Mentre salivo mi domandavo: "ma le Dolomiti sono pietra o sono nuvole? Sto sognando o sono vere?".

E invece eccomi qua, "abbracciata" dalle montagne più famose del mondo alla cui bellezza e magìa nè gli occhi, nè lo spirito sanno resistere. Impossibile pensare che queste magnifiche vette furono teatro, tra il 1915 e il 1917, di uno dei più cruenti conflitti mai combattuti: la Prima Guerra Mondiale che ha chiesto un alto prezzo in termini di vite italiane e austro-ungariche. Questo, però, non ha attenuato la bellezza delle Dolomiti, anzi i sentieri tracciati dai soldati costituiscono oggi uno dei più affascinanti e arditi percorsi alpini.

Ora me le sto gustando e respirando a pieni polmoni, ma mi è difficile farne una descrizione senza avere la consapevolezza di dimenticare qualcosa, perchè fare un elenco di quel che c'è da conservare sarebbe infinito e quasi impossibile.

C'è TROPPO di tutto!

Arrivo in albergo, poso zaino e trolley, apro la finestra e ciò che appare ai miei occhi è qualcosa di stupefacente. Le Tre Cime di Lavaredo sono lì, se allungo una mano posso quasi toccarle. Sono tre cattedrali naturali, monumenti di eccezionale grazia che da sempre affascinano  visitatori e turisti di tutto il mondo.

E allora, via, cosa aspetto ad avventurarmi per uno di quei sentieri che, salendo, conducono ai vari rifugi?

Così, mi attrezzo con abbigliamento adatto , zaino in spalla e parto. La camminata verso la destinazione che mi sono prefissa è di circa 3 ore ma quando mi trovo proprio sotto le Tre Cime devo fermarmi ad ammirare quelle straordinarie pareti verticali dove i più bravi scalatori stanno conquistando il "muro" della Cima Grande che è di una perfezione quasi metafisica, per tanto tempo ritenuta impossibile da scalare. Resto incantata per una decina di minuti, ma il tempo incalza e io devo raggiungere il Rifugio Locatelli.

Rifugio Locatelli - Tre Cime di Lavaredo / Dreizinnenhütte

Assaporando l'aria fresca che attutisce i raggi del sole verso l'alta quota, salendo mi godo il panorama tutt'intorno. Mi fermo qualche minuto dentro la piccola chiesetta  dedicata a Maria Ausiliatrice e, dopo aver superato il Rifugio Lavaredo salgo verso la Forcella Lavaredo, il punto più elevato dell'escursione. Strada facendo  ammiro le pareti rosate della  Croda Passaporto e di fronte vedo  le pareti della Cima Piccola, dove mi pare di scorgere alcuni rocciatori impegnati nella scalata.

Proseguo per il sentiero panoramico e più agevole verso la destinazione e ammiro fiori che crescono lungo l'intero tragitto, come il papavero alpino dai petali di colore giallo intenso o più o meno aranciato, l'erba storna, una pianta prostrata dai numerosi fiori piccoli con petali roseo-violetti riuniti in racemi, la silene rigonfia dai fiori penduli con calice ovoidale, il dente di leone montano dai fiori di colore giallo puro, lo spillone di dama dai fiori di colore rosa intenso riuniti a capolino, la peverina dei ghiaioni dai fiori di colore bianco candido, e tanti altri i cui nomi ora non ricordo.

Erba storna [Noccaea rotundifolia ] Thlaspi rotundifolium

Finalmente giungo al rifugio Locatelli e qui, abbastanza stanca,  mi rifocillo con un bel pranzo tipico dell'ospitalità delle Dolomiti.

Rinfrancata nel corpo e nello spirito riprendo la camminata per la discesa e seguendo la mia espertissima guida ho la fortuna di imbattermi in una fauna di tutto rispetto.  Camosci, marmotte e volpe rossa non sembrano intimiditi dalla nostra presenza.

210+ Rododendro And Dolomiti Foto stock, immagini e fotografie royalty-free - iStock

Man mano che mi avvicino alle Tre Cime ritrovo le fioriture caratteristiche di questa zona. Rododendri e genziane sono visitati da numerose farfalle dalle ali intensamente colorate.

Un ultimo sguardo alle Tre Cime e poi la stanchezza e il sonno prevalgono, ma non prima di aver ammirato l'emozionante e romantico spettacolo che le Cime offrono in notturna.

Stagliate contro il cielo stellato e illuminate dalla luna come tre enormi sentinelle a protezione del mondo intero è un panorama di rara bellezza. Faccio calare il sipario su  questa rappresentazione con la certezza che l'indomani sarà nuovamente lì ad aspettarmi.

TRE CIME IN TRE NOTTI - Il Viaggiatore-Magazine

E con questo, cari amici vi saluto e spero di avervi condotto con me in questo meraviglioso viaggio.

Alla prossima!!!!

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10 Commenti a “CON LA TESTA TRA LE NUVOLE……di Francesca”

  1. francesca ha detto:

    Grazie a te, Giulio.
    Sentivo un certo peso sulle spalle…..Scherzi a parte, mi rende orgogliosa sapere che i miei poveri scritti vi fanno piacere.
    Un abbraccio.

  2. Giulio Salvatori ha detto:

    Anche se sono stato quasi due mesi ai piedi delle Apli Apuane, dove al mattino presto mi affacciavo alla finestra per vedere sorgere il sole, e così al tramonto, mi sono aggrappato a Te e ti ho seguito: passo, passo.Bellissima descrizione, scritta non con la penna, ma col cuore. Grazie.

  3. francesca ha detto:

    Grazie dei complimenti, Gianluigi. Mi fa piacere sapere che anche tu apprezzi quei luoghi che fanno parte delle cose belle della nostra Italia.Luoghi che, come dici giustamente tu, ti lasciano a bocca aperta e col fiato sospeso, da quanta magnificenza emanano. Ti dico un segreto, a giorni ci ritorno lassù, non posso farne a meno, almeno una volta all’anno devo salirci. Un forte abbraccio.

  4. Gianluigi ha detto:

    Bellissima e perfetta la descrizione e la sensazione che si prova visitando queste zone,Francesca,ci sono panorami che vorresti vedere mille volte perche’ ogni volta ti fanno sentire sensazioni diverse,veramente le Dolomiti sono uniche,e poi tu sai veramente fare le descrizioni come se chi legge riesca a vedere e vivere il tutto attraverso i tuoi occhi,sei sempre la migliore,un abbraccio Francesca.

  5. francesca ha detto:

    Ah ma allora eri tu, Carlina, quella bella ragazza che, con cappello e occhiali da sole, mi seguiva. E’ stato un piacere averti con me. Sono contenta apprendere che anche tu ami la montagna, quella VERA! E se le Dolomiti sono state dichiarate Patrimonio dell’Umanità, un motivo ci sarà no? Le più belle montagne del mondo le abbiamo noi in Italia, come tante altre bellezze inimitabili.
    Grazie Carlina, un abbraccio.

  6. carlina ha detto:

    Forse non te ne sei accorta, xkè troppo presa a guardare le bellezze che avevi intorno-ma io ero un passo dietro a te. quest’anno, dopo tanti anni non ho potuto ripetere le escursioni che ho fatto in tanti anni che vengo in montagna, ma nonostante tutto col pensiero ero la ad arrampicarmi e passo dopo passo con la mente ho avuto davanti le bellezze di sempre, ma sempre nuove. Complimenti x avere dettagliatamente descritto la realtà che ti accompagnava.

  7. francesca ha detto:

    Grazie a te, Giuseppe che avendo vissuto la mia esperienza su quei monti hai potuto godere di panorami mozzafiato provando emozioni uniche. Hai detto una cosa giusta, “indimenticabili”.
    Un caro saluto.

  8. francesca ha detto:

    Cara Gabriella, scrivendo questo post ho pensato proprio a te, signora delle Dolomiti. Tu lo sei per eccellenza e ne sai molto più di me su questi luoghi magici, di una bellezza travolgente. Sicuramente le hai percorse in lungo e in largo durante tutti questi anni, facendolo da persona esperta, non come me che l’ho fatto da turista. Però credimi, quanto le ho ammirate e quanto mi hanno incantato. Al punto che ho deciso di ritornarci prestissimo. Sai, mi piacerebbe tanto incontrarti e abbracciarti. Quando somo venuta a Merano, due anni fa, ti ho pensata molto ma purtroppo il tempo era poco e quando si viaggia in compagnia non è possibile decidere autonomamente. Però io spero sempre di vederti e chissà….prima o poi…
    Nel frattempo ti abbraccio forte forte.

  9. Giuseppe ha detto:

    Emozioni che ho vissuto anch’io in una delle mie poche ma bellissime vacanze montane e proprio sulle Dolomiti. Posso aggiungere che in una delle mie escursioni ho potuto assistere al volo di un gallo cedrone che mi è passato poco sopra la testa, forse spaventato dal mio improvviso e inaspettato arrivo nel suo habitat naturale.
    Quando sei lassù, scopri di trovarti oltre le nuvole, ti senti proiettato verso l’infinito e provi quello stato di estasi che rimarrà sempre indimenticabile e indescrivibile. Grazie Fancesca, onore alle nostre montagna,

  10. gabriella2.bz ha detto:

    Cara Francesca ho letto emozionata il tuo racconto, mi sembrava di esserti accanto e pensavo da quanti anni non andavo più fino alle tre Cime, almeno cinque. E’ troppo dura per me, riviverla leggendoti mi sembrava di sentire i miei ragazzi che dicevano “nonna dai che presto ci siamo”. Ad una certa età bisogna appendere gli scarponcini al chiodo. Sono molto felice che tu abbia scritto di questa tua gita anche se leggendoti gli occhi si sono inumiditi, quanto avrei voluto essere con te. Un abbraccio da chi ha la montagna nel cuore.

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