"Genova per noi
che stiamo in fondo alla campagna
e abbiamo il sole in piazza rare volte
e il resto è pioggia che ci bagna".
Così recita una canzone del mio concittadino Paolo Conte.
Ma questa volta a "bagnare" Genova non è la pioggia ma uno sversamento di petrolio nei torrenti.
Domenica sera un'esplosione alle condutture della raffineria Iplom ha causato uno sversamento di petrolio nel torrente Polcevera. È subito scattato l'allarme e sono state avviate le procedure di bonifica ma a farne le spese finora sono stati gli animali.
Ma non solo...
Per evitare la catastrofe, cioè che il liquame raggiungesse il mare, sono stati innalzati sbarramenti a circa 100 metri dalla foce. Ma malgrado ciò, alcune piccole chiazze di greggio, sospinte dal vento e dalle correnti, sono sfuggite alle panne e si stanno indirizzando verso il largo.
Decine di esemplari di anatre, aironi, papere, germani e oche intossicati, intrisi di petrolio vengono soccorsi dai volontari dell'Enpa che sono intervenuti per pulire le piume dei poveri animali dal pericoloso liquame. Loro stessi però spiegano, con grande preoccupazione che non è soltanto la fase strettamente emergenziale ma anche e soprattutto il ‘dopo’, poiché i danni causati dallo sversamento sembrano destinati a produrre conseguenze durature sull'ecosistema e la biodiversità , gravemente colpiti dal disastro. Non resta altro che incrociare le dita, sperando che i livelli di intossicazione non siano letali.
E per l'uomo..???
Ma è mai possibile che si debba assistere impotenti alla distruzione e all’inquinamento in tutti i sensi ? Chi ha letto i miei articoli sulla distruzione delle Apuane per cavar marmi, inquinamento delle falde acquifere che non tarderà a verificarsi, se non sono già inquinate, la terra dei fuochi, ora il petrolio per la rottura di una tubazione di Genova etc etc…e quelle che non si sanno. E tutto ? Tutto per interessi di pochi a discapito di molti.Ma quello che mi fa tremendamente arrabbiare è che, tutti, rimangono impuniti. Dove sono gli organi di controllo? Il miglior sistema sarebbe quello di istituire delle gogne pubbliche, tanto anche se andranno in carcere ( se ci andranno) dopo poco sono in libertà.Il fato non sussiste …O ci vuole il “matto” che si fa giustizia da solo, perchè così, non si può continuare.
In poche parole esprimo il mio parere: mancanza di controlli,inesistenza di manutenzione, mazzette distribuite ” chi sa a chi”! Povera nostra Italia, da nord a sud, isole comprese , così bella e così trascurata!!!!!
Le parole di Alba mi fanno male. Mi mettono una tristezza addosso che, conoscendo bene Genova e quanto è bella, mi danno il magone e voglia di piangere. Ecco, direi che le trivelle in mare adesso c’entrano proprio niente, però il danno che è successo a Genova è ancora più grave. Grave anche perchè dovuto alla solita causa: lo smottamento, le frane. Ma quante tragedie sono già successe in Liguria per colpa di chi ha “trivellato” il territorio..??? E allora io penso che prima di investire una montagna di denaro per indire un referendum, se pur valido e importante,(con tutto il rispetto), forse si poteva fare qualcosa di più per la Liguria martoriata e ciclicamente messa in ginocchio dalle solite cause.
è vero ogni notizia che ti tocca da vicinofa scalpore, il mondo è una spazzatura isole grande come la California di plasticain mezzo oll’oceano ecc…
Ma noi liguri siamo la spazzatura del petrolio chi non si ricorda la nave mercantile Aven che è ancora nei fondali difronte ad Arenzano anche li tonnelate di veramento di petrolio in mare con una moria di morte di tanti pesci,ora tocca aquella fauna che noi dai ponti del torrente si guardava con piacerela loro libertà.
La popolazioneè allarmata bambini con occhi arrosati, mal di gola e tanta nausa sono queste le notizie dei giornali locali.
La Liguria terreno fragile sia per incuria che per motivi geologici, ed proprio una frana ha rotto una vecchia tubatura che dal porto portava petrolio a una raffineria di Busalla.
ora il problema è metereologico si aspettano a fine settimana le piogge e si lavora 24h per impedire il versamento in mare, mentre già si vedono le prime chiazze.
Povera Genova così bella così martoriata
Siamo a Genova ponente quasi alla fine del porto dove vi era Itasider. Questo è un oleodotto che trasportava petrolio dalle nave cisterne sino al Paese di Busalla dove vi è una raffineria,Tutto è successo causa di un terreno che frana ed è proprio una frana la causa della rottura della tubatura di petrolio. da notare che erano in procinto di controllare l’oleodotto, perchè vecchio da tanti anni.
Il Polcevera torrente che attraversa quella valle con tutti i suoi rii molto noto alle cronache per le sue esondazioniora attualmente è quasi a secco ma si prevedono pioggie per fine settimane e certamente il petrolio va in mare.
La popolazione si lamenta di brucciore agli occhi, mal di gola eun odore ierespirabile, Tanto è vero che asl ha messo a disposizione un camper per controlli. Siamo stanchi di subire la popolazione si è rivolta in comune e alla prefettura.
Curioso che il referendum sulle trivelle sia stato “sconfitto” quasi in contemporanea con lo “sversamento” (a proposito, che curiosa parola) di Genova. Ma questa è l’Italia oggi. Agli abitanti di Genova, ancora una volta colpiti dall’incuria di responsabili, un abbraccio forte forte con l’augurio che fu di De Filippo: “Ha da fernì ‘a nuttata!”.
Altresì a proposito di inquinamento… E’ curioso sapere che:Dieci regioni sono state comissariate in quanto inadempienti in fatto di depurazione delle acque, 5 di queste sono state tra i promotori del referendum di Domenica contro le trivellazioni in mare.Intanto, però, grazie a loro che non hanno finito di sistemare i depuratori avendo anche preso dei soldi per le opere da fare, l’Italia a partire dal 2016 dovrà pagare ben 480Milioni di sanzione con delle “Botte” da 800Mila euro al giorno fino a quando le opere non saranno terminate e che le stesse rientrerano nei limiti imposti. Fino ad ora tutto scaricato in mare altro che -referendum-bisogna essere sinceri e coerenti, purtroppo prevalgono sempre interessi politici a sfavore del Popolo.
Mare nero e si lotta contro il tempo, dicono che il mare è salvo, lo spero, ma se arriva la pioggia saranno guai. Oltre l’imbrattamento delle piume di vari animali, anche per l’uomo con la fuoriuscita di idrocarburi il “Puzzo” ha reso irrespirabile l’aria e molte persone sono state colte da malore. Per una rottura di una tubatura si è verificato questo disastro ambientale e sembra quasi una beffa, mentre si votava sul destino dell’Estrazione di idrocarburi, succedeva il disatro, in liguria non ci sono trivelle ma il destino o forse altro hanno fatto questa catastrofe. Speriamo che in futuro non succedono più questi sversamenti che mettono a repentaglio l’ecosistema ma sopratutto la salute umana.