Sette opere di misericordia di Caravaggio L’enigmatico dipinto, tra i più importanti del turbolento pittore, in fuga da Roma dopo la condanna per omicidio, raffigura con grande realismo, in un intreccio di personaggi presi dalla strada, le attività di beneficenza dell’Ente, ispirate alle Opere di Misericordia corporale. 
Siamo nel 1606 a Napoli.
Sette gentiluomini, uno per ogni opera di carità, decidono di creare un’associazione, il Pio Monte della Misericordia, per aiutare i bisognosi.
Chiedono allora al Caravaggio, che è in città, di dipingere nella sede dell’associazione un’opera che rappresenti significato e temi delle loro attività assistenziali, le 7 Opere di Carità appunto.
Caravaggio non si spaventa minimamente anzi, prendendo spunto dalla realtà delle strade di Napoli, in cui sono mescolati nobili e mendicanti, persone benestanti e tanta varia umanità sofferente rovescia il tutto nel dipinto con la forza, l’intensità e le suggestioni senza fronzoli o tabù.
A quanto appena detto Caravaggio aggiunge anche riferimenti antichi e religiosi, secondo lo stile dell’epoca, come possiamo notare esaminando, una per una le 7 opere:

– Cimone e Pero*:  La donna che allatta il vecchio attraverso la grata del carcere. 1 (Dar da mangiare agli affamati) e 2 (Visitare i carcerati) - La virtuosa Pero, poiché il padre Cimone è in carcere e condannato a morire per fame, va di nascosto nella prigione per nutrirlo con l’unico mezzo possibile, il latte del proprio seno. 

– San Martino: Un gentiluomo con la spada divide il mantello per donarlo al mendicante 3 (Vestire gli ignudi)
– Lo stesso cavaliere opera nei confronti dello storpio raffigurato a sinistra in basso. 4 (Curare gli infermi)
– Sansone: l’assetato si serve della mascella d’asino. 5 (Dar da bere agli assetati)
A questi classici riferimenti il nostro aggiunge riferimenti reali.
– A sinistra, un uomo indica un riparo ad un pellegrino. 6 (Ospitare i pellegrini)
– A destra alcune persone trasportano un cadavere di cui si vedono solo i piedi. 7 (Seppellire i morti)

A prima vista notiamo subito l’intreccio di scene e personaggi, il forte contrasto tra luci ed ombre, una evidente esaltazione simbolica delle azioni dei personaggi ed un estremo realismo dei tanti particolari.

L’intento dell’artista è quello di evidenziare il reale contesto umano in cui si mescolano agiatezza e miseria, malattia e cure, peccato e perdono, etc.

Su questo coacervo contrastante la Madonna apre il suo mantello per non lasciar nessuno fuori dalla sua protezione… e dal suo amore.
Anche questo suo dipinto è assolutamente sorprendente in quanto presenta in primo piano la realtà umana e solo come complemento appare la religione, benché posta in alto.
Buona domenica a tutti!
Francesca

7 Commenti a “CARAVAGGIO E LE SETTE OPERE DI MISERICORDIA”

  1. francesca ha detto:

    Franco, i caravaggeschi è un articolo che pubblicherò in futuro. Grazie del suggerimento. Ciao

  2. francesca ha detto:

    Gianna, il Merisi non finisce mai di sorprendere anche me. Ciao

  3. franco ha detto:

    Capisco l’innamoramento di Francesca per Caravaggio, credo anche io che sia uno dei maggiori pittori del mondo, ma è soprattutto il suo esempio pittorico. L’elenco dei pittori così detti caravaggeschi è enorme ne cito alcuni : Ribera, Zurbaran, Murillo, De la Tour, Velazquez, la Gentileschi, molti pittori napoletani, fiamminghi ecco perché è un grandissimo.

  4. gianna.vr ha detto:

    Davvero bello il commento che aiuta a capire l’intensità e la bellezza di questo dipinto. Craaggio mi sorprende sempre!
    Grazie Francesca.

  5. francesca ha detto:

    Grazie a Giuseppe e Lorenzo. Ho visto questo dipinto a Napoli all’interno del Pio Monte di Pietà, dove appunto si trova. Vederlo dal vivo è oltremodo emozionante, sarà perchè amo il Merisi. Hai ragione Giuseppe, contiene tante simbologie ricollegabili alle umane vicissitudini dei nostri tempi. Buona serata domenicale ad entrambi.

  6. giuseppe3ca ha detto:

    Non sono solo colori, luci ed ombre in questi dipinti, ma c’è tanto significato mistico spirituale insieme alla concretezza delle umane vicende di ieri, oggi e forse anche domani. Grazie Francesca per portarcele a conoscenza con tanta perizia. Buona Domenica.

  7. lorenzo12.rm ha detto:

    Bellissimo questo tuo scritto su Caravaggio, Francesca, che si aggiunge a tutte gli altri scritti in passato e di cui ti ringrazio molto. Ciao, ciao, con abbracci “stritolosi”.

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