Ecco il resoconto della seconda singolare esperienza di “Cena al buio” che si è tenuta alla TRATTORIA VENETA ''AL CERVO'' alla quale, purtroppo questa volta non ho potuto partecipare ma della quale Nadia mi ha pregato scriverne la cronaca.
Dunque, i partecipanti si incontrano, non già al ristorante, ma molto prima e subito iniziano a familiarizzare tra di loro e col tema della serata; Nadia provvede, infatti a distribuire alcune bende chiedendo, a chi lo volesse, di indossarle. L’iniziativa viene accolta favorevolmente e tra risa e qualche piccolo timore, chi si e’ bendato procede a braccetto di un amico non bendato e si raggiunge così, tutti assieme il ristorante.
Si è venuta a creare la complicità di tutti e questo divertente inizio ha contribuito a stemperare le inevitabili tensioni che ciascuno, più o meno si portava dentro.
Giunti al ristorante viene offerto l’aperitivo in una iniziale quanto suggestiva atmosfera di lume di candela.
Inizia la convivialità tra gli ospiti, tutti sembrano a proprio agio.
E’ ora di entrare in sala quindi, a due a due i partecipanti vengono accompagnati in sala dai camerieri non-vedenti Adriano e Maurizio che saranno i loro angeli custodi per tutta la serata.
La sala è rigorosamente al buio; l’impatto iniziale per chi non l’ha già sperimentato prima, è di disagio che sfocia, a volte, nel panico ma gli angeli rassicurano più della vista, in questo momento tutti si sentono protetti ed al sicuro.
Quando tutti sono seduti ai loro posti, in attesa delle portate, inizia il dialogo nel buio e qui decade lo “strapotere” della vista perché si dà parola agli aspetti sonori, tattili ed olfattivi dell’esperienza.
Scopriamo che, pur avendo cinque sensi tendiamo ad usarne appieno solo uno: la vista; in questa insolita realtà, invece, tutti guardano non con gli occhi ma col tatto, l’olfatto, l’udito.
Le mani si protendono a studiare ciò che sta sul tavolo, si incrociano con quelle del vicino e l’atmosfera diventa di totale condivisione.
Il controllo della vista non può agire e capita di parlare con sconosciuti andando al cuore degli argomenti senza etichette e formalità.
E finalmente arrivano le portate dall’antipasto seguito dai primi, ai secondi piatti, al dolce ecc. ecc.
Il tutto egregiamente servito dai camerieri non-vedenti Maurizio e Adriano i quali però fungono anche da aiuto per qualunque necessità, sempre presenti per accompagnare, servire, insegnare a riconoscere gli oggetti sul tavolo, versare acqua e vino nei bicchieri e dare utili suggerimenti per sentirsi a proprio agio.
Tutti apprezzano l’ottimo menù e tentano di indovinare, attraverso gusto, olfatto e tatto i vari ingredienti che lo compongono scrivendoli poi su un taccuino appositamente preparato da Nadia che, oltre ad essere l’ideatrice e regista della serata è anche fonte inesauribile di brillanti idee al fine di scoprire sempre qualcosa di più dell’infinito nostro essere e delle sue potenziali comunicative.
Al termine della cena si tiene un interessante dibattito su questa esperienza ma molto più interessante è ciò che i due angeli non-vedenti hanno da dire in proposito.
Purtroppo il tempo scorre velocemente e a malincuore, tutti si ritrovano a mezzanotte a dover lasciare quel luogo sereno e libero da condizionamenti.
Un caloroso saluto fatto di abbracci e baci e tutti si ripromettono di ripetere quell’esaltante esperienza al più presto.
E’ stata un grande successo soprattutto perché ha unito persone che hanno toccato con mano una realtà particolare, quella dell’assenza di luce, quella realtà dentro la quale i non-vedenti vivono la loro quotidianità e questo induce a riflettere molto.
PS di Nadia: Un caloroso abbraccio e un grazie ai titolari della TRATTORIA VENETA, Elisabetta e Renzo, al collaboratore William e a tutte le persone che ci lavorano. Persone molto disponibili, simpatiche e professionali. Molto accogliente il locale e con i requisiti giusti per una serata particolare come la ''cena al buio'' tenutasi in una saletta a parte.
GRAZIE ancora a voi tutti....un grazie anche a Maurizio e Adriano e a tutti i partecipanti alla cena.
Lo stesso dicasi x me, Marcella….. chissà!!!!! Non avendola mai provata, non posso esprimermi in merito. Comunque credo che si provino sensazioni nuove e credo che nella vita bisogna provare tutto, almeno il possibile. Grazie, Nadia e Franci, per averci messo a conoscenza, ancora una volta, di queste belle esperienze.
Cosa mi sono persa…!!!!!!
Per il momento ho cenato con la luce, alla trattoria il “CERVO”. Chissà se un giorno riuscirò a cenare anche al buio..? Brave…come sempre!!!
ciaooooooo
Bellissima l’esperienza di cena al buio con le sensazioni fuori del comune che permette. Ottimo servizio. E anche originale.