Le villeggianti - Antonio Donghi - 1934, Ca' Pesaro, Venezia, Collezione Carraro.

Un pittore che amo molto è Antonio Donghi. Ammirare i suoi dipinti è come entrare in un mondo sospeso, fuori dal tempo e dallo spazio. Donghi é tra i maggiori esponenti di quello che è definito Realismo Magico, una tendenza artistica che proietta la realtà in una dimensione onirica, del tutto inaspettata e che lascia lo spettatore quasi piacevolmente “stordito” da questa visione di un reale che diventa appunto “magico”. In questa pillola di oggi ho deciso di parlarvi e osservare con voi un dipinto molto interessante che, tra l’altro, è anche attinente alla bella stagione che stiamo vivendo e si intitola "Le villeggianti". In quest'opera  Donghi raffigura due longilinee e delicate figure femminili in un esterno. Una delle due donne è seduta su di un muretto e regge in mano un libro, l’altra è in piedi e si ripara con un ombrellino da sole. Alle loro spalle, un paesaggio naturale con alcuni brani di architettura in lontananza. Da questa descrizione sembrerebbe una scena semplice, essenziale e assai quotidiana, ma l’artista riesce a renderla diversa, inaspettata. La pittura di Donghi è pulita, il tratto preciso, netto. Il colore è pieno, luminoso, intenso. Si crea subito un’atmosfera assolutamente inedita che trasforma questa scena apparentemente banale in qualcosa di unico, che resta impresso negli occhi dell’osservatore che ne ripassa mentalmente i dettagli. Gli abiti, le acconciature, le caratteristiche del paesaggio fatto di una serie di particolari che coesistono tra loro per un equilibrio di incastri di forme precise e definite e pochi colori. Anche qui tutto sembra immobile in un tempo indefinito di luce e colore. Semplicemente meraviglioso. “La mente è come una valigia che andrebbe svuotata di tutti quei pensieri inutili che la appesantiscono soltanto.”         Buona domenica a tutti!

3 Commenti a “L’IMMOBILITA’ DI DONGHI!”

  1. carlina ha detto:

    troppo realista e troppo perfetto il quadro di Donghi- ma che lascia a chi lo guarda, a lungo, un senso di pace e serenità- Premetto che non conosco questo pittore, ho solo descritto la sensazione provata nel guardare quanto apportato nel post da Francy

  2. lorenzo12.rm ha detto:

    Anche a me piace molto Donghi e ringrazio Francesca del “pezzo”, che ho tanto gradito.

  3. franco ha detto:

    Piace molto anche a me Donghi, a mio parere un Magritte meno sognante e surrealista. Le staticità sono le stesse, più descrittivo, più vicino ad una pittura dei primi del 900 romana.

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