Qualche tempo fa avevo iniziato un percorso artistico parlandovi dei “Gioielli fuori porta”, quelle bellezze artistiche che,  senza fare lunghi spostamenti, posso ammirare perchè poco distanti dalla città in cui abito. Bellezze  straordinarie e infinite, come senza fine è l’Italia tutta e come senza fine è il mio desiderio di emozioni.

Nel mio vagabondare tra arte e storia inseguo le mie ossessioni, fermamente convinta che di arte si può parlare solo vedendola dal vero, ammirandola, di persona, in tutta la sua autenticità. Penso che la vita sia troppo corta, corta per tutto, per capire quello che avviene e per vedere tutto quello che è avvenuto. E allora ne approfitto per scoprire (e riscoprire) tutto ciò che di artistico mi provoca emozioni e per farlo, non occorre, sempre, percorrere grandi distanze.

E allora una bella mattina di questa stupenda estate ho deciso di farmi invitare a Corte. Ebbene si, prima a PALAZZO REALE di Torino e poi, dulcis in fundo, nientepopodimenochè alla straordinaria REGGIA DI VENARIA.

All’interno di Palazzo Reale a Torino ho potuto ammirare le grandi opere d’arte della Galleria Sabauda, I QUADRI DEL RE. Grandi capolavori delle collezioni dei Savoia. Tutti meravigliosi, difficile fare una scelta ma vorrei farvi la mia modesta descrizione di alcuni:

 PASSIONE – HANS MEMLING

Il pittore ci accompagna nei diversi momenti della Passione di Cristo attraverso il racconto che si sviluppa cronologicamente (partendo dall’alto a sinistra), in  tempi diversi ma con la visione d’insieme che lega tra loro le varie scene dell’opera. Colloca questi spazi tra le mura di Gerusalemme facendo provenire la luce da dietro le colline ma spegnendola nella parte inferiore quando gli episodi, ambientati di sera, traggono luce solo dalle torce accese.  

Le storie raffigurate iniziano con l’ “Entrata di Cristo in Gerusalemme”, proseguono con la “Cacciata dei mercanti dal Tempio”, l’ “Ultima Cena”, “Giuda che vende Gesù”,  e nella parte centrale ci sono le scene più importanti della Passione come “Il bacio di Giuda”, “Il rinnegamento di Pietro”,  “Pilato che si lava le mani”, “La Flagellazione” e “L’incoronazione di spine”, per terminare con “La morte in croce” e le successive “Deposizione “ e “Resurrezione”. Il dipinto sfuma poi nel paesaggio.

Si tratta di uno dei dipinti annoverati tra i più pregiati della collezione e credo proprio lo sia a tutta ragione, basta guardarne i particolari uno ad uno. E’ come leggere una storia scritta in un libro.  

 

RITRATTO EQUESTRE DEL PRINCIPE TOMMASO FRANCESCO SAVOIA – ANTONIE van DYCK

Il nobile Tommaso Francesco si fa ritrarre con un’armatura spagnola e in sella ad un cavallo di razza Andalusa. La sua posa,  enfatica e grandiosa  sottolinea il suo carattere eroico. Lo sguardo denota la vera natura del condottiero, uomo più ambizioso che valente la cui carriera militare fu costellata da più fortuna che successi. Il bastone allude alla carica di comandante militare e il cavallo impennato intende celebrare la forza di carattere dell’effigiato alludendo alla capacità di condurre un esercito allo stesso modo in cui è in grado di controllare l’animale imbizzarrito.

 

Ed ora trasferiamoci alla REGGIA DI VENARIA a passeggio tra storia, bellezza e piaceri regali.

Oggi la Reggia è tutta da ammirare, così ricca di affreschi, stucchi, visioni e sorprese straordinarie.

Fu costruita nella metà del Seicento e fa parte anch’essa dei capricci e degli sfarzi principeschi atti a stupire, incantare e divertire la Corte dell’epoca e i suoi innumerevoli ospiti.

Entriamo attraverso gli spazi sotterranei per scoprire la dinastia che regnò la Venaria Reale.

Ammiriamo la Sala di Diana che si affaccia verso il Giardino a fiori e la Corte d’onore. La Reggia di Diana ci fa rivivere atmosfere seicentesche con i preziosi affreschi dedicati alla caccia e alle virtù della dea.

 

Ci disponiamo in “parata” come i sovrani di allora nel percorso del Palazzo dei Re ma poi ci viene voglia di curiosare negli Appartamenti privati dei sovrani ammirandone gli arredi.

Restiamo incantati dalla luce e dalla bellezza della Galleria Grande.

E a questo punto ci serve un piccolo ristoro. Non c’è di meglio che goderselo comodamente seduti al Caffè degli Argenti ammirando il Gran Parterre incorniciato dall’arco delle Alpi.

Riposati e più curiosi che mai proseguiamo il nostro percorso regale e scendiamo nella Cappella di Sant’Uberto, splendido capolavoro del barocco europeo. Protagonista assoluto è l’altare maggiore che fa da sfondo al tabernacolo retto dagli angeli marmorei. Grazie ad un restauro esemplare si può ammirare la Chiesa nel gioco di luci e colori voluti dall’architetto siciliano Filippo Juvarra.

E poi via, all’esterno per farci sedurre dal Giardino a fiori stagliato contro il Gran Paradiso, dissetarci all’ombra delle pergole del Giardino delle rose,  costeggiare il canale per avventurarci fino al Tempio di Diana, apprezzare le geometrie  degli orti e dei frutteti, riposarci al Patio dei Giardini, osservarci magicamente riflessi nell’acqua della Peschiera e

                                  infine 

tirare tardi la notte per congedarci dalla Reggia ammirando il fantasmagorico spettacolo di acqua, colori e musiche della Fontana del Cervo nella Corte d’onore. Un incantevole e suggestivo spettacolo  sotto le stelle.

 

Si, perché non basta la fantasia per fare un incantesimo e creare emozioni, ci vuole la condivisione con chi  ama l’arte, almeno quanto me,  raddoppiando, così,  appassionanti sensazioni di bellezza, svago, cultura dove nulla è lasciato al caso ma tutto si rinnova, si trasforma e rinasce insieme ai personaggi vissuti all’epoca.

9 Commenti a “UN GIORNO A CORTE (ovvero, Gioielli Fuori Porta…2)….scritto da Franci”

  1. francesca (franci) ha detto:

    Grazie Enrica.

  2. enrica,Co ha detto:

    che bello proprio bello

  3. francesca (franci) ha detto:

    Grazie Titina. Che piacere vedere che c’è sempre qualcuno che condivide la mia passione per l’arte!
    Ciao.

  4. Titina ha detto:

    Franci, col tuo articolo mi hai presa per mano e mi hai condotta attraverso un itinerario straordinariamente emozionante. Guardare il dipinto della passione, è davvero, come leggere una storia scritta in un libro, come giustamente affermi tu stessa e gli interni della reggia di Venaria, sono un vero spettacolo! Complimenti, Franci … la tua passione per l’arte e il piacere che ne trai a coltivarla, siano di esempio a tutti noi … ciao

  5. francesca (franci) ha detto:

    Grazie anche a te, Lorenzo.

  6. francesca (franci) ha detto:

    Caro Riccardo, solo oggi sono tornata da un viaggio ed ho letto i tuoi graditi commenti. Grazie per i complimenti ma soprattutto per aver apprezzato il mio scritto. Vedi Riccardo, io amo l’arte, tutti qui lo sanno (..o almeno quasi tutti..). Scrivo solo di ciò che vedo e le emozioni che mi colgono quando sono davanti ad un’opera d’arte le conservo intatte e poi cerco di trasmetterle, traducendole in scritto, a chi mi leggerà. Ma sono consapevole che non a tutti possono interessare, anzi a ben pochi. Non sono a caccia di commenti. Penso che se questi non arrivano il motivo è molto semplice: l’arte interessa a pochi e tantomeno interessano i miei scritti.
    Grazie a te e un abbraccio

  7. riccardo ha detto:

    Purtroppo con rammarico noto che questi articoli non interessano più nessuno, siamo talmente presi dal pc, da non guardare più nemmeno fuori dall’uscio di casa?,
    o per smuovere un po l’ambiente si deve creare la solita e sterile polemica?
    E si che in eldy persone che possono raccontare dei gioielli fuori porta ne abbiamo a bizzeffe.
    Cara Francesca, purtroppo con rammarico devo ammettere che noi persone anziane che dovremmo essere le memorie storiche delle nostre Città, non siamo più capaci di raccontarci, e di raccontare non solo con gli scritti in eldy, quello che di bello c’è dentro casa nostra.
    Un saluto rispettoso, Riccardo.

  8. Lorenzo.rm ha detto:

    Uno splendido servizio. Grazie Franci.

  9. riccardo ha detto:

    Brava Francesca, posso solo esortarti nel continuare questi tuoi articoli sulle bellezze fuori porta, visto che molti di noi vanno per il mondo in cerca di capolavori, poi se gli parli di uno che si trova proprio dietro casa loro, non sanno nemmeno che esiste.
    La reggia di Venaria il l’ho vista nell’ottantadue, quando in quei magnifici corridoi che oggi tu mostri tutto puliti e lucenti, erano il deposito delle vecchie carrozze reali, tutto era praticamente allo sfascio, è un piacere che oggi sia tornata agli antichi splendori.
    Grazie per il tuo lavoro divulgativo, Riccardo.

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