Parlare del mio paese: Basati di Seravezza in provincia di Lucca , non è cosa facile. Poi, in tanti anni, chissà quante volte ho scritto di questa Frazione Montana.
In un libro di Luigi Testaferrata- L'Altissimo e le rose- , quando l'autore arriva a questo paese, lo definisce: "Il paradiso terrestre, Superata la curva del Contraiolo, alla destra fanno da cornice le Alpi Apuane con la regina: La Pania della Croce , e sulla sinistra, una lunga distesa di castagni che sale fino ai piedi di Monte Cavallo. Poi, un groviglio di tetti con un campanile e la chiesa.
Dimenticavo. c'è anche la casa di tutti: Il Camposanto o Cimitero.
Parlare o scrivere del proprio paese si rischia di usare la penna dei ricordi. Poi, alla mia tenera età è facile inciampare nella nostalgia e rivedere i Grandi Vecchi con le loro Donne. Noi ragazzini davamo del -Voi- in segno di rispetto e di educazione inculcata dalle mamme. Con le mie pubblicazioni cerco di farlo rivivere descrivendo anche i sentieri del bosco e lo faccio col cuore. Oggi, diverse famiglie sono salite dalla piane in questo paese. E mi frulla nella testa un vecchio motivo che non ricordo chi lo cantava: "Paese mio che stai sulla collina, disteso come un vecchio addormentato...." Vorrei tanto che si svegliasse e risentire per le vie il suono della Filarmonica, il ritornello delle campane a festa, il dialogo delle genti. Ma son sicuro che con il tempo, la gente capirà che la pace e la serenità, si trova solamente in questi piccoli paesi, cominciando dall'acqua di sorgente. Detto questo, se a volte vi trovate sul litorale marino versiliese, io sono lassù ai piedi di quei monti che vedete. Basta un fischio e vi accompagnerò nelle -Autostrade del Silenzio-.
Per ora mi fermo con questa piccolissima foto, ma se allargate le immagini, vedrete quanti particolari affioreranno.
Giulio Salvatori
Caro Giulio siamo noi che ringraziamo te e condividiamo il tuo pensiero. Hai ragione a citare i responsabili dei piccoli Borghi che hanno il paraocchi e non considerano il “bello”. Esiste la legge ‘Salva borghi’ del 2017 che permetterebbe a numerose realta’ locali di prendere una boccata d’ossigeno, mettendo al centro la cura del territorio, ma naturalmente ai nostri politicanti non interessa. Che ne sanno loro di dialoghi tra le genti, rintocchi di campane a festa, il raccontarsi le storie delle persone che li hanno abitati, il fascino e la magia di questi gioielli spesso incastonati tra i monti, i sapori di un tempo, introvabili adesso.
Che bello sarebbe poter valorizzare questi piccoli borghi italiani, in particolare quei piccoli centri disseminati in lungo e in largo sulla nostra Penisola che rischiano di scomparire.
Grazie a tutti del pensiero. Molte volte è la cecità degli amministratori che non sanno, o non vogliono, INVESTIRE nel bello. Un pugno di case e poche persone, non vengono ascoltate…Tutti guardano verso il mare, la spiaggia, il lusso e, trascurano il bello. il genuino, le bellezze che circondano la Versilia: Le Alpi Apuane. Credo di essere l’ultimo a gridare. Anche il libro che vedete: -Le autostrade del silenzio- fra l’altro stampato dal mio Comune, accompagna in percorsi che hanno una storia. Se potessi lo regalerei a Tutti Voi…Grazie ancora.
Caro Giulio, dalla descrizione del “Paradiso” in cui vivi si evince un paesaggio che sprigiona un’atmosfera dall’immutato fascino che regala il tempo che passa. I paesini-bomboniera come il tuo hanno un ritmo più lento rispetto alle città, sono luoghi in cui è possibile percepire il fluire delle stagioni e l’equilibrio tra uomo e natura, e trascorrere del tempo insieme alle comunità locali, che hanno fatto dell’ospitalità e del buon vivere il loro tratto distintivo.
E’ sempre un piacere leggerti.
carissimo Giulio, sei fortunato di vivere anche al di quà nel “paradiso”
Strani fenomeni della “trasmutanza” umana: Al mio paese hanno fermato il Tempo e gli ultimi abitanti hanno deciso di popolare il piccolo cimitero e chiuso per sempre l’arruginito cancello di ferro battuto. I pochi rimasti se ne sono andati altrove per esigenze di sopravvivenza e una possibilita’ di futuro. Rimangono case vuote, un artistico e bel Santuario dedicato alla Vergine e anche Lei ha chiuso la porta per mancanza di devoti. Fra centinaia di anni, forse, verra’ ritrovato un paesino fra i boschi e diventera’ luogo di scoperte e sorprese di vita del passato. Mi ricorda il presente a riguado di chi lascia le citta’ e ritorna ai paeselli cercando quella pace e tranquillita’ di vita che non hanno trovato vivendo nelle grandi citta’.
Conclusione:Il Mondo e’ bello perche’ vario e la vita e’ bella.
Tutti abbiamo un legame speciale con il luogo di nascita che ha condizionato in modo particolare la nostra crescita ed è giusto parlarne Giulio.
È anche vero, ne hai parlato già tante volte ma sono convinto che ci sono altri aspetti che non conosciamo e ti invitiamo a parlarne ancora,,, grazie!