La Pasqua si avvicina, è la festa cristiana che celebra la resurrezione e si festeggia con la morte di tanti agnelli.
Come ogni anno la polemica agnello si agnello no, scuote le coscienze italiane. Così con ben oltre venti giorni di anticipo partono le campagne contro il massacro degli agnelli. Sono sempre di più quelli che preferiscono non vedere altri spargimenti di sangue legati a una festa di pace e amore quale dovrebbe essere la Pasqua.
In realtà penso sia una cosa un po' “ipocrita”, salvo che essere vegetariani o vegani, è che tutti gli animali che mangiamo, cuccioli o meno, sono macellati.
Che differenza c'è tra un agnellino e un vitellino?
Forse l'agnellino, con quel bel pelo soffice, fa più tenerezza rispetto a un brutto e sporco vitellino?
Una via di mezzo potrebbe essere quella che se si evitasse di mangiare agnello in questi giorni, favorirete forme di allevamento più razionali e dignitose, con tempi più lunghi…meglio pecore nere di agnelli al forno, almeno a Pasqua!
Ricevo e pubblico, per una comune riflessione, questa lettera dell’amico Piero:
La faccio breve, è da un po’ che vado ragionando sull’aspetto etico e anche morale del nostro rapporto con gli animali.
Oggi questo si sostanzia principalmente con la contiguità di alcuni con qualche animale domestico e, per la parte preponderante, con il consumo di carne.
Mi piace immaginare che attraverso un lento e ragionato percorso di collettiva presa di coscienza, si possa arrivare a modificare la relazione con le altre specie viventi, che non può essere più solo predatoria e consumistica.
Dunque, da qualche parte bisogna cominciare:
Per questa Pasqua non compriamo l’agnello. (Lo chiamiamo abbacchio per allontanare da noi l’immagine di quel dolce cucciolo di pecora che si è affacciato da pochissimo alla Vita).
“… non è più accettabile la strage di creature viventi che alimenta ogni giorno l'industria della carne, che riesce a essere ancora più esecrabile quella di agnelli e capretti che trova il suo massimo orrore in occasione della Pasqua, costando la vita a milioni di animali in tenera età. Strappati alle madri nei greggi, che trascorrono giorni interi cercandoli e disperandosi, sottratti ai loro giochi spensierati per essere ammassati su furgoni che li portano verso la morte, senza più un filo di voce per i belati di terrore che emettono fino all'ultimo istante di vita, gemiti simili al pianto di un bambino: tutto questo in nome di un consumismo che si alimenta di una tradizione insensata. Non può esserci alcuna giustificazione davanti ad un simile massacro, né di tipo alimentare né tantomeno morale. Un cocktail di crudeltà, business, e ignoranza. Un'altra dimostrazione di come sia l'uomo la bestia più feroce del creato.
...ogni anno finiscono sulle tavole degli italiani circa sette milioni di agnelli e capretti, con punte elevatissime di consumo durante le festività pasquali e natalizie. Il primato delle macellazioni spetta a Sardegna e Lazio, seguite da Puglia, Campania e Toscana ….
… Si tratta di una tradizione crudele e superata, moralmente condannabile. Occorre mettere in discussione simili consuetudini che sono sintomo di arretratezza morale e che non possono più trovare spazio nella nostra cultura: mangiare la carne, mangiare agnelli e capretti, è davvero un oltraggio al mondo animale. In questo periodo dell'anno, inoltre, si pone in maniera ancor più incalzante il problema della macellazione rituale, che prevede lo sgozzamento dell'animale senza stordimento. Una pratica sanguinaria, che impone indicibili sofferenze alle vittime …”.
“… Nel mondo esistono tantissime tragedie e questa è una delle tante, ma non dimentichiamo che la civiltà passa anche per il rispetto della natura e delle sue creature … “.
Un passo alla volta; quest’anno non dare il tuo contributo alla strage degli agnelli.
Piero
A tutti sembra sfuggire un piccolo particolare, ma chi riesce a sopravvivere, spesso a stento, allevando pecore e agnelli o chi, sempre a costo di sacrifici, coltiva ciò che mangiano tutti gli animali da allevamento, che deve fare? Gli trovano un lavoro alternativo tutti i vegani? O forse invitano loro e famiglia a Pasqua (e tutto il resto dell’anno) a mangiare un bel piatto di fagioli a casa loro. Siamo basati su un sistema che funziona così da millenni e non si può avere la pretesa che se tutti smettiamo di mangiare carne, aldilà delle scelte personali, non si arrechi danno a nessuno. Quindi anche quest anno se devo scegliere IO salvo il pastore.
Bellissimi gli ultimi due commenti di pasquino (che non so chi sia) e di franco. Concordo in toto col vostro pensiero.
Bravi!
Certo che puoi chiamarmi “cara”, caro sor Pasquino. Pur’io te stimo ‘na cifra.
Pasquino dice parole sante!
Se ognuno di noi mangiasse meno carne ( cioè una sola volta la settimana) ridurremmo le emissioni nell’atmosfera di CO2(anidride carbonica) di 9 milioni di tonnellate , pari a 75 miliardi di Km effettuati da auto o simili.
I pascoli inoltre sono la causa più incidente di deforestazione , per nazioni come l’Italia o la Germania ne occorrono 20 mila Km quadrati (per nazione ovviamente).
Ma il danno più grave è il consumo dell’acqua ,bene indispensabile ed in via di esaurimento. Per produrre 5 kg di carne occorre tanta acqua quanta ne può consumare in un anno una famiglia media.
Questi dati sono stati presi da “Life”.
Forse una scatoletta di fagioli…apporta lo stessa quantità di proteine (vegetali) ..assolutamente non inquinando.
Simpatica e bella sora Francesca!
Lo stralcio der sor professor Veronesi non era un invito a essere vegetariano n’assicurazione che seguendo quella linea quel”male” non c’avrebbe trovato a casa!
Era una nota d’esempio che se po’ campà in quer modo senza ingoiar “pillole”!
L’esempi che porti te li abbiamo tutti vicini a noi (me dai gusto quanno te infervori e per questo che te stimo, te seguo sempre con piacere), devi da sapè che na nonnetta de 92anni a me cara assai, ha sempre fumato e lo continua a fare e sta lì dritta in piedi mejo di chi magara non ha mai acceso na sigaretta. Detto questo cara sora Francesca (posso chiamarti cara?..se si grazie) anche l’inquinamento ambientale è un rischio soprattutto per le sue conseguenze sulla catena alimentare, quindi anche chi se nutre de verdure è a rischio. Ho capitooo l’argomento era se “magnar” o non” magnar” il povero agnellino e qua me ritrovo cor sor Piero evitare se possibile in queste occasioni de farne nà strage solo per n’antica tradizione.
Te confesso l’abbacchio (a Roma così si chiama l’agnello) l’ho mangiato spesso, al contorno di patate preferivo i carciofi alla giudia; ora non lo mangio più per un semplice motivo mi rimane pesante, sarà l’età, forse mah. Mi sono rimasti però i carciofi quelli bei tondi, carnosi i romaneschi insomma, che se dice siano più belli de lì fiori de lì fidanzati.
Scusa se ho abbandonato la via Appia per la Salaria e torno all’argomento con dati certificati:
Se ner monno ce stanno 800 mijoni de persone che soffrono la fame, è perché gran parte der terreno coltivabile è usato per fare foraggio e artro mangime esclusivamente per l’animali da carne. Ogni anno li bovini, ovini, suini e polli se “pappano” circa 150 mijoni di tonnellate di cereali. Con no spreco finale enorme, perché se famo un carcolo tra quanto nutrimento, s’impiega per allevare un animale da carne e quanta resa se ne ha ai fini dell’alimentazione umana, vediamo che er conto nun torna. E allora nun sarebbe mejo e molto de più conveniente impiegare direttamente nell’alimentazione umana un chilo de cereali (certificato che può nutrire più persone in un giorno, e non butti niente) che usarela stessa quantità per nutrire un animale da macello? E te sai, cara sora Francesca, che se tratta de risparmià anche le tradizioni, come quella dell’abbacchio, se ne vanno ner dimenticatoio, sarvando sarvognuno er tenero animale.
Pasquino, convengo con te che la carne non è indispensabile al nostro sostentamento ma un conto è non mangiare agnello a Pasqua per evitargli l’atrocità del massacro (il senso di questo post), altro conto è sposare la causa vegetariana come linea-dieta anti-cancro. Io, che mangio quasi sempre pesce e pochissima carne, io che mangio frutta e verdura in quantità, che evito i grassi, che non fumo, che non bevo alcoolici (salvo mezzo bicchiere di buon vino astigiano al giorno) credi che abbia meno probabilità di un altro di ammalarmi di cancro? Ho visto gente che non mangiava mai carne, morire di cancro al colon, ho visto gente che non fumava, morire di cancro al polmone, ho visto gente che non beveva, morire di cirrosi epatica. E vogliamo tenere in considerazione anche l’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo, con tutti i loro inquinamenti? Io sono favorevole alla dieta mediterranea che comprende ogni varietà di cibo, assunte in quantità moderate e diversificate di giorno in giorno. Sono favorevole anche ad una giornata esclusivamente vegetariana all’interno di ogni settimana.
Al di là di tutto ciò gli agnellini continueranno a finire nel forno di molta gente a Pasqua. Non nel mio.
Non è vero che la carne è necessaria al nostro sostentamento. Non solo i vegetali ci mettono a disposizione tutto quanto occorre alla vita, ma in essi si trovano anche le proteine, contrariamente a quanto la gente crede. Del resto, in termini evoluzionistici l’uomo discende dalla scimmia, è un primate. Proprio la recentissima mappatura del genoma ci ha permesso la prova scientifica dell’intuizione di Darwin. Il 99 per cento del nostro Dna è esattamente identico a quello dello scimpanzé, e noi siamo uguali a lui per le nostre funzioni di ogni tipo. Abbiamo in più il gene del linguaggio, e questo ci differenzia. Senza linguaggio non c’è civiltà, come senza la scrittura non ci sarebbe la storia del genere umano. Per il resto, il nostro metabolismo è quello dei primati, che non sono carnivori e che si nutrono di bacche, cereali, legumi, frutti.
Stralcio da “La mia dieta anti cancro” del professor Veronesi.
Ciao Luigi, ti ho risposto con mail. Ti auguro di trovare cio’ che cerchi. E torna a trovarci.
Capisco tutte le buone intenzioni, salvare dal macello gli agnelli è un’idea che rispetto, ma questa dovrebbe essere estesa a tutti gli altri animali. Credo che sarebbe opportuno, forse prioritario preoccuparsi per i tanti bambini che giornalmente muoiono nella più assoluta indifferenza, una volta risolto questo tragico problema si potrà rivolgere la nostra attenzione agli altri.
Qualche altro benpensante potrebbe obiettare che anche le piante soffrono se sottoposte a maltrattamenti, figuriamoci se le mangiamo. Allora che si fa ? Ci nutriremo con le pillole stile vecchi astronauti ?
Ciao Francesca,
vorrai perdonarmi se vado offtopic, ma ho trovato questo blog tramite l’interessante post sul riversamento degli 8mm in digitale.
Vorrei contattare l’autore per una delucidazione, avresti un suo indirizzo email?
Ti ringrazio anticipatamente e di cuore!
Ecco Alba, anch’io nel mio precedente commento, più che disquisire su “agnello si…agnello no” puntavo il dito sul massacro dei bambini in Siria. Ovviamente mi riferivo anche a tutti quei bambini che muoiono di fame mentre qui si fanno tavole (imbandite) rotonde per stabilire se è il vegetariano o il carnivoro a seguire lo stile di vita perfetto! Ma per favore….!!! Con tutto il rispetto per gli agnellini e gli animali in genere, che amo indistintamente, cerchiamo di essere realisti ed equilibrati. E magari anche un pò…..umani.
quanto trovo inutile tutti questi quisiti che ci portiamo dietro.Mangiare si mangiare no l’agnello a Pasqua.
Io farei una raccolta di agnelli e li invierei a tutti quei bambini del mondo che hanno fame che muoiono per denitrizione,di pellagra, dove le guerre li distruggono, siamo solo capaci di commentare una foto quando li vediamo ma nessuno è capace di reagire.
Poi quanti obessi sono i nostri figli, a loro poverini ci fai le radiografie senza rx
In rispetto a loro sento il mio stomaco che si rivolta se ho in bocca un pezzo di carne del piccolo tenere agnellino
Risponde Piero:
Lo capisco è dura rinunciare alla tradizione…ci si può provare evitando il sacrificio degli agnelli in questo periodo, anche perché è un gesto di civiltà.
Lo sapevate che l’Italia è la seconda Nazione al mondo dopo l’India per numero di vegetariani?
Proprio così, nella patria del prosciutto crudo e della mortadella, il numero di chi adotta uno stile di vita sano e regolare è in continuo aumento!
Secondo i dati Eurispes 2013, i consumi di carne registrano un clamoroso-6% ma per quanto riguarda i vegetariani si parla di un vero e proprio boom, quasi 4.000.000 d’italiani dichiara di essere vegetariano o vegano per motivi etici, salutari o di bellezza esteriore.
Credenti e non credenti, onorate questa festività con un gesto di pace verso gli animali, e buon appetito, con torte pasqualine di carciofi, con colombe di pasta lievitata o magari, come si usa in Sicilia, con agnelli di marzapane.
Auguri di buona Pasqua a tutte e a tutti.
ASSOLUTAMENTE NO, no l’ho mai mangiato di mia volontà. Se me l’hanno fatto mangiare da bimba non lo so. L’essere umano non ama se stesso, figuriamoci se ama gli animali tanto da rinunciare alla loro carne!
Come dice Armida…..” dai, un po’ di fantasia!!!”
Piero ,ti capisco perfettamente ,ma ora che abito da mia figlia in grecia ,l’agnello come in molte regioni Italiane e’ il piatto di carne di uso normale ,unito a carne di maiale.Quasi niente vitello .Siao noi stranieri che usiamo in maggior parte carne di manzo ,mi sai dire come si puo’ sradicare questo loro modo di cucinare ?
L’assillo sulla carne ce l’ho costantemente e se posso evito volentieri di mangiarla. Vent’anni fa ero diventato vegetariano a tutti gli effetti ma mi sono ammalato gravemente perciò ho dovuto smettere pur essendomi rimasta questa profonda avversione per la carne di ogni tipo. Da qualche tempo anche per il pesce.
Caro Pietro anche io non mangio l’agnello, ma perchè non mi piace, pur troppo o per fortuna (non sò) siamo onnivori ed è impensabile che con un colpo di bacchetta magica tutti gli uomini sulla terra diventino vegetariani.
Oltre agli agnelli ed ai capretti, pensa ai vitellini(come citava Franci), ai maialini da latte, agli avannotti di pesce (cianchetti) ,pescati a milioni , ai polli in batteria ,macellati dopo 10 giorni dalla nascita , ma ne potremmo citare di questi casi a stancarci.
Una volta a Montese ,dove abbiamo la casa c’era un coniglietto (che chiamavamo Macchia) ed era come un gatto , entrava in casa lo potevi avvicinare e prendere in braccio…era dei contadini che un giorno lo fecero in salmì…mi sembrò una cosa orrenda …eppure non c’era niente di più naturale.
Ti capisco sai ! Ma è la natura ….quello che mi indispettisce però è che molte volte macelliamo oltre le nostre reali possibilità di alimentazione e molto di quello che cuciniamo viene buttato via.
Altra cosa che veramentre mi indigna è la caccia, cioè “divertirsi” ad uccidere gli animali….insomma un pò di morale posticcia….personalemnte non sò fare di più!
Non mangio agnello.. mai mangiato, mi fa pena, anche se penso che è uguale anche per maialini, i vitellini ecc..
Quando vivevo in campagna non avrei potuto mangiare nemmeno la gallina, se avessi visto quando mia mamma le tirava il collo!. Dopo, quando era pronta..ebbene sì.. era buona!!
Penso che sia sempre una questione di misura. A Pasqua tutti a mangiare l’agnello.. a Natale tutti il capitonee il tacchino.. ma dài.. un pò di fantasia!!
non comment. siamo carnivori per natura però è vero è una crudeltà, è una crudeltà mangiare carne però… è la natuta umana
Mi astengo dal commentare il pensiero di Piero. Faccio solo un riferimento a questa frase “mangiare carne è un oltraggio al mondo animale”. A me sembra un tantino esagerata, pur condividendo l’atrocità usata nel sopprimere queste bestiole. In questo momento ho acceso la Tv e sto assistendo al massacro dei bambini siriani. Anche loro avevano una mamma…, e anche loro avrebbero voluto vivere..!
Non mangio agnello e anche a me, come a Giuliano, piacerebbe mettere nel forno le “pecore nere”.
Buona Pasqua a tutti, anche senza agnelli al forno.