Ciao amici, oggi vi porto ad ammirare alcune tra le più grandi opere di quello scultore eccezionale che è ANTONIO CANOVA, l'artista che sa raggiungere la perfezione e la bellezza ideale senza privare dell'Anima i suoi personaggi.
Eccomi, io sono pronta e voi?
Siamo a Forlì, al Museo Canova.
La EBE ci accoglie in tutta la sua magnificenza. E’ ammirandola che riesco ad intuire come il Canova infonde (…e fonde) nella materia la morbidezza della vera carne. Ebe, la coppiera degli Dei avanza con la leggerezza di una danzatrice dal passo leggiadro, in un perfetto e armonico bilanciamento del movimento delle braccia e delle gambe mentre la tunica si appiattisce rendendo visibili le luminosissime modulazioni del seno. I panneggi che ne formano la veste accentuano le perfette forme del corpo e sembrano sospinti da un invisibile vento. Grazia e bellezza formano un tutt’uno con l’effetto di moto simile ad un volo.
Nella DANZATRICE COL DITO AL MENTO, Canova persegue il motivo dinamico della danza e nuovamente ritroviamo lo splendore di seta di un corpo femminile che rivela una perfezione superba.
Nella scultura di PAOLINA BORGHESE, sorella dell’Imperatore Napoleone Bonaparte, il Canova rappresenta la bellezza trionfante della donna traendo spunto dal racconto mitologico del giudizio che Paride fu chiamato ad emettere su quale delle tre dee, Era, Atena e Afrodite fosse la più bella meritando così il “pomo d’oro”. Paride, naturalmente scelse l’ultima, Afrodite, la dea dell’Amore. Paolina è raffigurata, infatti con il pomo vinto nella mano sinistra.
Ed ecco AMORE E PSICHE ispirato alla favola antica di Apuleio quando Eros risveglia Psiche. Anche questa è una scena dove i protagonisti si abbracciano con infinita grazia e naturalezza. Ancora una volta lo scultore imprime al marmo la leggerezza delle ali spiegate di Amore, sottilissime e quasi impalpabili. I gesti, delicati ed espressivi ben si completano con i movimenti aggraziati e sciolti che fermano il tempo trattenendolo in un “attimo sublime”.
Ed è nelle GRAZIE che ritroviamo l'effetto fugace di una danza. Le tre dee vengono raffigurate nude e abbracciate nella posizione circolare. L’incrociarsi armonioso delle figure, come un senso di abbandono inducono quasi ad un atto di sensualità e affetti corrisposti.
Nella VENERE ITALICA, tanto amata dal Foscolo, ritroviamo la ricerca del bello ideale. La dea è colta nell’attimo in cui esce dal bagno e, pudicamente, si copre con un drappo.
Ma come si può restare insensibili di fronte alla MADDALENA PENITENTE? Figura di un’emblematica raffinatezza, estremamente composta nel suo dolore, silenziosamente afflitta, in rigorosa meditazione accanto ad un teschio. Solitamente, si sa, la Maddalena conduce una vita da peccatrice e qui è scolpita nell’attimo del pentimento. La scena è di un profondo realismo e quasi si possono vedere le lacrime scorrere lungo le guance. Indubbiamente vera e palpabile con la pelle illuminata dall’accarezzante luce è sicuramente immagine di estrema bellezza da contemplare.
E lascio fluire l'Emozione....Buona Domenica amici!
Francesca
Grande come sempre.Brava Francesca. Vicino a casa mia, c’è uno scultore e mi fermo spesso a vedere “spuntare” , giorno dopo giorno, la scultura nascosta nella pancia del blocco di marmo.
Felice che vi sia piaciuta la mia carrellata sull’Arte del Canova.
Grazie a Lorenzo, Alba, Gianna.
Francesca, oggi il post e troppo interessante ma molto difficile per chi non ha’ studiato l’arte, ma ci proviamo ugalmente.qui parliamo di un grande Scultore Antonio, Canova gia’da suoi primi passi ,avevano capito che sarebbe diventato un grande scultore, dimostro’ una naturale Inclinazione alla scultura tant’è che eseguiva piccole opere con l’argilla , di Passagno. si racconta che all’eta’ di sei sette anni durante una cena di nobili Veneziani in una villa di Asolo , abbia eseguito un leone di burro con tale bravura che tutti gli invitati ne rimasero meravigliati, il padrone di casa .il Senatore Giovanni Falier , intui subito le sue capacità artistiche di Canova , e lo volle avviare alla studio della scultura dei Torretti ,ad introdurlo nel mondo veneziano ricco di tanti fermenti culturali, e artistici a alla formazione professionale,delle belle arti è studio disegno traendo spunto di calchi , in gesso della galleria di Filippo Farsetti, dopo aver lasciato lo studio dei Torretti. avvio’ una bottega in proprio ed esegui , le prime grandi opere che lo resero famoso a Venezia e nel Veneto è in tutta l’Europa Nel 1779 Canova parti per il primo viaggio a Roma dove produrra’ le sue opere piu’ belle direi del mondo, un grandissimo Scultore Canova eri e sarai sempre un grande. ecc..ecc.indimenticabile. Un saluto e grazie.
Ho letto più volte il tuo post, ma pensando di avere le idee ancora più chiare ho cercato nel web vari articoli che ne parlassero.
MI sbagliavo, tu con la tua semplicità sia nel descrivere la statua che il fascino che essa crea, ci hai portato a vedere particolari che a noi poveri inesperti sarebbero sfuggiti. Io che di metodologia storica greca non so nulla, mi ha fatto scuola il tuo scritto.
Come vedi, quanti siamo che ignoriamo la cultura, ma finchè ci sono persone come te che la amano e la scrivono, come fosse un tema delle elementari, cioè a portata di tutti, ti saremmo sempre grati. Io, per esempio, sono la prima. Grazie di cuore Franci.
Mostra di una decina di anni fa che haimè mi sono perso, anche se il neoclassicismo filo imperiale (Napoleonico) di Canova non mi riempie di entusiasmo , mome il suo alter ego nella pittura che è David. Preferisco il barocco berniniano molto più emozionante.
Grande Francesca. Potevamo attenderci qualcosa di più attraente delle opere del Canova? Proprio una bella, gradevole sorpresa di cui dobbiamo ringraziarla molto. Quello che faccio io con animo riconoscente. Grazie, grazie.