vecchi e giovani

"Non fidatevi di nessuno che abbia più di trent'anni" ... questo suggestivo slogan è del mitico 1968 , quando eravamo noi ad essere giovani .

"L'uccisione del padre" da Edipo in poi è stata l'ossessione psicoanalitica di sempre .

Ora ci sono i giovani " rottamatori " e la nostra utilità di esistere (di vecchi !) , è perché siamo comode banche , babysitter gratuite , speranze per il futuro ( per quel poco o tanto che abbiamo e che lasceremo ).

Può sembrare cinico questo discorso , ma soprattutto nei periodi di crisi , l'anziano ha questa funzione. Nello stesso tempo , costretti a lavorare fino ad età vetusta togliamo posti ai giovani sapendo che quando andremo in pensione , qualcuno dovrà lavorare per noi.

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Ho cominciato questo discorso dagli anni 60/70 ,per dimostrare che gli argomenti e le problematiche sono le stesse.

Se ci spostiamo nella letteratura ci sono due memorabili lettere , quella di Giacomo Leopardi al padre , dove accuse e ringraziamenti convivono nel turbamento di un giovane che si sente fallito di fronte alle pretese/sogni del genitore e quella di Kafka , sempre al padre , dove odio e amore sono sentimenti ambivalenti , tipici di chi eredita un mondo del quale fa fatica a sopportarne il peso.

Oggi la longevità ci porta a vecchiezze estreme , che quasi sempre necessitano aiuto , le divaricazioni generazionali sono ancora più evidenti : giovani che non maturano e che rimangono in un limbo senza lavoro , senza spinte produttive ,alle dipendenze dei risparmi paterni . Adulti che sovverchiati dalle necessità esistenziali proprie e dei figli , in una società che impone il consumo , si arrabattono fino ad età da sfinimento e vecchi ,dove il corpo per naturale degrado necessita dell'aiuto degli altri.

Ecco... forse esiste un'età della saggezza , penso la nostra, che può analizzare con una certa obbiettività le cose , ancora sani di mente , abbastanza liberi dal contingente , dovremmo essere non solo dispensatori di "aiuti" , ma portatori di pensieri costruttivi .

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Ma siamo da rottamare e quindi non rimane che assistere inermi , non come i potenti padri e nonni ,che in una società patriarcale, avevano sempre l'ultima parola.

Non so che cosa sia giusto e come in tutti i miei articoli chiedo a Voi , amici saggi, che cosa possiamo dire al mondo.

Franco

   

Testo della canzone "Vecchio" di Renato Zero

Spalle al muro,

Quando gli anni, son fucili contro,

Qualche piega, sulla pelle tua,

I pensieri tolgono, il posto alle parole,

Sguardi bassi alla paura, di ritrovarsi soli.

E la curva dei tuoi giorni, non è più in salita,

Scendi piano, dai ricordi in giù,

Lasceranno che i tuoi passi, sembrino più lenti,

Disperatamente al margine, di tutte le correnti.

Vecchio,

Diranno che sei vecchio,

Con tutta quella forza che c'è in te,

Vecchio

Quando non è finita, hai ancora tanta vita,

E l'anima la grida e tu lo sai che c'è.

Ma se Vecchio,

Ti chiameranno vecchio,

E tutta la tua rabbia viene su,

Vecchio, si,

Con quello che hai da dire,

Ma vali quattro lire, dovresti già morire,

Tempo non ce n'è più,

Non te ne danno più!

E ogni male fa più male, Tu risparmia il fiato, Prendi presto, tutto quel che vuoi, E faranno in modo, che il tuo viso, sembri stanco, Inesorabilmente più appannato, per ogni pelo bianco. Vecchio. Vecchio. Vecchio!!! Mentre ti scoppia il cuore, non devi far rumore, Anche se hai tanto amore, da dare a chi vuoi tu! Ma sei vecchio. Insulteranno Vecchio Con tutto quella smania che sai tu, Vecchio, si E sei tagliato fuori, Quelle tue convinzioni, le nuove sono migliori, Le tue non vanno più, Ragione non hai più. Vecchio si Con tanto che faresti, Adesso che potresti non cedi perché esisti, Perché respiri tu

17 Commenti a “GIOVANI VS. VECCHI…..di Franco Muzzioli”

  1. franco ha detto:

    Preso dal web :
    La giovinezza è uno stato dello spirito ,un prodotto della volontà , una qualità dell’immaginazione. Non si diventa vecchi per aver vissuto un certo numero di anni , si diventa vecchi perchè si è abbandonato il proprio ideale. Se si è sensibili alla bellezza , ci si stupisce , ci si meraviglia, si è curiosi ed entusiasti ,anche a 90 anni si è giovani.

  2. edis.maria ha detto:

    Franci,sai che qualche complimento completa la vita!!! Grazie! aahaahaahhhah!!!!Ora ho scalato dall’età almeno una decina di anni! Giovani, mezzo giovani, anziani e ,,,,,,,( non scrivo più la parola che non vi piace),vogliamoci bene, tolleriamoci, perchè tutti condurremo lo stesso itineriario!!!!!Buona notte a tutti!

  3. maria.ap ha detto:

    La canzone è “Spalle al muro” conosciuta anche come “Vecchio” e scritta dalla cantautrice Mariella Nava, grande amica di Renato ed anch’essa in gara nella kermesse musicale con il brano “Gli uomini”. Il brano rappresenta quell’ostilità delle persone più giovani verso coloro che iniziano ad avere una età importante e che, lentamente, si avvicinano alla conclusione dei propri giorni. Spesso però, questa occlusione verso gli anziani inizia ben prima del loro totale decadimento fisico e morale ponendoli appunto “spalle al muro” in una società che non li considera più.

  4. francesca (franci) ha detto:

    Edis, una cosa sola ti dico: ce ne fossero di “vecchi” (o anziani) come te!!!!!!! Ed in quanto ad età, qui c’è chi ti batte, fidati, ma non ha neanche un centesimo della tua ironia, del tuo spirito, del tuo acume e della tua capace perspicacia!!!
    Ciao.

  5. edis.maria ha detto:

    Franci,naturalmente ,quando dico ” veccho” non intendo una persona , come accenni tu, “dopo i 50, 60 anni! Questi sono giovanissimi!!!!! Penso a qualcuno dopo i 75 anni ! Certo tu , Franci, non so quanti anni hai ma sei ancora molto lontana da questa età! E come te , in Eldy, ce ne sono tanti e allora temono la parola ” vecchio”! Io, penso, di essere la più “vecchia” di Eldy, ma mi sento ” giovane” nell’intelletto,negli interessi, nelle novità,anche se un cancro ha tentato di distruggermi!!!Non c’è riuscito! ahahahah!!! Ma sì, forse avete ragione voi: chiamiamoci anziani!

  6. francesca (franci) ha detto:

    Io, che sono stata la prima, e forse l’unica, a dichiararmi contraria all’uso del termine “vecchio”, ritengo che la canzone di Renato Zero non sia affatto un dileggio, tutt’altro. La trovo un’intelligente provocazione proprio nei confronti di chi considera le persone di una certa età, diciamo dopo i 50-60 anni e senza distinzione di sorta, incapaci di ragionare, di chi li considera dei poveri dementi che vanno messi da parte “tanto non capiscono niente, son vecchi”. E’ un grido rivolto alla critica che la gioventù “moderna” fa all’anzianità. Quella parola “Vecchio” sottolinea la poca considerazione che si ha della persona non più giovane. Ecco perchè non mi piace sentirla pronunciare. Non lo trovo giusto. E mi sembra che qui, dove interagiscono persone non certo giovani, siamo in tanti a pensarla così perchè sono certa che se ci leggessero i nostri giovani resterebbero sorpresi da ciò che esprimiamo nei nostri post e nei nostri commenti.
    E a proposito di giovani, voglio fare una piccola digressione uscendo per un attimo dall’argomento. Rileggendo il testo della canzone “Vecchio” che ho pubblicato in calce al post, mi sono accorta che c’era un gravissimo errore di grammatica: “non c’è ne più..” anzichè “non ce n’è più…”. Io ho fatto copia-incolla (pedestremente) da Internet ma mi è sorta una curiosità, così sono andata a rivedere chi ha pubblicato questo testo: e guarda caso è proprio un giovane e magari laureato! Signori miei, qui ci sarebbe da aprire un altro bell’articolo, e non è detto che presto non lo si faccia. Altro che vecchi, abbiamo da insegnare un sacco a questi giovani tecnologicamente “avanzati” ma che non sanno fare una moltiplicazione senza l’ausilio della calcolatrice e che non conoscono le regole basilari della grammatica italiana. Ma questa è un’altra storia.

  7. franco ha detto:

    Caro Mario quel “vs.” è assolutamente emblematico per dare un senso all’articolo. Si chiama scontro generazionale ed è ovviamente un discorso che prescinde le individualità, i casi singoli, le cose positive che uniscono le due età. Ho cercato di elencare in modo sintetico le varie problematiche di tipo esistenziale e sociale ed era su quello che avrei voluto spostare i ragionamenti senza pensare a situazione di odio che forse non ci sono e non ci sono mai state , ma di contestazione e voglia di cambiamento come facevamo noi nel 1968.

  8. alba morsilli ha detto:

    io nel mio modo di rapportarmi specialmente con i nipotini uno di 10e l’altra di 5 dico semprela nonna è vecchia.
    E senza volermi ho capito che mi son fatta del male, specialmente Linda mi prende in giro mi chiama nonnina no come complimento ma per dirmi sei vecchia, mi inita a i suoi giochi io mi rifiuto ecco che esce la nonnina.
    tra me e lei vi sono 68 anni, ancora sono la nonna che tutti i giorni la va prendere all’asilo, la cura se è malata le prepara la cena, la protegge in tutto e per tutto, questa è la nonna che una bimba non si rende conto che non è ancora vecchia, anche se mi dice” nonna ma tu hai i capelli bianchi” proprio stamane il tg ha parlato di un giovane che chiede al Presidente L’autanasia, ed ora è in Svizzera dove è concessa, lui è un vegetale e poverino è vecchio molto vecchio

  9. girasole rm ha detto:

    Mi domando perchè giovani vs vecchi? Vs vuol dire SCONTRO. CONTRO. Per ragione di lavoro ho avuto a che fare con molti giovani Nella casema arrivano giovani con grossi problemi dai disadattati, dei tossici dipendenti che avevano bisogno di colloquiare con gli educatori non di essere puniti i VECCHI giudicano e condannano pochi cercano di capire cosa vogliono Ecco che i giovani si ribellano e odiano i vecchi La colpa è nostra cari amici non abbiamo saputo educarli. Ci limitiamo a dire IL MONDO E’ CATTIVO NON C’E’ FUTURO PER I GIOVANI voi che fareste se foste giovani?

  10. Giulio Salvatori ha detto:

    Ciao Ragazze e ragazzi, non abbattiamoci. Ora viene la primavera e si “rinverdisce il bosco”, e di conseguenza anche noi.Almeno in casa mia , il motore trainante sono i nonni. Mi sembra di essere il personaggio Figaro : Figaro qui, Figaro qua …Siamo come quei motori diesel “pon pon pon” che non perdono un colpo.Anche perchè, non possiamo fermarci. La nostra piccola cucina è una -Mensa Continua- E chi ci ferma? Avanti Tutta. Macchè vecchi ! Franco , Grande come sempre

  11. edis.maria ha detto:

    Vecchio!Perchè dovremmo eliminare questo termine che, in defininiva è solo il contrario di giovane?Certo se ci ” introduciamo” nella canzone di Renato Zero ci sentiamo morire in versi così dissacranti, così diabolici, così inumani! Non conoscevo questa canzone e mi ha colpita molto! Renato Zero , quando scrisse questa , non canzone, ma ludibrio,, non ha pensato alla sua vecchiaia! La vecchiaia, cari lettori, arriva quando , a qualunque età , hai perso le capacità di ragionare, di muoverti, di decidere ciò che puoi, o vuoi fare, senza che qualcuno ti ordini i tuoi desideri! In effetti, come dice Franco, questo è un momento difficile per gli ” anziani!”, che servono ormai quasi esclusivamente a fungere da bancomat o da peso in famiglia! Io sono ” vecchia”, ma ,per ora, ( speriamo a lungo), il mio intelletto non è ” vecchio”, forse solo un po’ stanco di lottare! Buona serata a tutti!

  12. carlina ha detto:

    bello e molto sentito il post, senza parlare della canzone di Zero, che adoro qualcuno una volta disse: abbiamo paura della morte, è stata sostituita da: se n’è andato, è mancato ai propri cari, ecc. così come abbiamo paura della parola vecchi anch’essa sostituita con altri sinonimi fra cui “diversamente giovani”anziani e altro forse qualcuno si scandalizzerà ma. x me, che sono realista, è la pura e ineccepibile realtà

  13. gianna ha detto:

    Bellissimo il video, e la bellissima canzone di “Renato Zero” sempre belle le sue canzone” Vecchio” Renato sara’ sempre un grande cantante, ciaoo

  14. franco ha detto:

    Ho usato la parola “vecchio” perchè è la contrapposizione naturale di “giovane” . Forse in Eldy siamo “adulti con esperienza” ma purtroppo conosco persone della nostra età , assolutamente decrepite.Siamo in un’età molto “differenziabile” dove ci sono novantenni con lucidissime intelligenze e sessantacinquenni in piena demenza senile.
    A proposito di “giovani” vorrei poi ,se mai in altro articolo, parlare dell’analfabetismo di ritorno dei giovani ,Galiberti prendendo una indagine di De Mauro dice che nel 1976 i ginnasiali conoscevano circa 1.600 vocaboli, nel 1996 i vocaboli erano scesi sui 600/700 , sembra che ora non superino i 300. Diciamo grazie ai messaggini e agli smartphone!!!!

  15. gianna ha detto:

    Franco, bello il tuo post, ma usi spesso la parola vecchio,Sono persone vissute a lungo sono anziani con molta esperienza di vita, positiva e magari negativa,legati molto al suo cerchio famigliare con la societa,’ma molti capaci di intendere e volere,Ora la giustizia e libertà, purtroppo sono tempi duri e con pochissimi ideali, perche’ ti senti Vecchio e tifi per le persone Anziane,Noi dobbiamo imparare molto da voi,e grazie per la vostra maetria. Un saluto

  16. francesca (franci) ha detto:

    Come ti ho già detto altre volte, Franco, vorrei tu eliminassi dal tuo vocabolario (e quindi dai tuoi post-pensieri) la parola “vecchio”. Sai come la penso, qui di vecchi non ce ne sono, semmai persone adulte con vissuti più o meno lunghi e tanta, tanta esperienza e maturità. In una parola direi: esperti. Ciò premesso, passo a commentare il tuo post. Sono quasi certa che il pensiero kafkiano è ciò che ci direbbero oggi i nostri figli, al di là della conflittualità generazionale da sempre esistita. Osservo l’Italia di oggi e non riesco ad essere ottimista: troppe ingiustizie e disuguaglianze non consentono di riprendersi da una crisi che non dà fiducia alle nuove generazioni. Pertanto mi sento obbligata a confermare i tuoi pensieri. Noi genitori, obbligati a lavorare in “eterno”, privando i giovani di un posto di lavoro, diventerEmo obbligatoriamente il loro “bancomat” futuro. Altro che da rottamare..!!! Siamo le loro risorse, non solo economicamente ma soprattutto sostitutivi di baby-sitter e asili-nido che costerebbero quanto uno stipendio mensile. L’attuale crisi è figlia di un’economia che specula su tutto, scaricando i costi sui consumatori. Tu chiedi cosa potremo dire al mondo. Sinceramente mi sento di urlare tutta la mia rabbia e la mia amarezza per questa realtà che uccide il futuro e la speranza. E concludo dicendo: per fortuna ci sono i nonni, che NON INVECCHIANO MAI!!!.

  17. lorenzo12.rm ha detto:

    Bellissimo post, Franco, che condivido. Penso che qualsiasi soluzione debba essere fondata sull’amore nella ristretta cerchia familiare. Nella società, posto che ne siamo ancora capaci, sulla giustizia e libertà. Ma sono tempi duri e senza ideali. Sono vecchio, irrimediabilmente vecchio, e tifo giustamente per i vecchi.

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