Vorrei far conoscere agli amici di Eldy che amano l'arte, un pittore parmigiano, protagonista italiano del '900, pittore che io personalmente adoro, perchè anche lui, come me, ritraeva spesso figure femminili, esaltandone gli stati d'animo in maniera sublime, dimostrando un amore e un rispetto immensi. Amedeo Bocchi nasce a Parma nel 1883 e muore a Roma, sua città d'adozione, nel 1976. Egli imprime all'arte del secolo scorso, il segno di una poesia vibrante e malinconica, che traduce in opere vibranti di passione e di emozione, per soggetti e colori. Vittorio Sgarbi dice di lui: "Amedeo Bocchi è un pittore la cui grandezza è straordinaria per la Parma degli anni in cui egli opera. Si sente in lui declinare continuamente la lingua parmigiana, lingua che peraltro è solenne, nella tradizione di Correggio e Parmigianino. I soggetti di Bocchi, i paesaggi, le atmosfere, i ritratti di famiglia, sono in realtà dei punti di avvicinamento al tema dominante della sua ricerca di pittore: il ritratto femminile. Come se in lui, continuasse ad operare, il pensiero del più grande pittore parmigiano del '500, Parmigianino, e della sua Antea, l'immagine femminile più carica di spiritualità". I ritratti femminili di Bocchi, sono carichi di tensione interiore, di sensibilità, di dolcezza infinita, fino ad arrivare ad essere ritratti d'anima più che di persone. E' quella stessa dimensione che rende Antea il simbolo di tutte le donne che hanno delicatezza interiore, ansia, sofferenza. L'emozione del guardare, Bocchi la pratica sin dagli inizi della sua lunga e inesausta esperienza artistica. Un'educazione all'occhio, che gli proviene dalla sapiente lezione di Cecrope Barilli, direttore dell'Istituto d'Arte Paolo Toschi di Parma, negli anni in cui il giovane Amedeo, si prepara al suo destino di pittore. Il talento di Bocchi, si rivela nel 1905, quando, appena ventiduenne, dà forma ad un dipinto di grandi dimensioni "Fior di Loto", capolavoro eseguito dal vero, dinanzi alla fontana che introduce all'orto Botanico di Parma. L'opera, nel suo sottile simbolismo, oppone il realismo della figura in primo piano, alla bellezza della natura. Nello studio angusto del rione Macao a Roma, dove si è trasferito, Bocchi si prepara alla grande uscita sulla ribalta internazionale. Nel 1906 si sposa con Rita, sua compagna di studi, e protagonista di tanti ritratti giovanili, e nel 1908 nasce la sua unica figlia Bianca. Sono momenti di intensa felicità per l'artista, ma l'anno dopo Rita muore e la vita di Bocchi si colora di dramma. Nell'universo affettivo di Amedeo, brilla, in questa svolta luttuosa della sua esistenza, la stella della piccola Bianca, che si fa dolce calamita, degli amorevoli sguardi che il padre artista le rivolge. Ed è lei, " Bianca con il violino" nel 1910, che si svela, all'alba di una vita in penombra, nel piccolo quadro con cui Bocchi ( l'altro è Notturno) si presenta sulla scena mondiale, della biennale di Venezia. Ed è premessa questa, agli altri grandi quadri di Bocchi. A cominciare dal " Trittico" del 1916: La saggia, La colta, La folle, messe lì a testimoniare la complessità delle singole situazioni esistenziali, quali si rivelano nella psicologia del profondo. Nello stesso anno, l'artista ottiene il privilegio di abitare, in una delle case studio messe a disposizione degli artisti, da un ricco alsaziano Alfred Strohl, all'interno del parco che da lui aveva preso il nome: Villa Strohl Fern .Nel 1919 sposa in seconde nozze la sua giovane modella originaria Niccolina. Seguono anni di serenità e di crescente successo. E' datata 1920 l'opera di grandi dimensioni che io amo di più in assoluto: "Il tè". E' il ritratto della giovane moglie in giardino, che, a seno nudo, dolcemente adagiata in una sedia a sdraio, colta in un momento di intimità familiare, accanto ad un tavolino apparecchiato per il tè, osserva con sguardo intenso, e a mio parere sognante, il marito che la ritrae. La prima volta che mi sono trovata davanti a quel dipinto, sono stata letteralmente ipnotizzata dalla profondità di quegli occhi che mi hanno dato un'emozione immensa, tanto erano "vivi" e sono stata rapita dalla dolce bellezza di quel viso innamorato che avrei continuato ad ammirare all'infinito. Seguono poi altre bellissime opere: " Colazione del mattino" esposto alla biennale di Venezia del 1920, poi ancora Bianca e Niccolina in una serie di stupendi ritratti: la prima "con la gonna verde" o "in rosa", la seconda in autentici capolavori: "Nel parco" 1919, e "Controsole" 1920. Ma nel 1923, un altro dolore colpisce l'artista: muore Niccolina, e ancora Bianca si fa modella elettiva nel mondo di Bocchi. E sono ritratti splendidi, che si addolciscono negli ultimi anni della giovane, che muore anche lei, per un male incurabile nel 1936, a soli 26 anni. E in quei ritratti c'è una ferita...sono ritratti di figure intimamente turbate. Egli guarda le persone che gli sono care, attribuendo loro il sentimento, che egli prova, sentendone tutta la delicatezza, la dignità, l'umanità e la modestia. Gli anni che seguono sono dedicati al ricordo. Continua a dipingere con intensa passione fino alla morte, avvenuta nel 1976, nella sua casa-studio. Sul cavalletto, un'opera incompiuta " Il giardiniere", ultima testimonianza di una vita tutta dedicata alla pittura e alla famiglia. Parma ha dedicato ad Amedeo Bocchi, un museo, dove ogni tanto, sento il bisogno di ritornare, per ritrovare nel "mio maestro", l'ispirazione e quella dolce malinconia che a lui mi accomuna.
Mariuccia ( Pippo.pr )
ciao Mariuccia
anche io amo Amedeo Bocchi, come credo tu saprai.
bellissimo articolo, complimenti!
domanda: come faccio ad inserirmi in questo gruppo per tenermi informata delle novità ? grazie e ciao!!!!
Mariuccia, ti ringrazio per avermi segnalato questo tuo articolo sul pittore Bocchi. Me lo hai fatto conoscere nei dettagli, facendomi apprezzare queste splendide figure femminili,così delicate, eleganti, inserite in un contesto in cui sembra esservi un perfetto equilibrio tra luce, colori smaglianti della natura. Donne dagli sguardi profondi, penetranti, a tratti anche sognanti. Mi hai fatto conoscere questo artista invogliandomi ad approfondire. Grazie Mariu…
Molto bello l’articolo Mariuccia! Ma soprattutto voglio dirti BENVENUTA tra coloro che scrivono. E’ facile vero? Basta superare i tentennamenti iniziali e poi si scorre come i fiumi.
Ciao carissima, aspettiamo altre cose.
bene arrivata alla “new entry” mariuccia che con mirabile esposizione ci porta alla scoperta di un moderno..Amedeo Bocchi che non conoscevo e di cui ho particolarmente apprezzato il tratto pittorico dolce ed intenso.Che dire Mariuccia, la passione con cui ce lo presenti non può non coinvolgere il lettore che sensibile a queste forme d’arte si lascia guidare, accompagnato da te, alla scoperta di questo artista, non a torto definito l’erede di gente del calibro di Parmigianino o Correggio.Mi colpisce molto l’accanimento con cui la sorte punisce questo mirabile artista facendo morire tutte le donne della sua vita; cominciando dalla prima moglie, poi la figlia ed addirittura anche la seconda moglie che era stata sua modella.Vita tormentata quella del Bocchi non dissimile da quella di tanti artisti, che un destino crudele pare faccia pagare loro, l’onere e l’onore della gloria. Un particolare ringraziamento Mariuccia per avermi consentito la scoperta di questo artista che ignoravo totalmente, e benchè io sia propenso per natura ad ammirare e commentare arte di periodi quali rinascimento e barocco, sarà mia cura affrontare ed approfondire periodi diversi…grazie…ciaooooooo
Molto bello Mariuccia, avevo visto qualcosa di Bocchi al Museo dell’arte moderna di Bologna , ma non lo avevo mai approfondito. E’ un pittore che percorre quasi tutte le tendenze della fine dell’800 e dei primi del 900, ma quello che mi ha stupito maggiormente è la capacità pittorica negli affreschi ,quel ritratto di Bianca è meraviglioso (un affresco di circa 40×50 cm…veramente interessante).
Bellissimi, grazie Mariuccia lo stile ottocentesco delle opere che ci hai mostrato sono da considerari fra le migliori che abbia visto. Emozionanti delicate ,dai colori pastello.
grazie di avemelo fatto conoscere.
Ti ringrazio Mariuccia per avermi fatto conoscere, un’artista a me sconosciuto, Tu lo hai esaurientemente descritto. Bocchi nei suoi dipinti, specialmente ritraendo maggiormente le figure femminili mette in evidenza la sua sensibilità, delicatezza e quella naturalezza che rende piacevole la visione.
Si, veramente brava Mariuccia, dalla tua splendida descrizione si evince con quanta profondità e intensità sei stata intimamente coinvolta dall’arte, ma soprattutto dall’anima, di un artista come Amedeo Bocchi. L’unione e la comprensione fra due anime è sempre qualcosa di estremamente raro e difficile ma tu sei riuscita a trovarla nell’ammirazione idealistica di un artista pur vivendo in un contesto temporale diverso. Complimenti.
Belle le opere di Bocchi e brava Mariuccia.