Non mi ero accorto che Francesca ogni tanto mette un pensiero, credevo che “incontriamoci” fosse un quadro o una stampa come “parliamone”.Ho visto un Buon Primo Giugno , ma pensavo fosse del secolo scorso, sono passati una ventina di giorni quindi penso si possa ancora afferrare l’attimo. Che cosa possiamo dire ,non so ,forse raccontare :
Vorrei raccontarvi di Zum Zum , chi era ? Era un vecchio montanaro che viveva da solo in un casolare semidiroccato sul Monte della Riva in quel di Zocca , la terra del nostro Vasco nazionale che io frequentavo negli anni cinquanta come piccolo turista. Zum Zum ogni tanto arrivava in paese per portare cestini di margherite intrecciate , simili a centrini di pizzo, li barattava con pane e salame o meglio ancora con una bottiglia di quel vino rosso , brusco e fermo che chiamavano semplicemente “tosco”. Zum Zum sembrava quelle statuette di legno che costruiscono in Alto Adige , con in testa un capellaccio sfibrato e sempre gli stessi panni addosso ,d’inverno e d’estate. Noi bambini avevamo paura di lui perchè dicevano che mangiava le lucertole e le dita dei bambini.Invece era innoquo e con una bottiglia in mano si sedeva in un angolo della strada e cantava “Angiolina bell’Angiolina innamorato io son di te” e noi allora , un pò distanti si rideva e si gridava Zum Zum …Zum Zum . Certamente non c’è più questo ameno personaggio , non ho mai saputo come in realtà si chiamasse. Quando vado a Zocca ,per una mangiata di borlenghi o di crescentine , ho l’impressione di tornarlo a vedere , lì seduto in terra nell’angolo della strada e vorrei dirgli, sai Zum Zum , sono diventato grande non ho più paura di te, anzi ho tanta nostalgia della tua “Angiolina …bell’Angiolina……………………
Non mi ero accorto che Francesca ogni tanto mette un pensiero, credevo che “incontriamoci” fosse un quadro o una stampa come “parliamone”.Ho visto un Buon Primo Giugno , ma pensavo fosse del secolo scorso, sono passati una ventina di giorni quindi penso si possa ancora afferrare l’attimo. Che cosa possiamo dire ,non so ,forse raccontare :
Vorrei raccontarvi di Zum Zum , chi era ? Era un vecchio montanaro che viveva da solo in un casolare semidiroccato sul Monte della Riva in quel di Zocca , la terra del nostro Vasco nazionale che io frequentavo negli anni cinquanta come piccolo turista. Zum Zum ogni tanto arrivava in paese per portare cestini di margherite intrecciate , simili a centrini di pizzo, li barattava con pane e salame o meglio ancora con una bottiglia di quel vino rosso , brusco e fermo che chiamavano semplicemente “tosco”. Zum Zum sembrava quelle statuette di legno che costruiscono in Alto Adige , con in testa un capellaccio sfibrato e sempre gli stessi panni addosso ,d’inverno e d’estate. Noi bambini avevamo paura di lui perchè dicevano che mangiava le lucertole e le dita dei bambini.Invece era innoquo e con una bottiglia in mano si sedeva in un angolo della strada e cantava “Angiolina bell’Angiolina innamorato io son di te” e noi allora , un pò distanti si rideva e si gridava Zum Zum …Zum Zum . Certamente non c’è più questo ameno personaggio , non ho mai saputo come in realtà si chiamasse. Quando vado a Zocca ,per una mangiata di borlenghi o di crescentine , ho l’impressione di tornarlo a vedere , lì seduto in terra nell’angolo della strada e vorrei dirgli, sai Zum Zum , sono diventato grande non ho più paura di te, anzi ho tanta nostalgia della tua “Angiolina …bell’Angiolina……………………