Alla luce degli ultimi fatti di cronaca, vorrei fare una riflessione sul ruolo della televisione di stato.
E' da tempo infatti, che eventi negativi vengono spettacolarizzati per ottenere il massimo dell’audience. Sicuramente il diritto d’informazione va rispettato, ma fino a che punto si deve violare l’intimità delle famiglie mostrando il loro dolore e le loro debolezze?
La trasmissione “Chi l’ha visto”, nata come servizio pubblico, ha assunto un altro significato, si punta sull’ascolto, quella di Sarah è stata una puntata choc! Difficile gestire una brutta storia come quella, ma era necessario fare uno scoop mostrando il dolore di quella madre calpestando la sua vita privata? E’ facile addossare la colpa alla conduttrice, brava giornalista sicuramente, ma forse il direttore di rete avrebbe dovuto spegnere i riflettori prima della notizia della tragedia avvenuta. Chiedo inoltre se una parte di responsabilità non l’abbiano anche i telespettatori, che avendo il telecomando in mano, avrebbero potuto fare silenzio su quell’orrendo spettacolo spegnendo il televisore.
Condivido e approvo il pensiero di Franco.Provo ribrezzo quando questi avvenimenti servono a vendere qualche copia in più di giornale e ad accaparrarsi qualche spettatore in tv.Dovrebbero, invece indurre tutti noi ad una riflessione su quanto male si annida nella nostra società.
E come si fa a non essere in sintonia con Franco?Mi chiedo se quella gente non aveva altri luoghi da visitare
Ho appena ascoltato un TG…..oggi moltissimi hanno fatto “la gita domenicale” per andare a vedere la casa dove è stata uccisa Sarah, tanto che hanno dovuto mettere delle transenne per arginare la folla. Ecco di chi è la colpa di una disennata, disumana,orrenda TV. Vergogna…vergogna…vergogna!
Ci scandalizziamo giustamente per questo orribile sciacallaggio televisivo senza anima. Tutti lì, come animali necrofagi a spolpare un nuovo cadavere, ci fa schifo l’idea , ma facciamo zapping per vedere se qualche altro canale trasmette la notizia e l’audience aumenta . Domani mattina i giornali che metteranno la foto più scabrosa e la descrizione più dettagliata cresceranno le tirature …..Forse anche un bel mea culpa non farebbe male………..almeno non prestiamoci al loro gioco…spegnamo le TV , non compriamo giornali …quando vedranno che l’interesse per queste cose non c’è e caleranno le audiences… e quindi raccoglieranno meno pubblicità…allora ci racconteranno altre cose.
Brava, Lucia. Ci libereremo mai del mostro TV? Io non riesco più a guardarla, neppure nelle sue espressioni più semplici.
Lucia con il tuo articolo hai toccato un nervo scoperto, discorso difficile da affrontare comunque non è bene gettare il bambino con l’acqua sporca e come sempre la verità è nel mezzo. Certamente io sto dalla parte della televisione di servizio, vi ricordate quelle sane trasmissioni di: “Non è mai troppo tardi”, la “Tv dei ragazzi”, gli sceneggiati al venerdì sempre con una morale e con l’annunciatrice che all’occorrenza riferiva e consigliava di riservare la visione ad un pubblico adulto? ecc. , con il tempo invece ha preso il sopravvento non la tv di qualità ma la tv dell’ascolto a tutti i costi. E’ diventato così tutto un grande fratello e la realtà stessa delle cose è entrata a far parte del grande fratello, e gli spettatori incollati al piccolo schermo a vedere le cose come se le guardasse dal buco della serratura con la curiosità morbosa del voyeur. Certo la televisione è andata degradando come del resto anche altri settori della società che rispondono alla sola legge degli interessi economici e quando l’uomo si mette al servizio del Dio denaro i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Ci vorrebbe la forza di fare un bell’esame di coscienza e fare tutti un passo indietro alla ricerca del bello e della qualità e non sorbire passivamente tutto quello che ci propongono
Premesso che la sovresposizione degli ultimi orrendi fatti di cronaca da parte dei mass media, è da condannare in toto senza possibilità di appello e premesso che, come dice giustamente Carlotta, si è fatto scempio dell’immagine e della vita di una creatura innocente che si affacciava appena alla vita, penso che l’unico merito che mi sento di accordare alla divulgazione così meticolosa e particolareggiata di tutta la vicenda è che se ne parla dappertutto. Penso alle tante ragazze e anche ragazzi che stanno vivendo la stessa situzione di disagio che ha vissuto la piccola Sarah prima della tragedia, se parlarne significa salvare anche una sola di queste persone, allora non mi scandalizzo più di tutta la “fiera”! che sta passando in tv in questi giorni. Inoltre, a proposito dell’uso del telecomando, mi pare, scorrendo i commenti, che siamo tutti molto bene informati sugli aggionamenti delle notizie, allora…….neppure noi usiamo il telecomando come si dovrebbe!!!!!
La morte in tv fa audience, moltiplica i telespettatori. Il massimo di ascolto si raggiunge con le “morti atroci”. Incidenti spettacolari, cadute rovinose in pozzi profondi, agonie lente e teletrasmesse da una o più telecamere. E, soprattutto delitti, spesso a sfondo sessuale, meglio ancora se compiuti in famiglia. Se la vittima è la nipote e l’assassino è lo zio ancora meglio, la morte deve essere mostrata. Per mostrare il dolore, la televisione usa il metodo più efficace, quello di inquadrare in primo piano, il volto angosciato di un congiunto della persona uccisa. L’ideale è avere in studio una madre. Mi auguro che quanto prima, questa tv spazzatura , riprenda il suo ruolo di informare in modo corretto e morale e che l’utente abbia la forza di cambiare canale alla vista di questi spettacoli.
Finchè ci si affida ai mezzi di comunicazione come la Tv per effettuare un ritrovamento di persone, siamo d’accordo. Infatti lo scopo precipuo della trasmissione “Chi l’ha viato” era di utilità sociale, ma stavolta mi sa che hanno esagerato e hanno perso di vista il fine della trasmissione badando solo allo scoop. E stanno ancora perseverando nell’errore continuando a parlarne in ogni trasmissione a tutte le ore della giornata (sempre con le medesime immagini trite e ritrite) con vari ospiti ( cmq pagati) che ci riempiono la testa di loro congetture, punti di vista …bla bla bla
Brava Lucia.Finchè l’utente non avrà capito l’importanza del telecomando, saranno loro ad avere il bastone dalla barte del manico. Tempo addietro espressi il mio punto di vista sui programmi tv e non vorrei essere ripetitivo. Posso fare un esempio pratico, senza ritornare – sui processi in diretta- Se si considera che pagano profumatamannte , con i nostri soldi la Clerici, per cose che le nostre donne fanno tutti i giorni mattina ,pomeriggio e sera… la dice lunga. Da noi si dice che:_ Hanno il muso come il c…_ Non hanno vergogna di nulla . Certi giornalisti andrebbero radiati dall’albo, figuriamoci i vertici. Comunque ricordiamoci che:_ Alla base di tutto questo, ci siamo noi.Siamo complici delle loro stupide trasmissioni, fichè non si spegnerà quel cassone che si chiama televisione .Grazie Lucia
Quello che ho trovato veramente “disgustoso” è lo scempio che si è fatto sulla privacy della piccola Sarah, durante le prime settimane di indagini. E’ stato detto di tutto e di più!
Anche se, come si pensa, il fatto di averne parlato così tanto da parte dei media ha fatto uscire allo scoperto “l’orco”… ritengo che una volta trovata Sarah i riflettori si sarebbero dovuti spegnere e le indagini proseguire in maniera del tutto riservata, lasciando alla famiglia il dovuto rispetto al proprio dolore.
A mio avviso la conduttrice doveva chiudere il collegamento con la madre, avvisando per telefono il giornalista che era con lei di quanto, stava accadendo, e poi informare i telespettatori delle notizie che arrivavano, spiegando che il collegamento era stato chiuso proprio per non sottoporre la madre a quello strazio.
Data l’ora, le 23circa, altri TG potevano soffiare la notizia, allora avanti con lo scoop a tutti i costi.
La televisione oggi: regno dell’estetica, dell’ignoranza, dell’apparire!!!
Si va sempre di più verso una TV spazzatura, abbandonando quelli che erano programmi standard di una televisione di qualità.
Il presentatore Fabio Fazio, in un’intervista rilasciata qualche giorno fa, ha parlato della televisione attuale spiegando al grande pubblico che ormai i programmi televisivi sono troppo commerciali.
Secondo Fazio, il ruolo della “tivù formativa” è stato messo da parte e si è lasciato spazio soltanto a dei veri e propri centri commerciali televisivi. Per dirla in breve, i programmi TV sono cambiati al punto da far perdere la fiducia agli spettatori:
La televisione era il luogo dell’eccellenza. “L’ha detto la TV”. C’era fiducia assoluta in un mezzo cui si riconosceva autorevolezza. Un mezzo che doveva raccogliere il meglio di ogni genere per portarlo al maggior numero di persone possibile. Ecco, io sono cresciuto con quella TV lì. Con tutti i suoi limiti, era formativa, formava un gusto, nel bene e nel male.
In questa ultima settimana abbiamo dovuto constatare che ogni giorno, in qualsiasi orario, ogni programma televisivo (sia della rete di Stato che quella privata) ha fatto un “processo” (mancava solo l’ambiente dei tribunali!!) sul rapimento ed uccisione di Sarah.
Tutte le volte c’era il collegamento con Avetrana per trasmettere l’intervista con….. per sapere ogni particolare, mentre in studio si chiedeva il parere dell’avvocato, del criminologo ed in questi ultimi giorni è apparso anche il sacerdote. Insomma si svolgono processi veri e propri come se fossero “per conto” della giustizia ordinaria ed ufficile del Ministero.
io sono stata intervistata im merito da una tv locale,ho potuto esprimere il mio disappunto