viveva Lunja Czechowska, una loro amica polacca, vera signora, gentile e premurosa, alta e slanciata, un bellissimo modello per i gusti del pittore. Si può dire quindi che egli, durante il giorno, viveva in casa con loro e solo la sera tornava nel sottotetto poco distante. Il padrone di casa e la moglie Hanka con Lunja si intrattenevano volentieri con lui, spesso pranzavano assieme e apprezzavano la spontaneità di M. che raccontava le sue disavventure e le sue trasgressioni sempre nel tentativo di ravvivare la conversazione. In quell’ambiente rigorosamente serio, quasi austero, aveva aperto una finestra ed era entrata una improvvisa ventata di simpatica vivacità fra quelle persone dai modi garbati, estremamente discrete ed equilibrate. Si trovava benissimo con loro e trascorse uno dei periodi tranquilli della sua vita. A guardare oggi i numerosi ritratti dei tre si comprende facilmente che si prestavano volentieri, molte volte anche, a posare per lui. Le due signore avevano l’aspetto e il fisico adatto e costituivano i modelli ideali per la sua pittura. Anche per questo motivo stavano spesso insieme nello studio del pittore dove parlavano di tutto mentre egli riportava sulla tela quelle stupende immagini che possiamo ammirare oggi. Lentamente fra di loro nacque un grande affetto, ma il sentimento di Modiglioni per Lunja fu completamente diverso da quello che nutriva per Hanka. Non fu solo amicizia pura e semplice, si trattò invece di un sentimento completamente diverso, era amore vero, ma un amore impossibile che non poteva essere manifestato; doveva restare nei cuori e nelle menti altrimenti avrebbe rovinato il rapporto di amicizia al quale tenevano entrambi. Per Modigliani Lunja era la donna perfetta, ma in cuor suo le attribuiva il “grande difetto” di essere fedele al marito. Sapeva per certo che, pur manifestando grande disponibilità e partecipazione, non avrebbe mai tradito il proprio coniuge attualmente militare richiamato in guerra. Chiederle qualcosa di più avrebbe distrutto quell’amicizia alla quale oramai teneva molto, e avrebbe inoltre tradito la fiducia dei padroni di casa. Restava comunque innamorato di quella signora dai modi gentili, saggia e ferma nella sua decisione di non andare oltre quel tipo di relazione. Modigliani doveva rispettare quella determinazione e per farlo non avrebbe mai dovuto manifestarle i suoi veri sentimenti. Fu amore quindi, un amore proibito. Per la prima volta fu costretto a frenare le sue famose smanie; abituato alle conquiste facili, dette prova di grande maturità collocando quel rapporto in ambito esclusivamente spirituale. Fu comunque un periodo molto bello della sua vita, lontano dalle passioni travolgenti che avevano caratterizzato i periodi precedenti; conversava piacevolmente e si confidava con lei; mostrava di sé un aspetto diverso estremamente contenuto con un inaspettato equilibrio interiore che riportava esattamente nei ritratti di lei dai quali traspare chiaro ed evidente il suo stato d’animo. I ritratti di Lunja mostrano sempre un volto di donna sempre delicatamente malinconico. Forse il pittore non intendeva riportare sulla tela solo l’immagine della donna ma anche e soprattutto il carattere del suo modo di vivere quel rapporto: apparentemente sereno e tranquillo ma intimamente estremamente travagliato. Quando stava con Lei si preoccupava di non bere, stava lontano dalle sostanze dannose e, per quanto gli era possibile, cercava di curare persino il suo aspetto fisico. Si comportava da autentico gentiluomo. Passeggiavano assieme, discutevano, conversavano, parlavano di arte e di letteratura e, strano a dirsi, riusciva persino a sorridere. Fu un rapporto molto platonico, costretto nella sfera spirituale. Non poteva essere diversamente per una signora seria e fedele e per un uomo che giudicava talmente importante l’amicizia di lei da non poterne più fare a meno. Dette prova di grande maturità perché era certo che avrebbe perso l’amica se avesse tentato un approccio diverso. E durò a lungo almeno fino a quando Modigliani conobbe Jeanne Hebuterne, ……………. ma di questo parleremo la prossima volta. Per eventuali approfondimenti: E.Lavagnino – Storia dell’arte classica e italiana – UTET TO – 1961 C.Pavolini – Amedeo Modigliani – Milano 1966 P.Callegari – La vita e l’arte di Modigliani – Mondadori 1976
Ed ora ammiriamo questo video, creato apposta per l'occasione. Esso mostra alcuni dipinti del Modigliani riproducenti i personaggi menzionati nell'articolo che grande influenza hanno avuto nella vita del pittore. Con Lunja Czechowska invece, la donna della quale parleremo adesso, fu costretto ad agire diversamente dal solito.
Non posso fare altro che complimentarmi.Ottimo lavoro :- preciso, e interessante. Grazie
Sembra che in questo episodio il trasgressivo Amedeo si stia riscattando ma ho qualche dubbio. Aspetto la prossima puntata dove ci parlerai della bellissima Jeanne Hebuterne…(noix de coco). Ciao Flavio, mio compagno d’arte, come mi piace chiamarti. Grazie di questi passaggi interessantissimi sulla vita degli artisti che mi appassionano molto.
Flavio, già sai che non ero un’appassionata d’arte, ma leggendo i tuoi scritti e facendo anche ricerche per le immagini, questa materia, x me fino a poco fa conosciuta solo superficialmente, sta cominciando a piacermi. Merito della tua semplicità e del modo molto accattivante con cui scrivi????? Credo proprio di sì.
Inoltre in queste “3 Puntate” (manca ancora la quarta) sul rapporto di Modigliani con le donne, hai saputo incuriosirmi, facendomi scoprire molti particolari della sua vita sregolata che senz’altro avranno dato un’impronta al suo modo di dipingere.
Grazie, Flavio per queste belle “cose” di cui ci rendi partecipi e da cui si evince la tua passione per l’arte. 🙂 🙂
certo che la tua materia la senti in fondo al cuore sai scrivere con una semplicità che sembra quasi di leggere un romanzo a puntate, ed io lo leggo tutto d’un fiato per arrivare alla fine.,anche se il pittore a me non piace particolarmente ma curiosa di cultura mi intriga la sua vita
Alla prossima e grazie
Ah, sapere d’arte! A parte le opere, apprezzo e ammiro il tuo testo, Flavio. Bel lavoro.