Ricordo che quando ero bambino, tutte le famiglie avevano i loro piccolo gregge di pecore e qualche capra: insomma nella stalla si tenevano diverse bestie. Arrivava quindi, la tosatura delle pecore e la lavorazione della lana; e fino qui, era un gioco anche per noi ragazzi e ragazze. Si aiutava come si poteva. Le mamme, facevano i calzini e calzettoni, maglioni e “magliette a carne”, sempre di lana di pecora.
Anche se era lavata, cardata, filata, domata, ecc. era sempre e comunque una tortura indossarla. Ricordo che era un supplizio: bucava, lasciava, almeno a me, segni profondi come l’ortica soprattutto sotto le ascelle. I pianti e la disperazione non arrivavano al cuore della mamma, anche perché, mio padre la indossava indifferente.
Mi diceva sempre: “Mettiti la maglia e un fa’ storie, voi sempre fa’ arrabbià tu ma’! Lo senti come scalda ? ” Io avevo i brividi anche a guardarla.
Lui, portava anche i mutandoni di lana, non ho mai capito come facesse. Ma mio padre doveva andare nella cava al freddo rigido dell’inverno, e quel vestiario pesante lo riparava, era l’ideale per quei tempi. Io, per qualche giorno, rimanevo come ingessato e bloccato nei movimenti, tanto mi bucava.
A scuola la maestra rideva e cercava di fare opera di persuasione. Ma lei veniva dalla piana e, non poteva capire quel tipo di tortura: diceva che erano salutari e morbide. Infatti portava al collo una sciarpa di lana che qualche mamma le aveva regalato, però la teneva sopra le spalle la furbona.
I tempi passano, il modo di vestire è cambiato e, soprattutto, l’alimentazione non è certamente quella di quei tempi…
Ho risentito quei brividi nella schiena e in tutto il corpo, quando pochi giorni fa, ho visto sfilare a delle manifestazioni, gente di colore con il tricolore sulle spalle. Ho risentito quegli aghi penetrare in profondità, ma non solo nella carne, ma anche nel cuore.
Non so chi li ha invitati e non m’importa, dico solamente che, a me, ha fatto tanto male. Qualcuno dirà che sono razzista ecc. Si! Sono razzista. Datemi tutti gli aggettivi e le offese che volete, ma togliete quella Bandiera Tricolore sulle spalle di quella gente.
Rovistando nei cassetti alla ricerca di vecchie foto, non ho mai visto mio padre con la bandiera americana o argentina sulle spalle . Ma forse perché, a quel tempo, i nostri genitori che andavano a cercare il pane all’estero, non era ospite di qualche “onlus” o altre organizzazioni.
Giulio Salvatori
Molto meglio il tricolore sollevato dalla medaglia d’oro nella discesa libera Sofia Goggia,lo sport è pace e fratellanza e come strumenti di competizione ha un paio di sci .
Noi abbiamo portato il tricolore sempre più in alto (vedi frecce tricolori )
Franco hai perfettamente ragione,coloro che oggi chiamiamo ” stranieri” e che io rispetto finchè essi rispettano le nostre Leggi,diamo loro il tempo di ambientarsi e inserirsi, magari,come dici tu, per circa 10 anni e saranno ormai ben amalgamati e non si noteranno differenze di tanta importanza!Ma,adesso, aspettino a fregiarsi della nostra BANDIERA, studiandone la storia e la provenienza!Che importa il colore della pelle : è ciò che hanno nel cuore verso noi che li accogliamo!
Carissima Edis …infatti uno dei cognomi più frequenti a Torino e Perrone e viene dalla Puglia, il cognome più frequente in assoluto a Milano è Hù e viene dalla Cina. I Perrone è probabile che parlino già dopo tanti anni in perfetto torinese , ma anche i piccoli figli di Hù , nati , cresciuti e scolarizzati a Milano parleranno con l’accento meneghino.Qual’è il problema ? E’ stato così e sarà sempre così anzi di più . A Torino non è successo nulla con siciliani e sardi in casa , come non è successo nulla a Milano con i cinesi, come non succede nulla a Castelnuovo Rangone (MO) sede dell’INALCA (Lavorazioni carni- Cremonini) , dover la maggior parte degli operai sono o neri e fra dieci anni è probabile che in quel paese il cognome più frequente sarà ghanese o nigeriano.
Cara Edis,
lascio a chi visse sulla propria pelle il giudizio su quei periodi.
il commendator VALLETTA non è famoso per la sua magnaminità.
Caro alfred.gli italiani che arrivavono in Torino erano TUTTI assunti dalla Fiat o da strutture collegate, Io abitavo a Torino e ci lavoravo per cui conosco bene la situazione!Chi arrivava trovava, un alloggio adatto ai membriche aveva dichiarato!Poi parenti e affini si aggiugevano ai primi!Ecco il motivo per cui i propriotari di alloggi si allarmarono!Allora la FIAT cominciò a costruire interi quartieri che, ancora oggi, chiamiamo Case FIAT, per alloggiare i nuovi alloggi! Intere famiglie si sistemarono in Torino e furono, pian pianino aggregate e mai sfruttate!Ora siamo una ITALIA unita dopo tanti sacrifici fatti insieme settentrionali e meridionali, e non distinguiamo più neanche gli accenti! Io, come ho già spiegato prima, sono di Torino, figlia di madre piemontese, padre siciliano e marito sardo!L’Italia è una1!!!!!
Ultimo mio intervento per non dar troppo spazio a poca cosa. Alfred con lucidità ha detto tutto quello che era necessario dire , ma vorrei rispondere solo a Nembo sul suo ultimo pacato intervento. Sì le parole sono come macigni soprattutto se si copiano e si prendono in prestito dai provocatori della politica. Hai chiamato “invasori” quelli che fuggono dalla fame (così detti migranti economici) , quelli che rischiano di morire annegati tra le onde del Mediterraneo ,forse solo per farti dispetto o per profanare il tricolore mettendoselo sulle spalle come una protezione, meglio bruciarlo a Pontida tra gli schiamazzi e le risa, nessuno allora si scandalizzò e quello era vilipendio !
che dire?
la stroria davvero non insegna niente?
L’America ha fatto la sua fortuna con lo schiavismo e c’è voluto un LUTER KING perchè se ne prendesse coscienza
e ancora oggi lo si deve combattere contro razzisti, poliziotti e presidenti della Repubblica.
La Germania , il Belgio, la Francia, l’Inghilterra, l’l’Olanda si sono “ricostruite” con gli emigrati.
Negli anni ’50 e 60′ migliaia e migliaia di calabresi, sardi, siciliani, lucani, abruzzesi, pugliesi, emiliani, veneti , piemontesi, emigravano nelle citta del cosidetto triangolo industriale MILANO, TORINO, GENOVA, subendo le stesse umiliazioni, gli stessi pregiudizi, le stesse vessazioni.
Si trattava di Italiani allora : dove erano i difensori della patria?
Non si sarebbe trattato di difendere un pezzo d stoffa variamente colorato ma di difendere nostri fratelli ed invece si affiggevano cartelli ” NON SI AFFITTA AI MERIDIONALI”.
Gli industriali agevolavano questi immigrati che offrivano manodopera a bassissimi costi.
Il Governo italiano di allora fece accordi con il Governo belga per la fornitura di mano d’opera a basso costo in cambio di carbone e questo ci costò la strage della miniera di Marcinelle che nessuno ricorda.
Negli ultimi 15 anni sono morti annegati cercando di trovare una vita migliore oltre 300.000 persone:
quelle su cui viaggiavano non erano lussuose navi da crociera ma precarie imbarcazioni stracariche e sovraffollatecon donne e bambini.
Non sono credente ma credo che chi si professa credende un minimo di carità cristiana la dovrebbe dimostrare di fronte a simili sciagure.
Non mi risulta sia ancora accaduto che qualche italiano sia stato rifiutato in ospedale o a scuola perche i posti erano occupati da extracomunitari.
Mentre al contrario iniziano le scene di razzismo nei confronti di passeggeri sugli autobus o sui treni .
Un ultima cosa: al sud la raccolta dei pomodori , delle arance e altra manovalanza è fatta da quelle persone tanto denigrate trattate in regime di schiavitù da imprenditori ITALIANI .
Un antico saggio recita : IL FUOCO CHE NON TI TOCCA NON BRUCIA -Se ci dovesse capitare qualcosa di brutto, di orrendo, di irreparabile…verso i nostri figli, figlie ecc. molti buonisti cambierebbero opinione. Credo che Nembo abbia fatto un analisi perfetta di questo busines vergognoso.
Le parole ha volte sono macigni, ma sono anche lacci che ti stringono il cuore e altro ancora …non conta solo il significato della parola ma anche lo spirito con cui lo si dice. Nella comunicazione verbale bisogna aprire le nostre percezioni per afferrare il concetto senza rimanere troppo vincolati alla semantica delle parole. Per capire veramente bisogna ascoltare con il cuore e non sempre con le varie ideologie dando il giusto a chi merita e condannare il male. La nostra mente è oramai troppo condizionata dal vissuto personale o dall’Educazione” ricevuta a vari livelli, che non vedano altro, invece bisogna uscire quando è necessario dagli schemi dalle briglie dai paraocchi e guardare avanti per il futuro delle nostre generazioni, e avere rispetto per altre persone anche se la pensano diversamente.
“Se le parole non riescono ad essere migliori del silenzio bisognerebbe tacere” E, con questo ho chiuso argomento. Un saluto a tutti gli amici veri Eldyani.NEMBO
Nembo, credo che ci sia un equivoco, tu hai scritto sul rullo pubblico una tua idea, anche se era direttamente una risposta a Franco ed il rullo è di tutti, come Eldy è di tutti, blog compresi, per cui le tue parole erano pubbliche, le leggevamo tutti e se tu non avessi voluto che se ne parlasse avresti dovuto scrivere in privato.
Ho riportato il tuo testo unicamente perché si capisse a che cosa mi riferivo, nel mio commento.
Ha ragione Franco, abbiamo tanti argomenti da sviscerare che è meglio lasciare la politica e la religione fuori dai blog e dalle discussioni.
Tanto si viene sempre frantesi e, soprattutto con lo scritto, è difficilissimo riuscire ad essere chiari e farsi capire.
Ma ha ragione anche Edis, siamo usciti dal tema, purtroppo non si capiva bene quale fosse il nesso con la bandiera italiana, visto che l’argomento, anche nel titolo era la maglia di lana e i ricordi ad essa legati.
Le parole di Giulio facevano sorgere un dubbio su quelle persone che indossavano la bandiera italiana: chi ci conferma che la indossassero illegittimamente?
Quindi ha ragione anche chi controbatte le idee di Giulio secondo me
Migranti: la politica del “non fare”. Grande Gabanelli
I migranti oggi sono un puro business
Abbiamo 7500 centri di accoglienza temporanea (Cas), 15 centri governativi (exCara), 652 centri Sprar , 4 hot spot. Oggi ospitano complessivamente 183.000 migranti. Quando non bastano si invoca l’aiuto delle parrocchie, e si allestiscono tende. Sta di fatto che sempre più spesso li vedi dormire nei sottopassi, sotto i portici, nelle stazioni. La gestione è affidata dai prefetti a consorzi, cooperative, associazioni. Sono pagati per fare corsi di lingua, ma li fanno in tre; corsi di formazione che sono perlopiù sulla carta; di educazione alle regole europee invece se ne parla solo. Cosa “integri” se non capisci la lingua? Salvo rarissime eccezioni, gli immigrati sono puro business privato. Il risultato è che finiscono nel giro di caporalato, nei parcheggi o per strada a vendere calzini, o, peggio, nel giro dello spaccio. È un fenomeno ormai strutturale che non è gestito, e per farlo lo Stato deve prendersi in mano l’intera filiera dell’accoglienza, e utilizzare le associazioni solo per un lavoro di supporto.Lo spreco degli affitti Invece di pagare 1 miliardo e 100 l’anno in affitti di alberghi e strutture varie, utilizziamo tutti gli spazi pubblici dismessi: dagli ex ospedali, ai resort sequestrati alle mafie e soprattutto le ex caserme: ne abbiamo centinaia, dalla Sicilia al Friuli, alcune sono agibili da subito e altre le sistemi con procedure d’urgenza. Non basta mettergli la Bandiera Italiana sulle spalle o qualche cartello in mano con scritte sbagliate apposta per farli sentire Italiani e montarle la testa per avere gli stessi diritti e doveri, prima ti regolarizzi rispetti le regole del paese che ti ospita e poi avraì quello che ti aspetta e non solo diritti. Non dimenticando che…il governo ha stanziato per questi invasori senza titolo 6,6 Miliardi di Euro. Le ultime righe le ho aggiunte io.
Per Franco, hai ragione ma come ho detto a Edis, mi sono trattenuto come del resto credo anche te sulla politica, ma…ho dovuro rispondere anche per educazione per quello che mi è stato chiesto, per me il discorso era chiuso.
Ciao Edis, condivido tutto quello che hai postato. Purtroppo sono andato fuori dell’argomento e della discussione ma ho dovuto dare risposta alla richesta che mi era stata fatta. Un Saluto
Scusa NEMBO ho sbagliato il tuo nome!!!!
L’argomento proposto da Giulio Salvatori era ” la bandiera”!Per cui penso che , aver spostato la discussione su l’accoglienza agli stranieri sia ” andar fuori di tema” come dicevano i professori al liceo!! Quindi pessimo voto!!!!!aaha,.Allora faccio presente che il mio intervento e quello di membo sono gli unici che abbiano un senso dopo aver letto il testo di Giulio.Che poi , gli italiani e gli stranieri, abbiano gli stessi obblighi verso le Leggi italiane mi pare sia lampante sempre che gli immigrati abbiano documenti validi al loro riconoscimento.
A Paola, in primis, nessuno ha autorizzato fare copia-incolla dal rullo al Post, visto anche che lei non è responsabile del Blog –Incontriamoci- anche perché era una risposta diretta a Franco. Detto questo la ringrazio che lei mi ha posto delle domande così ho modo di chiarire ulteriormente il discorso anche con dei dati non miei ma del Ministero. Sono basito che ancora oggi molte persone abbiamo dubbi su questi immigrati “ Economici” e che il governo tralascia milioni di Italiani in povertà, nulla da dire invece sui veri profughi che scappano realmente dai soprusi e dalle guerre, dalle violenze senza distinzioni di uomini-donne-bambini-anziani, nessuna distinzione voglio fare di colore, o di nazionalità, anche perché se legge la mia risposta che ho dato sul Post potrà capire, e non solo oggi, ma da sempre ho scritto queste cose e se qualcuno del Blog, ha letto nel tempo le mie risposte può dare atto di quello che ho scritto, ho sempre difeso e difenderò sempre chi ha bisogno, non voglio entrare in polemica ne con lei ne con nessun altro. Però voglio dire in parole povere così capiscono tutti, nessuna differenza si pone tra bianchi e altro colore dalla pelle, ma quando vedi questi giovanotti ben palestrati, ben vestiti, non patiti dalle varie carestie, molti si domandono: Ma se queste persone, hanno i soldi per pagare gli scafisti che li portano fino alle varie navi delle ONG abusive pagate da Sores, ( a tal proposito qualche ONG giorni or sono ha sbugiardato il governo sui numeri degli sbarchi da Gennaio) perché non hanno fatto un viaggio senza rischi in aereo? Perché quando vengono in Italia nessuno di loro hanno documenti? Perché una volta fermati danno decine di Alias falsi? Perché poi con il decreto di espulsione non se ne vanno? Potrei continuare ancora ma sarà sempre la solita tiritera…e non voglio subentrare in discorsi di politica. Qualcuno su tutto questo ci luca tramite le varie Coop e altre strutture simili. I diritti e doveri devono essere uguali per tutti,condivido, però prima devi essere un REGOLARE e su tutti quelli che fanno richiesta, solo il 5% ha veramente diritto.La differenza è che gli Italiani hanno i documenti queste persone non le hanno o se li hanno non dicono chi sono, forse gente che faceva parte dell’Isis e chissà quante persone hanno ucciso, forse sono quei delinquenti che la Tunisia qualche mese fa ha liberato dalle carceri, forse sono dei terroristi che hanno base logistica in Italia, forse, forse, bisogna avere certezza in tutto. La cosa davvero ridicola è che la stra grande maggioranza di questi Afro è semi analfabeta o analfabeta, non conosce la storia, non sanno cosa sia la nostra democrazia, non sa cosa sia la nostra amata Bandiera, non sa la nostra storia, e “fugge” da dittature o paesi comunisti o filo comunisti, sono imboccati e arruolati dagli pseudo persone che si credono di sinistra ma non lo sono, perché la vera sinistra non c’è più come non c’è più il fascismo tutto per difendere i soliti potenti, i soliti interessi, in cambio di un telefonino e un soggiorno in albergo. Il nostro Paese sia diabolicamente sotto pressione, e credo che l’immigrazione sia un cavallo di Troia di una strategia posta in essere da i colonialisti finanziari per demolire le resistenze di paesi colonia come anche l’Italia è divenuta dopo il secondo conflitto mondiale e ancora più con la caduta della geopolitica bipolare. Forse qualcuno deve capire che globalizzazione non è inculturazione, multiculturalismo non è inculturazione, nessuno può cambiare i nostri valori, la nostra cultura, se qualcuno le piace tanto una cultura diversa faccia passi lunghi e ben…distesi lasciando questo paese. Spero tanto che fra qualche settimana, ci sia veramente un riscatto Nazionale ridando ai veri Italiani la propria Patria.
Sbarchi :
2003 14.331
2004 13.635
2005 22.939
2006 22.016
2007 20.455
2008 36.951
2009 9.573
2010 4.406
2011 64.261
2012 13.245
2013 42.925
arrivo di RENZI con altri 4 governi non eletti dai cittadini votando.
2014 170.100
2015 153.842
2016 181.283
2017 119.310
Mi dispiace molto che nascano diatribe del genere , ma la politica è divisiva soprattutto ora dove il polulismo razzistico dilaga in maniera endemica . E’ chiaro che in un mondo come l’attuale possano nascere varie interpretazioni del vivere. Si è detto che in Eldy non si deve offendere , parlare di religione e politica perchè chiaramente divisive. E’ ovvio che qualcosa possa “scappare” , ma abbiamo tanti argomenti da sviscerare, approfondire , commentare , facciamo in questo ambito lo sforzo di tenerci i nostri pensieri politici e teologici nel nostro cuore anche se la voglia di parlarne è tanta.
Premetto che -“la maglia di lana”- era solo un cappello narrativo per arrivare al concetto del tema…Forse certe notizie le leggo solo io, forse certi giornali li lego solo io…Qui non si tratta di”sparare ad altezza uomo”. Ma coloro che portavano il tricolore sulle spalle, non erano certo italiani, ma ingaggiati da qualcuno. Ieri sulla piazza del mercato, c’era un tavolo con un tricolore e, gente di colore che dava i volantini politici. Mi sono avvicinato:nessuno di questi parlava italiano. Ovvio che gli avranno dato qualche euro per fare la campagna di quel partito o movimento. Detto questo, come mai interi quartieri -scoppiano?- Come mai, certi piccoli borghi hanno perso la loro serenità? Come mai i genitori genitori, le mamme , vivono con la paura ? Come mai i nostri giardini sono pieni di spacciatori? Come mai queste “benedette Onlus” sono triplicate?E le domande, sarebbero tante. Non sono qui a sparare su donne e bambini arrivate con i barconi della morte, ci mancherebbe. Ma quei giovanottoni che protestano e bloccano le stazioni , piazze ecc.devono essere rispediti a casa e aiutati nel loro paese.LO stanno dicendo anche alcuni vescovi : NOn fate i vagabondi mantenuti, e ritornate ai vostri paesi.
Scusa Nembo tu dici: “Essera adulti vuol dire anche NON massacrare le nostre Foze dell’ordine che portano sul braccio il tricolore, non violentare, non smenbrare le persone, non uccidere, lasciare agli altri la libertà di pensiero e di parola, ( comizi) non rubare, non spacciare, non essere mantenuti dal Popolo, e altro ancora, rispettare il paese dove si è ospiti, rispettando le tradizioni, rispettando sopratutto minore anziani e donne.” Giustissimo, stragiusto, ma tutto questo non è richiesto esattamente agli italiani come a chi è ospite nel nostro paese? non è normale? In che consiste la differenza?
Ognuono è giusto la pensi come vuole.Non voglio fare di ogni erba un fasciodella gente di colore “usata” per certe manifestazioni…Ma abbiamo visto spesso che, finito il tutto, buttano via la bandiera come uno straccio.
Una domanda a Nembo: tutte quelle regole che richiedi che uno straniero faccia e rispetti non sono esattamente le stesse che si richiedono e ci si aspetta vengano rispettate e seguite da ogni italiano? Dov’è la differenza? Il luogo di nascita?
I diritti e i doveri devono essere uguali per tutti senza disparità.
A Franco, senza giro per farmi capire a chi è diretta la mia risposta…tralascio storia e le varie guerre fino ai giorni nostri,altrimenti entriamo in un vortice che per sviscerarlo poi faremo un lungo anche se profiquo duetto, sono d’accordo con quanto hai scritto nel tuo secondo Post, se uno straniero è ben inserito, lavora contribuendo alla crescita del paese,non delinque, manda i figli a scuola e rispetta le nostre tradizioni e storia, ha diritto di restare e di avere tutti i diritti che la nostra Costituizione prevede.
Non sono razzista, ma mi danno fastidio quando, nei vari cortei noto persone che, chiaramente dall’insieme si comprende che non sono italiane.La nostra BANDIERA viene indossata con noncuranza e se,volessimo chiedere loro che significato ha per loro quel ” drappo” non saprebbero neppure risponderti!E allora?I vari promulgatori del corteo li hanno addobbati come statuine inerti!Non parliamo poi dei ” nuovi fascisti” che dovrebbero vergognarsi perchè non conoscono nulla del passato e si ergono a difensori del futuro! La nostra BANDIERA è il simbolo dell’Italia e usiamola in modo coerente e, magari,rileggiamo il commento di Nembo! Spieghiamo ai nostri figli che si possono accettare fli stranieri come fratelli e rispettarli, ma la nostra bandiera va conosciuta prima di indossarla!
Giulio, bello questo post, ma quante cose non vanno bene in questi periodi, la cosa piu’ bella era “la maglia di lana” fatta magari dalla mamma a ferri caldissima, come i calzini che ancora ricordiamo, lavori fatti a mano perchè si doveva risparmiare è perche’ non avevamo l’abbondanza come oggi, ora nessuno piu’ gli potrà avere ,la moda e cambiata,come è cambiato il mondo prima era rottondo ora non si sà.Invece la nostra bandiera portata da emigranti, con documenti non regolari, bisogna far finta di nulla è andare avanti, sperando che quei periodi siano passati,dobbiamo crederci per non disperarsi.Un saluto
Scusate ma quanta retorica razzista ! Nel 1797 L’Italia come entità geografica era formata oltre dalla Repubblica Cispadana voluta dal francese Napoleone , dall’Impero Austroungarico (lombardo/ veneto), Dal Regno di Sardegna , Dal Ducato di Parma (sempre voluto da Napoleone) , Dallo stato della Chiesa ,dalla repubblica di Genova e dal regno di Napoli e Sicilia, normalmente si parlavano dialetti e c’è voluta la guerra del 15/18 per unificare un poco il linguaggio. Nell’aula di un mio nipote che fa la 5° elementare ci sono il 50% di bambini di etnie diverse e parlano tutti con la cadenza modenese e sono nati a Modena ….non sono italiani ? Non possomo loro e i loro padri e madri amare la bandiera italiana ?
No Giulio non ti insulto, non mi permetterei mai di offenderti, con quale diritto, ma sono molto triste. Leggere quello che hai scritto, che poi è il tuo pensiero mi rattrista tanto, perché esprime una chiusura molto forte ed ormai non è più tempo di chiusure.
Quello che dice Franco è vero al 100%, pensa a tutti i cittadini italiani che sono “diversi” solo perché hanno una pelle “diversa”, ma ricorda anche quel vasto numero di uomini donne e bambini italiani, sterminati solo perché erano “diversi”.
“Quella gente” come la chiami tu con malcelato disprezzo, può essere italiana a pieno diritto come te e me o può essere in Italia perché ha trovato una nuova patria e sta cercando di integrarsi. Ecco forse perché indossa la bandiera.
Quante persone “di colore”, che vivono in Italia da anni o da generazioni, talmente integrati da aver acquisito perfettamente il dialetto del posto, sono cittadini come te e me a tutti gli effetti.
Non sto a ripeterti quello che ha detto Franco, e con cui sono pienamente d’accordo, ti dico solo che, scientificamente parlando, esiste solo la razza umana che si distingue da quelle degli altri animali per una peculiarità: si sono mischiati tutti e ormai da millenni.
La tua maglia di lana che pizzica lasciala ai ricordi di gioventù e non mischiarla con cose che non c’entrano nulla; è un bene che non ci siano più quelle maglie di lana che straziavano la pelle, è un bene che ci si evolva e si progredisca.
Quanti ricordi con quelle foto della maglia di lana, certo che sempre più visualizziamo persone non italiane che indossano il nostro tricolore in false manifestazioni di buonismo e tutto questo mi fa veramente male, sapendo che questi invasori non sanno nemmeno il significato della bandiera che portano sulle spalle,che poi come è successo la bruciano, la calpestano, la deridono perchè il cibo non è di loro gradimento o altro, e poi si parla di integrazione… ma la vergogna per non dire altro è soprattutto per chi ce l’ha fatta mettere solo per fare numero nei vari cortei dei radical chic della gauche caviar ( vedasi ultime cronache di come si comportano) di quelle persone che anche loro non sanno la storia del nostro tricolore, mi fa male al cuore vedere tutto questo e mi stupisce non poco vedere la svendita della nostra dignità e tutto questo grazie a un sistema “democratico” decadente coordinato da politici che remano contro al proprio Popolo che spero che rimanga sovrano. Sarebbe inutile specificare che il tricolore fu assunto per la prima volta come vessillo di uno Stato italiano sovrano, la Repubblica Cispadana, il 7 gennaio 1797 e che divenne il simbolo più importante del Risorgimento, che culminò il 17 marzo 1861 con la proclamazione del Regno d’Italia, di cui il tricolore assurse a vessillo nazionale. La bandiera è qualcosa di tuo, specialmente se sulla stessa hai giurato, è nel tuo sangue, è una eredità di dolore, di sacrifici e di sangue versato per averla difesa, è tua da quando nasci ed è sempre nei tuoi occhi almeno per i veri Italiani e non solo quando conviene, nella bandiera si trova l’Identità in un simbolo di principi e valori veri. W la Bandiera, W tutti i cittadini che la rispettano e che la difendono perché significa vessillo di libertà.
Un po’ tutti, quelli in età over, ricordiamo quelle maglie di “pura lana vergine lavorata amano” senza etichetta ma che irritavano la nostra delicata epidermide di bambini Giulio, ma ormai è acqua passata. Per quanto riguarda il nostro tricolore sbandierato da uomini di colore (scusa la cacofonia)… forse in un momento di depressione (ne abbiamo tutti), hai lanciato il sasso nello stagno e ti sei fermato ad osservare i cerchi concentrici aspettando che qualcuno li fermasse. Purtroppo non li fermerà nessuno e verranno piano, piano assorbiti dalla massa dell’acqua che accoglie tutto e tutti. Nel nostro migrare abbiamo mischiato le razze e i colori, forse colori meno visibili perché limitati alla diversità del dna, ma pur sempre un miscuglio razziale. Forse dobbiamo iniziare a farci l’idea ad una futura società multietnica e trovare persone di colore anche tra i nostri militari e forze di polizia, carabinieri, finanzieri ecc. – Relativamente al sasso sulle “Onlus” e organizzazioni varie, non dimentichiamo che siamo opportunisti e maestri dell’arte di arrangiarsi cogliendo le occasioni che capitano a tiro, nessuno escluso. Concordo che un pò d’ordine non guasterebbe. Ciao.
Caro Giulio fermiamoci alla maglia di lana.
Non so chi era “quella gente di colore” , potevano essere anche italiani e quindi avevano tutto il diritto di portare la bandiera.
Siamo comunque , noi italiani, tutti meticci , siamo figli di Liguri, Celti, Unni , Galli ,Etruschi, Romani, Sanniti, Fenici, Greci, Normanni,Castigliani, Ebrei , pirati neri e arabi che hanno stuprato su tutte le coste (Versiglia compresa) ecc. ecc. Non siamo di razza bianca perchè la “razza bianca” non esiste , la nostra origine è comunque africana ,perchè è là verso l’Etiopia che è iniziato il cammino evolutivo dell’uomo .Se c’è uno che indossa la bandiera italiana (basta che non sia un pazzo fascista) a me riempie sempre di gioia perchè si veste con le mie tradizioni e le accetta .
Amico Giulio, quante cose non vanno in questi nostri tempi: altro che la maglia di lana o la nostra bandiera portata da immigrati con le carte spesso non in regola. Ma dobbiamo contentarci e far finta di nulla: forse questi tempi passeranno. Dobbiamo crederci, peraltro, per non disperarci.Che te devo dì? Volemose bbene e annamo avanti.Ciao.