logo_avvenireLieta, amica assidua di "INCONTRIAMOCI",  meglio conosciuta forse con il vecchio nick, Liola, propone alla nostra attenzione questo articolo pubblicato in data 02/02/2010 sul quotidiano “AVVENIRE” (alla pagina degli Editoriali e  a firma di Gabriella Sartori) che fa molto meditare. E’ un articolo, questo, che si commenta da solo. Fatti simili sono quasi irreali al giorno d’oggi, ma meno male che qualche volta accadono. Sarà stato un angelo quello comparso nel posto giusto al momento giusto??????  Chissà!!!  Leggete e trarrete, alla fine,  le vostre debite conclusioni e riflessioni.

“UNA STORIA FRIULANA: SAGGEZZA ANTICA E BUONA VISSUTA SULLA STRADA DI OGGI  «Il bene torna indietro»  

Gabriella Sartori

 Dice qualcuno, che i miracoli, così numerosi nel Vangelo, adesso non succedono più.   Metti il Buon Samaritano, chi l’ha mai incontrato? Invece il Buon Samaritano c’è; e lo puoi incontrare per strada.   Anzi, in autostrada: vedi il caso della Trieste­-Udine, una sera gelida di questo gelido gennaio. Gloria Pelizzo, chirurgo d’avanguardia, sta tornando a casa sua, sulle colline udinesi, dove l’aspettano marito e figli.   Alla fine di un’altra giornata stressante trascorsa in sala operatoria, non vede l’ora di arrivare. Superato un furgone dell’Aci, all’improvviso la sua auto non risponde più ai comandi: in unauto-incidente attimo, a centotrenta all’ora, viene proiettata sul muro di contenimento del costone carsico che la respinge poi sul gard-rail opposto. Segue una serie impressionante di carambole prima che il mezzo, ridotto ad un mucchio informe di lamiere, si arresti. Si diffonde subito un temibile odore di benzina.   «Qui finisco arrosto», racconta di aver pensato Gloria, che, con la lucidità che le consente il mestiere e una buona dose di sangue freddo, capisce subito di esser restata viva per miracolo. Invece no, niente arrosto per stavolta, grazie anche all’immediato intervento dell’efficientissimo personale dell’Aci. Ma questo è solo il primo dei miracoli, in questa storia, e non il più grande. Ci vorranno quattro ore prima che Gloria possa esser liberata dalle lamiere. Per tutto questo tempo, una ragazza le sta vicino: le dice parole di conforto, le asciuga il sangue lavandole il viso e le mani, poi, una volta che Gloria si rimette in piedi le dice: «Ti porto a casa io, tanto sono di strada». «Era una ragazza sui 20-25 anni, vestita come ne vedi tante al supermercato o sui gradini dell’università, jeans e scarponi grossi, guidava sicura un’auto del tutto scassata», ricorda Gloria. «Stordita com’ero, ferita, gelata, scarpe e abiti a pezzi, ho creduto in un primo tempo che fosse una dipendente dell’ Aci». Ma poi, arrivata, 90 chilometri dopo, al cancello di casa, scopre che non è così: «Ero solo una che passava e ha visto il tuo incidente», confessa la ragazza che (ormai Gloria ne è certa) non era affatto 'di strada' .Solo il tempo di chiederle: ma perché hai fatto tutto questo per una sconosciuta come me? «Perché, risponde la ragazza prima di sparire nel buio della notte, 'il bene torna indietro'». È un vecchio proverbio popolare locale che vuol dire “il bene che si fa, ti viene prima o poi restituito”. E chi, da queste parti, ha una vecchia nonna contadina, di sicuro lo conosce. Questa la storia vera di un miracolo di questi giorni: una storia che mi ha cambiato, dice Gloria, raccontala sul giornale, vorrei almeno sapere come si chiama questa ragazza. Ma forse non è questa la cosa più importante. Ciò che più conta è che questa ragazza c’è, anche se noi non ce ne accorgiamo, ha gli stessi jeans e le scarpe grosse di tanti nostri giovani, e cammina per le nostre strade allo stesso modo in cui camminava il samaritano che scendeva da Gerusalemme a Gerico. Come lui, crede che il bene esista, perciò spera che ce ne sia in ogni uomo e in ogni donna che incontra, sia pure per caso. E, se hanno bisogno, li soccorre, anche se sconosciuti: pensando prima ai fatti loro che ai fatti suoi. Perché 'il bene torna indietro'. È una storia di fede, di speranza, di carità: vissute, non proclamate. Accaduta qui, ora: in una gelida sera di gennaio, sull’autostrada Trieste-Udine, nell’anno del Signore 2010.”

Gabriella Sartori

Gabriella Sartori

Ed ora qualche informazione  su Gabriella Sartori (notizie prese dalla rete) Docente e vice presidente del Movimento per la vita del Friuli Venezia Giulia   Biografia   Docente di lingua e letteratura italiana e storia per lunghi anni nella scuola media superiore, continua a seguire da vicino le problematiche relative a scuola e università che sente particolarmente congeniali e che le sono molto presenti anche per legami familiari con questi mondi. Giornalista pubblicista, è stata anche una delle prime donne a ricoprire, negli anni Novanta, il ruolo di direttore responsabile di un settimanale cattolico italiano, quello della diocesi di Concordia - Pordenone, approdando poi alla collaborazione, come editorialista, ad Avvenire. Fra il 2004 e il 2006 è stata chiamata a far parte della Giunta del comitato preparatorio del 4°convegno della Chiesa italiana, svoltosi a Verona, cui ha partecipato attivamente a tutte le sessioni di lavoro. Sempre attiva nel volontariato, è attualmente vice presidente regionale del Movimento per la vita del Friuli Venezia Giulia. Si occupa di studi biblici, di bioetica, politica, costume. Ma anche di arte e storia. Quando può, viaggia e dai viaggi molto impara. 7dad54b3a7cc5dbc8e7426117ee0d709  

12 Commenti a ““IL BENE TORNA INDIETRO” articolo proposto da Lieta (postato da Rosaria)”

  1. tilde ha detto:

    Sono impulsiva, mi è capitato di comprare regali per bambini di famiglie povere e di suonare al loro campanello senza che neppure li conoscessi, di distribuire tavolette di cioccolata in pieno inverno ai poveri fermi ai semafori, di comprare un cornetto caldo ad una vecchia mendicante, di fermare perfette sconosciute senza più capelli per la chemioterapia e parlare loro di Dio e degli angeli, di pregare per le vittime sconosciute che appaiono sui quotidiani o per chi incontro per caso malandato o sofferente e mi strazia il cuore. E’ così semplice, basta fregarsene della paura di perdere tempo o di fare figuracce, o delle chiacchiere della gente.

  2. clio ha detto:

    Abbiamo tutti uno stupido pudore a frenarci, mentre invece è tutto così semplice, basta farlo con garbo, senza prepotenza o presunzione.
    Mi è capitato a volte di arrivare alla cassa del supermercato con la mia spesa e di avere subito dietro di me, in coda, qualcheduno che si presenta assai dimesso, per pagare pane, mortadella e due mele asfittiche, o un petto di pollo di pessima qualità. In certi casi riesco ad allungare qualcosa di mio e già pagato a queste persone, ma sempre approfittando della confusione o con il pretesto di fare assaggiare un prodotto alimentare, che mi sono ricordata di aver già comprato il giorno prima. – Ma toh, che scema, ho comprato ancora del prosciutto che ce l’avevo già, signora si offende se glielo regalo? Sono proprio la solita sbadata!-

  3. giovanna3.rm ha detto:

    Anch’io non credo ai miracoli ma ai buoni sentimenti umani che, per fortuna, esistono ancora, sia pure in modo limitato.
    L’educazione civica è molto carente nelle scuole, purtroppo, chissà se qwualcuno avrà il buon senso di farla diventare una materia basilare, come dovrebbe essere.
    Grazie Lieta per averci permesso di riflettere sull’argomento.

  4. franci ha detto:

    Questa è una bellissima storia che del “miracoloso”, se cosi’ vogliamo definirlo, ha solo il fatto che, malgrado il tremendo schianto subito dall’auto, la guidatrice ne sia uscita viva. Non considero miracolo il fatto che una persona (nella fattispecie una giovane ragazza) si sia fermata a prestar soccorso e abbia messo a disposizione della povera malcapitata il proprio tempo e la propria auto anche con esborso economico. Credo che, anche se non tutti l’avrebbero fatto, molta gente c’è ancora che si sarebbe comportata allo stesso modo, per fortuna c’è chi ancora crede nel senso civico e nei valori umani al punto tale da “regalare” il proprio tempo a fin di bene e d’aiuto verso il prossimo. Purtroppo oggi, vuoi per frenesia, vuoi per scarso allenamento al’altruismo, siamo un po’ troppo portati a pensare ciascuno ai fatti nostri, non vogliamo “grane” e se vediamo persone in difficoltà tendiamo ad imboccare la strada opposta. Ma non per tutti è cosi’, fortunatamente.

  5. liola ha detto:

    grazie a voi, marcella m’è piaciuto l’episodio che dici, e neve quando si usa il buon senso e si fa il bene a questa povera umanità sofferente e’ molto di + di cio’ che fan troppi sepolcri imbiancati e appariscenti. io mi aggrappo a queste storie chè ne ho gran bisogno per dimentica’ la zizzania che mi han messo attorno. vi voglio bene a tutti ciao

  6. milly 49 ha detto:

    Brava lieta e rosaria,una buona notizia che da la speranza che i buoni samaritani non si sono estinti non può fare che bene.Ci è sempre stato detto di fare il bene, ma ultimamente notizie di cronaca anche con video sconvolgenti dove si vede l’indifferenza dei passanti nei riguardi di vittime di violenza faceva pensare che l’umanità era diventata arida e cinica, menomale che così non è. Ogni tanto si accende un lume che illumina l’oscurità!

  7. Giulio Salvatori ha detto:

    Lieta , premetto subito che non credo ai miracoli.Ma il -MIRACOLO- sono quelle persone che ti tendono la mano. In una società, dove tutti abbiamo fretta, c’è qualcuno che si ferma , che ti aiuta che…ti salva la vita , e non vuole nè premi, nè ringraziamanti.Poi se sono mandati da Quacuno , questo non si può sapere. Proprio stamani leggevo una massima , di cui non ricordo l’autore, che diceva così :- Un pò di bene, ecco cosa dovrebbe fare l’uomo.Grazie Lieta , come dice Nadia:- Un motivo per riflettere .Il Maledetto Toscano

  8. tittati ha detto:

    Lieta, anch’io sono convinta che se fai del bene, prima p poi ti ritorna, ma, a parte questo, ciò che mi ha positivamnte impressionata dell’accaduto è che \l’angelo di turno\ è ancora una volta una persona giovane. Sui ragazzi di oggi si dice di tutto di più e molte volte con giusta ragione, ma quando poi si legge di fatti come questi, viene da pensare: forse non abbiamo sbagliato proprio tutto nel crescere le nuove generazioni, non vi pare? Grazie Lieta per averci dato un motivo di riflessione e grazie a Rosaria per averlo postato.

  9. marcella ha detto:

    Sono daccordo,”il bene è silenzioso” chi lo fa non se ne vanta.
    Anni fa anche io e la mia famiglia fummo protagonisti di un piccolo”miracolo”.Era la vigilia di Natale,tornando, dal supermercato con le borse semivuote(mio marito era stato licenziato…lascio immagginare).Mia figlia disse,”Qest’anno non brinderemo con il nostro spumante preferito..che peccato!”
    Non ci crederete,nel buio notammo qualcosa in un carrello,ci chiedemmo cosa poteva essere.. Era una bottiglia Magnum,del nostro spumante preferito! Vi lascio immagginare la nostra meraviglia.Ci siamo,sempre chiesti é stato un caso?Oppure un angelo che ha voluto mandarci un messaggio? Lieta,questo mio racconto forse ha poca attinenza con il tema.Ma,il tuo articolo,mi ha fatto ricordare questo anneddoto a me caro.Grazie!
    ciaooooo

  10. pino1.sa ha detto:

    Non è un caso che tale notizia venga pubblicata dal quotidiano “Avvenire” e non da altri quotidiani, in genere le notizie che attirano di più i lettori od i telespettatori sono quelle di cronaca nera o quelle che raccontano azioni negative dell’uomo, tutto ciò ingenera la errata convinzione che tutto vada male e che il male sia più del bene. Io penso che il bene, che pure viene praticato in abbondanza, è solo più silenzioso e meno appariscente del male pertanto ben vengano gli articoli come questi proposti da Lieta e postati da Rosaria.

  11. lorenzo.rm ha detto:

    Sì Lieta, il bene torna indietro e i buoni samaritani esistono. Sono due belle sicurezze della vita, che spingono all’ottimismo. Si può dire anche che “il bene col ben si ripaga”. Fate voi. Ma ognuno di noi, se fa un’attenta analisi sulle proprie esperienze, conviene che queste sono verità di vita. Grazie, Lieta, di averci raccontato questa storia e grazie alla dottoressa Sartori che l’ha scritta.

  12. nadia ha detto:

    Fa sempre un immenso piacere, ogni tanto, leggere una buona notizia sul giornale. Ormai siamo assueffatti da fatti drammatici e poco ci facciamo caso. Come ben si sa, non sono credente e non credo certo ad un miracolo! Mi sono trovata ad assistere ed aiutare una signora anziana, giusto la settimana scorsa. Stavo camminando per il centro della mia città con un amico, quando una ottantenne è caduta a terra riportando una ferita alla testa. Ho subito insistito con il mio amico di chiamare il 118 e così ho fatto. Che poi la signora non abbia voluto NESSUNO questo è un altro discorso. Comunque, in collegamento telefonico con il SUEM, ho dovuto seguirla per capire dove abitava e far si che si potessero perlomeno avvisare i familiari. Per fortuna ci siamo riusciti. Con questo vorre dire che non serve essere credenti per aiutare il prossimo. Mai mi azzarderei di vedere un incidente e tirare diritto per la mia strada….Il credo non ha nulla a che fare….si tratta solo di buon senso!
    Questo, ovviamente è il mio pensiero! In sostanza….non credo ai miracoli! Sono abituata, in questi casi, a pensare ”ai fatti loro” prima di pensare ai miei!
    Comunque Lieta, ci hai fatto conoscere una notizia fantastica solo per il fatto che Gloria si sia salvata e guarando la foto dell’auto, non avrei scommesso un centesimo!

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