8 MARZO Rosa Luxemburg, una delle principali ideatrici della Festa Internazionale delle Donne in memoria delle 129 operaie che l'8 Marzo 1908 a New York morirono bruciate nel rogo all'interno della fabbrica tessile Cotton per rivendicare i loro diritti Morirono per scioperare   Aristofane, già nel 411 a. C. mise in scena con la sua commedia Lisistrata, la storia di una tenace donna ateniese che organizzò lo sciopero anti guerra del Peloponneso :niente sesso finchè gli uomini non firmeranno la pace   E noi?... Donne di oggi così pragmatiche, emancipate, determinate e organizzate non vogliamo riflettere sul fatto che forse anche per i nostri politici - anche loro in questo momento in “lotta fratricida”- servirebbero delle nuove e più agguerrite Lisistrata che iniziassero a tirare un po' le redini del caos che c'è in questo Paese?? Il “potenziale Donna” potrebbe venire impiegato per accellerare l'approvazione di una miriade di provvedimenti urgenti (leggi sul femminicidio, violenza, corruzione, giustizia, lavoro, pensioni, il debito pubblico e non ultimo... questa fottuta crisi!) potrebbe risultare piuttosto incisivo... o no? Carlotta                IMMAGINATE, SIGNORI... UN MONDO SENZA DI NOI                      Cronaca semiseria di una giornata particolare                                                 E così... in una notte imprecisata, in un Paese imprecisato                                                              tutte le Donne decidono di scomparire...                              Chiamiamolo “sciopero generale”.   Lì per lì non succede granchè. Molti uomini, rimasti soli soletti nel letto, sulle prime ci restano male, ma poi pensano che, tutto sommato, non è poi così malaccio. Si attaccano al telecomando, persino con una certa ghignante soddisfazione. I bambini dormono tranquilli. La mamma la sognano, non serve mica che ci sia. Gli anziani genitori o qualcuno della singolare razza dei suoceri, normalmente accuditi dalle “regine del focolare” o dalle badanti, sono già da un bel pezzo nei loro letti, cambiati di fresco, a dormire tranquilli. Pare che tutto scorra al ritmo consueto della pacifica vita notturna.Gli insonni, più che di una donna vanno in cerca di un sonnifero e di solito è sul comodino. Vabbè, una donna ci vorrebbe... viene comodo chiederle di preparare una tisana. Ma uno se la cava anche senza. Chi ha brame amorose sbriga la faccenda in solitudine. Figuriamoci che problema... delle donne si può proprio fare a meno!   E la vita di Matteo, uomo qualunque, politico qualunque...cambia radicalmente. A una a una, tirllano le sveglie in ciascuna delle case del Paese imprecisato. C'é qualcosa di davvero molto strano nell'aria. Intanto, brilla per assenza quel meraviglioso odorino di caffè che stuzzica le narici degli innumerevoli signori, ancora sgualciti nei loro pigiamini. Colpo di reni. Ci si alza. Già dai primi passi nel corridoio, sembra di essere a casa di qualcun altro. Silenzio totale.- Cavolo! I bambini sono ancora a letto! Porca miseria, che ore sono?- La scena siripete più o meno in tutte le case, alla medesima ora, nel solito Paese imprecisato. Matteo, si passa le mani nei capelli arruffati. Sembra un reduce. Sta piantato in corridoio, stralunato. Se dovesse seguire l'istinto, tornerebbe a letto a cercare di rimettere sul binario giusto un brutto sogno. Si direbbe che saltare un giorno di scuola e uno di lavoro mica è la fine del mondo. Decide di tirare fuori l'orgoglio. Non si farà certo intimidire dallo sciopero di sua moglie! Decisione saggia, perché lui è ignaro del fatto che suo figlio, ha l'interrogazione programmata e se non si presenta a scuola la maestra gli fa un paiolo così. Poi tocca a lui ritirargli la play-station. Bravo, porta i bambini a scuola che è meglio. Matteo mette in moto la casa...comincia a urlare: - Sveglia ragazzi! Muovetevi che è tardi!- E' troppo agitato, va avanti e indietro senza concludere nulla. Panico totale! I ragazzi si guardano: -Il papà è fuori di testa! - Corrono in cucina e restano in piedi con gli occhi sgranati – E dove sarebbe la nostra colazione? Papà!- Lui fa finta di non sentire, è in bagno con lo spazzolino in mano, si guarda allo specchio come fosse un deficiente. E' praticamente immobilizzato. Sente l'incapacità di procedere. Lavarsi, vestirsi, dare le dritte ai ragazzi, sincronizzare gli orari. Controllare tutto prima di uscire. Semplice. Semplice un corno! Son MatteoUna bella sgridata risolutiva... - Papà!!- Vorrebbe non rispondere, ma viaggia verso la cucina “imbufalito”. Ha deciso di sgridarli – sti due mammoni che non sanno neanche prepararsi la colazione! Poi quando torna Lei, questa storia del latte caldo e del pane con burro e marmellata deve finire. Già... ci sarebbe anche il miocaffè, che me lo prepara sempre Lei. Basta anche con quello! - decide fiero. In cucina trova i ragazzi nel bel mezzo di una devastazione dopo il saccheggio, nel tentativo di una colazione “fai-da-te”. Matteo pensa: - Oggi è lunedì, viene la Luisa tre ore a pulire. Meno male!- Peccato che la Luisa sia in sciopero anche lei. Non ci avevi pensato, vero? Pulirai tu quando torni...bello! Alle 8.30 Matteo ha già l'aria trasandata... di chi è a fine giornata, con la barba da fare e una chiazzetta di sudore sotto l'ascella. Zainetti in spalla, i due marmocchi vengono trascinati per mano verso la scuola in clamoroso ritardo. - Papà, la merenda !! La mamma ci compera le focacce in questo negozio – Matteo trattiene i nervi, entra. C'è la calca, il fornaio è in tilt. Non sa pesare, incartare, fare il conto, dare il resto. Lo faceva la moglie di solito. Gli tocca servire tutti quei padri che si presentano con un euro e pretendono di comprarci due pizze, tre focacce e una brioche!- Sono nove euro e trenta – dice, guardando la fila di uomini che arriva fino all'ingresso del negozio e pensa – Te lo faccio vedere io il tuo euro -. Ai ragazzini sembra una festa. La festa dei padri nel pallone. Stamattina niente focacce!... - Ragazzi compratevi le merendine a scuola, qui c'è troppo casino! - e tira fuori 2 € , uno per ciascuno dei figli. Loro, impietositi non commentano. Vuol dire che proveranno a comprare da un compagno un pezzo del suo panino.Ignari che nessun compagno, in questo strano giorno di un Paese imprecisato, avrà a disposizione quei deliziosi panini preparati dalla mamma. Matteo frena davanti alla scuola. Già dall'esterno si capisce che qualcosa non quadra. Spinge i figli dentro il portone... se ne libera, diciamocelo. Cavoli della preside! La preside ?? Gli scende un rivolo di sudore... - Vuoi che pure la preside abbia fatto sciopero? - Si, bello. Anche lei. Legge la risposta negli occhi allampanati di uno dei pochi professori presenti, facente funzione di preside, docente, bidello e marito abbandonato.Qualche padre azzarda: - A che ora dobbiamo venirli a prendere? - Viene fulminato dallo sguardo del prof-preside-bidello. Nessuna disposizione dall'alto: il dirigente scolastico è una Lei. Il vice pure. Il trice non è mai stato in organico. Ma possibile?! Questa e' un'emergenza!!Bisogna chiedere lo stato di calamità! C'è uno che la spara. Deve essere un avvocato, un ministro, uno “che conta” ...   Che hai detto Lo inceneriscono alla stessa velocità di un raggio-laser, così Matteo prende coraggio, fa un bel respiro e interviene: - Signori miei, chiedere la protezione civile perchè le donne fanno sciopero? Ovvìa! Ci si gioca ventun secoli di reputazione perchè tu ti dai delle arie...bello?Noi ce la caveremo perfettamente! - si materializza un pensiero unanime. A parte quello di quel cretino carrierista che chiamerebbe i pompieri e le unità cinofile solo perchè la moglie non c'è. Il plotone dei padri sciama via dalla scuola, con il chiaro intento di dileguarsi e mollare la patata bollente dei figli. Molto meglio andare in ufficio. Caffettino?... ehssì, ci starebbe proprio bene, ma basta dare un'occhiata ai bar per capire che la musica è stonata: la maggior parte è addirittura serrata. I pochi aperti hanno la ressa. E i baristi si stanno per innervosire. La strada per l'ufficio non sembra quella di sempre. La città non sembra quella di sempre. Serrande abbassate ovunque. Fuori dalle banche ci sono code interminabili. Filano taxi, auto e tram. Circolazione regolare. Magari qualche scatto di nervi di troppo ai semafori. Il rischio rissa è in agguato, ma mica siamo uomini delle caverne. Ce la caveremo! Matteo è davanti al Palazzo dove lavora... sale nel suo ufficio. Lui è il Presidente, “roba grossa” insomma... pregusta già l'avvicendarsi frenetico e servizievole di tutto il suo staff per soddisfare ogni sua più piccola richiesta. Errore! Segretaria personale evaporata. Impiegate scomparse. Solo uomini, che oggi non sanno a chi dare ordini. Presidente?... Diciamo che oggi condividi e twitti da solo, ti scrivi tu le mail, ti spredisci i fax, rispondi al telefono, fissi gli appuntamenti e ti fai il mazzo per organizzare la riunione delle 19. L'Urlo - Le 19 ?? Ma i ragazzi chi li va a prendere? Dove li metto? - Solo a pensare che la riunione non finirà quasi sicuramente presto e quando torna a casa c'è quello schifo di cucina da mettere a posto, gli viene da svenire. Non resta che annullare tutte le riunioni. Bastasse. Ma non basta.Anche l'ordinaria ammimnistrazione è paralizzata. In tutti gli uffici gli uomini si fermano alla lettura della mail. I telefoni squillano, ma anche rispondere è inutile.Un branco di impotenti superdecorati e superpagati oscilla fra la regressione infantile e l'impotenza senile: A qualche giovanotto in carriera viene una gran voglia della sua mamma. Ma oggi... non c'è neanche lei. La tv spara a raffica notiziari, ultime ore recitati da signorini bellocci. La mononotizia della giornata è che il Paese imprecisato è in stato d'emergenza. Tutto bloccato. Persino la Borsa, il Parlamento, l'economia. Gli ipermercati chiedono la cassa integrazione. Nessuno serve i clienti, ma soprattutto non si vende più niente, a parte qualche surgelato o preparato pronto. Negozi serrati, uffici paralizzati, scuole nel caos, anziani abbandonati a se stessi. Negli ospedali funziona a scartamento ridotto qualche reparto, i chirurghi esimi si sono infilati i guanti per operare, ma li hanno messi a pulire le sale operatorie e i cessi. L'apocalisse dovrebbe essere qualcosa del genere. L'appello del Capo dello Stato... del Paese imprecisato, si capisce che è un grido disperato. Chiede alle Donne di astenersi dallo sciopero, le implora, promette quote rosa, anzi fucsia, anzi rosse. Blu, viola, gialle. - Vi lasciamo scegliere – promette. Anzi giura! - Le quote non bastano? Vi diamo i consigli di amm.ne, i ministeri, le banche. Ci scambiamo gli stipendi, vi diamo anche i vitalizi, va bene? Ma non fate scherzi. Tornate! - L'appello però cade nel vuoto. E cala la sera sul Paese imprecisato dove le Donne sono scomparse e, forse, chissà se domani avranno voglia di tornare... Liberamente ispirato a Le intermittenze della morte di Josè Saramago

8 Commenti a “8 marzo”

  1. edis.maria ha detto:

    Buona Paaqua ad Incontriamoci!

  2. giosue1.vi ha detto:

    siete molto corraggiose a scioperare ricordatevi se non ci fosse l’uomo voi sarreste ancora indietro di 10.000 anni fa , ma che volete ancora da questi uomini, non vi basta la parità

  3. elisabetta8.mi ha detto:

    Gente ,io amo eldy in tutte le sue sfaccettature,vi prego riaprite questo blog,mi fate leggere tutti gli articoli retoattivi,,,,apriamo le finestre e facciamo entrare il sole è arrivata la primavera,grazie a nome di tutti,penso di nn sbagliare ,,,,,,,,,,,

  4. elisabetta8.mi ha detto:

    BUON GIORNO

  5. elisabetta8.mi ha detto:

    IN PRIMIS RINGRAZIO LA DIREZIONE X IL CONSENSO ACCORDATOMI,,,,,, QUESTO ARTICOLO CI PROPONE DEI QUISITI MOLTO STIMOLANTI AL DIALOGO,,,i S.politici nn si preoccupano delle famiglie in difficolta’ e men che meno dei problemi delle donne che lavorano(si accapigliano solamente x salvaguardare le propie poltrone e questo è uno schiaffo x la nostra Italia)la societa’ senza le donne sarebbe un disastro enorme,,,chi ha postato l’articolo è stato formidabile, lo ha messo come una commedia all’italiana facendomi sorridere molto,,ma pensare al mondo senza le donne nn si riderebbe certamente,sarebbe una catastrofe in assoluto e su questo credo che la pensiamo unanime,al solo pensiero di nn sentire le vocine dei bimbi fa accaponare la pelle,,il disaggio e la desolazione degli uomini sarebbe un caus totale come giustamente mette in risalto chi ha postato l’articolo,,,mi auguro di vedere tanti commenti e tanti confronti,,,MA IL MONDO SENZA LE DONNE^^^^^^povero mondo finirebbe prima di subito^^^^^^

  6. sandra vi ha detto:

    Con piacere ho visto finalmente un articolo nel blog di “Incontriamoci” allora e’ ancora vivo mi sono detta e che articolo …………E’stata una bellissima sorpresa e un divertente articolo ,anche se ci si puo’ riflettere molto .UN suggerimento fatene una copia da circolare fra le mogli dei ns parlamentari che novelle Lisistrate Ateniesi obblighino i mariti ad occuparsi un po seriamente dei problemi delle donne lavoratrici.Domani 8 marzo ,ricordate nn servono mazzi di mimose ,ma fatti.

  7. franco muzzioli ha detto:

    Bè non esageriamo ……se la parità c’è almeno un poco …tutto sto casino non succede. Personalmente cucino meglio di mia moglie…quindi liberiamoci dagli stereotipi e tranquilizziamo il Matteo nazionale…E se facessero sciopero gli uomini???????
    Facciamo una cosa…nessuno scioperi …e tra persone coscienti ed UGUALI cerchiamo di mandare avanti la baracca…..e soprattutto se ci vengono in mente brame amorose….non sbrighiamole in solitudine.

  8. Lorenzo.rm ha detto:

    Ma che bel “pezzo”. Serissimo, altro che semiserio o scherzoso. Senza donne: ma siamo matti?

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