Ho appena ripiegato il giornale e da poco ho ascoltato un paio di notiziari televisivi , se non fosse per il giorno quieto ed uggioso che vedo oltre i vetri della finestra , direi che siamo nel bel mezzo di una guerra , di un ciclone , di un caos cosmico dal quale non se ne esce.
Il Papa si è dimesso , sono ormai più i politici ed i manager indagati o in galera , di quelli che si presume siano ancora degni di rispetto , la disoccupazione è alle stelle , la fame è alle porte , siamo scivolati in una crisi economica dalla quale sembra di non vedere nessuna via d'uscita.
Alzo lo sguardo ancora verso l'esterno, oltre la finestra , è una strada di poco traffico , non c'è un anima viva.....non sarò per caso in una dimensione diversa?
Adorno disse " il compito dell'arte attuale è introdurre il caos nell'ordine" , dato che l'arte ha sempre precorso i tempi e ha portato le maggiori trasformazioni...è questo il vaticinio?
C'è chi ha detto che senza caos non c'è conoscenza , quindi questo turbine che ci avvolge ci porterà a nuove prospettive?
Dal caos Dio creò il mondo , ma noi saremo capaci di uscire da questa confusione per fondare una nuova società più giusta , equa e matura?
Quello che mi rattrista e preoccupa è che questo "cambiamento" lo lasceremo come eredità ai nostri figli e nipoti , saranno loro che dovranno scegliere il cammino , noi , per ora lasciamo incertezza , mancanza di punti fermi ed ideali.
Gandhi disse ..." la democrazia disciplinata ed illuminata è la più bella cosa del mondo. Una democrazia piena di pregiudizi , ignoranza (e immoralità) piomberà nel caos e potrà autodistruggersi ".....
E' qui che stiamo andando?
Che cosa possiamo fare per uscire dal caos ?
Lamentarci e stare alla finestra o cominciare a ribellarci e partecipare?
Scusate i numerosi punti interrogativi , ma dato che non mi sento di proporre soluzioni ...il dibattito è il miglior modo per sommare idee ad idee.
Franco Muzzioli
il nostro dovere totale completo anke nel vedere sentire parlare quando cose sono storte così nel caos forse si fa po’ di riordino
Lorenzo ….noi siamo in Europa ! E il “caos” descritto è prorio perchè ,come tu dici, siamo nel peggior capitalismo possibile…..quello occidentale.
Il capitalismo della finanza, delle banche, delle mazzette ,dei partiti corrotti, un capitalismo poco equo e poco solidale.
Dolenti o nolenti è da qui che dobbiamo iniziare a fare “una pacifica rivoluzione” per cercare di uscire dal “caos” e fondare una società più umana.
Tutto giusto e vero, Sandra e Franco. Sì, impegniamoci per un cambiamento ma non diciamo “sic et simpliciter” che l’Europa, ecc. ecc. Il modello europeo è di quelli tosti, e rimane del tipo capitalistico-finanziario, cioé il peggiore possibile.
Io penso che non tutti i mali vengono per nuocere,abbiamo vissuto da cicale,non facciamo gli struzzi ora .Siamo immersi nella corruzzione ,nel mal governo,ma non credo che tutte le persone oneste si siano volatizzate e che le parole onore ,equita’,onesta’restino solo parole vuote di ogni significato per tutti.
Abbiamo toccarto con mano la pericolosita’ d’un consumismo sfrenatoe il mito ingannevole del facile benessere.Ora e’ tempo di rimboccarci le maniche,cercare e trovare in ogni campo il meglio abbiamo un;arma in mano vediamo di usarla.I nostri padri hanno rifatto Italia dopo il 45 ,possiamo ricordarlo?
Caro Lorenzo ci inviti a guardare chi sta peggio per avere la possibilità di risalire meglio la china…o è solo un moto consolatorio?
Penso che l’Europa sia la nostra casa ed è in questo ambito che dobbiamo modificarci e migliorare.
Il “caos” è chiaro che è un titolo scelto per provocare…nulla di catastrofico , siamo nella crisi di una società capitalistica , che sta presentando tutti i suoi limiti ,dal malgoverno al più sordido ed egoistico ladrocinio.
La corruzzione ha coinvolto tutti gli ambienti, Chiesa compresa, dobbiamo calarci sempre più in questa recessione per capire che equità, onestà, collaborazione , sono ancora i valori più alti e da quelli dobbiamo ripartire.
Via dalle false promesse e dalla difesa dal nostro particulare, via dal consumismo sfrenato e dagli ingannevoli miti del benessere facile.
Se ci rendiamo conto che quello che abbiamo vissuto era…tutto sbagliato tutto da rifare ..(come diceva Bartali)..potremo avere la lucidità di sceglire gli uomini giusti per il governo e regalare ai nostri figli un futuro migliore.
Caro Franco, l’impressione del caos c’è tutta, accompagnata da un senso di impotenza che sconfina spesso nella rabbia. Ma non è che guardiamo troppo al nostro “particulare”? Non è che siamo così presi dalle nostre faccende che tutto il resto ci sembra trascurabile e privo d’importanza? Io penso che ci sia moltissimo da fare in questo mondo: solo non dobbiamo farci mettere in catene da chi ha scelto, per oggi, per domani e per sempre, quello che chiamiamo “modello di sviluppo”, sicuramente capitalistico e altrettanto sicuramente finanziario. Non è da questo tipo di scelta che potrà derivare un andamento positivo del mondo. Il fatto è che bisogna organizzarsi, metterci la faccia, collegarsi, fare qualcosa oltre i nostri limitati orizzonti. Bada che è una critica che faccio a me stesso. Quante volte mi prende, ci prende, una sorta di pigrizia mentale che ci spinge a ritenere ciò che appare come una realtà e non come qualcosa che può cambiare in altre situazioni e condizioni. Io ripartirei facendo tanti passi indietro e collegandomi con i paesi che stanno peggio del nostro, e cercherei di stipulare con loro alleanze ed interconnessioni, anche economiche (altro che l’Europa). Può essere un interessante mezzo anche per vincere lo scoramento nei confronti di ciò che ci appare indubitabilmente caos.