Buongiorno.
- Salve.
- Anche lei al parco?
- Sì, son qui col pupo.
- Fa bene, sono gli ultimi pomeriggi di sole, tanto vale goderseli. Il suo qual è?
- Quello vicino alle altalene.
- Oh ma che dolcezza.
- Il suo?
- È quello che sta prendendo a bastonate lo scivolo.
- Ah.
- È così vivace.
- Non crede che sia il caso di fermarlo?
- Eh ma tanto lo fa sempre. Lui è così.
- Chi gliel’ha dato il bastone?
- Io.
- Gliel’ha dato lei? Perché?
- Così si sfoga e poi a casa mi dorme.
- Potrebbe far male a qualcuno.
- Ma cosa vuole che faccia male che è un bambino. I bambini son santi.
- Saranno santi, ma sta prendendo a bastonate gli altri.
- Lui si esprime così, lo sanno tutti. È il suo modo di integrarsi, di fare amicizia.
- Ha tanti amici qua al parco?
- Due. Solo che è strano, quando c’è lui, loro non ci sono mai.
- Scusi eh, ma adesso sta menando mio figlio.
- Noi siamo per l'idea che un bimbo debba essere libero di fare quello che vuole, se la fa stare tranquilla però lo richiamo. Fascismo, amore di mamma! Puoi bastonare più piano l'amichetto tuo? Bravo, così. Tò-tò gentile.
- Aspetti, suo figlio si chiama Fascismo?
- Sì.
- È fascista?
- È solo un nome, non significa niente.
- Quindi non è fascista?
- È vivace.
- Quindi non è fascista?
- È brighella.
- Dica che non è fascista.
- È solo un bambino esasperato.
- Da che?
- Guardi che non bisogna per forza essere esasperati da qualcosa per essere esasperati.
- Ma allora perché si chiama Fascismo?
- In onore di nonno. Sono due gocce d’acqua. Guardi, ho pure una foto. Aspetti che sto cellulare me le capovolge tutte. Eccola qua.
- Ma sa che io suo figlio l’ho già visto! C’è la sua foto all’entrata del parco.
- Sì, tecnicamente l’avrebbero bandito.
- Tecnicamente?
- Dicono che sia fascista.
- Per via del nome?
- Riesce a crederci? La gente si attacca a qualsiasi cosa. Il parco dovrebbe essere di tutti. Ci sono delle regole.
- Tipo non menare gli altri?
- Tipo non escludere i bambini dal gioco. Quello è fascista. E poi dai, come puoi bandire quel visino, quelle guanciotte paffute, quella sua fanciullesca attrazione per il lato sbagliato della Storia? Con tutti i problemi che ci sono in questo parco, vuole davvero che ce la prendiamo con un bambino che si rifiuta di conformarsi allo status quo?
- Che fa adesso?
- Finge di andare allo stadio. Lui adora fingere di tifare. Fascismo è un bambino così pieno di immaginazione. Sa che m’ha detto l’altro giorno?
- Che le ha detto?
- Mi ha guardato con questi suoi occhioni e ha detto “io mi considero civico, moderato e liberale” e poi giù in piazza a menar le mani col bambino che mangia la terra. Sa che all’asilo sto giro mi ha preso un sacco di preferenze? Per carità è un asilo, ma si comincia da lì.
- Però, se devo essere sincera, io tutta sta somiglianza col nonno non è che la vedo.
- Eh me lo dicono tutti, e come dargli torto? È piccino, non fa niente, gioca coi bastoni. Ma sa cosa mi piace di più dei bambini come Fascismo?
- Cosa?
- Che crescono così in fretta.
grazie Franc un caro abbraccio
Eh si, cara Carlina, ricordiamo tutti qualcosa. Seguo il sito di Nicolò Targhetta, uno scrittore che mi piace molto. C’è anche in Fb se ti interessa.Ciao, un abbraccio e Buona domenica.
fascismo? mi sembra di ricordare qualcosa dove l’hai trovato Francy?
È solo vivace….già. E questo cellulare me le capovolge tutte, delirio…
Mi piace il tuo scritto, Francesca ,, re ti dico volentieri che non sono fascista e non voglio esserle o diventarlo mai. Capito mi hai?
Un raccontino delizioso e sorprendente il tuo , Francesca. Ma che amore di una Mamma che ama il suo figliuolo Fascismo e dice che somiglia al Nonno. Grazie.
Crescono in fretta e rimangono dementi, immaturi e violenti. A giusto lo sai che la mamma dei cretini è sempre in cinta, ti faccio una domanda: quella signora del parco, la mamma del piccolo Fascismo, era in cinta vero? E guardando le percentuali di voto, ste brave donne ci danno dentro davvero.