Se ne sta parlando tanto in questi giorni, sui social media questo atto è diventato virale in pochissimo tempo, insieme ai video in cui vengono riprese le donne che si tagliano ciocche di capelli, tanto che è stato coniato l’hashtag #HairForFreedom, a cui hanno preso parte numerose personalità del mondo politico come la deputata svedese Abir Al-Sahlani, e dello spettacolo come le attrici Juliette Binoche, Charlotte Gainsbourg, Claudia Gerini, la showgirl Belén Rodriguez. Ma anche alcuni uomini hanno deciso di prendere posizione, come il giornalista Massimiliano Ossini e il consigliere Silvio Viale.
Sono gesti di protesta nei confronti del regime teocratico iraniano degli ayatollah. Indubbiamente la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la morte della 22enne curda Mahsa Amini, un tragico evento che la popolazione iraniana non ha voluto lasciare nell’oblio, realizzando una vera e propria ondata di manifestazioni contro l’attuale regime. Primo fra tutti, il gesto di tagliarsi i capelli.
Numerosi video pubblicati in rete infatti mostrano donne iraniane mentre tagliano con delle forbici una cioccia della propria chioma, un gesto emulato anche da altre persone nei paesi occidentali. Ma perchè questa azione è così importante?
In Iran l’atto di tagliarsi i capelli rispecchia una vecchia cerimonia locale che significa “lutto“, praticata principalmente durante eventi tristi o caratterizzati da rabbia e sconforto. Un’iniziativa che, probabilmente, è diventata fondamentale anche a fronte della dura e violenta risposta del regime contro i manifestanti, visto che sta cercando in ogni modo di limitare i cortei con la repressione e con forti limitazioni di accesso a Internet. Grazie all’immediatezza di tale gesto però, la questione iraniana è uscita dai propri confini, arrivando in tutto il mondo.
Dunque tagliarsi la propria chioma è diventato un richiamo ai diritti e alla libertà che il popolo iraniano sta chiedendo a gran voce da diversi anni, e che con la drammatica vicenda di Amini è riemersa mediaticamente. Oltretutto, è possibile supporre che, attraverso questa iniziativa, le manifestanti vogliano lanciare un messaggio chiaro contro lo standard di femminilità imposto dal regime.
Brevemente voglio riassumere cosa succede in Iran, riferendomi a due date ben precise:
La prima è il 15 agosto 2022, quando il presidente Ebrahim Raisi ha firmato un decreto con un elenco di nuove e aggiornate restrizioni su come donne e ragazze devono vestirsi all’interno della comunità locale, incrementando le norme riguardanti appunto lo hijab e la castità.
L’altra data è il 16 settembre 2022, segnata dalla morte di Mahsa Amini avvenuta in circostanze misteriose. Da diversi giorni la 22enne curda si trovava a Teheran con la famiglia, quando venne arrestata dalla polizia locale con l’accusa di indossare in modo poco consono il velo. Dall’edificio delle Forze dell’Ordine però uscirà solo su un’ambulanza, che la porterà in un ospedale dove, dopo 2 giorni di coma, morirà.
Non è la prima volta che la comunità locale insorge contro il regime degli ayatollah in carica in Iran. A differenza del passato però, stavolta l’Iran ha conquistato l’interesse mediatico internazionale, anche perché a scendere in piazza sono soprattutto donne e studenti. La tragica storia di Amini, infatti, ha acceso una miccia fondamentale nel Paese, che ora è tornato a sollevarsi nuovamente – e con maggiori partecipanti – contro il regime teocratico iraniano degli ayatollah, ottenendo persino il sostegno da parte anche di alcuni Paesi europei, come l’Italia, dove numerose persone sono scese in piazza insieme alle comunità iraniane presenti nel nostro Paese.
Come sempre il ruolo delle donne è il motore portante delle proteste. Proteste concentrate proprio contro l’attuale Guida Suprema dell’Iran, tanto che molti manifestanti starebbero gridando a gran voce “morte al dittatore“, proprio in riferimento ad Ali Khamenei.
Non sappiamo come andrà a finire questa storia, ma auspichiamo che ci sia una riforma proveniente dal sistema della repubblica islamica: parliamo di eliminare l’obbligatorietà del velo, alleggerire le imposizioni delle leggi, restringere i poteri della guida suprema. Il popolo iraniano è giovanissimo e vuole un cambiamento radicale nel proprio paese. Lo speriamo davvero! Perchè la LIBERTA' è un diritto di tutti.
Caro Giuseppe, innanzitutto ti chiedo scusa se selo oggi ho visto il tuo commento. Purtroppo in questo blog entro per eliminare le centinaia di commenti spam che quotidianamente compaiono. E così non mi accorgo di quelli buoni e giusti.
Ti ringrazio di avermi letta e delle belle parole che mi hai lasciato.
Un abbraccio.
E’ l’ennesima dimostrazione che la Donna è sempre disposta a sacrificare una parte di sé stessa per il bene degli altri.
Grazie Francesca, un bellissimo articolo.
Io riguardando La Primavera (Botticelli) e vedo la Bellezza dei volti femminili, con le loro chiome graziose e belle in una composizione tanto piacevole. Ancor piu’ etera bellezza di fanciulle con riccioli, boccoli e nastri:angioletti d’innocenza e purezza che saltellano giulivi sui prati in fiore rincorrendo farfalle. Chi ha l’Arte di godersi le Bellezze della Vita e del Mondo e chi se non l’ha, si prodighi a trovarla. Non conosce quanto gli manca per gustare la piu’ reale e viva espressione della Bellezza e della Vita Umana che c’e’ nel Mondo. Bellezza e Grazia donata alla Donna per il Diletto a tutti.
Carlina cara, un percorso lungo e tanto tanto difficile, irto di ostacoli, drammi e violenza. Si sta giocando una partita molto importante nelle comunità musulmane. Purtroppo tutto risale alle origini, su cosa prevede il Corano e sulle varie interpretazioni date nel corso dei secoli fino ad oggi.
Ciao e grazie.
Caro Giulio ciò che tu auspichi lo speriamo tutti ma con certe “teste” non si ragiona. Purtroppo lo vediamo ogni giorno e in Paesi che si dichiarano democratici e culgturalmente avanzati.
Ciao e grazie.
capelli per la libertà- è un inizio x potere arrivare alla vera libertà- i giovani hanno dato il loro coontributo- ma penso che il percorso x raggiungere questo diritto sarà lungo e difficile forza ragazzi non mollate prima o poi anche il vostro popolo potrà raggiungere questo traguardo
La Libertà è un diritto di tutti noi…e come hai concluso il Tuo pensiero, potrei terminare, ma sappiamo che non è così per quel Paese. Ma voglio sperare che il buon senso e la forza dei giovani, riesca ad ottenere un cambiamento. Lo vuole la Legge della Natura e della sopravvivenza. Speriamo. Grazie Francesca. Giulio