Sono nato nella patria delle figurine DOC ! Negli anni cinquanta abitando nel centro di Modena andavo frequentemente presso l'edicola dei fratelli Panini , quella di fianco al Duomo. In quel periodo Giuseppe , il più vecchio dei fratelli (gli altri erano Benito, Umberto e Franco ) aveva cominciato a stampare i primi album di calciatori che vendeva nella sua edicola.
Le figurine Panini non sono state le prime , ricordo infatti quelle nate nel dopoguerra dall'editore Iolly e la mitica serie del calcio , avevo la grande squadra dell'Inter , per intenderci quella di Veleno/Lorenzi , che tenevo gelosamente nel cassetto del comodino .
Il collezionare figurine è hobby abbastanza vecchio, ricordo le più importanti : quelle della Liebig nate alla fine dell'800 , artisticamente le più belle e le più numerose , dipinte da grandi artisti del "liberty".
Sempre di quell'epoca c'erano poi le francesi dell'"Au Bon Marchè", molto raffinate nell'esecuzione , le svizzere del Cacau Suchard che rappresentavano soprattutto il mondo animale e vegetale , quelle della Palmin e molte altre . Come è facile arguire , molte sono state oggetto delle prime forme pubblicitarie.
Negli anni trenta Nizza e Morbelli fecero la memorabile serie radiofonica dei "I quattro moschettieri" e da quella trasmissione nacquero dalla matita di Angelo Bioletto le famose figurine sponsorizzate dalla Perugina e dalla Buitoni . Una vera mania che diventò un fenomeno collettivo , un esempio ...la figurina del "Feroce Saladino" quasi introvabile , fu acquistata per cifre folli.
Da allora si stamparono figurine di ogni tipo , quelle dei vari film della Disney e quelle di tutti i cartoni animati giapponesi da capitano Harlock a Jeek robot , da Heidi ad Anna dai capelli rossi.
A Modena c'è il museo della figurina , forse il più importante del mondo in quel settore , che vale certamente la pena visitare non solo dai patiti di questi rettangolini di cartone , perché ci sono serie introvabili e rarissime .
Care vecchie figurine che un tempo si incollavano all' album con la Coccoina e l'apposito pennellino e ora sono autoadesive , plastificate e a volte anche animate , gioia semplice di piccini e perché no ...anche grandi ....e anziani.
Franco
Nel sessantotto, caro Franco, io studiavo in quel di Milano, ero al primo anno di superiori. E gli spinelli non me li sono mai fatti, nè allora nè ora (ça va sans dire…)
Ricordo, ricordo Franco, la passione per le figurine. Quanti piccoli rispami di noi ragazzini, spesi per l’aquisto delle bustine di figurine nella speranza di riuscire a recuoerare quelle rare o quasi introvabili. I fratelli Panini sono stati maestri nel regolamentare le uscite: in una bustina di quattro figurine, tre doppioni e solo una nuova. E da tutta l’Italia, i soldini confluivano a Modena. Comunque bello ricordare, grazie, ciao.
Mamma mia ecco svelato l’arcano, non sei giovane solo di spirito , ma anche di età! Beata te.Però se nel fatidico sessantotto milanese volevi cambiare il mondo una ventina d’anni li dovevi pur avere ….pertanto….
Caro Franco io nel 48/50 manco ero nata. Ai miei tempi collezionavo Topolino e da adolescente, in quel di Milano, credevo di cambiare il mondo con le azioni studentesche. Tu mi hai capito.
E no cara Francesca ! Ricordo (anni 48/50) nello spogliatoio dell’atelier di mia madre le lavoranti avevano attaccato al muro le figurine della V.A.V. , ricordo quelle di Tyrone Power,di Errol Flynnn, di Rossano Brazzi e tanti altri attori , mi pare ci fossero anche figurine di fotoromanzi(come Grand Hotel, Sogno ecc. ….ma non mi vorrei sbagliare), è certo che con le figurine del ciclismo in quegli anni noi ragazzetti avevamo inventato un gioco bellissimo . Prendevamo i tappi da birra , inserivamo la figurina opportunamente tagliata di Coppi, Bartali, Magni ecc. ….poi sui marciapiedi … via coi “cricchi” …..che meraviglia !!!!!!
Ce l’ho…manca, ce l’ho…manca, ce l’ho…manca….(scambio figurine doppie). Cose da uomini.
Franco,molto bello questo post, tutti i bambini amavano le figurini dei giocatori di Calcio, Io non sono una grande intenditrice di sport, ma sono vissuta quasi 30 nni con un grande sportivo, tifoso del” Milan” posso dire poche cose a riguardo, meglio lo sport e la raccolta di figurini che facevano i bambini erano meno pericolose della Tecnologia di oggi certo ci porta conoscere molte cose,ma per i ragazzi è solo un pericolo pubblico.compresi i nuovi cell.che non sono solo virtuali ma pericolosissimi per i nostri figli. Evviva le figurine dei nostri calciatori di un tempo.Un saluto e grazie
Franco dei ricordi, dunque. Le figurine sono state il nostro grande tesoro di bambini. “Se ti dò questo, mi dài questo e questo?” Vi ricordate l’introvabile Pizzaballa? A Napoli direbbero “Tiempe belle ‘e ‘na vota”, con quel che segue.Io mi commuovo, che posso farci? Grazie Franco. E, naturalmente, grazie Francesca.
ogni bimbo era felice nel poco, ora sono travolti psicologicamente da quei maledetti video, sta a noi educatori lavorare nel loro cervelletto per non farli cadere in trance.
Beati i tempi delle figurine, di bambini semplici senza tecnologia dannosa tra le mani.
Ricordo che facevo i servizietti alle signore per avere 10lire per comprarmi il pacchetto di figurine, facevo la raccolta di artisti, i calciatori non mi interessavano.
Ci scambiavamo le figurine e se le giocavamo a croce e griffo,
adesso questi bambini mi fanno paura, vivono in un mondo virtuale, anche per gran colpa dei genitori assenti all’educazione,i padri sono loro stessi i primi ad usare play station, poi ci domandiamo dove stiamo andando.
Viva i bei ricordi Viva le figurine dove ogni bimbo