D692Ancora una volta si parla di Eldy sui giornali. Questa volta è toccato alla rivista “D”, supplemento del sabato del quotidiano “La Repubblica” del 1° maggio.

Inoltre,  dopo essere stato coinvolto partecipando alla Convention di Assisi, anche il marito adesso è più attento alle varie pubblicazioni e le  sottopone alla mia attenzione  quando gli capita di leggere qualcosa riguardante Eldy.

Quindi, non posso non riportare qui l’intero articolo per tre motivi ben precisi:

1) L'orgoglio  perchè ne faccio parte.

2) Per premiare l'attenzione e la sollecitudine del marito che me li segnala.

3)Portare a conoscenza di voi tutti questo ennesimo articolo riguardante Eldy.

EldySplash

 

ATTUALITA'

"WWW.OVER6O.COM"

NUOVI NAVIGANTI

Per imparare a usare rete e pc, email e Skype, in più di 200mila hanno scaricato Eldy Uno dei tanti programmi, lezioni e corsi, collettivi e one-to-one, destinati agli anziani in Italia

di Paola Santoro

Foto di J.Van Der Broek/HH/Contrasto Foto di T.Futh/Laif/Contrasto

Da mesi mi hai promesso il wi-fi, e siamo ancora qui a parlarne... Aggiornati! E comunque, fino a quel giorno offri tu". Tardo pomeriggio in un bar di Milano. Donato posa sul bancone il suo bianchino e un barattolo di vernice, "per pitturare la ringhiera del balcone", intanto smanetta senza sosta sull'iPhone; non ha vent'anni, è un allegro pensionato di 74. "Ho due figli", racconta quando gli chiediamo il perché di questa impellente necessità di essere connesso persino al bar, "uno vive in Corea del Sud, l'altra a Londra, mi hanno dato due nipoti a testa. Li sento su Skype, via pc, e se di pomeriggio vengo qui a giocare a carte, mi perdo le chiamate!".

ok img001Che la tecnologia parli sempre più con gli anziani lo confermano i numeri. Innanzitutto l'Istat, che lo scorso febbraio ha diffuso alcuni dati interessanti: negli ultimi quattro anni c'è stato un aumento dell'81% di chi usa il computer nella fascia di età tra i 60 e i 74. Ne confermano l'impennata anche i responsabili dei corsi di "alfabetizzazione informatica": enti locali, biblioteche pubbliche, società di servizi, università della terza età e associazionismo vario.

 "Sono ormai tanti gli appassionati di pc eok img002 internet", spiega Anna Bianco, 36 anni, presidente della Eldy onlus, "anche se non credo che i numeri siano quelli. Senza nulla voler togliere all'Istat, molti "senior" ai quali viene chiesto se usano il computer rispondono "sì" per vergogna, ma in realtà non ne hanno mai visto uno. Poi c'è un'altra fetta che dichiara di essere capace di navigare in rete perché l'ha fatto magari una volta, guardata a vista dai nipoti...". Anna Bianco sa di cosa parla. Dal 2007, insieme con i 100 volontari della sua associazione vicentina (ma la rete si estende a livello nazionale e internazionale), insegna agli anziani a districarsi tra email e internet, e soprattutto ha messo a punto Eldy, un programma semplificato per la gestione delle principali attività da pc che è scaricabile gratis e installabile su ogni computer: "Era un'esigenza: prima ci servivano tre lezioni solo per spiegare cosa vuol dire "ridurre a icona". Per non parlare dei problemi con l'inglese.... Così invece si superano le barriere iniziali e ci si prende subito gusto". Eldy è stato un piccolo miracolo. Poche icone - governabili con soli sei tasti - consentono di gestire la navigazione e la posta elettronica o di entrare in chat in modo davvero elementare. Per questo a dicembre la onlus ha ricevuto la menzione d'onore dell'Unione Europea alla E-Inclusion Ministerial Conference, con paginate sulle più prestigiose testate internazionali. Eldy è già stato scaricato da 200 mila persone, e coinvolge numeri importanti di "senior", grazie all'appoggio di case di riposo, sindacati e soprattutto enti locali: "Usare il nostro software è un vantaggio anche per la pubblica amministrazione che risparmia sulla durata dei corsi". Insomma è un fenomeno che dilaga, tanto che è allo studio la versione per iPad e tv digitale, altro grande assillo degli agées in tempi di rivoluzioni tecnologiche. Ma non è il solo. Il boom delle lezioni di informatica per over 60 è una realtà in tutte le città d'Italia: "Siamo partiti quest'anno con un corso dedicato, e gli anziani sono già diventati il 20-30% dei nostri studenti", dice Pietro Cicero dell'Istituto Gamma; si va dai 100 ai 200 euro per 20 ore, in gruppi di cinque, più l'assistenza a domicilio. I corsi pubblici, e anche molti tenuti da associazioni no profit, hanno modalità diverse e costano poche decine di euro. Alla biblioteca di Cologno Monzese, particolarmente attiva e frequentata, sono gratuiti. Come molte altre istituzioni simili, ha cercato di adeguarsi all'evoluzione tecnologica, puntando sulla riduzione del digital divide. Quello che hanno di speciale, è il metodo di insegnamento: "Noi dodici volontari ci basiamo sull'1:1, ovvero un tutor anziano (inteso nel senso latino, lo preferisco all'inglese) insegna a un over 60 per il numero di ore che gli servono, gratuitamente, da una delle 11 postazioni che abbiamo allestito", spiega Franco Niceti, 71 anni, ex ingegnere chimico e presidente dell'Associazione Amici della biblioteca. "La velocità di apprendimento di una persona d'una certa età è più lenta, e tra coetanei ci si sincronizza meglio, pochi riuscirebbero a star dietro a un giovane. Abbiamo mutuato l'esperienza dagli australiani: funziona benissimo" "Gli over 60", continua Niceti, "chiedono soprattutto alla rete di imparare a gestirsi il conto corrente senza fare la coda in banca. Di tenersi in contatto con amici o parenti lontani tramite Skype o le email. Molti ristabiliscono legami col proprio luogo di origine. Una signora, qualche settimana fa, mi ha chiesto di aiutarla a rivedere su google earth la chiesa in cui era stata battezzata; un'altra, peruviana, ha scoperto di poter navigare usando la sua lingua madre, un antico dialetto maya... Le sono venute le lacrime agli occhi. I più colti organizzano viaggi, leggono i giornali online, comprano biglietti di teatro". Chi inizia ad avventurarsi nel web, si appassiona. "La curiosità verso la tecnologia è in aumento costante, è fortissima la volontà di aggiornarsi per non essere tagliati fuori dal linguaggio usato dal resto della famiglia", spiega Silvio Bolognini, rettore dell'Unitre, l'Università della Terza Età di Milano. "Spero che gli operatori del settore registrino questo dato e forniscano sempre maggiore collaborazione. Da noi arrivano anche tante persone che vogliono approfondire: hanno già sviluppato gli strumenti di base e sono interessati ad altre applicazioni". Come Office o Excel per poter gestire la quotidianità, ma anche Photoshop per rimaneggiare le foto dei nipoti. Un'altra forte motivazione per gettarsi in rete sono le informazioni sanitarie che il web può offrire: "Ci chiedono notizie di cardiologia, demenza, maculopatia", spiega Marco Fasolino, direttore responsabile di terzaetà.com, 9mila utenti unici al giorno divisi equamente tra uomini e donne, per lo più di fascia sociale medio-alta. "Il portale si è sviluppato nella direzione richiesta dal pubblico: informazioni mediche - la nostra società ha interessi nel mondo della salute - ma anche consulenze pensionistiche, e poi cinema, sagre, tv. Le nostre chat stimolano gli incontri sociali: abbiamo 800 utenti registrati che discutono di tutto e organizzano, fuori dal virtuale, anche gite, dibattiti". Ci si spinge perfino su Facebook: "Dopo aver fatto qualche lezione sul pc dei miei figli, mi sono creato un profilo per cercare un amico che non vedo da quarant'anni", racconta Gioacchino Fiorella, neofita del web, pensionato 70enne ex tipografo, ex camionista, ex tante cose. "Ne ho fatte così tante che hanno dovuto aggiungere un foglio nel mio libretto di lavoro. A un certo punto pensavo d'averlo trovato, il mio amico, a Brisbane, in Australia: gli ho scritto, non era lui. Però non mollo".

 Articolo inserito da rosaria-1

il 2 Maggio ore 16,35

8 Commenti a “ELDY APPRODA ANCHE SULLA RIVISTA “D” (proposto da Rosaria)”

  1. rosaria3,na ha detto:

    Sì, Giulio, ma penso che i 200.000 siano il numero delle registrazioni effettuate su Eldy, poi c’è l’utente che non frequenta +, quello che frequenta di rado ecc. Non si può, secondo me, quantificare in base ai commenti, xche’ ci sono anche utenti che preferiscono non commentare. Del resto il numero non l’ho inventato io….ma è riportato nell’articolo….anche alla convention di Assisi è stato ribadito tale numero. Per quanto riguarda poi, la “perfezione” di cui parla Franco Muzzioli, credo che “in itinere” tutto si possa modificare in meglio, ci vorrebbero, pero’, critiche costruttive con suggerimenti validi. Ben vengano, quindi, anche le critiche se sono fatte allo scopo di migliorare Eldy. Le stanze non possiamo cambiarle noi, non ne abbiamo la facoltà.

  2. Giulio Salvatori ha detto:

    Rosaria, condivido quanto dice Franco Muzzioli, 200.000 sono tanti, tantissimi.Dove sono? I commenti quando sono molti ( in tutte le stanze) non arrivano a 20, e gli altri stanno tutti zitti?

  3. popof ha detto:

    Mi sa che la prossima volta che il giornalaio mi da “D” lo accetto, almeno per sfogliarlo: in genere lo lascio omaggio per la prima venuta dopo di me (non sopporto i giornali/supplemento omaggio), ma stavolta valeva la pena accettarlo.

  4. Franco Muzzioli ha detto:

    200.000 persone che hanno scaricato Eldy nel p.c. !? L’impressione è che chi lo frequenta siano pressapoco sempre gli stessi. “Piazza” – “Poesia” – “Bosco” – “Parliamone” -“Incontriamoci” – “Bar” – “Teatro” ..non è forse il momento di differenziare maggiormente le stanze ? Spesso sono solo chat molto omologate o concorrenti tra loro con argomenti similari. Scusate la mia ipercriticità ,ma dato che sono un innamorato di Eldy ,lo vorrei se possibile migliore ….quasi perfetto…..perchè lo può essere !

  5. giovanna3.rm ha detto:

    Bene, Eldy sta prendendo piede ovunque. Ne sono molto contenta.

  6. Giulio Salvatori ha detto:

    L’importante che se ne parli.Grazie Rosaria

  7. lieta ha detto:

    bravissima rosaria sempre ad aggiornarci degli sviluppi della ns amata eldy pure col marito suggeritore so contenta ciao

  8. Lorenzo.rm ha detto:

    Bravo Eldy, c’è davvero da essere orgogliosi di farne parte.

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