Pubblico con gioia l articolo di Franco. Grande Franco!
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Nella metà degli anni cinquanta ,Torino era una città di 7oo mila abitanti , all'inizio degli anni settanta era una metropoli di un milione duecentomila persone , questo aumento demografico non era certo dovuto alla fertilità dei torinesi ....erano arrivati i "terroni " con le valige di cartone per andare a lavorare nella Fiat , negli indotti e nell'edilizia.
Le classi agiate si erano ritirate sulle colline e i quartieri poveri del centro erano diventati i ghetti di calabresi , siciliani ed altri lavoratori del sud.
I  nostri nonni , che sbarcarono nei primi del novecento a Ellis Island a New York , erano trattati in maniera razzista , venivano chiamati "gumba" in maniera dispreggiativa.images (2)
Anche noi , ora , siamo soggetti al nostro piccolo razzismo provinciale , abbiamo paura del diverso, quello che parla una lingua che non conosciamo , quello che ha un altro colore della pelle , quello che ha usi e costumi che si differenziano dai nostri , quello che crede ad un altro Dio , ma soprattutto chi viene ad occupare un "nostro spazio".
Joseph Arthur Gobineau , alla metà dell'ottocento , scrisse un saggio sulla disuguaglianza delle razze umane , come se ci fosse una legge genetica che ammettesse di sterminare 6 milioni di ebrei e perseguitare i neri in nome della supremazia del Ku Klux Klan.
CA39F8JYLa biologia e la scienza  attuali , hanno inequivocabilmente appurato che tutti gli homo sapiens sapiens , sono geneticamente identici.
E' morto Nelson Mandela , che dell'antizazzismo ha fatto lo scopo della sua vita , vorrei terminare questo articoletto con una sua frase:
CAYPOMA0Odio intensamente le discriminazioni razziali , in ogni loro manifestazione. Le ho combattute tutta la mia vita , le continuo a combattere e lo farò fino alla fine dei miei giorni "
Grazie Nelson !

5 Commenti a “Brut terùn !”

  1. marc52 ha detto:

    Nelson Mandela, un “Angelo” che come Maria Teresa di Calcutta, Indira Gandhi ( potremmo citarne altri), con la loro bontà, la loro umanità la loro non violenza, hanno cambiato il mondo. Con loro possiamo dire che la bontà, paga! Personaggi come Hitler, Mussolini, Stalin, etc. Hanno con la loro presunzione, il loro razzismo, la loro cattiveria, distrutto il mondo, l’umanità. Mandela, un uomo che per le sue idee si è fatto 27 anni di carcere, in un paese con 3 milioni di bianchi razzisti, che avevano il sopravvento su 30 milioni di uomini di colore facendoli vivere in condizioni pietose. Sono ateo, ma… credo fermamente nei buoni sentimenti, nell’uguaglianza dei popoli e delle persone! Certe volte, vedendo le ingiustizie perpetrate dalle persone, da certi dittatori, mi chiedo se esiste un dio? Ecco… Nelsen Mandela, mi rincuora, mi da speranza, che possa esistere un dio dai diversi nomi. E che abbia al suo fianco degli angeli. Nelson Mandela, ci ha dimostrato che gli angeli esistono ancora!

    Nelson Mandela – La storia siamo noi
    http://youtu.be/Vr8CGjXflj8

    Invictus (Invincibile) William Ernest Henley (1849-1903) Nelson Mandela
    http://youtu.be/6jL6agDXrik

  2. Lorenzo.rm ha detto:

    Il razzismo è una malattia che denota infantilismo e paura. Non è facile da curare, anche perché ci si fa prendere dalla concitazione, dall’ira e dall’esagerazione. Un po’ hanno torto tutti e nessuno. Ma siamo tutti uguali e su questo non c’è dubbio. Certo, se non ci fossero confini, credi, possibilità, ricchezze diverse nel globo sarebbe tutto più facile. Ma le differenze ci sono e sono evidenti. Cerchiamo di inserirci in un percorso virtuoso che attenui gradualmente le differenze. Questa è la ricetta fondamentale per guarire dal razzismo, più o meno mascherato. Grazie, Franco, della sollecitazione.

  3. Nembo ha detto:

    Non solo nel Piemonte erano arrivati i meridionali dipinti con vari nomi, il più famoso è quello scritto come titolo nel -post- ma anche in Lombardia arrivavano a migliaia, tutto era dovuto al processo di industrializzazione del nord, che aveva bisogno manodopera per le numerose fabbriche Autobianchi, Magneti Marelli, Alfa Romeo, ecc…, con il passare degli anni, le tute blu di Gennaro e, Rocco,diventavano Ambrogio e Brambilla. I nostri nonni in america venivano chiamati anche “Dago e Wop” arrivati dopo viaggi interminabili, come sbarcavano venivano ammassati e tenuti in quarantena a Ellis Island, sottoposti ad identificazione e successivamente visitati perchè secondo le autorità Americane erano portatori di malattie e, molti immigrati subitamente venivano imbarcati per il ritorno in patria se li trovavano positivi a qualche malattia. Migliaia invece dei nostri connazionali lavorando in miniera sono ritornati in Italia con la tubercolosi. Vi è da menzionare anche che i profughi di oggi scappano dalle guerre moderne e, muoino nel mediterraneo, i nostri nonni fuggivano dalla grande guerra e, morivano nell’Atlantico. Homo Sapiens, gli uomini sono tutti uguali, indipendentemente del colore della pelle, dalle dislocazioni territoriali, anche se hanno ideologie diverse. l’Italia ormai è diventato un paese multiculturale e, prossimamente vi sarà un rimescolamento la cui identità dipenderà da diversi fattori, perciò dire che siamo tutti uguali è giusto dal punto di vista scientifico (DNA) che è quasi identico, il problema rimane sempre però il ” razzismo provinciale” che è una parola che non mi piace, però si percepisce sempre più la paura, la non sicurezza come cittadino nei confronti del ” diverso ” e non voglio sviscerare questo argomento, dico solo che i nostri nonni dove andavano nel mondo non le era tutto dovuto, erano su terra straniera e, rispettavano le leggi, le tradizioni, la storia del paese che li ospitava. Mandela un grande uomo, un simbolo mondiale di umanità, di pace, di uguaglianza e giustizia. R.I.P.

  4. lucia1.tr ha detto:

    Leggo con piacere questo post, ricordare Mandela è doveroso da parte di tutti gli uomini liberi.
    E’ stato il simbolo per antonomasia del movimento anti-apartheid, pagando con una carcerazione di ben 26 anni le sue idee. Fino a diventare il primo presidente sudafricano eletto dopo la fine dell’apartheid, ricevendo per il suo impegno civile il Nobel per la pace.
    Ma è stato anche un lungimirante educatore. Mi piace ricordare un suo pensiero a riguardo: “L’educazione è il grande motore dello sviluppo personale. È grazie all’educazione che la figlia di un contadino può diventare medico, il figlio di un minatore il capo miniera o un bambino nato in una famiglia povera il presidente di una grande nazione. Non ciò che ci viene dato, ma la capacità di valorizzare al meglio ciò che abbiamo è ciò che distingue una persona dall’altra.” (da Lungo cammino verso la libertà, 1995)

  5. franco muzzioli ha detto:

    Preciso che il termine “gumbà” (con la a accentata) si scriveva goombah e si diceva appunto gumbà ed era la derivazione del “cumpà” napoletano (compare) usato in modo sprezzante per indicare gli emigranti italiani che nella maggioranza parlavano napoletano.

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