Non sono mai stato un dormiglione, neanche quando ero
giovane. Mi addentravo nel bosco anche se era appena giorno e
salivo verso la vetta del monte o di un colle.
Percorro quei sentieri appena accennati che conosco da una
vita. Quando conosci il bosco, non hai bisogno di studiare da dove
passare. Proprio io, che ho sempre definito questi percorsi: “Le
autostrade della montagna- E proprio con queste definizioni, ho
sempre sostenuto la loro importanza, questi sono i solchi tracciati
dai nostri nonni. E’ una preziosa eredità che ci hanno lasciato.
Prima di varcare l’uscio di casa ho lasciato un biglietto sul
tavolo di cucina, il solito: Tranquilli, Vado E Vengo. Anche se ormai
sanno che passeranno ore.
Ho raggiunto il Canale delle Fontanelle e sono già salito a
metà costa, i primi raggi di sole scaldano il monte. E’ lassù che
stamani voglio andare col mio amico inseparabile Roki. Un canetto
bianco e nero e intelligente. Ci fermiamo un attimo per prendere
fiato, mi guarda e capisco che ha sete. Prendo la borraccia e gli
verso un po’ d’acqua nel palmo della mano. Si riparte.
Si attraversano selve di castagni centenari, poi faggi,
corbezzoli, ginepri; la vegetazione incomincia ad essere scarsa,
siamo sulla vetta. Il sole ormai riscalda e illumina anche gli anfratti
nascosti. Ecco che le vette delle Apuane fanno il girotondo: Il
Monte Altissimo tanto caro a Michelangelo, il Corchia, la Pania
della Croce e lungo sarebbe l’elenco.
Ora anche il mio paese è illuminato dal sole. Le case si
rincorrono in un girotondo e si intravvedono vicoli e piazzette.
Fanno da cornice i campi e le piante. Il campanile fa sentire la sua
voce, Il suono non trova barriere arriva nitido quasi volerti invitare
alla preghiera, ma non c’è bisogno perché l’hai già fatto,
ringraziando Colui di tanta bellezza che ti circonda. Bellezze che
non costano niente. Roki mi guarda come dire: ho fame e sete e
dividiamo i biscotti.
Salgo ancora sul pizzo più alto e giro lo sguardo verso l’altra
parte. La Versilia si allunga e si allarga fino al mare. Stamani c’è
foschia e non si vedono le isole. Ma se arrivi sulla vetta che
l’orizzonte è terso, l’isole di Tino e Tinetto sono lì vicino al Golfo
de’ poeti. Con un buon binocolo vedi anche la Corsica.
Cerco di evitare la scabrosa discesa e allungo il percorso un po’
verso un rigagnolo per dissetare Roki e rinfrescarmi. Il gorgogliare
dell’acqua che scende saltellando di grotta in grotta, rigenera
l’animo. E’ ora di andare a casa.
Spero di averVi fatto compagnia e allontanare un po’ i
pensieracci. Alla Prossima passeggiata. Avanti Tutta. ---------------------------------------------
Giulio Salvatori
Grazie Giulio. La passeggiata serva a svelenire l’ambiente. Grazie.
vado e torno- tra l’andare ed il tornare ti sei fatto una magnifica passeggiata fra i boschi, con tuo amico Roky- hai goduto del silenzio del bosco- della bellezza dei monti e del gorgogliare dell’acqua
cosa c’è di + bello che essere in un posto incantato in così breve tempo
Grazie a tutti delle belle parole, ma non esageriamo.Però, come si dice noi: ” Mi garbino e me li piglio tutti”
Caro Giulio, io adoro camminare e così mi sono affiancata a te, anche se non te ne sei accorto. Sono salita sui monti, ho goduto delle bellezze tutt’intorno. Ho fatto tante foto, la mia passione!! Così ti ho perso di vista perchè tu sei sceso a dissetare Roki. Che bella passeggiata, grazie della compagnia.
Sai che piacere leggerti GIULIO,io che adoro la montagna ,sopratutto il profumo dei boshi ,vivere in mezzo agli ulivi ,chiudere gli occhi,limitarmi a …….sognare..un saluto…..
Giulio e molto bello fare una scampagnata con il tuo Roki, a visitare paesaggi gia’ visitati molto tempo passato, ma osservi attentamente dentro queste strette mura, il Tino e anche il Tinetto.E bello leggerti Giuliolu sei genuino, forse perche’ sei cresciuto fra le gambe del nonno , e di tuo Padre, fra castagni e frassini.Vedi la tua genuinita’per questo sei cresciuto con pochi grilli per la testa.sei saggio sincero, A noi amici della valle di Eldy, siamo fieri di leggerti.Un caro saluto Giulio, grazie.
Avevo bisogno del bosco della montagna, è da tanto che non ci vado, ma ecco il tuo racconto Giulio, mi è sembrato di respirare meglio perchè mentre leggevo sentivo il profumo del bosco la sua aria fresca, ti seguivo anche se non conosco le tue montagne ma non importa tutte le montagne sono belle. Certo la vista dalle mie montagne è limitata ad altre montagne mentre tu guardi il mare,non importa basta poter fare passeggiate e se da me è troppo alta la neve, seguo il tuo cammino. Un saluto ciao
Caro Giulio Salvadori, la regione in cui viviamo è sempre da scoprire ogni luogo che vai vedi sempre qualcosa di nuovo. Particolare il luogo in cui vivi. I tuoi racconti momenti di vita quotidiana e passata, ci prendi per mano, nei tuoi nei luoghi più nascosti che non conosciamo. Sono stato nella tua regione tante volte e quacosa non vedi ti sfugge come panorami e altro ti rimangono addosso come del resto tutti i luoghi c’è il suo perchè…e la Toscana ha tanti perchè. Grazie del tuo escursus di vita con simpatia e affetto. Gu.
Caro Franco, sempre troppo gentile nei miei confronti. Per me, che sono cresciuto fra le gambe del nonno e poi di mio padre fra castagni e frassini…, è facile regalare ciò che scrivo. E’ lì per me, per tutti. Grazie comunque. E grazie a Francesca
Bellissimo, una scampagnata assieme a Roki in un idilliaco paesaggio. Ho sentito l’aria pulita e fresca anche qui tra queste quattro mura ormai strette, ho visto il Tino lo ricordo da la Serra e anche il Tinetto quando ci andavo in barca tanto tempo fa ! E’ bello leggerti Giulio sai pennellare i tuoi monti in modo sublime.