Noi donne che negli anni 70abbiamo combatuto per il femminismo
siamo scese in piazza per i nostri diritti, e la parità con l’uomo,noi donne che nel 70se ti sposavi ti licenziavano,noi donne abbiamo incominciato ad alzare la testa e non essere più sottomesse,anche se ancora non ci siamo riuscite del tutto.
sono passati 40anni e noi donne siamo sempre in prima linea finchè in italia non esisterà la equità della ricchezza
Francesca…quanti ricordi, quello che tu hai descritto sapientemente era la nostra vita di allora i nostri comportamenti, regnava più pace più tranquillità più amore e più rispetto per se stessi e per gli altri. Disperati e stanchi, come si diceva, felici, giravamo mezzo mondo.Con la mia vecchia 500, allora gran cosa possederla per un ragazzo, con mia moglie abbiamo visitato tutti i più bei posti d’Italia. Le feste da ballo casalingheche si organizzavano quasi tutta l’estate, con quattro biscotti e due gazzose, che divertimento….. bello, bello, l’argomento.
Noi che recitavamo le preghiere in latino, poi all’uscita della messa ci scambiavamo i primi baci dietro un’angolo della piazza, ascoltando dalla vicina finestra una radio che suonava Cera un ragazzo che come mè
ma penso ke tanti giovani pure oggi so felici come lo siamo noi sono i nostri discendenti e gli esempi ascendenti trasmetton i valori pure della gioia, certo la maggior parte di figli di filibustieri certamente non so quanto possan conoscere la vera felicità e gioia anke dell’accontentarsi senza volere esagerato a scapito del prossimo nostro amico vero ciao ciao
noi che con un rossetto ci truccavamo in quattro,, fuori casa,,
noi che ci sostenevamo l’una e l’altra e andando alla sagra compravamo un limone e una liquirizia. ci bastava per tutto il pomeriggio! Franci che bei ricordi.. GRANDE!! come sempre!
Noi che negli anni settanta (come Franco) eravamo sposati e con una figlia…..
noi che andavamo al lavoro con una 500 e guadagnavamo 140.000 lire al mese e pagavamo 78.000 lire di equo canone….
noi che……non so voi ma tutte le cose lette in questo articolo, noi, le facevamo negli anni ’60…..quelli erano anni spensierati!
Noi che negli anni settanta eravamo sposati ed avevamo due figli.
Noi che andavamo a lavorare in 600 Fiat …ed eravamo contenti.
Noi che eravamo in equo canone e si viveva bene.
Noi che allora si guadagnava trecentocinquanta mila lire al mese …ed erano tanti.
Noi che allora eravamo giovani e bellini davvero!
Eh si Giuliano. Allora aggiungo: E NOI ….che la domenica pomeriggio andavamo a ballare a casa di uno della compagnia (quello che non aveva i genitori per casa). Poi, quando l’atmosfera si era “riscaldata”, si spegnevano le luci e…tatatatà…eccoli comparire, come per incanto, i genitori. Allora si che cominciavano i guai!
noi, che si mettevano 50 lire nel juke-box, per ascoltare le canzoni più romantiche e ballarle con i primi filarini, nelle sere d’estate…ma che dovevi tornare entro mezzanotte, altrimenti erano guai…
Vado ancora un po’ indietro… e noi che andavamo a prendere il latte dal lattaio, che ti salutava, con in mano il bidone in alluminio; prendevi il burro fatto con latte di mucca.
Poi una dozzina di uova che erano esposte in un vaso di vetro. Pagavi con il sorriso della lattaia, davi una sbirciatina alla sua scollatura, e uscivi sotto il sole splendente, felice…i pochi spiccioli del resto erano tuoi servivano per acquistare una…gazzosa o una spuma.
Una volta c’era più gusto!
Noi donne che negli anni 70abbiamo combatuto per il femminismo
siamo scese in piazza per i nostri diritti, e la parità con l’uomo,noi donne che nel 70se ti sposavi ti licenziavano,noi donne abbiamo incominciato ad alzare la testa e non essere più sottomesse,anche se ancora non ci siamo riuscite del tutto.
sono passati 40anni e noi donne siamo sempre in prima linea finchè in italia non esisterà la equità della ricchezza
Francesca…quanti ricordi, quello che tu hai descritto sapientemente era la nostra vita di allora i nostri comportamenti, regnava più pace più tranquillità più amore e più rispetto per se stessi e per gli altri. Disperati e stanchi, come si diceva, felici, giravamo mezzo mondo.Con la mia vecchia 500, allora gran cosa possederla per un ragazzo, con mia moglie abbiamo visitato tutti i più bei posti d’Italia. Le feste da ballo casalingheche si organizzavano quasi tutta l’estate, con quattro biscotti e due gazzose, che divertimento….. bello, bello, l’argomento.
Noi che recitavamo le preghiere in latino, poi all’uscita della messa ci scambiavamo i primi baci dietro un’angolo della piazza, ascoltando dalla vicina finestra una radio che suonava Cera un ragazzo che come mè
ma penso ke tanti giovani pure oggi so felici come lo siamo noi sono i nostri discendenti e gli esempi ascendenti trasmetton i valori pure della gioia, certo la maggior parte di figli di filibustieri certamente non so quanto possan conoscere la vera felicità e gioia anke dell’accontentarsi senza volere esagerato a scapito del prossimo nostro amico vero ciao ciao
noi che con un rossetto ci truccavamo in quattro,, fuori casa,,
noi che ci sostenevamo l’una e l’altra e andando alla sagra compravamo un limone e una liquirizia. ci bastava per tutto il pomeriggio! Franci che bei ricordi.. GRANDE!! come sempre!
Noi che negli anni settanta (come Franco) eravamo sposati e con una figlia…..
noi che andavamo al lavoro con una 500 e guadagnavamo 140.000 lire al mese e pagavamo 78.000 lire di equo canone….
noi che……non so voi ma tutte le cose lette in questo articolo, noi, le facevamo negli anni ’60…..quelli erano anni spensierati!
noi noi noi
noi che …ci emozioniamo sempre.. oggi come allora… ascoltando ” A WITHER SHADE OF PALE ” ed i ricordi montano e ci gonfiano il cuore.
Noi che negli anni settanta eravamo sposati ed avevamo due figli.
Noi che andavamo a lavorare in 600 Fiat …ed eravamo contenti.
Noi che eravamo in equo canone e si viveva bene.
Noi che allora si guadagnava trecentocinquanta mila lire al mese …ed erano tanti.
Noi che allora eravamo giovani e bellini davvero!
noi che andavamo in centro a Milano senza pagare il biglietto
sulla perteghetta
Eh si Giuliano. Allora aggiungo: E NOI ….che la domenica pomeriggio andavamo a ballare a casa di uno della compagnia (quello che non aveva i genitori per casa). Poi, quando l’atmosfera si era “riscaldata”, si spegnevano le luci e…tatatatà…eccoli comparire, come per incanto, i genitori. Allora si che cominciavano i guai!
noi, che si mettevano 50 lire nel juke-box, per ascoltare le canzoni più romantiche e ballarle con i primi filarini, nelle sere d’estate…ma che dovevi tornare entro mezzanotte, altrimenti erano guai…
Stritoloso preso e ricambiato, ciao Lorenzo.
Anna….. e quante emozioni!
Maurizia, verissimo!!
Un caro saluto a voi tutti.
Vado ancora un po’ indietro… e noi che andavamo a prendere il latte dal lattaio, che ti salutava, con in mano il bidone in alluminio; prendevi il burro fatto con latte di mucca.
Poi una dozzina di uova che erano esposte in un vaso di vetro. Pagavi con il sorriso della lattaia, davi una sbirciatina alla sua scollatura, e uscivi sotto il sole splendente, felice…i pochi spiccioli del resto erano tuoi servivano per acquistare una…gazzosa o una spuma.
Una volta c’era più gusto!
bellissima.
noi che… se ci davamo la mano credevamo di essere fidanzati.
Noi che “Quanta fiducia nella vita, e quanta poesiiia…….
Noi che……..ci siamo e siamo felici di esserci e che tante volte ci sentiamo più giovani dei giovani. Mi permetto di darti un abbraccio stritoloso.