Premessa: nessuno si scandalizzi! Siamo abbastanza grandi. E questa è una rappresentazione di un autore drammaturgo, mio conterraneo. Ho avuto modo di assistervi, l'ho trovata appassionante, drammaticamente autentica. Mi ha emozionato e voi sapete che con le emozioni io ho un feeling straordinario! Non la pubblico per intero, sarebbe troppo lunga e finirebbe per annoiare, ma mi limiterò ai pezzi più salienti. Per il resto, lascio a voi ogni commento.
SOFIA, FAVOLA INFELICE E SOSPETTA DI PERIFIERIA.
"Io sono capace di cose proibite, di cose malsane, di quelle che a casa neanche ti sogni".
"Io sono Sofia,
tradita e comprata lontano da qui,
ferita e venduta nel retro della tua città. Sofia che incontri di notte a culo scoperto,
passando distratto da un'auto qualunque,
e manco ti importa se sotto a quel niente
ci batte qualcosa, un dolore, un'ansia, un cuore....
Ti basta soltanto allungare la mano,
banconote distratte e un gesto pesante,
soppesi la carne valutando l'acquisto
di un pezzo di me, di un quarto di donna:
la schiava felice di darsi
obbligata a prostrarsi
nel brusio cupo delle voglie,
dei suoni rantolanti interrotti
da gemiti stanchi, distanti.
Dentro di me sta la tua fantasia;
dentro a Sofia,
quella che dopo presa si getta via...!!"
Ma se qualcuno, una volta...una volta soltanto mi guardasse nel fondo degli occhi, vedrebbe un sogno lontano di mare, di coste del sud, lasciate alle spalle di una sposa bambina.
Ecco, credo che queste parole esprimano tanto, tutto....Ve le ho riportate crude, così come le ho sentite io. Sono pensieri amari di una donna come tante, tradita, comprata e venduta. Una donna che per consolazione ha una sola cosa: la rabbia. Per compagnia, il solo suo dolore. Ma dove va la sua mente mentre si compie quell'atto vecchio di secoli? Va alla sua casa, alla vergogna negli sguardi della gente, va alle botte, alle ossa rotte, al desiderio di vivere una vita normale, come tante. Alla voglia di tornare alla sua casa,al bisogno di riprendere la vita di tutti, che però non è la sua.
Così, io sono Sofia!
Interessanti i commenti, hanno affrontato il lato umano, economico, legislativo, dello stesso problema. Sicuramente ha ragione Marc, la nostra società così evoluta, non ha mai preso seriamente in considerazione una seria soluzione, la colpa non è da attribuire solo ai legislatori ma, alla società tutta che assiste indifferente al decadimento dei costumi morali, che tollera comportamenti indecenti e ripetuti nel tempo, da parte di chi dovrebbe dare il buon esempio, politici, religiosi ecc…
Non so, certe volte mi sembra che su certe cose siamo dei barbari rispetto a culture come quella greca o quella romana. E da stupidi nascondersi dietro un dito e far proliferare in modo indiscriminato, senza leggi, senza regole, un problema come il meretricio, che esiste da millenni. Almeno nelle altre nazioni (vedi Olanda Svizzera etc. ), hanno risolto il problema con degli appartamenti, con delle vie a luci rosse, tenendo sotto controllo la situazione in termini sanitari e economici(le tassazioni). Noi lasciamo tutto allo sbaraglio, cercando di arginare il problema con delle multe,con delle retate. Usiamo solo dei palliativi che non accontentano nessuno.
Vediamo come era regolato il problema della prostituzione a Venezia nel ‘300
C’era una volta a Venezia: la contrada a luci rosse
http://youtu.be/SowmIpjxhXU
I miei complimenti vanno a Lucia1.tr: questo commento è pieno di verita’,
Bella la lettera riportata da Lucia , ma dalla diesamina di Marc si può vedere come questa “professione” venga da lontano.
Non mi pare sia esistita nel passato nessuna società che non prevedesse il meretricio , anche in certi contesti matriarcali , quindi non gestiti da maschilismi di fondo, donne e fanciulli hanno dato il piacere o per denaro o come atto religioso ( vedi le sacerdotesse di Afrodite).
Ora si prostuiscono in numero sempre maggiore trans , gigolò e omosessuali ,quindi non si può pensare solo ad un discorso di genere.
La prostituzione non può essere solo frutto di tragiche e violente costrizioni , spesso è un modo di facile guadagno per persone con una notevole propensione per il sesso e senza particolari inibizioni, date dal contesto sociale nel quele sono cresciute e dalle peculiarità genetiche.
Molto toccante la lettera che la mamma di Sofia scrive a tutte le sue “figlie”, riportata da Lucia nel precedente commento. Intensamente vera, purtroppo. Non c’è assolutamente nulla da aggiungere, solo da riflettere.
Io sono la mamma di Sofia che si rivolge a tutte quelle figlie che ogni giorno fanno notizia sui media per episodi di prostituzione giovanile:
“Bambine mie, idealmente, sedetevi accanto a me, ho da raccontarvi qualcosa. Non stupitevi se vi chiamo bambine mie, anche se non sono vostra madre.. siete mie anche se non vi ho partorito, lo siete in nome di quel sentimento che unisce l’umanità tutta e fa amare ogni creatura come fosse figlio proprio. Sono molto addolorata per voi, un dolore misto a rabbia e indignazione e infinita tristezza. Siete balzate alla ribalta con la velocità del lampo, purtroppo una brutta ribalta; in un baleno siete diventate cibo per sciacalli affamati di curiosità, di morbosa pruriginosità, o peggio di mercanti di falsa morale. Se potessi vi immergerei in una grande vasca e tra bianca schiuma e limpida acqua vi toglierei tutto lo sporco che vi hanno spalmato addosso ma soprattutto insisterei a strofinare con olio di gomito quello sporco invisibile che vi ha annerito l’anima. Avete una manciata di anni appena, eppure, questo non basta a salvarvi, nè a far provare sensi di colpa a coloro che sono gli artefici di tutto questo male, ma, soprattutto non basta a creare rimorsi violenti in coloro che vi hanno dilaniato, men che mai a chiedervi umilmente perdono o elaborare un qualche soluzione per contenere il danno. E’ così facile scaricare su chi è più debole, più indifeso ( voi), le colpe..mentre i mostri si arrovellano e si spendono per trovare attenuanti, discolpe..e siatene certe le troveranno. Saranno clausole di qualche decreto legge ideato da mente eccelsa o saranno i consensi di chi distrattamente valuta qualcosa, sputando sentenze e giudizi o vomitando insulti. E’ triste, ma quasi sempre è così..e non dovrebbe essere così, invece!!! Perchè ogni volta che succede qualcosa di brutto siamo tutti colpevoli, sia chi ha generato i contesti tortuosi, sia chi ha agito in prima persona, sia chi ha usufruito…e sia chi ha taciuto e si è bendato gli occhi trincerandosi dietro la più vile delle manifestazioni comportamentali: l’indifferenza. Bambine mie ma a quale favola, a quale magia, a quale falsa illusione avete creduto? I lupi, gli orchi, i mostri non sono quelli delle favole, quelli quasi sempre fanno una brutta fine, i mostri veri sono nella realtà sopravvivono e agiscono indisturbati; anche se profumati, anche se ricchi, anche fossero di bella presenza, riconoscerli è facile perchè puzzano di fetido sterco, puzzano di abominio . In casi limite, qualche volta, i mostri indossano persino le vesti di madri, proprio loro, carne della vostra carne, e da quest’ultime è più difficile salvarsi perchè da sempre rappresentano l’amore infinito e puro. Avete creduto alla più menzognera e pericolosa favola, quella che vi ha raccontato che nella vita ciò che più conta è l’apparire, l’avere; non importa a che prezzo…Tutto intorno a voi, in un coro martellante, vi spingeva a investire solo sulla bellezza.. sulla bellezza fisica, ovviamente. Media, programmi televisivi demenziali, pubblicità, certo tipo di stampa, vi raccontavano che per dare un senso alla vita basta essere belle, magre, seducenti, e vestite alla moda e se particolarmente dotate avere la fortuna di comparire dentro la famigerata scatola, chiamata tv…anche mute, anzi meglio mute purchè sculettanti, è ovvio. Difficile sottrarsi a questo bombardamento quando la personalità, ancora, non è ben strutturata…difficile se si è soli, perchè sole eravate in ultima analisi. Il bombardamento a poco a poco si interiorizza, diventa pensiero, diventa comportamento…diventa costume. Per arrivare ad ottenere il traguardo non esistono limiti, confini, regole…il fine giustifica i mezzi!! E se il fine è idealizzato, approvato socialmente, che male c’è?…”
Pensieri da un blog amico
Diversi percorsi, tante strade che alla fine si incrociano, sempre lì, nello sfruttamento schiavistico delle donne da parte dei clienti e dei loro aguzzini. Non voglio entrare ulteriormente nel merito perchè i commentatori hanno espresso, più che chiaramente, gli essenziali punti di vista che non mi sento assolutamente di contraddire. E’ un mondo vario dove, forse, legalizzando, in modo equo e intelligente, il “problema” si risolverebbe lo sfruttamento. Ma siamo ancora lontani anni-luce, secondo me. Ho guardato il video di Marc. Non mi sono scandalizzata affatto, perchè nulla fa più parte della realtà come ciò che contiene (solo i falsi moralisti imbottiti di perbenismo gridano allo scandalo). Riflettiamoci.
Da millenni esiste il meretricio. Come giustamente dice Pino se c’è domanda vi è anche un’offerta. Una volta esistevano le case chiuse gestite(non vi erano i magnaccia) dallo stato, con una tenutaria. Chiuse le case di tolleranza(legge Merlin), le escort, si sono riversate nelle strade. Oggi, con la crisi in atto, molte ragazze anche italiane si sono messe a fare questo antico mestiere come dice Lucia, lavorare poco, a fronte di un facile guadagno. Da quando è iniziata l’immigrazione di massa si sono aggiunte le escort di varie nazioni (africane,ucraine, brasiliane, etc.), trascinate da organizzazioni malavitose. Portate dall’estero con la chimera di un lavoro pulito e di tanti sogni, di una vita migliore. E’ si sono trovate schiavizzate, con debiti da restituire, che non finiscono mai, che le obbligano a fare la vita all’infinito. un “mestiere” degradante! La mercificazione del loro corpo con clienti che chiedono prestazioni a dir poco “singolari”in balia di uomini che pretendono di avere del sesso pagandolo. Uomini anche sposati .Uomini che non sapendosi confrontare, non riuscendo ad avere un rapporto interpersonale, un confronto,con una donna, non riuscendo a misurarsi con essa, a saperla conquistare, la comprano! Un breve rapporto squallido, fuggevole, fatto solo di sesso, che non implica per molti il rapporto affettivo. Poi vi sono uomini con patologie, con fantasie morbose che vogliono tenere nascoste, allora… si rivolgono a queste ragazze come ci si può rivolgere ad un analista ad un confessore, si istaura un rapporto di confidenza diventano degli habitué. Mi permetto di inserire un video che fa vedere un intervista ad un escort brasiliana “fortunata”(non è schiavizzata,) potrebbe sembrare un po’ “forte,” ma fa parte della loro vita del loro “mestiere”. poi siamo adulti vaccinati.
Confessioni di una escort http://youtu.be/ygcsG_LygiE
Brividi d’autore: una verità poco romanzesca e molto realistica.
Franci,nn discuto su casi veramente penosi ,su ragazze gettate sulla strade,se nn ci fossero individui che pagano per usarle ;si potrebbe cercare di aiutarle .Io posso dirti ,ho fatto corsi di assistente sociale .Abbiamo seguito ,parlato ,cercato di aiutare qualcuna a togliarsi dalla strada .Una ragazza, una volta, alla quale avevo proposto un lavoro mi chiese “Quanto prenderei al mese ? ” “un tot” risposi ;tolse dalla borsa una manciata di soldi e mi rispose ,questo in una sera signorina …,logicamente e’ stato un caso marginale ,lavoro ne abbiamo fatto tanto ,ma delusioni anche tante
Io sono Sofia, sono state imbrogliata, comperate ,vendute ,al mondo della prostituzione,senza rendersi conto che andavano in mano a degli sfruttatori incalliti,senza nessuna pieta’, picchiate maltrattate e certe uccise perche’ rifiutavano questo sporco lavoro, “vite bruciate” Ma di facili guadagni.mi rivolgo a queste donne, bruciate dal sole e dalla vergogna, unitevi a Sofia e potrete salvarvi la vita degnitosamente.
Quante Sofia, abbiamo visto nei margini delle strade,”sapendo solo dire povere ragazze” sotto lo sguardo di tutti . il problema della prostituzione e vecchio ormai. Italiane Straniere rimane una vita di facile guadagno,”bruciando la loro vita senza nessuna guida” sono da condannare gli sfruttatori i clienti gente senza scrupoli e senza pudore. ma tante donne possono commbattere come Sofia, sperando in una vita migliore.
Penso che tale mercimonio, antico come il mondo, soggiace anch’esso alla legge di mercato della domanda e dell’offerta in assenza della prima non ci sarebbe la seconda, ma non vedo vittima solo donna Sofia, che per motivi diversi si prostituisce, ma molto di più il cosiddetto sesso forte, che avendo paura dell’altro sesso è incapace di trovare nel quotidiano vivere quelle relazioni idonee a muovere in lui e nel partner un più armonioso e complessivo rapporto che porti al totale amplesso. Si contenta quindi di un rapporto che si perde nello squallore e nell’illusione di scambiare sentimento ma che fa sentire entrambe le parti schiave del loro stesso comportamento.
Franco, hai voluto ironizzare ma tra il serio e il faceto qualche verità l’hai centrata. Anche a Borgo Panigale vivere costa! Ma il tuo Rubino (Robino) omonimo Franco è un uomo integerrimo, incorruttibile. Mah….sarà vero?
Il mondo è pieno di Frank “La carogna”,questo dialogo rende bene l’idea,purtroppo sulla scena della vita questi episodi accadono ogni giorno!
E Frank “la carogna” intervistò Sofia.
-Scusi signorina Sofia ,si ritrova nel racconto di Rubino ?
-Rubino…. e chi è ?
-Quello che ha scritto questa piece.
-Ma è un maschio ?
-Sì si chiama Franco come me.
-Immaginavo ! Solo un cornuto poteva scrivere ste semenze.
-Perchè non sono vere?
-Ma sì, qualcuna soprattutto dell’est o dell’Africa ,può anche essere che sia stata trattata così…..ma io sono di Borgo Panigale…..se non batto chi mi mantiene la bambina, chi mi paga l’affitto , chi mi paga la benzina ? Senta sono 100 euro , ho la stanza a Lavino a 300 mt.
-Ma verramente …l’intervista!!!
-Ma vaaaa …il solito recchione.
Scusate: guai a chi dice, non a chi duce, anche se s’è creato senza saperlo un amaro, ironico doppio senso.
La drammatica storia di una donna. Guai a chi duce che non c’è uno specifico femminile. Forza, sorella. Su uomini come me puoi contare. E ce ne sono tanti, abbi fiducia.
Leggo con interesse questo testo teatrale proposto da Franci, sarebbe semplice fare del facile buonismo, dire:” Povere ragazze buttate sulle strade sotto lo sguardo indifferente di molti di noi”, non lo faccio perché condanno il pietismo e la falsa morale. Il problema della prostituzione è vecchio come il mondo, vizio o necessità? Difficile dirlo, sicuramente, la scomparsa di certi valori morali e del senso del pudore, hanno fatto crescere la numerosa schiera di ragazze italiane e straniere che professano questa “Professione”, non è sempre la mancanza di beni primari a spingerle sulla strada, ma il desiderio di una vita facile, di riuscire a guadagnare molto in poco tempo. Vite bruciate, che senza una guida sicura, difficilmente, anche se consapevoli dei loro sbagli, riusciranno a tornare a una vita retta, da condannare gli sfruttatori, ma in particolar modo i clienti, gente facoltosa e senza scrupoli e senza morale.
Quello che ho scritto fa parte di un monologo di Franco Rabino, autore di drammaturgie, animatore culturale e fotografo astigiano, Un intenso e intelligente lavoro che fa riflettere, prima ancora di giudicare e condannare.
Chi può ergersi a giudice e dire, in tutta onestà: “quella è una donna fallita”? Quante Sofia ci sono dentro destini assurdi, imprigionate in un’esistenza infelice, sconfortate, beffate, usate e tradite? Gettate ai margini di strade come sacchi d’immondizia, sballottate dalla vita, brutalizzate dagli uomini. E chi l’ha scelta, per loro, questa imponderabile sorte? Loro stesse? No, loro sono le vittime imbrogliate, circuite, ingannate col miraggio di una vita decente. Illuse da false chimere inventate da uomini che tali non sono, travolte da condizioni che altri hanno dettato, impotenti loro a mutare o a stravolgere. Nello squallore di un’esistenza che ha fatto scordare d’essere donna, forse sperano ancora di fuoriuscire dalla marea montante del fango quotidiano per proiettarsi in un futuro migliore. Ecco, questa, forse, è l’unica speranza che le sorregge.
E’ giusto che tutte le donne combattano con Sofia e si rifiutino d’essere Sofia.
E’ giusto che tutti gli uomini simili a quelli che vanno con Sofia si vergognino d’essere tali!
vita fallita di una donna