Cari amici, in queste giornate di calura estiva, vagabondando nel web, ho scoperto che non è mai troppo tardi per imparare a leggere e scrivere. Così, con molta umiltà, mi sono messa a ripassare un po’ la nostra bella lingua italiana. Da un libro egregiamente scritto, peraltro come tanti altri dello stesso autore, Cesare Marchi, ho voluto estrarre una parte che ha catturato tutta la mia attenzione, lasciandomi anche un po’ allibita. Per chi volesse approfondire segnalo il titolo del libro: “IMPARIAMO L’ITALIANO”.
Politici, burocrati, mass-media gareggiano nel parlare per enigmi, inventando i poli, il bipolarismo, la quantizzazione delle tariffe, la mappatura dei rischi, i bacini di utenza, l’ottica programmatoria, l’immobilismo dinamico (..?..), le convergenze parallele (..doppio??..), ecc.. Il tutto legato con verbi orrendi come inchiestare, urgenzare, essudare, intrudere, esodare, nel garrulo delirio di un linguaggio vacuo e rimbombante, che tutto vorrebbe dire ma nulla dice, ma fa diventare sordi come gli artiglieri a forza di sparare il cannone.
Contro i “parlatori”, maestri nell’arte del “dolce dir niente”, i proff. Marco Marchi e Piero Morosini, hanno condotto uno studio linguistico, intitolato “PRONTUARIO DI FRASI A TUTTI GLI USI PER RIEMPIRE DI VUOTO IL NULLA”.
Io mi sono divertita un sacco ad intrecciare le frasi abbinando soggetto a verbo e tentando, inutilmente, di comporre una frase di senso compiuto. Ripeto.... inutilmente.
Vi riporto, qui sotto, la tabella precisandovi che intrecciando a caso, o a piacere, i vari elementi di cui è composta, si possono ottenere DIECI MILIONI di frasi assolutamente prive di significato.
Buon divertimento!
PRONTUARIO DI FRASI A TUTTI GLI USI PER RIEMPIRE DI VUOTO IL NULLA
Istruzioni: Scegliere a caso uno dei dieci soggetti della prima colonna, facendo poi seguire uno dei dieci verbi della seconda colonna e quindi un periodo qualsiasi di ognuna delle colonne successive. Si otterrà sempre una frase che, pur non avendo alcun senso compiuto, risulterà priva di qualsiasi logica.N.B. Per leggere interamente la tabella, tirate la "tendina" verso destra.
L’utenza potenziale | si caratterizza per | il ribaltamento della logica assistenziale preesistente | nel primario interesse della popolazione | sostanziando e vitalizzando | nei tempi brevi, anzi brevissimi | la trasparenza di ogni atto decisionale |
Il bisogno emergente | privilegia | Il superamento di ogni ostacolo e/o resistenza passiva | senza pregiudicare l’attuale livello delle prestazioni | recuperando ovvero rivalutando | in un’ottica preventiva e non più curativa | la non sanitarizzazione delle risposte |
Il quadro normativo | prefigura | un organico collegamento interdisciplinare ed una prassi di lavoro di gruppo | al disopra di interessi e pressioni di parte | ipotizzando e perseguendo | in un ambito territoriale omogeneo, ai diversi livelli | un indispensabile salto di qualità |
La valenza epidemiologica | riconduce a sintesi | la verifica critica degli obiettivi istituzionali e l’individuazione di fini qualificanti | in una visione organica e ricondotta ad unità | attualizzando e concretizzando | nel contesto di un sistema integrato | L’annullamento di ogni ghettizzazione |
Il nuovo soggetto sociale | persegue | la puntuale corrispondenza fra obiettivi e risorse | secondo un modulo di interdipendenza orizzontale | non assumendo mai come implicito | nel rispetto della normativa esistente | una congrua flessibilità delle strutture |
L’approccio programmatico | estrinseca | il riorientamento delle linee di tendenza in atto | con criteri non dirigistici | non sottacendo ma anzi puntualizzando | quale sua premessa indispensabile e condizionante | il coinvolgimento attivo di operatori e utenti |
L’assetto politico-istituzionale | si propone | l’accorpamento delle funzioni ed il decentramento decisionale | al di là delle contraddizioni e difficoltà iniziali | potenziando ed incrementando | nella misura in cui ciò sia fattibile | l’appianamento di discrepanze e di discrasie esistenti |
Il criterio metodologico | presuppone | la ricognizione del bisogno emergente e della domanda non soddisfatta | in maniera articolata e non totalizzante | non dando certo per scontato | con le dovute ed imprescindibili sottolineature | la ridefinizione di una nuova figura professionale |
Il modello di sviluppo | porta avanti | la riconversione ed articolazione periferica dei servizi | attraverso i meccanismi della partecipazione | evidenziando ed esplicitando | in termini di efficacia ed efficienza | l’adozione di una metodologia differenziata |
Il metodo partecipativo | auspica | un corretto rapporto fra struttura e sovrastrutture | senza precostituzione delle risposte | attivando ed implementando | a monte e a valle della situazione contingente | la demedicalizzazione del linguaggio |
Bellissimo articolo Franci! Mi è venuta in mente ..” la supercazzola”….di amici miei …quelli almeno ,con i loro sproloqui senza senso, cercavano di far ridere…i nostri politici e giornalisti…fanno sul serio…questo è il tragico-
Cara Alba, lo scopo del mio scritto era dimostrare quanto vuoto e privo di qualsiasi logica sia spesso il linguaggio usato da politici e burocrati che costruiscono frasi ad “effetto” che, di “effetto” hanno solo il vuoto. Quindi sono completamente e totalmente prive di senso. Questi personaggi, che io definisco “grandi papaveri”, parlano…parlano…parlano…ma, in effetti non dicono nulla, cioè riempiono il loro “vuoto” mentale del “nulla” che producono le loro parole. Quante volte ci sarà capitato di ascoltare un oratore, politico o burocrate che fosse, fare dei discorsoni alla fine dei quali non si è capito cosa volesse dire, proprio perchè infarciti di grandi paroloni ma significato zero.
Ciao Alba, scusa se non sono stata chiara nel mio scritto, non vorrei essere caduta anch’io nella trappola del “politichese” inutile.
Ma come, Alba, non si capisce? E’ intitolato “Il dolce dir niente”. Nel senso che si possono dire parole senza significato, appunto “senza dir niente”? Ti abbraccio.
io devo ammettere la mia ignoranza in questo articolo, non sono riuscita a capire il significato.
Chi gentilmente me lo spiegare?
Wowwwwwww…che complimentone! Grazie Lorenzo e Buone vacanze anche a te.
Un articolo bellissimo, Franci. Sei la mejio. Buone vacanze.