Qualche tempo fa una persona mi ha ripreso chiedendomi, con fare quasi disperato: " perchè non commenti il mio post?”. Prima di rispondere tra la gamma infinita di risposte possibili che avrei potuto dargli, mi sono interrogata e ho capito che, al di là di tutto ciò che si pubblica, esiste una disperata solitudine da web.
So che non è una novità, che probabilmente ci sono arrivata anche per ultima, ma toccare con mano la disperazione di chi contempla il proprio isolamento sul display di un personal computer, è una cosa che può certo dare una vertigine. Quell’isolamento è scandito dalla mancanza di commenti o di like. SE TI COMMENTANO IL POST, ALLORA TU ESISTI!!C’è una solitudine da computer e un’angoscia da p.c. che può togliere persino il respiro e creare ansia e inquietudine. Addirittura depressione, nei casi più gravi. E il pc, invece di unire più rapidamente e creare comunità solidali con contatti rapidi e veloci, è diventato un mondo virtuale popolato da una comunità digitale impalpabile e amorfa. Di fatto, un mondo parallelo che non ha alcun contatto con la realtà della vita vera. Ci si può perdere nel web e come nel labirinto di Shining ci si può annullare. Il fenomeno è così’ dilagante e diffuso su scala planetaria che ormai molti, attorniati da una folla di fantasmi, sotto stress, soli come cani, stanno lì nel bel mezzo dell’oceano del web convinti di avere intorno centinaia di amici. E' come se si fosse tutto rovesciato: il mezzo è diventato il fine; il contenitore, ha avuto la meglio sul contenuto. Come si guarisce? Secondo gli esperti, stabilendo regole condivise con i membri della comunità. Dopo una certa ora, niente post, niente like, niente mail ma una telefonata, oppure ci sentiamo domani. Si chiude Pc, tablet, computer e si legge, si esce, ci si incontra o si sta in compagnia di sé stessi.
Ma perché comunichiamo sempre meno guardandoci negli occhi? Qualcuno di voi ha la risposta?
Io posso suggerire: scriviamoci di meno e incontriamoci di più.
Convengo Giuseppe, ma in parte. Il paragone tra lo scambio epistolare di un tempo e il comunicare sul web di oggi non è sempre una similitudine. La lettera veniva inviata a persona conosciuta, limitata ad essa dalla quale si attendeva risposta. Il pubblicare sul web i propri pensieri corrisponde a messaggi testuali, con funzione di opinione o commento o intervento, che vengono diffusi in uno spazio comune.
Concludo anch’io con le tue parole “il domani è sempre un altro giorno e si vedrà”. Aggiungo anche l’augurio dell’amico Giulio: Avanti tutta, sempre!!
Grazie e buon fine settimana.
In tutte le cose ci sono i pro e contro ma con il giusto equilibrio possiamo avere la capacità di valutare pregi e difetti dell’una e dell’altra cosa senza demonizzare niente. In ogni essere umano è innata la necessità di comunicare il proprio pensiero e ricevere possibilmente consensi. Un tempo per una lettera si attendevano anche settimane per una risposta. Poi con il telefono la risposta era immediata ma lo scambio delle comunicazione tra amici e parenti erano saltuarie, a distanza di tempi lunghi a volte limitati agli auguri per le grandi feste o ricorrenze. Oggi il contatto è giornaliero e possiamo gioirne quando ce lo scambiamo ma non dobbiamo angustiarci se qualche volta lo saltiamo o non riceviamo risposta. Ogni giorno ha un suo domani e il domani è sempre un altro giorno e si vedrà. Condivido commenti e risposte.
Un saluto per Francesca e per tutti ciao.
Caro Giulio, mi hai messo un pò di tristezza nominando Rosaria. Mi hai fatto icordare la “maestrina dalla penna rossa”, quella dolce maestrina che se n’è andata troppo presto. Quanti ricordi…..mi devo asciugare gli occhi. E quanto tempo è passato. Bando alle tristezze, dici bene tu “Non ha importanza se non scrivono commenti. Importante che leggano.”. Ecco, era proprio lì che volevo arrivare. Un buon post non si valuta dal numero dei commenti ma dal suo contenuto. E ti posso assicurare che qui, anche se non aumentano i commenti, molti leggono. Io non vado a caccia di commenti, qui c’è libertà assoluta, ciascuno fa come vuole e come si sente di fare. Quello invece che mi preme di dire è che, come dice l’amico Gugli, l’educazione e la civiltà, nel virtuale, sono d’obbligo per tutti.
Forse sono uscita un pò dal seminato, ma tra di noi, persone di una certa età, non ci devono essere nè vincitori nè vinti. Il voler primeggiare lo lascio ad altri. Scriviamo quel che vogliamo nel rispetto assoluto di tutti e, se ne abbiamo voglia, commentiamo altrimenti leggiamo e passiamo oltre.
Grazie.
Non ricordo con esattezza quanto tempo è che scrivo su Eldy. Ricordo però: Paola, Rosaria e adesso Francesca. Sarà perchè il mio ex lavoro mi portava sempre a contatto con la -macchina da scrivere: . Poi i primi computer e corsi per imparare ecc. ecc. E dalla “mia penna”, sono usciti diversi libri, fino a creare un -Giornale della Montagna- e la doverosa iscrizione all’albo dei giornalisti della Toscana. Quindi, dovrei sentirmi appagato, anche tenendo conto della mia tenera età.Ma ora, credetemi, quello che scrivo non vuole essere assolutamente alzarsi dalla cattedra…Ma”vedere” persone che non conosco ma che le sento Amiche, mi riempie di gioia. Non faccio nomi ovvio. Però attenti: quello che scrive Francesca è da tenere in considerazione. Non ha importanza se non scrivono commenti. Importante che leggano. Altrimenti viene da dire: per chi scrivo? E sapere che pochi o tanti, vengono con me per i miei Colli, già questo è un premio. Spero di aver dato il mio piccolo contributo al -Testo di Francesca-Mi fermo qui.E come dico sempre: Avanti Tutta. Giulio Salvatori
Caro Gugli, purtroppo oggi la maggior parte delle persone frequentano i social perchè “se non sei virtuale non esisti”. Il virtuale è spesso scambiato per reale e può far male. Per molti il virtuale è uno spazio immateriale sospeso rischiando di rimanere sospesi in quel “limbo” virtuale, inesistente. E così la vita reale scompare dietro uno schermo, senza rendersi conto che, come hai detto giustamente tu, dietro a quello schermo c’è una persona, un altro essere umano. Diventiamo tutti delle maschere. Dietro quella maschera possiamo essere quello che vogliamo, possiamo far percepire tutto e il contrario di tutto. Ma il punto è questo: come siamo noi realmente? Precludersi la possibilità di relazionarsi con qualcuno, di percepire le sensazioni che quella persona può farci provare, parlo di sensazioni reali, significa perdere quella magia del contatto umano, che appare sempre più a rischio d’estinzione in quest’era social.
E allora usciamo, incontriamoci e guardiamoci negli occhi con lealtà e sincerità, quella lealtà e sincerità che dovremmo impegnarci a mantenere anche nel virtuale.
Oggi vorrei riflettere un po’ sull’ “amicizia virtuale”
In questi giorni, girando tra profili dei miei amici e quelli di altre persone che non conosco, mi è capitato di leggere di fiducia, di lealtà, di sincerità, di amore. Riportando tutto ciò al virtuale, come se questo mondo non fosse reale, solo perché le persone non si guardano in faccia. Non mi piace di fare il grillo parlante, credo che ogni persona abbia il diritto di vivere la propria vita, le proprie emozioni come meglio crede ognuno ha il suo vorrei i suoi però dire un mio pensiero. Dietro ad ognuno di questi profili esiste un cuore, ed una mente, esiste una persona reale anche se non conosciuta fisicamente una persona che condivide con gli altri ciò che è. Una volta quando non esisteva il telefono la gente scriveva delle lettere lo faceva per raccontare di sé cosi ogni persona racconta della sua vita in maniera semplice senza ipocrisie qualche post può piacere altri meno, su alcuni si può essere d’accordo su altri no ma succede così anche nella vita. Per quanto riguarda le persone, ognuno di noi porta in qualunque posto vada ciò che è chi nella vita è falso, ipocrita, bugiardo lo sarà anche qui, perché celato dietro un monitor (“tanto sono nel virtuale”, la usano come scusa usata nelle chat), chi invece è leale, sincero, lo sarà fuori e anche qui sta a noi allora saper scegliere. Con questo post dire rispettiamo i pensieri e i sentimenti di tutti.Gu.