Riporto l'articolo scritto da Franco Muzzioli, che ringrazio e incoraggio a proseguire: prendo spunto da un articolo su Venerdì di Repubblica, per parlare delle penne ( stilografiche , biro ....e matite ).

PennaL'articolo parte dal fatto che in quarantacinque stati dell'America non è più obbligatorio insegnare la scrittura a mano.

   
TastieraOrmai computer e smartphone la fanno da padroni e per scrivere si pigia su dei tasti (come stò facendo ora), o si sfiora un vetro.

Gli psicologi insorgono soprattutto per i bambini, perchè nel primo ciclo scolastico, le aree cerebrali correlate al linguaggio e alla memoria sono più stimolate dalla scrittura manuale ed in particolare dai movimenti sequenziali necessari a comporre ogni parola, che con l'utilizzo di una tastiera. Ma anche per gli adulti e soprattutto per gli anziani " mettere le parole nero su bianco fa bene al cervello.

TestoE' attività che va ad allargare l'area del pensiero che ne trae così enorme beneficio " ...spiega la terapista Suzanne Baruch Anderson.

I grafologi lamentano che si stà perdendo la caratterialità della scrittura, che sta diventando sempre più una strana commistione tra corsivo e stampatello.

Capita così anche a noi?

Spesso nei commenti scrivo di getto, pigiando in fretta sulla tastiera per seguire il pensiero, con refusi che nascono dalla non consequenzialità del gesto. Molti cominciano già a contrarre parole " l'nn "al posto del "non" essenzializzando l'azione, ma perdendo il gusto della frase compiuta ed elaborata.

PiumaTerapisti consigliano sempre di scrive prima a penna, quello che poi si dovrà battere con la tastiera.

E' ovvio che nelle chat la cosa è impossibile perchè la scrittura è parola e segue le dinamiche e la velocità del discorso. Non vorrei che succedesse come con le calcolatrici, molti non riescono più a fare una semplice moltiplicazione senza il loro ausilio.

Succederà così anche con la scrittura?

14 Commenti a “Non buttiamo la penna !”

  1. elisabetta8mi ha detto:

    Mi auguro che non succeda di abbandonare la cara vecchia penna.Compagna della mia gioventu’*Scrivere una lettera o un biglietto d’auguri con la penna è una sensazione molto diversa che battere sui tasti di un pc..anche se molto pratico.Vedo i ragazzi che fanno scorrere velocemente le dita sella tastiera o sul cellulare mandare messaggini fare di conto …ma sostanzialmente il tutto molto freddo .Cara la mia vecchia penna ..mai ti lascero’..anche se cerco di scrivere con questa tastiera facendo tanti errori battendo un tasto sbagliato*

  2. sandra vi ha detto:

    Grazie del bel articolo Franco ,ma io ,sara’ perche’attaccata alle vecchie abitudini,mi ppiace ancora scrivere a mano e poi ricopiare a compiuter.Gli auguri li mando per cartolina,mi diverte ancora sceglierle ,e se posso le somme le faccio a mente libera posso sempre controllare colla calcolatrice.Mi faq veramente tristezza vedere questi ragazzi usare sempre e solo il cellulare

  3. edis.maria ha detto:

    Alessandro,penso che si possa inserire l’argomento negli Antichi mestieri,di Parliamoci , perchè qui , in Incontriamoci .si parla di scrivere a mano in ogni circostanza e sempre con caratteri semplici Negli Antichi mestieri si tratterrebbe di una ” scrittura ” diversa, pregiata e artistica.,la cui storia sarebbe interessante. Vogliamo considerare i nostri scritti odierni come ” antichi” già ora? Spero proprio di no,!!!! ahaaaah!,!!!!! NO!

  4. franco muzzioli ha detto:

    Stralcio di lettera di una insegnante di scuola superiore al Direttore ditattico:

    ……” di questi alunni oltre l’80% non sa più tenere la penna con la punta delle tre dita come correttamente dovrebbe essere.
    Mi sono informata tramite internet ed ho visto che la presa scorretta della penna (col il pollice di traverso) è diventata di gran lunga la più frequente (impugnatura detta a “morso” a police avanti o a pollice indietro) che è una regressione rispetto all’uso precedente (opposizione pollice-indice…”presa del cucchiaio”),rappresentando una perdita rispetto ai movimenti fini delle dita; essa non solo non consente la fluenza del tratto , ma impedisce la corretta visione di quel che si scrive , il pollice infatti può coprire in parte ciò che viene scritto ,richiedendo sforzi adattivi , con scorretta posizione del collo e del capo”……
    Guardiamo come scrivono i nostri nipoti…se tendono ad avere una scrittura fluente o se prevale in loro l’uso dello stampatello, questo sembra il primo passo per disimparare la scrittura a mano.

  5. edis.maria ha detto:

    Leggendo l’interessante articolo propostoci su Incontriamoci, mi sono ricordata di aver conservato quasi tutti i primi quaderni delle scuole elementari dei miei figli. Li ho osservati con cura ed ho notato quanto progresso evidenziavano anche solo d a un mese all’altro nella stesura dei caratteri, nella sicurezza dei tratti, nell’ordine dell’impaginazione Due figli, maschio e femmina, diversi nell’imparare a scrivere, diversi nella capacità nell’apprendere, diversi nell’uso di penna o matita.Da questo ho tratto la convinzione che scrivere a mano è indispensabile per la crescita, sia fisica che psichica. Temo anche io , però, che ci avvieremo verso la “ perdita” di questa capacità, un po’ per pigrizia, un po’ per ignoranza! E la lettura??? Peggio che mai! Si legge poco e male! Purtroppo chi fa fatica a scrivere, si trova in difficoltà anche nel leggere brani di un certo valore! E non parliamo delle tabelline!!!!! Ignoranza più assoluta!!! PROGRESSO???????? NO !!! Che pena!

  6. Giulio Salvatori ha detto:

    Penso che Franco abbia ragione:l’uso della penna è importante. Io scrivo sempre con la penna e poi lo riporto sul computer, e vi devo dire che mi fa piacere vedere il foglio bianco che si riempie, si personalizza.Scrivere con la penna mi rivengono in mente le belle lettere maiuscole:-la bella calligrafia come dice Marc e Giovanna. Grazie Feanco, tocchi sempre argomenti interessanti.

  7. alessandro31 ha detto:

    Bell’articolo sulla scrittura Franco, ma io lo avrei inserito nel tema già aperto in parliamone, dando modo a me ed a altri di proseguire il filone dei ” Antichi mestieri ” così mi da il sapore di altare e contraltare, limitandomi di sviluppare questo tema a me molto caro.

  8. alessandro31 ha detto:

    OK! Farò parte del mondo archeologico, ma posso dirvi che quando faccio mostre con la dimostrazione le persone si fermano come mosche sul miele; dunque una considerazione LORENZO è d’obbligo!
    Perche la gente s’interessa? per semplice curiosità ? io non credo;
    non sarà che è satura di questo progresso cosi spinto dall’industria ?

  9. alessandro32 ha detto:

    OK! Farò parte del mondo archeologico, ma posso dirvi che quando faccio mostre con la dimostrazione le persone si fermano come mosche sul miele; dunque una considerazione LORENZO è d’obbligo!
    Perche la gente s’interessa? per semplice curiosità ? io non credo;
    non sarà che è satura di questo progresso cosi spinto dall’industria ?

  10. marc52 ha detto:

    Il progresso è portatore di tante modifiche, di evoluzioni, di semplificazioni, di cambiamenti, di concetti, che stravolgono nel bene o/e nel male le nostre abitudini. Se torniamo indietro, la scrittura era prerogativa della chiesa, perpetrata nei monasteri dai frati, come la trascrizione di libri sacri, o/e scritture antiche, anche se profane per la chiesa. Ma… era cultura e ciò andava fatto. Anche se poi tenute nascoste (inserisco, sotto un link de “In nome della Rosa” della che bene rende l’idea). Fino al 1962 la scuola “commerciale” (Con la riforma scolastica), si chiamò “media,” alle commerciali, si insegnava la “bella calligrafia”, si usava il pennino e il calamaio.(inserisco un video). Con il progresso si sono persi non solo antichi mestieri (ne abbiamo parlato), ma… anche Dialetti, oggi rivalutati da appassionati, da associazioni. Ricordo mia madre, commessa in Svizzera, come era brava a fare di conto calcolando anche il cambio lira/franco. Con l’avvento della calcolatrice non ha mai voluto smettere di fare di conto a mente. Ricordo le prime calcolatrici che usavo in negozio. Nelle scuole c’è sempre stata una certa avversione, fin da allora ad usare le calcolatrici. Ricordo le tabelline da imparare a memoria. Oggi i giovani in special modo gli adolescenti, con i loro sms, semplificano inserendo anche dei simboli emoticon (un cuore per dire ti amo).Indubbiamente la scrittura si e trasformata si è sintetizzata. Si vive in un mondo di fretta, bisogna sintetizzare anche se a mio parere è solo un modo esteriore di esprimersi, senza nulla di culturale/sostanziale alle spalle. La parola, ha acquisito idiomi inglesi, ciò nonostante la lingua se pur trasformandosi essendo una lingua “viva,” sostanzialmente non ha subito grandissime variazioni. D’altronde anche la musica ha ricevuto un’evoluzione, si e passati dalla musica prettamente melodica (il primo festival della canzone è stato quello napoletano), alla canzone parlata tipicamente giovanile metropolitana.

    Il nome della rosa: ridere di Dio
    http://youtu.be/vC5mFrRZIU4

    FMR Art’e’ – Calligrafia
    http://youtu.be/flFGQ64bHYI

  11. Giuseppe3.ca ha detto:

    Il rischio che si perda anche l’uso della scrittura esiste e se ne vedono già i primi segnali. Il progresso tecnologico stà avanzando così velocemente che non abbiamo il tempo cognitivo di rendercene conto e quando capiremo potrebbe essere tardi.
    Se vogliamo salvare certi valori occorre pensarci in tempo ma, resto comunque nella convinzione che penne, matite e carta con la scrittura a mano, in un futuro non troppo lontano, saranno comunque oggetti da museo.
    Ricordate i tavoli da disegno con preziosi rapidografi negli studi di ingegneri e geometri? Non si usano più e sono accantonati nelle cantine, sostituiti dalla tecnologia informatica, autocad e diavolerie simili. É il caso di chiederci: “Dove stiamo andando?” La risposta è una sola: “Nel futuro”.

  12. giovanna3.rm ha detto:

    Mi auguro di non perdere mai il gusto e il piacere della scrittura: fino a qualche anno fa, come molte altre persone, ero solita scrivere lettere agli amici, in modo regolare e piacevole. Tutto è ora cambiato, con e-mail, cellulari e altro, si lascia da parte la penna, ahimé!
    Tuttavia, quando devo pubblicare un articolo o lasciare un lungo commento, sono solita scriverlo prima a penna, poi copiarlo, perché spesso, in diretta, basta pigiare un tasto sbagliato e tutto ciò che si è scritto sparisce!
    Per quanto mi riguarda, comunque, non smetterò mai di usare la penna e far di calcolo senza macchinetta!
    Grazie Franco per aver affrontato questo problema! Vedere in Tv
    persone molto giovani che non ricordano più le tabelline…..fa male al cuore!!!

  13. alessandro32 ha detto:

    Tranquilli che l’so della penna non tramonterà mai! certo il pc ha velocizzato lo scrivere, una cosa è la velocità e una cosa è il sentimento e non credo che una lettera scritta al pc si possa paragonare ad una lettera scritta con sentimento.Una bella lettera importante racchiude nella sua carta e nella sua grafia un momento unico di chi l’ha scritta e ti ridà la stessa emozione riprndendola in mano, rileggendola, toccandola , è come una parte di chi lha scritta che rivive sempre.Il bel scrivere poi è altra cosa ci vuole tecnica, pazienza, buon gusto; diciamo che è un’arte che sta tornando.

  14. Lorenzo.rm ha detto:

    Succederà anche con la scrittura. Non sapremo più scrivere, gradualmente. Come non sappiamo più far di calcolo. E ci arrovelleremo con la domanda: meglio prima o meglio adesso? Meglio prima, meglio prima. Grazie dell’articolo, Franco.

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