E siccome l'appetito vien mangiando, eccomi ancora a voi, miei cari amici ed appassionati d'arte, con questo mio ulteriore articolo che questa volta riguarda un argomento decisamente poco trattato, e cioè la pittura al femminile.
Tutti noi conosciamo i grandi artisti dell'arte italiana e non solo. Fiumi di inchiostro sono stati versati per descrivere e spiegare le loro opere ma finora nessuno o quasi si è mai occupato delle pittrici, anche perchè a dire il vero erano pochissime. L'arte è sempre stata considerata, a torto, una attività maschile, era una professione come tante e quindi diciamo che le donne ne erano escluse ma non per questo sono mancate artiste di assoluto rilievo di cui, mi piace qui ripercorrerne le vicende.
SOFONISBA ANGUISSOLA.
Nasce a CREMONA intorno al 1530. E’ stata con le sue 4 sorelle forse il primo esempio di pittrice di assoluto valore in Italia. Viene citata da GIORGIO VASARI nelle " VITE" e quindi ne fanno una vera star dell'epoca. Essere biografati dal Vasari era certamente indice di grande successo. Dopo che il padre, compreso il valore della figlia, manda alcuni suoi disegni a MICHELANGELO BUONARROTI. Sofonisba comincia a conquistare un suo pubblico ed in breve tempo sono in molti a desiderare un suo dipinto. Dopo essere passata alla corte di Filippo II, in Spagna, sposa un nobile palermitano che rimane ucciso non molto tempo dopo. La Sofonisba allora si imbarca da Palermo alla volta di Genova e durante il viaggio si innamora del capitano, un nobile genovese che sposa poco dopo. Vive una vita lunghissina quasi 95 anni e in tarda età conosce il giovanissimo Antony van Dyck da cui si fa ritrarre, anzi prega il giovane pittore di ritrarla dando la luce dall'alto, in modo da nascondere e mascherare le sue rughe. A tutte le età ed in tutte le epoche, come vedete, la vanità femminile è sempre presente. Fra le sue opere più famose si può ammirare "la partita a scacchi" del 1555 conservata nel museo di Poznan.
Altra grande pittrice di cui vi vorrei parlare è ARTEMISIA GENTILESCHI
Nasce a Roma nel 1593 in una famiglia di pittori e ben presto subisce l'influenza del padre ORAZIO GENTILESCHI lavorando nella sua bottega. " Pittore" fra i pittori, la giovane Artemisia ha diversi rapporti con alcuni di loro. Fa scandalo un tentativo di stupro riportato dalle cronache dell'epoca. Famosissimo il suo
" GIUDITTA ED OLOFERNE" visibile agli UFFIZI a FIRENZE, fanno di lei un raro esempio di scuola caravaggesca. Donna di forte ed intenso carattere riesce a leggere la lezione del Caravaggio con un chiaroscuri realismi fortemente drammatici (ndr..uno dei disegni mandati a Michelangelo, dall'Anguissola padre,
era un " fanciullo morso da un granchio" tema poi ripreso dal Caravaggio nel suo " fanciullo morso da un ramarro" siamo riusciti così a trovare un legame fra SOFONISBA ANGUISSOLA, MICHELANGELO BUONARROTI e MICHELANGELO MERISI da CARAVAGGIO e scusate se è poco).
Altra grande pittrice che mi viene alla mente, ma in epoca più recente, è BERTHE MORISOT che fa parte della corrente impressionista.
Nasce nel 1841 a Bourges in Francia ed entra insieme con la sorella nello studio di Corot; dopo un lungo apprendistato comincia ad esporre le sue opere che elabora con stile leggero elegante e luminoso. Fra le sue opere più famose citiamo il
" ritratto della madre e della sorella " - "
lo specchio" e " la culla". Diventa cognata di MANET sposandone il fratello conosciuto durante le prove da modella, che lei stessa faceva nello studio del suo più famoso collega. Pur ritenendo che il discorso sulla pittura al femminile si sarebbe potuto ulteriormente approfondire mi fermo qui per non annoiare ulteriormente il lettore.
Francesco (Ofonio)
Grazie per averci presentato e fatto conoscere meglio la biografia di queste artiste. Avrei preferito . oltre ad una presentazione abbastanza nozionistica, un commento personale sulle caratteristiche pittoriche delle tre pittrici. Credo che per una persona appassionata d’arte , come penso tu sia, ci possa essere la possibilità di saper trasmettere anche con le parole scritte, tutta la carica emotiva che traspare dall’opera .Nel tuo articolo , pur bello ed interessante, questo a mio parere non avviene . Comunque grazie per il tempo che hai dedicato a noi lettori.
Per i lettori meno attenti……di Elisabetta Sirani se n’è già parlato tempo fa. Per comodità accludo qui il link:
http://eldy.us/2010/03/17/elis.....1638-1665/
Bellissimo Francesco…..però cita anche la Bolognese Elisabetta Sirani e la grandissima pittrice veneziana Rosalba Carriera.
Grande Francesco, sapiente descrizione ma soprattutto emerge la competenza in materia.Sono pennellate preziose per la “tavolozza” di Eldy; tasselli di cultura, alla quale non mi resta che dire:-grazie.
Ti ringrazio Francesco per aver proposto questo tema sulla pittura femminile, come tu dici è poco conosciuto e secondo me poco valorizzato, infatti queste artiste caratterizzano le loro interpretazioni della visione figurativa con una preziosa sensibilità, raffinate nel proporre colori tenui con delicate pennellate. I cenni biografici e le tele delle artiste che hai presentato sono di una grazia unica Prosegui il discorso qui cominciato, non annoierai sicuramente.
Ho letto da poco un bellissimo romanzo di Melania Mazzuco “La lunga attesa dell’Angelo”, dove si narra la storia dell’ultimo grande del Rinascimento italiano, Tintoretto, ma anche la storia di Marietta “scintilla”, la sua prima figlia, illegittima ma da lui riconosciuta e accolta nella nuova famiglia, incarnazione della voglia di vivere, della curiosità, anche della pittura, lei stessa pittrice malgrado i pregiudizi sociali, tenuta dal padre, contro ogni consuetudine, come assistente, vestita da maschio, creduta un maschio, perché a quei tempi era impossibile per un donna dipingere. Bene quindi proporre all’attenzione queste pittrici che avranno sicuramente avuto grandi difficoltà ad affermarsi nel loro ambiente, belle le scelte delle opere proposte.
Finalmente si parla di pittura al femminile!! E chi più di me, può esserne entusiasta dal momento che anch’io dipingo…e se poi si parla di impressionismo…Le pittrici impressioniste, contribuirono attraverso la pittura ad affermare se stesse, in un’epoca non certo favorevole a questo tipo di atteggiamento. Donne coraggiose, pronte a competere sia culturalmente, che professionalmente, con il consolidato ruolo artistico dei colleghi uomini, pronte a sperimentarsi come protagoniste, e non più solo relegate ai ruoli di modelle o muse ispiratrici. La loro affermazione non fu comunque facile, oscurate costantemente dai loro colleghi maschi, che raggiunsero maggior successo in quanto maschi. Per citare alcuni nomi: Mary Cassat, Lilla Cabot Perry, Marie Bracquemond e Marie Braquemond. Bellissimo e interessante il tuo articolo, grazie Francesco.
Bravo Ofonio. Non sono un intenditore ma mi hai interessato molto. Grazie.