Io canto le donne prevaricate dai bruti,
la loro sana bellezza, la loro “non follia”,
il canto di Giulia, io canto riversa su un letto
la cantilena dei salmi, delle anime “mangiate”,
il canto di Giulia aperto portava anime pesanti,
la folgore di un codice umano disapprovato da Dio.
Canto quei pugni orrendi dati sui bianchi cristalli,
il livido delle cosce, pugni in età adolescente,
la pudicizia del grembo nudato per bramosia.
Canto la stalla ignuda entro cui è nato il “delitto”,
la sfera di cristallo per una bocca “magata”.
Canto il seno di Bianca ormai reso vizzo dall’uomo,
canto le sue gambe esigue divaricate sul letto,
simile ad un corpo d’uomo era il suo corpo salino,
ma gravido d’amore come in qualsiasi donna.
Canto Vita Bello che veniva aggredita dai bruti,
buttata su un letticciolo, battuta con ferri pesanti
e tempeste d’insulti, io canto la sua non stagione
di donna vissuta all’ombra di questo grande sinistro,
la sua patita misura, il caldo del suo grembo schiuso,
canto la sua deflorazione su un letto di psichiatra,
canto il giovane imberbe che mi voleva salvare.
Canto i pungoli rostri di quegli spettrali infermieri,
dove la mano dell’uomo fatta villosa e canina
sfiorava impunita le gote di delicate fanciulle,
e le velate grazie toccate da mani villane.
Canto l’assurda violenza dell’ospedale del mare,
dove la psichiatria giaceva in ceppi battuti,di tribunali di sogno, di tribunali sospetti.
Canto il sinistro ordine che ci imbrigliava la lingua,
e un faro di marina che non conduceva al porto.
Canto il letto aderente che aveva lenzuola di garza,
e il simbolo-dottore perennemente offeso,
e il naso camuso e violento degli infermieri bastardi.
Canto la malagrazia del vento traverso una sbarra,
canto la mia dimensione di donna strappata al suo unico amore,
che impazzisce su un letto di verde fogliame di ortiche.
Canto la soluzione del tutto traverso un’unica strada,
io canto il miserere di una straziante avventura,
dove la mano scudiscio cercava gli inguini dolci.
Io canto l’impudicizia di quegli uomini rotti
alla lussuria del vento che violentava le donne.
Io canto i mille coltelli sul grembo di Vita Bello,
calati da oscuri tendoni alla mercé di Caino,
e canto il mio dolore d’esser fuggita al dolore
per la menzogna di vita,
per via della poesia.-------------------------------------------------------------------------
Alda Merini
Maschi, vergogniamoci di fronte a qualsiasi violenza sulla donna, “nunc et semper”. Grazie ad Alda Merini e a Gugli.
Ficnhè avremo dei “giudici” corrotti dalla politica e dalle pressioni provenienti da troppe sfere politiche, avremo sempre delle sentenze premio. Bastardi che ridono e fotografano ridendo scene da brivido. Genitori che si vergognano-SPERO- di aver messo al mondo esseri spregevoli. Dall’alto della mia carta di identità, posso dire questo e altro e frenare dentro di me la rabbia per non poter fare giustizia con le mie mani.Si sente dire: “Ci penserà Dio”, ma non facciamoci prendere in giro anche dalla chiesa.Che insegnamenti danno questi “uomini di dio” Che insegnamenti danno certi giudici? Ma soprattutto, che insegnamento hanno dato certi genitori ai propri figli. Sento che la penna si riscalda e quindi, mi fermo qui. Ma non dobbiamo abbassare la testa.Avanti tutta
Questa è una guerra che non si deve più combattere. Una guerra che perdiamo ogni volta che una donna perde la vita per mano dell’uomo che diceva di amarla. E oggi, 25 Novembre 2020 nella giornata dedicata alla violenza contro le donne, ci sono già state 2 donne uccise da un uomo. Bisogna cambiare cultura, le madri devono insegnare ai loro figli maschi, sin da piccoli, che la donna non è un oggetto di possesso. Bisogna insegnare ai bambini ad avere rispetto per le donne, questo non significa tenere una conferenza, ma far sì che l’uguaglianza di genere sia saldamente radicata all’interno del nucleo famigliare. C’è già abbastanza misoginia nel mondo, senza che entri anche nella nostra casa. Si pensi, banalmente, all’immagine svalutata e sessualizzata della donna che ancora oggi i mass media propongono costantemente: i figli di questi tempi tecnologici sono impregnati di questa cultura, ci vivono in mezzo, e da mamme non possiamo far altro che mostrare loro un’alternativa migliore. Il nostro ruolo di genitore “femmina” non potrà che impattare sui nostri figli e sulla loro visione delle donne.
É da ammirare la capacità di sintesi della Merini, in poche righe ha condannato secoli e secoli di violenze subìte ingiustamene dalla Donna, solo per essere Donna. É arrivato il tempo di reagire con tutte le nostre capacità, faccamolo con forza senza fermarci mai. É ora di dire Basta!
Le donne si alzano presto al mattino, a volte piangono per aver detto troppi si,fanno pulizia della casa senza mai lamentarsi, vanno a fare la spesa dopo il lavoro preparano la cena, aiutano i figli a studiare, sono donne senza paura coraggiose, per non creare problemi rinunciano a tutto. Le trovi nelle corsie degli ospedali, nelle sale di attesa delle stazioni, donne che mettono i risparmi nel salvadanaio di terra cotta, per i giorni tristi, raccontano del loro mondo pieno di speranza. Sono donne che usano l’umiltà, donne che stendono i panni la notte per non dare fastidio,sono donne sempre di corsa, a volte anche in ritardo, ma sempre presenti. Sono donne dai mille consigli, che hanno ingoiato bocconi amari, che ti fanno male, donne quando entrano in casa aspettano una bacio d’amore, un abbraccio che ti fa fare croc alle ossa, un sorriso. Date carezze anche la notte, svegliate dal sonno le dona felicità, al mattino troverete donne con il sole nel viso. Fate sentire la donna importante, donate dei fiori a lpiace questogesto, accompagnato da una scatola di cioccolatini, e anche un ballo in qualsiasi posto della casa.Sono donne, spose madri, piene di desiderio e speranza. Essere donna, sei vita e storia, desiderio di libertà. Nel tuo ventre porti la vita con tanta sofferenza, in questo mondo pieno di indifferenza. C’è in te l’amore di essere mamma.Dedicato alla donna.Gu.⚜