Giulio, conoscitore di monti e di boschi, ci parla delle cause delle  alluvioni "distruttrici"  che ciclicamente ormai avvengono nel nostro Paese e degli effetti nefasti derivanti dall'incuria dell'uomo verso il territorio. Non è raro, infatti,  che, nei territori a prevalenza montuosa e, specialmente, in quelli sottoposti ad abusi edilizi, un' alluvione sia accompagnata da frane o smottamenti.

 Prima di inoltrarmi in un percorso riferito al territorio, il pensiero va alle vittime del nubifragio che ha colpito la Lunigiana e le Cinque Terre della Liguria.

Alluvione Monterosso (5 Terre)

Alluvione Aulla (Lunigiana)

  

 La montagna si ribella, si! E’ un’amara e tragica constatazione che ricade sulla stessa domanda:- Si potevano  evitare questi morti ? Queste distruzioni ? Si ! E sono convinto di quello che scrivo perché, l’incuria del monte, del bosco, la vedo giorno per giorno.

    E’ vero che si sono costruite  abitazioni laddove scorreva un fiume, fatti canali per deviare l’antico percorso etc. etc. Però, il pericolo viene dalla montagna. I boschi sono abbandonati, la mano dell’uomo è assente. Il più piccolo dei rigagnoli  non ha più il suo originale alveo pulito. Ecco che si creano barriere e tracima .Sapete, quando piove a dirotto, “scoppiano “ tante polle in montagna e, una volta , venivano tutte deviate verso la piega del monte e si riunivano in un unico fiume. L’uomo faceva i muri a secco di contenimento, ripuliva il bosco , tagliava il vecchio e innestava la marza selvatica.

    Al mio paese i boschi di castagni, erano giardini. Vi erano i camminamenti puliti, e si insegnava ai figli il rispetto e le regole della natura. Lo spopolamento di questi paesi, di questi borghi, sono le cause di smottamenti, frane, che portano a valle la morte. E quando fiumi e rigagnoli  rotolano giù dal monte, divelgono piante centenarie, sassi enormi, che si abbattono nella piana distruggendo tutto . E’ quanto è successo in quei paesi liguri .

   Quando sento dire :- La protezione civile ha tutto sotto controllo, hanno monitorato il territorio …e balle varie.- Ma cosa ne sanno? Come fanno a sapere che in quel punto del bosco ci nasce un rigagnolo, nell’altra sponda un insieme di sorgenti che si gonfiano paurosamente…cosa monitorizzano?- Se non si ha una conoscenza del territorio non fai niente. Se non si creano le condizioni affinchè la Gente dei Monti –CONTINUI A VIVEVE IN MONTAGNA -  le frane, gli smottamenti e, purtoppo danni e morti, saranno inevitabili.

    Potrei continuare con centinaia di esempi, ma credo di  aver dato il mio piccolo ma significativo "perché"  succedono queste cose.

10 Commenti a ““LA MONTAGNA SI RIBELLA” …. di Giulio.lu (il maledetto toscano)”

  1. lieta ha detto:

    letto cosa dice dr. grasso de l’antimafia, troppi imbroglioni se fanno elegge per ave’ immunità (impunità)parlamentare e gli elettori ricevon benefit de ricambio, appalti e c. quel ke posson ricambiarsi alla faccia di ki magari sa fa meglio ma non è raccomanda’

  2. lieta ha detto:

    niko hai ragione è davvero così pagassero quanto dovuto ki si impegnerebbe tenè po’ + puliti boschi fiumi campagne e gli dessero mezzi per farlo al meglio, co fatike magari po’ + lievi, le guardie forestali dove occorrono non dove fanno incendi dolosi per sta a campa’ sul territorio e fanno pokissimo, introitano solo no stipendio a ufo grazie ai famosi voti di scambio ciao

  3. nikodireggio ha detto:

    buongiorno che dire………….i miei stanno nello spezzino vicino ce borghetto di vara ed e stato un disastro ormai cè una
    classe politica cialtrona niente manutenzione niente di niente fanno costruire in posti che non si puo costruire solo per il profitto………….ormai non ci sono piu argini poi questi coccodrilli che danno ok alle costruzioni danno la mano ai parenti che perdono case che perdono tutto che perdono famigliari e fanno lacrime di coccodrillo. sono stufa dei loro bla bla sono dei criminali mi viene solo il vomito

  4. lucia1.tr ha detto:

    Molto reale e veritiero il pensiero di Alba, voglio aggiungere anche quello di Maurizio Maggiani, scrittore ligure e narratore della sua gente e del suo territorio.

    “Andate a vedere lungo la Magra, come faccio io, e poi mi dite. L’agricoltura è stata largamente abbandonata. Sono pochi quelli che rimangono lì a lavorare la terra perché si fanno un culo così. La manutenzione delle Cinque Terre è minuto per minuto. Se stai un mese fermo, l’equilibrio già comincia a rompersi. C’è una qualche possibile relazione tra quanto è successo e il fatto che il vertice del parco delle Cinque Terre sia finito in galera? La mia è una domanda. La risposta? La darà il lettore o la magistratura. Io so che il parco delle Cinque Terre è portato in palmo di mano da tutti i politici come sistema straordinariamente efficace di mettere insieme tutela ambientale e affari”

  5. albamorsilli ha detto:

    Vernazza,Corniglia,Riomaggiore, Monterosso,Manarola
    Sono state riconosciute Patrimonio Mondiale dell’Umanità
    per un fondersi di cultura, storia e fatiche immense dei suoi
    abitanti su un territorio ostile,costruendo km di murettia secco
    per contenere la terra.
    Il genio ingegneristico contadino nei paesi aveva fatto degli alveoli per far scorere l’acqua, certo non erano belli a vedersi
    ma almeno non succedeva quello che è successo.
    La modernità li ha coperti facendo strade senza pensare di lasciare gli alveoli sotto la strada, ed ecco le conseguenze
    poi l’incuria ha fatto il resto
    Si è salvata solo Corniglia che si trova su un promontorio

  6. lieta ha detto:

    e pagare equamente giustamente le persone buone ke si prestano fare lavori pesanti ma veramente utili, aggiungo, viva gli eroi veri, contadini, agricoltori quelli ke amano e capiscono la terra, la natura. senza timori di non vestì il doppiopetto ma casual liberatorio e persone di animo vero, connaturati essenza Divina amare il creato ke Dio ci ha dato, conservarlo al meglio naturalmente possibile ciao

  7. lieta ha detto:

    altro ke mondo moderno questo è mondo sempre + disordinato bisogna imparà sporcarsi le mani per salvarlo ciao

  8. lucia1.tr ha detto:

    Ancora una volta ci troviamo a piangere vittime innocenti e fare conti iperbolici su quanto è accaduto. Molte sono le considerazioni da fare, un clima che sembra impazzito,i meteorologi hanno parlato di eventi eccezionali “bomba d’acqua”, forse sarebbe stato meglio prevederlo e mettere in allarme le zone interessate. La cementificazione selvaggia, condoni a ripetizione hanno permesso la distruzione del patrimonio naturale, l’abbandono massiccio delle campagne e dell’agricoltura, la dissipazione delle risorse ambientali ed economiche ha aggravato ogni giorno di più la situazione. Per gestire il territorio in posti a rischio ci vuole gente competente e innamorata dell’ambiente,esperta di dissesto idrogeologico,e capace di individuare soluzioni efficaci in una situazione in cui le risorse pubbliche scarseggiano.

  9. franco muzzioli ha detto:

    Quando ho visto il ponte della Colombiera spazzato via dalla furia del Magra e dai mille e mille tronchi e detriti ,mi ha preso lo sgomento.Quel ponte in acciaio e cemento ,lo percorrevo tutte le mattine per andare “al mare” a Fiumaretta, anch’essa sommersa dal fiume.
    Ha ragione Giulio , non è tanto la cementificazione che in Liguria di levante e in Lunigiana non è eccessiva , è il degrado dei boschi , i piccoli e numerosi fossi e torrentelli mai puliti ed una siccità che ha pietrificata la terra.

  10. Lorenzo.rm ha detto:

    Sì, Giulio, hai dato una significativa testimonianza del perché succedono Queste disgrazie. Le domande si accavallano . Possibile che si parli sempre d’altro in questa nostra Italia? Io, per forma mentale, sono abituato a partire da un problema e a darvi risposta. Anche qui, mi dico? Se il problema c’è, che risposta diamo? Non possiamo sempre rimanere con le domande sospese. Allora: di chi è compito tutelare e salvaguardare il territorio? Del governo attraverso la protezione civile? Dei comuni’ Delle regioni? C’è stata inettitudine? Responsabilità? Insomma, vogliamo dare per una volta risposte concrete più che fare analisi o, peggio, dichiararci semplicemente colpiti e feriti?

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