ORIGINI DELL’UNIVERSO: Forse la risposta dai Giapponesi E’ ancora il Giappone a fare notizia in questi giorni: l’Agenzia spaziale giapponese JAXA (Japan Aerospace Exploration Agency) antagonista della NASA statunitense, avrebbe portato a termine una missione con la quale avrebbe trasportato sulla Terra i frammenti di un asteroide. Gli scienziati nipponici hanno recuperato intatto il prezioso carico della missione. La speranza è quella di raccogliere informazioni sulla composizione chimica dei corpi celesti. Quella della sonda Hayabusa* è stata una missione lunga e problematica: lanciato nello spazio nel 2003 in direzione del suo piccolo bersaglio (un asteroide a forma di tubero non più lungo di mezzo chilometro), il vascello di JAXA ha impiegato 2 anni per coprire la lunga distanza che lo sperava da Itokawa (4 miliardi di chilometri andata e ritorno) atterrando sulla sua superficie nel novembre 2003. Da allora fino a oggi la missione ha dovuto affrontare problemi al sistema di controllo motorizzato della sonda, al motore a ioni e alla batteria di bordo che ne hanno procrastinato il ritorno a casa fino al 2010. Il 13 giugno la sonda è infine rientrata nell'atmosfera terrestre, rilasciando la sonda che ha planato protetta dal suo scudo termico mentre il resto bruciava come una meteora. La capsula è atterrata in Australia diverse centinaia di chilometri di distanza dalla città di Adelaide, ed è stata trasportata a Tokyo dove sarà fatta una laboriosa operazione di pulitura e apertura. All’Agenzia spaziale sperano di avere la conferma del fatto che la missione è riuscita e che Hayabusa contiene il frammento di meteorite che si suppone dovrebbe aver raccolto. Lo studio dell'eventuale frammento roccioso, inoltre, dovrebbe fornire dati potenzialmente in grado di chiarire l'origine dei pianeti come la Terra e Marte, nonché la composizione del vento solare. *Hayabusa significa falco pellegrino Cosa c’è,se c’è,oltre l'Universo? ”Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare” (Dante inf. III e V canto)
http://www.youtube.com/watch?v=c0nVznmTS6Q&feature=fvsr
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Cara Nadia, con quel “…più non dimandare…” Dante ha dato la risposta. Se questa scienza avanzata è ancora piena di punti interrogativi ,che cosa possiamo dire noi singoli esserini pensanti ? Al massimo mettiamo qualche altro punto interrogativo. La nostra condizione è quella del dubbio , non possiamo fare altro , a meno che non veniamo folgorati da una fede che dà tutte le risposte. Però a quell’interrogativo.(..che cosa c’è oltre l’universo?) vorrei rispondere …mi viene in mente quel gioco di specchi che dà l’impressione di ripetere una immagine all’infinito, sempre la stessa , forse solo illusoria.