Nell'aria si sente una strana musica, sono le campane delle chiese di tutta la città che oggi alle 11,36 suonano a martello, accompagnate, come fossero dei tromboni, dalle sirene delle navi in porto.

Genova si è fermata per un minuto, anche la vita quotidiana si è unita al grido di dolore, ad un mese preciso dal crollo del ponte.

Stasera raduno della città in piazza De Ferrari.

Io credevo che i morti salissero al cielo, qui invece sono precipitati a terra.

Genova città con medaglia d'oro per la resistenza.

Genova città delle alluvioni.

Genova città virtuosa, che da ogni catastrofe ha imparato a rialzarsi.

Genova e il suo ponte, da noi soprannominato il ponte di “BROOKLIN”, vederlo da lontano sembrava un otto volante sospeso nel vuoto.

E nel vuoto ha voluto finire, nel greto del torrente Polcevera tristemente noto per le sue piene e inondazioni. Per fortuna in quel maledetto 14 agosto era  asciutto data la siccità provocata dalla calura estiva. Proviamo ad immaginare l'ulteriore tragedia se fosse stato in piena.

Lascio a voi che mi leggete i vostri pensieri, c'è chi crede e chi no ma Genova sul monte Figogna ha un Santuario che guarda la valle del Polcevera. E' dedicato alla Madonna della Guardia alla quale noi genovesi siamo molto devoti.

Essa ha posato una mano sul disastro causato dall'uomo, ha permesso che quei monconi non cadessero sopra ai palazzi, ( si perchè ingegneri fanno ponti con sotto i palazzi) risparmiando così, da morte sicura, almeno 630 sfollati. Per i morti forse non ha potuto far nulla. Mi piace pensarla così.....

Stasera tutti in piazza con le maestranze e i soccorritori per essere solidali.

 

Ore 17,30 sono in piazza De Ferrari:

Gremita di persone è la piazza, anche le vie laterali. Credo ci siano almeno  20mila persone, si sono ritrovate per commemorare i 43 morti ma soprattutto per dire che noi genovesi ci risolleveremo, ora lacrime ma con tanto orgoglio, come abbiamo sempre fatto.

Sul palco un Tullio Solenghi, un genovese in giro per il mondo, che con voce rotta dall'emozione elenca, uno ad uno, i nomi dei defunti tra cui i bambini.

I genovesi sono una comunità che vuole risorgere, dicono che abbiamo il braccino corto ma nella commemorazione abbiamo scoperto quante centinaia di volontari hanno partecipato al salvataggio e al recupero delle persone travolte. E anche la popolazione generosa ha messo a disposizione degli sfollati le proprie case, stanze, alloggi senza pensarci un secondo.

Un sopravvissuto urlava "devo vivere per Pietro". Era il figlio che doveva nascere ed oggi con grande gioia abbiamo appreso che il bimbo è nato e il papà si sta riprendendo.Una notizia positiva in mezzo ad un mare di dolore.

E per finire commozione a mille: un tenore intona la canzone “Se ghe pensu”, tutti i presenti piangono e cantano con lui.

Praticamente è finita con tanta speranza, l'orgoglio dei genovesi si è unito in un gigantesco "mano nella mano". Non ci sentiamo più soli hanno detto le 230 famiglie degli sfollati. Speriamo sia davvero così.

   

P.S. E' poco quello che ho scritto ma almeno è farina del mio sacco mentre ho letto lettere false fatte credere vere,la cattiveria non ha mai fine, si specula anche sopra i morti.

 

Alba

 

11 Commenti a “GENOVA 14 SETTEMBRE – (L’ora del dolore)……..di Alba Morsilli”

  1. Giuseppe3.ca ha detto:

    Alba posso dirti che l’esperienza della vita mi ha insegnato che l’essere umano può arrivare a livelli anche peggiori ma non è questo il punto. Ti dico invece che continuo ad ammirare la tua schiettezza in tutte le cose che fai e non intendevo dare consigli o suggerimenti di nessun genere ma ho solo espresso e confermo il mio parere: Quel P.S. fuori dal contesto del post e senza alcun riferimento per chi non poteva sapere la fonte ora citata, mi è sembrato inopportuno e fuori luogo. Tutto qui. Sempre con sincera amicizia per tutte/tutti, grazie.

  2. paul candiago ha detto:

    Corollario: ricostruiamo il “ponticellO” di Bassano e andiamo avanti. Se vi sono dei responsabili del crollo siano giudicati per legge e piantiamola la’ di fare “libri e stampe e telecomunicazioni” per la semplice ricostruzione di un viadotto. (Astratto: meno male che il ponte ha avuto il corraggio di mostrare la sua debolezza solo ad un punto…) Correva l’anno 2018 e dicono che gli Egiziani costruivano le Piramidi 4000 anni fa e i nostri Antenati Romani gli Aquedotti 2000 anni fa per tutto il loro Impero: senza preoccupazioni e intrighi politici. (L’astuta/furba tattica per procrastinare le varie realta’). Cin cin cinzano e fra 4 mesi un nuovo viadotto e case nuove per tutti gli sfollati e lavori per 10.000 persone e 5000 imprese. Cordiali saluti a voi tutti, Pual

  3. francesca ha detto:

    Scusate se mi intrometto ma è assolutamente necessario.
    PER ALBA: Col suo commento, Giuseppe, persona che probabilmente legge astio dappertutto qui, ha frainteso le tue parole evidenziando un’ennesima (e quantomeno inesistente) ostilità nei confronti del Bosco. Ovviamente non ha capito che tu, Alba, con il tuo P.S. “…farina del mio sacco…” non avevi la minima intenzione di far riferimenti a suo blog, ma semplicemente ti riferivi alle false lettere che girano in Internet e sui social allo scopo di provocare nei lettori, tensione emotiva, patetiche forme di compassione, emotività e commozione.
    Per GIUSEPPE: leggi bene la risposta di Alba e capirai che ti sei perso un’occasione per evitarti quell’infelice frase: “…inopportuno astioso suggerimento, cattiveria che sarebbe sempre meglio evitare…”.
    A buon intenditor…!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  4. albamorsilli ha detto:

    mi dispiace caro Giuseppe che hai messo in dubio la mia vericità, sappiche io non accetto sia in bene che in male consigli da nessuno quello che faccio è solo con la mia testa, può piacere o no ma è mio solo mio.Vai su questo linckhttp://www.lurlo.news/ponte-morandi-la-falsa-lettera-del-padre-alla-figlia-morta/ e leggerai il fatto della falsa lettera, io non ho fatto altro che segnalare il fatto, perchè mi sembra impossibile che l’uomo possa arrivare a questi livelli

  5. Giuseppe3.ca ha detto:

    Grazie Alba per questa tua disamina sia sul fatto in generale che per i casi particolarei che mettono in evidenza gli stati d’animo dei singoli involontari protagonisti.
    Rendiamo onore a tutti i genovesi per le loro peculiari caratteristiche di alacrità, sono stati sempre capaci di riprendersi da ogni calamità naturale o causata dall’incuria umana e ci riusciranno anche in questa grave circostanza.
    Permettimi solo un piccolo appunto: avresti potuto evitare quel P.S. finale che non fa parte del tuo modo di essere ma penso sia derivato da un inopportuno astioso suggerimento, cattiveria che sarebbe sempre meglio evitare. In questi casi si ha più bisogno di solidarietà che di polemiche. Un saluto di sincera amicizia, ciao.

  6. paul candiago ha detto:

    Signori e Signore, presento due aspetti della caduta del Ponte Morandi. Il primo le mie condoglianze a chi ha sacrificato la propria vita per sbagli altri: prevedibili. Il secondo aspetto e’ un parallelo a tiro lungo, ma da secoli conosciuto da tutto il Mondo. La Torre di Pisa: ..quando cadra’(?) che scuse ci saranno? partendo dalla cima governante al cittadino? A noi trovare il razionale per dirci perche’ non l’abbiamo medicata, curata, ingessata prima che cadesse? Se il parallelo con la circostanza “misteriosa” del crollo del Ponte Morandi non fa senso l’errore e’ solo mio e mi scuso. Cordiali saluti a voi tutti, Paul

  7. francesca ha detto:

    Oggi sono passata, per la prima volta dopo la caduta del Ponte, da Genova. Non ne ho avuto il coraggio prima. Vedere quel pezzo di vuoto, quelle braccia staccate che sono state la causa di tante morti ed altro ancora, mi ha stretto il cuore in una morsa di forte dolore. Ho deglutito lacrime amare, in silenzio ho pensato a chi ne è rimasto vittima innocente. E basta…..il silenzio mi ha accompagnata per il resto della giornata.

  8. franco ha detto:

    Per me cara Alba i morti vanno sempre in terra (terra alla terra, cenere alla cenere, polvere alla polvere), scusa il cinismo, ma è anche una espressione liturgica. E’ giusto che la città di Genova TUTTA, si sia stretta attorno a questi morti , ma spero conservi la RABBIA verso chi non ha fatto ,chi ha controllato male spesso per interesse. Non è che trovare il colpevole faccia risorgere i morti, ma noi siamo vivi e umani e la giustizia umana anche per quei 43 innocenti deve assolutamente fare il suo corso.
    Non darei meriti alla Madonna della Guardia! Perchè i 43 sì e i 630 no ? Che colpa avevano quei 43 ? Non poteva far nulla ? Lei ? Ma sai io sono un maledetto agnostico e mi arrabbio quando ci sono dei discrimini che vengono “dal cielo”. Mi unisco alla commozione e al cordoglio.

  9. giannina ha detto:

    Alba bravissima nel presentare la tua amata citta’ hai scritto tantissimo, poi ogni persona legge in modo diverso,c’è molto dolore rabbia l’importante trovare i colpevoli ma le nostre vittime non sono salite in cielo, ma cadute da quel ponte per colpa dell’uomo. mi unisco al dolore dei loro famigliari.Alla citta di Genova premiata medaglia d’oro alla resistenza.Onore a Genova e hai loro cittadini.Non dimentichiamo mai (L’ora del dolore.

  10. lorenzo12.rm ha detto:

    Anch’io, come Giulio, mi unisco al dolore e alla speranza. Per Genova e per i genovesi. E per l’Italia. che non merita di precipitare sempre più in basso. Grazie Alba. E grazie Francesca.

  11. Giulio Salvatori ha detto:

    Non è poco quello che hai scritto Alba, è tanto, tantissimo. Poi, fra le righe ognuno di noi legge tante cose: rabbia, dolore e colpevoli che riusciranno a cavarsela fra mille cavilli. Speriamo di no. Mi unisco al dolore e alla speranza . Avanti Tutta

Scrivi un commento