"Nacque una volta il Palio.."
Così mi verrebbe voglia di iniziare, con il classico attacco delle favole, questo breve scritto sulla spettacolare e pittoresca manifestazione della mia città, Asti, che ha conosciuto nella sua storia plurisecolare, trionfi, cadute e felici rinascite.
E' questo il fantastico Settembre Astigiano, ricco di storia, cultura, tradizioni che si ripetono e si realizzano nelle manifestazioni celebrative del suo passato, nelle sue feste.
E oggi, 20 Settembre 2015, è il giorno del Palio di ASTI!
Sento già i tamburini aprire il corteo storico, con il loro suono sordo e ritmato che si frantuma negli echi delle viuzze e piazzette della città antica. Seguono gli sbandieratori a rievocare sette secoli di storia. Corse, vittorie,, entusiasmi e talora delusioni per gli sconfitti. In ogni caso, un lungo spazio di vita cittadina e di viva partecipazione popolare.
Nelle chiese dei rioni partecipanti si procede al rito propiziatorio con la benedizione del cavallo e del fantino e poi inizia la sfilata.
Ed è uno splendido insieme di colore e di movimento che percorre tutta la città fino alla Piazza Alfieri, tra uno squillare di trombe e rintocchi di campane.
Apre il corteo il Gruppo degli araldi, dei tamburini e degli sbandieratori. Seguono dame e cavalieri, nobili e popolani, armigeri e alto clero che con i loro splendidi costumi rievocano passione e orgoglio dei borghigiani.
Ricchezza degli abiti, morbidi velluti, un lungo fluire di colori, mantelli, ori e broccati...ispirati a quelli medioevali riportati anche negli affreschi delle cattedrali.
La grazia che sboccia nel sorriso delle donzelle è spettacolo ineccepibile interpretato con garbo e dignità. La bellezza delle dame è resa più affascinante dal'eleganza dell'abbigliamento.
Ogni borgo rappresenta la propria intensa e ricca storia in un susseguirsi rievocativo di celebri personaggi, nobili o popolani, grandi signori o ancelle, umili artigiani e splendidi monarchi. Tutti scendono nel cuore degli astigiani.
Ma poi, ecco, si corre il Palio! Pochi attimi capaci di offrire una gioia immensa, o di lasciare nella più grande delusione.
"Signor Sindaco, il Palio è schierato in campo con uomini, cavalli ed insegne ed attende gli ordini".
"Signor Capitano, Vi dò licenza di correre il Palio dell'anno del Signore 2015. Andate, e che San Secondo Vi assista!".
Come andrà a finire? Ve lo dirò questa sera.
Buona Domenica a tutti!
E sapessi Alba quanto lavoro c’è dietro a quegli abiti. Sono come opere d’arte. Giustamente come dici tu i costumi vengono, normalmente scelti, basandosi su dipinti e affreschi dell’epoca. Si passa poi alla ricerca dei tessuti, importantissima perché da essa dipende la buona riuscita del costume, impreziosito da perle, perline, pietre d’ogni colore e formato, centinaia di decori vari e chilometri di passamanerie. Il tutto cucito a mano da espertissime sarte che, per tutto l’anno, si occupano di questo entusiasmante ma impegnativo lavoro.
Ciao e grazie.
io sono innamorata degli abiti rinascimentali mi sa tanto di romanticismo, anche se indossarli hanno il loro peso e quelle belle ragazze che li portano con una semplicità.
Il palio di Asti come tutti i gli altri palio mettono fuori le nostre radici, dal semplice cavalliere a i signori del paese.
Un altro mondo molto più lento del nostro dove avevi il tempo di conoscere le persone.Ora è tutto o quasi sintetico mentre il velluto molti giovani non sanno cosa sua, e penso che si dovesse rompere un vestito sia quasi impossibile trovare la pezza per ripararlo,
E ha vinto il Borgo di S. Paolo. Bravo il fantino Walter Pusceddu, detto “Bighino” ma bravo soprattutto il cavallo “Salvatore”.
Grazie Nembo. La penso esattamente come te: vinca il migliore senza incidenti.
Francesca inizio con il dire subito che amo i cavalli, posso dire che sono nato in mezzo a loro, i miei nonni ne avevano tre, vedere il palio è sempre un’emozione che sia importante o meno, è l’insieme di tutto il contesto che da calore con le varie tradizioni dei vari borghi delle città non dimenticando i cortei mediovali con i mille colori dei costumi e, anche le bellezze delle damigelle. Allora diciamo vinca il migliore e che tutto sia ok per i nostri amici quattro zampe.
E si Franco, il Palio di Siena è sempre stato il più importante e conosciuto ma anche ad Asti ci difendiamo bene.
Ti dirò che io solitamente vado a vedere la sfilata ma raramente entro nel “catino” di Piazza Alfieri per assistere alla corsa. Ho il terrore di vedere qualche cavallo farsi male e, come è già successo in passato, debba essere soppresso. Starei troppo male.
Ma per chi è nato col Palio, la corsa è una tradizione, una festa, una sfida che si rinnova …
Grazie a te.
Che belle queste madonne astigiane! Ma devo essere sincero non sapevo che ad Asti corressero un palio, conosco lo stranoto palio di Siena e poco più…poi sono andato a guardare ed esistono nel nostro Paese una ventina di manifestazioni del genere (palio) ed una quarantina ,tra quintane ,cavalvate e manifestazioni con cavalli. Tutte coi loro bravi costumi , normalmente rinascimentali e fanciulle splendide (l’Italia ne è piena) vestite di velluti e broccati …lieto anche di conoscere il Grande Palio d’Asti….grazie Francesca.
Tutto tace ora in campo,
e il Capitano, gli uomini e le insegne
ad alta voce chiama a raccolta,
indi con ferrea mano lancia al galoppo
il suo destrier veloce.
Egli è qui giunto col Carroccio al piano
ch’al cielo alzava gonfalone e Croce:
son stretti a Lui, patrizio e popolano,
tanti qual gonfio fiume sulla foce.
Scalpitan già i cavalli nel gran tondo,
di correre è già data la licenza
in grazia al protettor Santo Secondo.
Del campo al gran galoppo or vien dal fondo
il Capitano, e dà ordini di partenza:
il Palio d’Asti ha inizio avanti al mondo!
Elio Arleri