiamo che faremo del nostro meglio perché non vi diano fastidio".

   

Sono così sfacciatamente classiste queste pubblicità che violano la Costituzione negando il ruolo che la scuola pubblica dovrebbe avere.

Io sono sempre andata a scuola negli Istituti frequentati sia dal basso proletariato che dalla borghesia milanese, ma studiavamo e crescevamo tutti insieme nella unità ed integrazione totale.

 

Ma come diceva Giovenale, si sa che, la reputazione e il credito dipendono soltanto dai quattrini che uno ha in cassaforte.

   

Francesca

12 Commenti a “LA POVERTA’ E’ UNA VERGOGNA? (Provocazione)”

  1. gianna ha detto:

    Francesca, il post di oggi che ai scritto non manca nulla,hai parlato di poverta’, non è come sai un argomento nuovo, penso sia orribile non potere avere nulla nemmeno un pasto fatto tra le mura domestiche, è non solo L’Italia e sempre stata generosa parlando dei tanti emigrati, che al sol pensiero che sono piu’ i morti che arrivano che i vivi, con barconi di fortuna ma come sappiamo non tutti arrivano, ma scappano dalle guerre augurandoci di aver fortuna,i commenti che sono riuscita leggere per causa internet,hanno detto il vero la poverta’ e orribile fa sempre parte alla miseria.non basta la Caritas, per sfamare centinaia e migliai di persone, ma serve non parole ma fatti concreti. Che i nostri tanti Governi non sono riusciti fare, tante promesse e pochi fatti,ci sono stati e provati diversi colori di partito,ma solo promesse tutti i nostri di qualsiasi colore.I Governo Italiano è solo stato sempre generoso con gli straniere, per fortuna uscivano da solo guerre, ma trovavano la morte in mare lungo il loro percorso, con barconi pericolosissimi,Noi siamo fortunati ma non ricchi che abbiamo un lavoro, ma fermiamoci a pensare che ci sono famiglie numerose , senza entrate a fine mese, ecco la povertà e la miseria, certo c’è la Caritas, che ti dono un piatto caldo, ma non si vive di solo pane. per capire chi soffre la miseria bisogna passare da quella strada,i nostri nonnini che vanno tra i bidoni cercare da mangiare.questa non è poverta’E’solo Vergogna, del nostro Governo Italiano.Un saluto e grazie.

  2. francesca (franci) ha detto:

    Caro Giulio, so che questi articoli fanno andare fuori dai “fogli”ma tant’è, questa è la realtà che ci circonda e ogni tanto bisogna raccontarla. Certo sarebbe più semplice parlare di gnomi, folletti, fatine e giretti, ma alla nostra età saremmo davvero ridicoli! Ma ti prometto che la prossima volta ti racconterò dei miei incontri amorosi…..segretissimi…..Ahahahahahah…..Ciaooooooo

  3. Giulio Salvatori ha detto:

    Cara Francesca. Siccome siamo già stressati, imcaz..ti, amareggiati, delusi ecc ecc, questi articoli , ad uno come me, gli fanno aumentare la pressione. Ma ti immagini? Uno che ha dato i miglior anni alla politica, al partito, perchè ci credeva e, forse, ci credo ancora…E poi, mi pongo una domanda:- ma per chi ho lottato?- Ho lottato per vedere “compagni” seduti sulle poltrone che sembrano damerini. Sono lontani dai problemi della gente, sono lontani dalle famiglie povere, sono lontani dalle persone disabili.Attenti, semmai, dico tutti, ma proprio tutti.Io, non vivo in una città, ma vedo che certi percorsi pedonali, che dovrebbero essere di facile accesso anche ai disabili, sono interrotti da un palo della luce o della segnaletica. Quindi, la non attenzione ai problemi della povera gente , incominciano dal basso.Comunque, Avanti Tutta, prima o poi, qualcuno si brucerà.

  4. francesca (franci) ha detto:

    Scusate signori, ma vogliamo renderci conto che, al di là degli extra-comunitari arrivati fin qui col gommone, i nuovi poveri siamo noi e, di conseguenza, i nostri figli? Non più solo disoccupati, anziani o famiglie numerose: oggi vivono al di sotto della soglia di povertà anche i lavoratori, le famiglie non necessariamente numerose, i giovani.Il rischio di povertà fra i giovani, in Italia, sta aumentando. E si tratta, parlando di povertà assoluta, della forma più grave di indigenza, quella di chi non riesce ad accedere a quel paniere di beni e servizi necessari per una vita dignitosa. Padri di famiglia che perdono il lavoro a causa della crisi ma anche del decentramento delle industrie. Di conseguenza, spesso, perdono anche moglie, figli e casa, e spesso costretti a dormire in auto e mangiare alla Caritas, perchè troppo vecchi per essere riassunti e rimessi nel mondo del lavoro e troppo giovani per la pensione. Sono situazioni irrisolvibili e aggravate da sotto occupazione, magari in nero, e a bassissima remunerazione a livello di sfruttamento.

  5. Giulio Salvatori ha detto:

    PS: è rimasto nella penna. Dalle mie parti si dice .-La tacca ne rivà dal legno-

  6. Giulio Salvatori ha detto:

    Dalle mia parti si dice : . Non credo ci sia bisogno di spiegazione. I figli sono spugne che assorbono gli umori di casa. Il benestante non sopporta che il povero sia a contatto diretto col proprio figlio. E non fanno nulla, o poco, per far capire che la Società comprende anche i poveri. Quei poveri che hanno creato i ricchi e, che si continua sulla stessa strada. Pochi giorni fa, ad un incontro politico, dissi che : Mi vergognavo di certi “compagni” che prendono 400.000 euro l’anno; e non solo i “compagni” Franco , più o meno, convalida quello che scrivo.Ai miei nipoti dico sempre che, si superano certi ostacoli con l’intelligenza e lo studio.Si abbattono certe mentalità, con il sapere. Poi, sono pieghe talmente rigide che insegnano ai loro figli che, non se le tolgono più di dosso. Danno valore a ciò che indossano i vicini di banco, tralasciando il Valore Umano. Sono persone vuote, e, se non riusciremo a segare qualche gambo delle loro sedie, ragioneranno sempre così.Avanti Tutta Ragazze e Ragazzi , sempre a testa alta.

  7. Gugli⚜️ ha detto:

    La vita in strada non è facile è dura e pericolosa si lotta per sopravvivere, a dipendere da chi ti offre aiuto. Questa povera gente, è esposta a tanti pericoli aggressioni, freddo e tante umiliazioni a volte essere cacciato come indesiderato, spesso con cattive maniere. Sono in aumento il numero dei poveri. Li trovi nelle stazioni, nelle panchine dei giardini, sotto i ponti. Non commuovono piu’ i poveri, c’è tanta indifferenza. sono divenuti un problema. La vita in strada è vista con diffidenza, questa povera gente aumenta sempre piu’, è incapace di difendersi vedi le aggresiioni di balordi, uccidendo anche. Diamo un poco di attenzione quando vediamo questi poveri, non giriamo la testa dall’altra parte per non vedere. Dobbiamo avere…carità, amore verso gli altri. Gugli⚜️

  8. alba morsilli ha detto:

    Aggiungerei al titolo la parola “miseria” perchè da poveri si fa presto ad essere miseri.
    La miseria e povertà, parole quasi simili ma non uguali, con significato molto diverso.
    La miseria e la povertà sono un orologio a pendolo dove puoi oscillare da una parte all’altra senza soluzioni.
    Molte persone in questi anni di crisi son diventate povere senza perdere la loro dignità, perchè essere poveri non è un peccato è solo una condizione.
    Ma quando si può mettere sul piatto della bilancia la povertà e la miseria e sull’altro piatto la solida tranquillità del vicino, si prova un sentimento di ingiustizia e umiliazione.
    La “BUONA SCUOLA” ha fatto e sta facendo del male a tanti studenti figli di operai perchè vuole fare una scuola di ELITE.
    Questo è autoritarismo ideologico, esse si vendono nel miglior (peggior) modo, ditemi se non è anche questa una ingiustizia.
    Per questo lotto per una scuola laica che garantisca un’istruzione per tutti e tutte di qualità.

  9. franco ha detto:

    Cara Francesca scusa se sono andato un pò fuori tema , ma si sa che la povertà da fastidio perchè rimorde nella coscienza (per chi ce l’ha!). Ti danno fastidio i neri fuori dai supermercati che con monotona insistenza di dicono (ciao capooo)e sai che quei poveracci forse sono fuggiti dalla morte , ma dentro di te cogli l’alibi e pensi “ci dovrebbe pensare lo Stato” come se lo Stato fosse altro da te. Siamo poi diventati indifferenti per tutte le tragedie che accadono nel mondo e che i media , con una bella dose di pelosa e falsa coscienza di propinano ad ogni secondo per fare cassetta, noi diventiamo anestetizzati, assuefatti e la povertà e la morte sono spesdso uno sgradevole elemento che “turba” il paesaggio, edulciorato da chi sta bene. Ci sarà spero una soluzione ! Noi abbiamo solo tre mezzi per alleviare povertà e miseria, donare un pò del nostro, fare volontariato e votare chi queste cose le può cambiare , ma non mi pare che questo accada.

  10. lorenzo12.rm ha detto:

    Grande post di Francesca, al quale non si può rispondere con parole di circostanza: sì, però, vabbé, ma noi in fondo siamo diversi. La verità è che siamo in un mare di guai, tutti, e ti pare che si possa affrontare tranquillamente materie di questo spessore? Cerchiamo di salvarci l’anima, come sempre. Tanto, l’italiano è anche furbetto ma, stringi stringi, ha ragione Francesca: la povertà ci dà fastidio e non la vorremmo vedere.

  11. alfred-sandro2.ge ha detto:

    Volendo vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, vuoi per convenienza, ipocrisia o altro
    non credo che l’intenzione della scuola pubblica sia stata quella di lanciare pubblicità
    SIMIL-RAZZISTA ma al contrario quello di rassicurare i ragazzi e i loro genitori.
    È vero che è interpretabile anche se ingenuamente in quell’ottica, ed oggi purtroppo, non è difficile pensare a questo
    con la politica generalmente orientata a destra, ma onestamente , preferisco pensare ancora
    ad una scuola pubblica libera, democratica e aperta a tutti.

  12. franco ha detto:

    Cara Francesca tutto verissimo , ma quando ci sono Dirigenti dello Stato che guadagnano stipendi di oltre 500 mila euro l’anno o manager poubblici che vengono pagati a suon di decine di milioni è difficile arrivare a fare ragionamenti sensati.
    Ormai tutto si paga, se vuoi la salute… paghi, se vuoi una istruzione valida….paghi, se vuoi dare ai tuoi figli e ai tuoi nipoti un certo benessere …paghi.
    E guardando la storia non mi vengono neppure in mente soluzioni valide : in Francia nel 1792 hanno tagliato qualche decina di migliaia di teste , ma mi pare non sia contato molto, in Russia nel 1917 di morti ce ne son stati tanti ma tanti di più e si è visto come è andata a finire.
    Se ci rivolgiamo alla politica italiana la situazione è ancor più tragica perchè hanno vinto quelli che dicono “l’Italia agli italiani” o cosucce del genere , quelli che vorrebbero maggiore uguaglianza e far pagare chi ha i soldi(patrimoniali) hanno preso una sonora sconfitta. Allora !
    Mi sa che come sempre i poveri rimarranno poveri o lo diventeranno di più e i ricchi saranno sempre più ricchi . Qualcuno dice , speriamo nei giovani , ma ho paura che si accontentino di una facciata di finta onestà e di radditi tampone , quando ci vorrebbe lavoro e soprattutto UGUAGLIANZA.

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