Volevo, ossia, vorrei scrivere qualcosa di molto impegnativo per
tutta la Valle di Eldy, avevo in mente tante belle cose anche per cercare di
sollevare un po' gli animi. Mi sono detto: scrivo una barzelletta? No!
non sarei capace. Canto uno stornello alla fiorentina? Mi sono
ricordato, per fortuna, che sono stonato come una campana
"avvezzata" si dice dalle mie parti. Cambio idea e mi preparo per suonarVi qualcosa, ma
non trovo il bocchino del Sax. Andrò a vedere sulla macchina se fosse
uscito dalla custodia. Insomma, mi sono alzato con tanti buoni
propositi che man mano si dissolvono nell'aria come volute di fumo. Amiche e
Amici, dovete perdonare questa mente contorta: dovrò inventarmi
qualcosa di diverso. Eppure, la soluzione la devo trovare. Vuol dire che mi
fermerò un attimo a riflettere. A volte, ricaricare le pile fa bene. E
se le pile fossero talmente scariche da buttare? Il mio angelo custode
mi tira per i capelli e grida così forte che mi spacca i timpani. Meno
male che lo sento solamente io, è un accordo tra me e Lui. Il mio
passeggiare strano non sfugge alla moglie che mi guarda come se
fossi un marziano, le sorrido come dire: tranquilla. Qualcuno suona il
campanello di casa, è il postino, non vado neanche a vedere tanto sono solamente
bollette da pagare. E' l'unico movimento che si vede dalla finestra,
tutto tace. Anche le tortore, sono allineate silenziose sul filo della
luce. Non ricordo cosa dicevo all'inizio di questo intervento. Ecco!
Ora ricordo. Dovevo scrivere qualcosa di allegro. Quando ho aperto la
finestra, ho picchiato la testa nell'inferriata, mi ha fatto bene
perchè sono sempre distratto, penso contemporeanamente a troppe cose e, quando
uno ne vuol fare tante, di solito combina dei guai. Per quello sono un
asso: avevo messo la moka sul gas e sono andato a farmi la barba.
Quando sono ritornato in cucina era tutto strinato. Per fortuna la capa era
andata a fare la spesa e non si è accorta di nulla: ho rimesso tutto in
ordine. Facciamo così, siccome stamani non combino nulla di buono, lo
rimanderò alla prossima volta e, vi prometto, che scriverò cose
veramente importanti, dovessi ricorrere a Michelangelo. Sapete,
lui qui era di casa. Aveva aperto le cave per estrarre le colonne per i
Medici. A proposito di medici, non telefonate perchè non risponderà
nessuno. Mi chiamano e devo smettere proprio ora che mi ero ricordato
cosa dovevo scrivere. Acc! Sarà per la prossima volta.--------------------------------------------------------------Giulio Salvatori
Ok Giulio, ogni tanto un pò di ironia ci vuole, anche la mente ha bisogno di allenamento giusto per tenere i neuroni in esercizio, e allora AVANTI, TUTTA, naturalmente. Comunque aspettiamo le tue sortite, siamo qui e non ci spostiamo, ciao.
Che dire se non di bene, Giulio? La tua inquietudine è vita comunque da ritrovare.
Giulio, Francy mi ha sorpassato, volevo scrivere + o meno ciò che ha escritto lei, davvero con la tua ironia ci hai donato un attimo di serenità e ci hai fatto sorridere- basta cose “SERIOSE” – anche se non è nelle tue corde riprovaci, se ti va, se vuoi, se puoi grazie
Bel monologo , sarebbe da recitare su di un palco .MI ha intrigato … ” il mio passeggiare strano non sfugge alla moglie “…io avrei detto a mia moglie , con quel possessivo incosciamente maschilista, ma la lingua toscana ha anche queste democrazie.
Ahahahah…Giulio, mi hai fatto scompisciare (si dice ?) dalle risate. Il tuo pezzo è sempre brillante, questo anche comico. Ti prego, ogni tanto, scrivi cose leggere non star a scomodare Michelangelo che c’ha da fare, facci divertire perchè ne abbiamo proprio bisogno. Grazie, beccati il mio stritoloso!!!
La statua: Viveva un tempo tra i monti un uomo che possedeva una statua, opera di un antico maestro. L’aveva buttata in un angolo, faccia a terra, e non se ne curava affatto. Un giorno, si trovò a passare nei pressi un uomo che veniva dalla città. Essendo un uomo di cultura, quando vide la statua chiese al propretario se fasse disposto a venderla. Il propretario rise e disse, e chi la vuole chi compri scusi, quella pietra sporca e scialba? L’uomo della città disse, ti do in cambio questa moneta d’argento. E l’altro ne fu contento e felice. La statua fu trasportata in città a dorso di un mulo. E dopo molte lune, l’uomo dei monti si recò in città, e mentre camminava per la strada vide gente affollarsi davanti ad un edificio, dove un uomo gridava a gran voce . Venite a vedere la statua più bella, la più mirabile esistente al mondo. Solo due monete d’argento per ammirare l’opera meravigliosa di un grande maestro. E l’uomo dei monti pagò due monete d’argento ed entrò nel museo per vedere la statua che lui stesso aveva venduto per una moneta. K Gibran (Tratto da Piccole storie dell’anima) Carissimo Giulio Salvadori una piccola stiriella di piacevole lettura e nello stesso tempo fa un’altra cosa, ci fa riflettere. Buona serata buon tutto. Gu.⚜