La relazione con il tempo che passa è ciò che ci definisce umani. E' la consapevolezza dello scorrere del tempo, del passare della giovinezza, dell'avvicinarsi della vecchiaia. Tutti i processi d'identità e culturali della società sono connessi a questo: AL TEMPO. La cognizione del dolore, la gioia, l'angoscia e la felicità sono prodotti di quella parte della nostra mente in cui poniamo e rielaboriamo ricordi di momenti che abbiamo vissuto nel corso di tutta la nostra esistenza. I nostri genitori, gli amici lasciati lungo la strada, i primi amori, i lutti. Senza il concetto di "tempo" non ci sarebbe letteratura, scienza, filosofia, progresso. Ecco cosa ci distingue dagli animali, anche quelli che amiamo, che ci fanno compagnia. Loro non hanno la coscienza e la consapevolezza dello scorrere del tempo. Adesso proviamo ad immaginare come sarebbe la nostra vita se una parte della nostra memoria, quella legata alle cose recenti, la cosiddetta "memoria breve" smettesse all'improvviso di funzionare. Se insomma, il nostro cervello resettasse, ripulisse ogni minuto di quello che abbiamo appena fatto e ci costringesse a tornare neonati. D'improvviso saremmo privi di memoria e di cognizione temporale. Senza nè un prima, nè un dopo. Condannati, insomma ad un eterno presente. Perdere la memoria "a breve termine" non significa non ricordare quello che si è mangiato ieri o l'altro ieri, ma significa dimenticare quello che si è fatto un minuto fa. E' quello che succede quando si entra nel vortice del "male oscuro". Quella malattia che inesorabilmente ruba tasselli di vita ma anche di rapporti non avuti tra un passato e un “non ancora” e segna un’inquietudine a volte intrisa di rassegnazione e di rabbia. Quella malattia che ti cancella i contorni, ti cancella i ricordi, ti lascia perso. Mi fermo qui. Andare oltre mi farebbe troppo soffrire perchè sono coinvolta in prima persona. Ciao papà.

5 Commenti a “QUESTIONE DI TEMPO”

  1. Giulio Salvatori ha detto:

    Avevo preparato una tazza di camomilla, a lei piaceva dolcissima. La misi sul vassoio e la posai sul tavolo vicino a lei. Avvicinai anche un po’ di biscotti, anche se sapevo che non li avrebbe mangiati. Mi guardò cupa e poi disse: Chi sei? Chi ti ha chiamato? Esci da casa mia! Uscci sul balcone e osservai a lungo la criniera delle Apuane; fumai anche una sigaretta fra mille pensieri. Poi rientrai. Quando mi vide disse : Mi sono fatta la camomilla. Non le dissi nulla. Era mia madre. Francesca,Il resto hai detto tutto tu.

  2. franco ha detto:

    Bellissimo ! Cara Francesca mia madre è arrivata fino a 91 anni con i ricordi intatti, scriveva libri e poesie ,poi un giorno mi disse che ci vedeva poco , la calligrafia si era fatta incerta e irregolare, non era la vista ma la mente che pian piano abbandonava ricordi e realtà.Ringrazio le splendide parole di Guiglielmo ….ciao mamma.

  3. paul candiago ha detto:

    Tempo e Spazio:
    chi e’ nato prima si chiedono?
    Chi lo sa, chi lo sapra’ mai o se si rendono conto
    che esitono l’uno per l’altro?
    Per Noi invece abbiamo Tempo e Spazio per vivere.
    Due istanti, in un misterioso, meraviglioso Universo,
    fra la vita e la morte e si svanisce.
    Vita, Spazio, Tempo, Moto per servircene
    a fin di Bene o a fin di Male.
    Il Libero Arbitrio, discernimento
    apre e chiude le Porte
    ai nostri sogni e desideri terreni.
    Poi viene la fine, per ognuno di noi,
    a questo passeggero tipo di realta’ e vita.
    Sembra che tutto sia finito:
    Vita, spazio, tempo, moto,
    non esistiamo piu’ per questi elementi.
    Inizia un nuovo Mondo.
    Un Mondo Vero con tempo e spazio
    che per noi assumiamo Valori impensabili.
    Entriamo nell’ Ordine Eterno e del Mistero da cui siamo venuti.
    Vita, spazio, tempo moto, sogni, desideri e felicita’
    ora soprannaturali, incomprensibili nella vita terrena,
    perche’ ora siamo divenatati parte dell’Eternita’.

  4. gugli ha detto:

    Oscurità vecchia amica, siamo soli io e te, la luce dei pensieri e dei ricordi, mi avvolge in una luce opaca, ascolto la voce del silenzio, le soavi note dei ricordi, sfiorano il mio presente di cui sento ancora il suono dei passi di un cammino insieme mano nella mano. Gocce di pioggia cadono lievi su quei momenti che abbiamo vissuto insieme, non ascolto il brusio della gente. Mi avvolge un soave ricordo. Quella luce opaca della lampada, si mescola con il silenzio della stanza, la pioggia continua a cadere lentamente le gocce si frantumano su i miei pensieri, in segni di quel bene donato. nel silenzio la tua voce, come rose verso il cielo, profumo d’amore. profumo di te.Gu.⚜

  5. Gugli ha detto:

    Oscurità vecchia amica, siamo soli io e te, la luce dei pensieri e dei ricordi, mi avvolge in una luce opaca, ascolto la voce del silenzio, le soavi note dei ricordi, sfiorano il mio presente di cui sento ancora il suono dei passi di un cammino insieme mano nella mano. Gocce di pioggia cadono lievi su quei momenti che abbiamo vissuto insieme, non ascolto il brusio della gente. Mi avvolge un soave ricordo. Quella luce opaca della lampada, si mescola con il silenzio della stanza, la pioggia continua a cadere lentamente, lentamente, le gocce si frantumano su i miei pensieri, in segni di quel bene donato. Nel silenzio la tua voce, come rose verso il cielo, profumo d’amore. profumo di te. Gugli.⚜️
    Ciao mamma.

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