Mi son trovata per caso ad assistere ad un concerto di mandolini che suonavano sia musica classica che altro. Rapita dal suono, che mi entrava dentro l'anima, piano piano viaggiavo verso un altro pianeta.
Si, il pianeta della mia giovinezza. Mi vedevo in cucina con mio fratello Fernando, più grande di me di 3 anni. Lui, seduto attorno al tavolo di legno con i gomiti sul tavolo e la testa fra le mani, molto pensieroso. Io non sapevo che aveva un sogno che voleva realizzare: suonare il mandolino.
E' vero, nella mia famiglia non sarebbe stato il primo a suonare uno strumento, già uno zio suonava la chitarra, un cugino il trombone, e un altro la fisarmonica. Ora lui avrebbe desiderato suonare il mandolino. Solo che eravamo molto poveri, gli ostacoli da superare erano tanti, la strada tutta in salita. E allora, come fare?
Innanzitutto non aveva il mandolino, e neppure i soldi per comprarlo, ed in ogni caso non ci sarebbero stati neppure i soldi per prendere lezioni.
Ma la sua passione per la musica era così forte, il suo desiderio di suonare era immenso che, alla fine, si trovò un lavoretto il cui guadagno settimanale per metà lo dava in casa e l'altra metà lo risparmiava mettendolo nel salvadanaio.
Passò del tempo prima che riuscisse a formare il gruzzolo di 80 mila lire, ma la sua costanza fu premiata, ed un giorno arrivò a casa con lo strumento.
Ora il problema era conoscere la musica, saper usare le dita per suonarlo. Un giorno incontrò per caso un clochard che chiedeva l'elemosina suonando il mandolino. Lo vide come un "Dio in terra", il suo salvatore. Mi sembra ancora di vedere la scena, un vecchio con barba lunga, incolta, maleodorante che suonava meravigliosamente.
Mio fratello riuscì ad entrare nel cuore di Giacomo, questo il nome del clochard e tutti i giorni si vedevano per prendere lezione, quantomeno le basi.
La gente che passava per strada vedeva un ragazzo giovane con un vecchio che suonavano e gli affari andavano bene. Il tutto durò alcuni mesi.
Ma la sua volontà, impegno e caparbietà alla fine furono premiate, è migliorato a tal punto che entrò a far parte dell'orchestra mandolinistica genovese. Era questa un'orchestra composta da 40 elementi tutti dilettanti che sapevano far arpeggiare lo strumento come fosse il canto di un usignolo. Il tempo passò e mio fratello divenne il primo mandolino dell'orchestra.
Ma non si è fermato al mandolino, ha imparato a suonare altri strumenti: la chitarra e il contrabbasso.
Lui amava la musica, la sentiva dentro e mi diceva "è come amare un figlio".
E quando il destino ci si mette...... suo figlio andò al conservatorio, divenne prof. di violino e ora suona nell'orchestra della Rai a Roma.
Purtroppo mio fratello, ancora giovane incominciò ad avere dei grossi problemi alla vista e con il tempo divenne cieco. Era cambiato, non rideva più, si isolava, stava seduto per ore in solitudine come fosse un vecchio di 90 anni.
Ma una cosa sola lo faceva gioire, prendere in mano il suo mandolino e iniziare a suonare, veloce la stecca vibrava e le mani sulle corde volavano, era l'unico momento in cui si rasserenava ed era felice.
Prima di andarsene ha lasciato scritto: desiderava che il suo mandolino fosse sepolto con lui. Così fu fatto e sopra la tomba vi è anche un bel mandolino in marmo bianco.
Ora potete capire perché quando, ascoltando l'orchestra mandolinistica mi sono commossa a tal punto che la mia mente ed il mio cuore erano un subbuglio di sentimenti e ricordi.
Alba
Determinante è stato anche l’uso della fisarmonica, della chitarra, del mandolino e di strumenti non canonici in un’orchestra.
Francesco Mammola è un bravo mandolinista.Suona altri strumenti, tra cui il pianoforte, ma il mandolino resta il suo preferito.L”ho ascoltato varie volte,anche quando pochi lo conoscevano. Però dire che è tra i migliori del mondo, ci andrei un po” cauto. concerti per mandolino sono stati scritti da Vivaldi, Paisiello, Hummel,classico l”accompagnamento con mandolino nella serenata del Don Giovanni di Mozart, anche Paganini ha scritto musiche per mandolino. Mettiamo ad esempio un Ugo Orlandi che gira il mondo con i solisti veneti,docente di mandolino e mandolinista polistrumentista. Ecco, Mammola non ha ancora una sua orchestra sinfonica, con la quale andare in giro per il mando, a fare concerti. Il mandolino, a mio modesto parere, si accorda molto bene con una orchestra sinfonica che lo appoggia. Comunque, io gli auguro grandi successi,perché dire che è bravo è bravo. Ma non lasciamoci andare ad iperboli,come Uno dei migliori del mondo. Aspettiamo e vedremo .
Alba, ancora tanti auguri!
Eccomi sono rientrata ora dal mio lavoro di nonna, e oggi giorno speciale i miei nipotini me lo hanno fatto sentire con il loro amore, e voi amiche care anche se lontane non siete di meno, in questi momenti ti accorgi quando vali nella vita e quanto sei cara per le persone che ti circondano, vi voglio bene anche se sono burbera e rustica, ma con un cuore grande ci siete tutte dentro.
Eccomi sono rientrata ora dal mio lavoro di nonna, e oggi giorno speciale i miei nipotini me lo hanno fatto sentire con il loro amore, e voi amiche care anche se lontane non siete di meno, in questi momenti ti accorgi quando vali nella vita e quanto sei cara per le persone che ti circondano, vi voglio bene anche se sono burbera e rustica, ma con un cuore grande ci siete tutte dentro
A…Assolutamente
L…Leale
B…Brillante, e
A…Altruista
BUON COMPLEANNO, ALBA!!
TANTI AUGURI ALBA
Buona sera a tutti finalmente sono sto molto meglio e il mio pc è tornato alla base, Vero mi sono sentita isolata lunghe le giornate senza entrare in internet, vi ringrazio dei commenti, a me piace scrivere la mia vita perchè se fossi all’altezzane farei un romanzo, Auguro una buona serata a tutti
Ho chiamato Alba perchè mi preoccupava il suo silenzio. Effettivamente ha avuto problemi sia col computer che di salute. Una brutta influenza l’ha costretta a letto per parecchi giorni. Ora sta meglio e appena avrà nuovamente disponibilità del computer tornerà tra noi. Nel frattempo ringrazia tutti voi e vi manda un grande abbraccio.
Auguri Alba!!
Anche una vita difficile ma in armonia con la musica diventa poesia. Grazie Alba, una bella e piacevole storia.
un racconto molto bello Alba, scritto con sentimento e tuo fratello deve averne avuto tanto di sentimento x superare,a queli tempi, tutti i momenti no della vita,ma lui è andato avanti con una grande forza di volontà e la stessa è stata premiata: 2 volte, pure il figlio lo ha seguito, devi essere fiera di lui, probabilmente nei momenti meno felici della tua vita, ricordandoti della musica suonata dal mandolino,accompnato dalle sue mani, ti sentirai + serena
Ciao Alba hai raccontato una storia commovente, mi penso ancora ragazza quando ho conosciuto quello che poi divenne mio marito e la sua più grande gioia era suonare il pianoforte e se le era possibile (solo in chiesa) l’organo. Una passione durata tutta la sua vita. Posso perciò pensare a quello che volesse dire suonare per tuo fratello. Ti abbraccio Alba
Grande Alba. Un capitolo mucicale bellissimo, ti puoi immaginare se non capisco tutti i risvolti. Mi amareggia la tragica sentenza della cecità.Ho rivisto tutto il sacrificio e la strada sempre in salita che ha dovuto percorrere, ma come dice un vechi sagggio: ” Chi la dura la vince”. E Lui è stato un grande, un tenace, uno che non mollava.Se è vero che di lassù ci vedono, seguirà sempre il figlio musicista.E sai perchè mi sono calato in questa stupenda storia? Perchè mi trovai a dare l’esame di ammissione al conservatorio con un clarinetto vecchissimo …che faceva ridere tutti gli allievi. Sai, loro avevano strumenti nuovi e di qualità, ma quando mi sentirono suonare alla presenza del professore, diventarono muti..Il professore mi passò subito al terzo anno, Per comprare quel clarinetto, mia padre aveva fatto tanti sacrifici. Come potevano capire certe cose i giovincelli benestanti? Brava, Brava e Brava. Ora capisco perchè, quando mi senti suonare, usi un linguaggio molto bello. Grazie di questa bella e vera esperienza di vita.
Una storia bellissima, Alba. La chiamo storia ma è vita vissuta, piena di impegno, imtelligenza, simpatia. Ci insegna tante cose, prima di tutto a fare della vita un sentiero da percorrere fino ad un traguardo. A non farsi fuorviare da altro, spesso dal niente. A coinvolgere le persone giuste, quelle che ti vogliono bene. Cara Alba, grazie. Che dire di più se non tener caro l’insegnamento che possiamo trarre dalla vita di tuo fratello? Il figlio, che l’ha seguito, è la migliore risposta.
Da noi dicono “al ghà ùrech” (ha orecchio) ,quelli che suonano gli strumenti musicali con facilità , un grande dono perchè la musica è una gioia rara, poi il mandolino pizzicato o a plettro è lo strumento tipico italiano , forse più del sud. Come la indimenticata “mandulinata a mare”, stranamente però i grandi compositori di musica per mandolino sono del nord, ciò attesta ancor più l’italianità dello strumento.