
In questi giorni sono stata a Genova a vedere la Mostra "Artemisia Gentileschi. Coraggio e passione" a Palazzo Ducale. E' una mostra che scuote e stravolge.
ARTEMISIA, una donna capace di auto-ritrarsi e affermarsi come artista già nel XVII secolo, mettendone a frutto vibrazioni e tumulti, tra violenze e pregiudizi di allora e di oggi, alla base di 400 anni di oblio. Ricordiamo lo stupro che dovette subire per opera del collega del padre, Agostino Tassi.

Il temperamento artistico di Artemisia Gentileschi, continua a rivolgere lo sguardo acuto, ai moti dell’animo umano e della sua storia dell’arte, padroneggiandone i chiaroscuri di emozioni e identità, con riletture bibliche e mitologiche che investono Susanna, Giuditta, Cleopatra, Minerva, Maddalena e se stessa.

Artemisia, acclamata come una delle artiste più ammirate di tutti i tempi, ha il privilegio di essere stata la prima donna a guadagnarsi il titolo di "artista" e ad essere accolta nella prestigiosa Accademia d'Arte. Una bambina prodigio, una donna di coraggio incommensurabile e ferma determinazione, Artemisia ha fatto della pittura la sua ragione di vita.
Ho fatto tutto il percorso con l’emozione che mi bloccava il respiro, in estasiato religioso silenzio. Non ho altro da aggiungere se non suggerirvi questo straordinario itinerario dove la passione e il coraggio di una donna d’altri tempi ha sfidato le convenzioni sociali raggiungendo una parità di spirito tra i due sessi.
Francesca

Oggi scrivo dell'amicizia, di un qualcosa di molto importante, di un qualcosa che dovrebbe essere naturale e semplice.
Scrivo dell'amicizia, quella senza egoismo, senza ipocrisia. Di un grande rispetto, dell'essere inteso come persona.
Scrivo dell'amicizia, di un percorso che illumina e rincuora.
L'amicizia è sentirsi completi, è sentirsi a casa, è sentirsi pieni di gioia, è la paura di perdere l'unica cosa che dona vita al tuo respiro.
Ecco cos'è l'amicizia, non mette toppe, non solca il viso con lacrime amare, non spezza le ali, non accoltella con il tradimento, non dona frustrazione ma serenità.
L'amicizia non sono bei discorsi basati sulla superficialità del sentirsi superiori e onnipotenti che oltrepassano ogni confine nelle bassezze più remote, dove il quotidiano si trasforma in abitudine, in una routin accomodante che nulla a che fare con il verbo amicizia..
Questa è l'amicizia, un qualcosa che rimane nella pelle. un fiore che va coltivato, difeso, curato.
Carissimi amici di "Incontriamoci" basta con i mugugni, con i musi lunghi, viva l'amicizia, una cosa da non perdere mai.
Buona giornata buon tutto.
Gugli
