Ancora una volta Genova mi sembra una bestia ferita, un gigante dai piedi d’argilla che si è trovata in eredità un modello di sviluppo che non da ai suoi figli di che campare e che sono costretti ad emigrare o ad “arrabattarsi” in qualche modo.
La pioggia è cessata, ma non laverà via le nostre lacrime, le nostre preoccupazioni, il senso di vulnerabilità.
Siamo tutti vicini ai Genovesi, alle vittime di questa tragedia, alle loro famiglie, ai feriti, a chi non ha più una casa.
Chiedo agli amici genovesi di farci sapere se stanno tutti bene.
Francesca e tutto il blog Incontriamoci
Non ho notizie da dare.
Tutte le tv , i giornali, hanno detto quello che c’era da dire e anche di più o forse di meno. Chissà.
Non incrementerò diatribe assurde, accuse improvvisate, linciaggi morali.
Sul ponte ci si passava tutti, ANCHE LORO, i presunti colpevoli. Per cui aspetterò la conclusione delle indagini per conoscere i colpevoli.
Solo allora proverò a giudicare.
Auguro a voi tutti, che vi trovate, in diverse e molto dolorose e difficili situazioni di vita a causa del crollo di un “ponte sulla vostra testa”, di trovare la forza e la speranza per superare il vostro grande dolore. Voi, gente di mare, sapete bene che dopo qualsiasi mare imbronciato e burrascoso poi sorge di nuovo il sole. Non siete rimasti soli e i cittadini e le Infrastrtture Comunali per la protezione Civile, dimostano cura alle vostre improvvise e molteplici necessita’ del vivere quotidiano….da quello che vediamo sui media. Vi sia sempre di compagna la volonta’ interiore in, ognuno di voi, a trovare la forza spirituale e reale di continuare il cammino della vita. Vita che alle volte, per tutti noi, diventa molto ardua anche per “imprevedibili eventi”: ora lacrime… domani ci sara’ nuovamente la gioia di vivere. Nel giro di un paziente anno, da questo grande disastro, rimarra’ un ricordo sempre piu’ piccolo della tragedia , ed iniziera’ nuovamente un altro capitolo di vita da superare e di nuove conquiste. I miei migliori auspici che tutto ritorni a una vita tranquilla e normale il piu’ presto possibile. Cordiali saluti, Paul
Oggi ho pianto per quella mamma che seduta da giorni su di una panchina attende che gli rendano il corpo del figlio trentunenne morto nel capannone travolto dal ponte.
Mi auguro che chi si sente responsabile di quella catastrofe uno , due , dieci , cento (politici, tecnici, proprietari della concessione) , facciano un mea culpa pubblico e ricevano la giusta condanna. Ma sono generalmente approfittatori vigliacchi che diranno che la colpa è di chi è venuto prima di loro, che non sapevano , non erano informati, avevano capito male , che i lavori di controllo erano stati fatti ma l’ultimo responsabile che non ha avvocati da difernderlo, ha svolto male il suo lavoro e i politici in carica continueranno la loro campagna elettorale , spostando su questo evento le cose promesse che non potevano oggettivamente mantenere… il bello è che molti gli crederanno.
Scusate ma io oggi fiorisco, sto leggendo uno scritto di Nembo, ecco un morto che si sveglia, quanto mi mancavi tu non sai e non sapevo come rintracciarti, ma ti avevo sempre nel cuore, per la tua signorilità, per la tua intelligenza, per la tua educazione, per la tua galanteria ecc….
Spero vivamente nel tuo ritorno sei ed eri una colonna di incontriamoci e hai fatto come il ponte hai rotto un pilone e ti sei sbriciolato, noi ti aspettiamo e ti posso garantire che tutto il gruppo è unito nel mio pensiero, torna sto blog aspetta te, importante che tu stia bene come spero anche in una grande persona che è un pò che leggo i suoi commenti parlo di Edis ciao Nembo una stretta di mano calorosa come ce la siamo data una volta non la posso dimenticare.
Cieli Blu per tutte le vittime innocenti.
Genova nel cuore, un cuore pieno di dolore ed occhi che luccicano di lacrime trattenute, quella che è successo là poteva succedere a tutti noi , non parliamo di responsabilità, di colpe, od altro di questo ne parlano tutti i mezzi di informazione ,il giorno in cui tutti sono gioiosi xkè si profila una strada piena di tranquillità, di riposo, di gioia,si trasforma nel giorno del grande dolore
Raccolte qua e là tra le centinaia di sfollati di Genova.
Giovanni Sanna, ex finanziere in pensione, è uno sfollato, vive dall’altra parte della ferrovia, in Via del Campasso. “Che resto a fare qui, il barbone che dorme in strada o in albergo? Me ne andrò ma non ho neanche le chiavi della macchina, non ho niente. Una situazione assurda, da un giorno all’altro sei senza più nulla. Siamo messi male davvero”.
“Io qui ci sono nato, sotto al ponte proprio – dice Fabio Lisci mentre i vigili del fuoco lo accompagnano a riprendere qualcosa in casa – Ci nasci, ci convivi ma non ti ci abitui mai, pensi sempre che possa cadere anche se poi non ci credi mai fino in fondo. Neanche l’altro giorno quando l’ho visto venire giù ci ho creduto”.
“Anche se non ce lo dicono lo abbiamo capito da soli, perché quel ponte ce l’abbiamo sopra la testa da 33 anni – Giuseppa Taormina è sicura – Abbatteranno casa mia, da un giorno all’altro ci hanno tolto tutto e ora siamo qua, senza nulla”.
Maria scuote la testa. In questo momento non le importa nulla di quel che sarà. “Provate a mettervi nei miei panni, nei panni della gente che ha perso tutto in un istante. Cosa volete sapere, non c’è proprio nulla da dire”.
Valeria e Gabriel Manzueta sono seduti al Centro Civico Buranello, il punto d’incontro per gli sfollati. Attendono che gli dicano qualcosa, che gli facciano sapere dove andranno visto che a casa non ci possono tornare. Abitavano al numero 9 di via Porro. Lui lavora al Bingo, lei è disoccupata. “Ogni notte era un inferno, quel ponte lo sentivamo scricchiolare e poi i lavori non finivano mai, ogni giorno, fino all’una di notte”.
No comment!
░Crolla un ponte, Crolla una strada, Crollano i nervi di chi, Consapevolmente, Pensa: Avrei potuto essere li. Crolla una città, Ora più isolata, Crolla la sua economia, Fragile ed insicura. Crolla la fede Nel cielo, Nel destino, Nella vita. Crollano le braccia Di chi sta spalando, Crolla, pesante, Lo sconforto Sulle nostre spalle. Tutto crolla, Tranne noi. Gente dura, Inospitale, Musoni e Testardi. Per chi non ci conosce. Lavoratori, Camalli, Portuali, Carbonai. Artigiani, Banchieri, Capitani e Marinai. Agricoltori sulle rocce. Superbi, Orgogliosi. Fieri. Insiste, Inutilmente, Il cielo Sulla nostra città. Che da acqua, Fango, Macerie e Bombe, Ne è sempre uscita. E allora che cominci, Genova, Domani sarai ancor più bella». (tratta dal Corriere della Sera) ░ Vicino a Genova con il dolore nel cuore. Gu
Buongiorno a tutti i visualizzanti,solo di brutti ricordi,Guardiamo sulla sinistra , quel fiocco nero mi provoca molta tristezza.Genova rimarra’ sempre nel cuore,ma il dolore rimane per sempre, perche’ queste tragedie non devono succedere in nessuna parte del mondo.Ciao amici la vita e terminata per colpa dell’uomo.Sentite condoglianze a tutte le famiglie che hanno perduto i loro cari, in questa terribile tragedia.Tantissimi auguri ai nostri feriti, a chi da un momento all’altro è rimasto senza casa, solo con una borsetta di plastica con qualche ricordo della sua lunga vita.(Non sarete soli lotteremo insieme per i vostri diritti) Un abbraccio a voi tutti.” Genova Nel Cuore!
Un caro abbraccio alla nostra amata Genova, che portiamo nel cuore , perche’ è il mare piu’ vicino al nord, era il nostro mare, ora ci saranno lacrime amare, per la perdita dei tanti cari ,Morti , feriti, scomparsi, e tantissime famiglie, rimaste senza una casa. quell’Architetto come ha potuto fare dei palazzi sotto a quel maledetto ,Viadotto il ponte Morandi. questa e una tragedie, arrivano sempre per mano dell’uomo.Ora queste famiglie sono alla disperazione. Ma il Governo Italiano dice non vi lascieremo soli.Comunque sono molto dispiaciuta, Tutte le cose si costruiscono e si controllano? Noi paghiamo il pedaggio ogni giorno che passiamo I grossi Tir e le loro merci pesantissime, devono andare con il carro merce, delle ferrovie dello Stato,le Autostrade servono per le macchine per chi deve recarsi al lavoro,Cosi i ponti rimangono in piedi, non si spezzeranno e i morti saranno meno.Ma se abbiamo vita vedremo che sara’ sempre uguale.( grazie al nostro Governo di pasta frolla.Un saluto a tutti amici!!!
Signori, a chi soffre le conseguenze di una tragedia vadano le nostre condoglianze. Lasciamo da parte picche e ripicche e concentriamo, in santa pazienza, che nel giro di due anni tutto ritorni al normale. Rimurginare sul latte spanto non aiuta nessuno ne fa bene. Sempre avanti anche con le lacrime agl’occhi. Cordiali saluti, Paul
Ed ecco il testo: «Crolla un ponte, Crolla una strada, Crollano i nervi di chi, Consapevolmente, Pensa: Avrei potuto essere li. Crolla una città, Ora più isolata, Crolla la sua economia, Fragile ed insicura. Crolla la fede Nel cielo, Nel destino, Nella vita. Crollano le braccia Di chi sta spalando, Crolla, pesante, Lo sconforto Sulle nostre spalle. Tutto crolla, Tranne noi. Gente dura, Inospitale, Musoni e Testardi. Per chi non ci conosce. Lavoratori, Camalli, Portuali, Carbonai. Artigiani, Banchieri, Capitani e Marinai. Agricoltori sulle rocce. Superbi, Orgogliosi. Fieri. Insiste, Inutilmente, Il cielo Sulla nostra città. Che da acqua, Fango, Macerie e Bombe, Ne è sempre uscita. E allora che cominci, Genova, Domani sarai ancor più bella». Su Facebook pubblicata anche in dialetto genovese, è diventata il simbolo della voglia della città di rialzarsi, dopo la tragedia del ponte Morandi. (tratto dal Corriere della Sera) Con grande dolore.Gugli⚜
Grillo sulla coscienza ha una famiglia intera padre madre eun bambino, gli ha uccisi in un incidente stradale per le valli di Cuneo, se le cavata come al solito, lui solo il pagliaccio deve fare quello lo sa fare molto bene,
Grillo nel 2014 , quando dissero che era un opera pericolosa e che era necessaria un’alternativa , inveì dicendo che per fermare i folli che volevano abbattere il ponte “ERA NECESSARIO MOBILITARE L’ESERCITO “. E’ abituato ad avere sulla coscienza omicidi colposi , ma non esageriamo, mandiamolo a fare il comico come sa fare , ovviamente assieme a tutti i suoi adepti.
Abbiamo tutti gli occhi lucidi di pianto, pensiamo a quanti di noi o nostri famigliari, figli, nipoti, avrebbero potuto trovarsi ieri su quel ponte. Oggi è Ferragosto si, ma non lo sarà più per molta gente, per i morti e le loro famiglie resterà sempre il giorno della FINE.
Solidarieta da tutto il mondo.Non esistono parole per calmare questo grande dolore.Crolla il Viadotto come carta pesta.Una gravissima tragedia nella nostra bella Genova,durante un percorso della vita!!!! Oggi è un giorno di dolore, per molte famiglie colpite dalla perdita dei suoi cari. R.I.P.
Ci sono 642 sfollati, 11 palazzi che si trovano sotto i piloni del ponte, questi sono stati costruiti prima del ponte, molte finestre avevano davanti i piloni di cemento. Questa è una Genova che nessuno ne ha mai parlato, mentre fanno solo fiorire il Porto Antico e il centro storico,certo rendevano le macchine i tir e il turismo, ma la popolazione era in case a rischio,bastava un incidente o che cadesse una macchina si sfasciava un palazzo.
Ieri ero in casa di mia figlia, dalla cucina si vede un bel panorama di Genova fino al mare, pioveva da matti con fulmini e lampi, una nebbia fitta dal mare che non faceva vedere limpido, ma una forte saetta si è vista chiaramente, un lampo di una lucentezza spaventosa e dopo un attimo un rumore forte che sembrava una bomba, stava cadendo il ponte. Il resto lo sapete tutti, stamani ore 11,30 ora della disgrazia tutte le chiese di Genova stanno suonando a campane a martello, credetemi ho i brividi e gli occhi umidi. I morti sono per ora 39, 16 feriti e 3 bambini, finisco qui non me lo sento di andare avanti.
Su quel ponte ci siamo passati tutti, prima o poi.
Alfred dacci notizie.
Genova è anche nel mio cuore, siamo tutti con Genova e mi unisco alla sofferenza dei colpiti dalla tragedia, sono vicino ad Alba e agli amici genovesi tutti.
Siamo tutti genovesi , almeno ora ! Mi domando però come un opera così importante in continua manutenzione non abbia dato segnali di cedimento preventivi, neppure un castello di sabbia crolla in questo modo , se ci sono responsabilità dovute alla trascuratezza e agli interessi, auspico che la giustizia , una volta tanto, faccia il suo corso RAPIDAMENTE.
Un abbraccio affettuoso a Genova, che è sempre nel nostro cuore.
Altro che buon ferragosto, qui si tratta di piangere lacrime amare.
Si Francesca io bene abito nel levante della città, ma credimi è una vero dramma una tv privata dice 35 morti ma il numero crescerà, Alfred è andato ad abitare in un paesino vicino a Genova