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Voglio iniziare questo mio racconto con una  frase di Dostoevskij: “La bellezza salverà il mondo” inserita in un suo famoso romanzo, ovviamente in tutt’altro contesto da quello che andrò a descrivere ma la prendo, presuntuosamente a prestito per  parlarvi di alcune delle più affascinanti  opere di Michelangelo Merisi.  

Bellezza è ciò che ha a che fare con la forma, la bellezza illumina ma anche nasconde; per gustare un’opera d’arte si deve entrare nella sua forma ma quanto più si comprende un’opera d’arte tanto più ci si avvicina al mistero. Caravaggio_autoritratto--400x300CARAVAGGIO, mistero e fascino, in una vita avventurosa piena di rischi e di guai giudiziari, artista ribelle ad ogni tipo di convenzioni. In un recente viaggio a Roma, che mai dimenticherò, in una full immersion nell’arte come io adoro fare ho avuto il privilegio di ammirare alcune delle sue più mirabili opere che ora proverò modestamente a descrivervi. Già di per sé Roma è  una città che ti rende impossibile non amarla, ti offre bellezze in ogni dove, ti corteggia con arte allo stato puro e, alfine se te ne innamori sei “fregato” per tutta la vita. Come sono solita fare nelle mie narrazioni non mi soffermerò affatto sulla biografia dell’artista, occuperei spazio inutile con notizie che ciascuno di voi può reperire  dal web. Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, fu l’artista più innovativo della pittura del Seicento. Le sue opere sono testimonianza della più alta arte pittorica. L’originalità del suo stile influenzò le nuove generazioni di pittori anche oltre i confini dell’Italia. Uno degli elementi straordinari nella pittura del Caravaggio è la vitalità che traspare dalle figure dipinte, catturandone al volo la realtà, così come ci appare sotto gli occhi. I personaggi dei soggetti sacri e non, sono ritratti dal vero, senza abbellimenti, sono tipi comuni carichi di umanità. Le Madonne sono popolane, addirittura reclutate dalla strada, i santi hanno le ruvide fattezze dei contadini. Ecco perché spesso il realismo delle figure fu giudicato sconveniente e dissacrante dai committenti ecclesiastici. E qui inizio la descrizione di alcune tra le decine di opere che ho avuto modo di ammirare nelle Chiese e Musei di Roma tentando di trasmettervi, almeno in parte, le straordinarie emozioni  che  estaticamente  io ho “subito”. VOCAZIONE DI SAN MATTEO – Chiesa di San Luigi dei Francesi

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 Nella Cappella Contarelli sono tre i dipinti che simboleggiano la vita di San Matteo:

-         San Matteo e l’Angelo -         Martirio di San Matteo            e   Vocazione di San Matteo dove, nel suggestivo rapporto tra luce ed ombre, Caravaggio utilizza il fascio di luce non solo per illuminare dei corpi in un interno buio, ma per significare la luce divina che evidenzia la coscienza del protagonista: questi è Matteo, il personaggio che si preme il dito sul petto, quasi a voler dire…”..proprio io? ma sei sicuro che vuoi proprio me?..” a quel Cristo che lo indica con un gesto solenne della mano. Il messaggio corre su una linea di luce che non è soltanto fisica ma  luce spirituale. MADONNA DEI PELLEGRINI – Chiesa di Sant’Agostino

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In quest’opera il Merisi raffigura un’insolita immagine di Maria; essa si appoggia ad una soglia di abitazione che vorrebbe rappresentare la “santa casa”, dall’intonaco scrostato. Nulla di più scandaloso per preti e religiosi dell’epoca. Non solo, ma la madre di Gesù era una modella popolana, raccolta dalla strada, prostituta ed amante del pittore, di nome Lena che poserà anche per l’opera Madonna dei Palafrenieri. Ma  ciò che suscitò ulteriore schiamazzo sono le fattezze dei due poveri viandanti che venerano l’apparizione divina. Le rughe che segnano il volto della vecchia e il popolano che esibisce in primo piano i piedi terrosi di chi ha sempre camminato scalzo. Riuscite ad immaginare un realismo più autentico? La luce radente rivela impietosa questi dettagli che suscitarono il dissenso di chi giudicava indecorosa e dissacrante l’immagine. DAVIDE CON LA TESTA DI GOLIA – Galleria Borghese

DAVIDE CON LA TESTA DI GOLIA

 Il corpo di Davide emerge drammaticamente dallo sfondo scuro, mentre, con gesto trionfale ma espressione malinconica e triste, tiene la testa del gigante Golia ancora grondante sangue. In questa tragica immagine si cela un angoscioso autoritratto dell’artista nella testa di Golia, vittima di un Davide inspiegabilmente mesto e pietoso, quasi a voler intendere un’autopunizione da pentimento a seguito del delitto commesso a Ranuccio Tommasoni. La personalità dell’artista rivela, infatti indubbie rispondenze tra il senso di colpa e il desiderio di espiazione che sono messe in risalto proprio con quest’opera.  GIUDITTA E OLOFERNE – Palazzo Barberini

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 E’ ossessionante il tema della decapitazione nella pittura di Caravaggio che viene dall’artista affrontato con impressionante freddezza. La scena drammatica, con luce netta e ferma, si focalizza sull’intenso sguardo di Giuditta, elegante ma distaccata protagonista, carnefice di un efferato gesto ormai consumato. Per contrastare in modo stridente la bellezza dell’eroina Giuditta, il Merisi accosta l’immagine di un’anziana donna dall’espressione complice e mostruosamente compiaciuta. Particolari raccapriccianti e decisivi oltre alla testa mozzata di Oloferne, il lieve turbamento che traspare dal volto di Giuditta, malgrado l’orripilante gesto appena compiuto,  percepibili reazioni emotive di soggetti ritratti, come sempre, dal vivo senza studi preparatori. Per l’ennesima volta il Merisi, ricercato perché condannato alla pena capitale,  dimostrerà, con la sua pittura un impressionante carattere autobiografico.  Concludo dicendo che questo è uno degli artisti  che più amo,  probabilmente per quel suo travaglio esistenziale, quelle sue vicende umane ed artistiche che si intrecciano ad un carattere ribelle e violento ma che, permettetemi di dirlo, ne fanno un GENIO ASSOLUTO.

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E ...per finire un video con alcune delle altre opere del Caravaggio.

9 Commenti a ““CARAVAGGIO A ROMA” …di Franci (postato da Rosaria)”

  1. rosaria3.na ha detto:

    Ernesto, visto che sei un appassionato d’arte e in particolar modo del Merisi, ti consiglio di vedere anche l’articolo immediatamente precedente a questo (Il Caravaggio a Napoli). Riguarda proprio “Le sette Opere della Misericordia” custodito nel Pio Monte della Misericordia a Napoli. Tutta la descrizione del quadro dal punto di vista artistico è stata scritta da un amico “intenditor ed appassionato d’arte” come te, ma in aggiunta c’è anche una nota dettagliata sul Pio Monte: la sua storia, tutto cio’ che contiene, compresa la quadreria al 1^ piano, su come ci si arriva e x finire due video che accompagnano l’ampia descrizione. Tale nota ovviamente è opera di una napoletana doc (io) che non è, pero’, un’ intenditrice d’arte come voi.
    Ciao e grazie x il tuo commento.

  2. ernesto ha detto:

    Vengo adesso da Roma, un vecchio appuntamento, che avevo nel cuore e nell’anima, mi ha portato ad ammirare la Madonna dei pellegrini. Tutto è stato detto sul Merisi che io (amante dell’arte) potessi aggiungere qualcosa, una sola cosa mi ha trafitto nel vedere quel’Opera d’Arte che Madonna o Donna essa è Viva Palpitante e Vera. Invito tutti ad andarla a vedere perche quella bellissima donna da dei punti a tutte le donne che sono passate dopo. All’amico che scrive che visitare il Pio Monte della Misericordia a Napoli dò un suggerimento basta andare vicino al duomo di Napoli e la traversa successiva conserva quel tesoro che sono le sette opere di misericordia. Grazie Ernesto Ventre

  3. franci ha detto:

    Francesco, sono perfettamente d’accordo con te che tante altre mirabili opere del Merisi avrebbero meritato quantomeno una citazione, ma mio preciso intendimento quando scrivo un articolo di qualunque genere è contenerlo in determinate “misure” per esaltarne al massimo il contenuto e non annoiare quel lettore che pur avendo poco interesse per l’argomento è curioso di leggerlo.
    D’altronde, anche tu come me sai perfettamente che per scrivere tutto su Caravaggio descrivendone le opere non basterebbero decine di articoli. Al proposito attendo con ansia l’inizio del mio corso di Storia dell’Arte che quest’anno, e per ben 6 mesi, sarà totalmente incentrato su Caravaggio, la sua vita, le sue opere, il fenomeno Caravaggismo, le principali emergenze pittoriche legate alla storiografia dell’epoca, al vaglio dei documenti e all’interpretazone critica delle sue opere.
    Grazie Francesco dei tuoi elogi, perarltro immeritati, io ho tutto da imparare e molto anche da te che hai la mia stessa passione ma hai molta piu’ cultura artistica di me.
    Grazie a tutti degli apprezzamenti.

  4. francesco ha detto:

    franci….la passione con cui esponi le opere del merisi..fa di te una persona di rara competenza artistica.la tua capacità di entrare nel dipinto ed illustrarne le caratteristiche e le tematiche è davvero notevole.assolutamente di grande rilievo il modo con cui ci prendi per mano e ci porti in s. luigi dei francesi..cappella contarelli..per quel s.matteo..che mai ci stancheremo di ammirare…In questo percorso…caravaggio a roma..un posto di assoluto rilievo lo merita anche s.maria del popolo..in piazza del popolo..dove ci sono altre due opere di caravaggio….la crocifissione di s.pietro ..e la caduta di s.paolo..opere straordinarie..che adornano la cappella dedicata a monsignor tiberio cerasi…mentre ..sull’altare maggiore della medesima cappella..c’è una meravigliosa assunzione della vergine di ( e scusate se è poco )…annibale carracci.Avrei anche inserito nel percorso..una bellissima madonna cosiddetta dei palafrenieri..alla galleria borghese…ma caravaggio ..non finisce certo quì…..la sua arte..che tu franci con le tue accorate descrizioni hai contribuito a farci conoscere merita certamente di essere approfondita con le altre opere sparse per l’intera penisola.Tuo compito franci….farne per tutti noi una dettagliata esposizione. Speriamo di rileggerti presto..un grazie di cuore…

  5. flavio.46 ha detto:

    Cara Franci, non posso che condividere tutto quello che ci hai detto del Merisi. Senza dubbio è stato uno dei più grandi artisti della storia che, e, come sappiamo, per la novità della sua pittura ha coinvolto pittori di tutta Europa. E’ anche vero che il suo crudo realismo gli procurò parecchi rifiuti, non piacquero ai committenti “il ventre gonfio di Maria, il volto terreo, e le braccia abbandonate” nella “Morte della Vergine” del Louvre di Parigi. Rappresentazione che si allontanava radicalmente dagli schemi voluti dalla chiesa.
    E il Baglione non perse occasione di dirne male, sostenne che il rifiuto avvenne «perché aveva fatto con poco decoro la Madonna gonfia, e con gambe scoperte e perché a posare era stata una cortigiana o peggio”.
    L’opera, fu acquistata dal Duca di Mantova su parere di Rubens al quale era piaciuta molto.
    Invece la Madonna dei palafrenieri, fu rifiutata per la nudità e le dimensioni bel Bambino nonché per la vasta scollatura di Maria. Anche per quest’opera fu detto che il Caravaggio abbia usato come modella donna di dubbia moralità.
    E ancora, la prima versione del San Matteo e l’angelo, andato perduto, fu rifiutato. Per i committenti era scandalosamente popolano.
    Caravaggio fu un uomo ricco di contraddizioni e per capire la sua arte bisognerebbe indagare a fondo non solo la sua morale e le sue tendenze ma anche e soprattutto il contesto culturale e le esigenze della Chiesa di quel tempo, perché allora era la chiesa che condizionava la cultura.
    Le sue opere portano a meditare ed egli con la pittura intendeva rappresentare la verità mediante immagini reali, di quelle che si potevano incontrare quotidianamente in ogni luogo, proprio come si può verificare nelle “Sette opere di misericordia”.
    Ma il discorso è lungo e fin troppo intrigante e non vorrei tediare nessuno. Chiudo con l’espressione di un grazie e di grande consenso a te Franci, “compagna d’arte” che ci porta in un mondo quasi di sogno dove non puoi che apprezzare bellezza e genialità.
    Ciao Franci, ad meliora semper.

  6. semplice ha detto:

    Io vi dico grazie, grazie, grazie!!! Senza dubbio sarei potuta andare a cercarmi notizie e andar per chiese…ma, e qui sta il valore aggiunto di questa rubrica, ci incuriosisce, ci stupisce, ci intriga, e …ci affascina fino a farci venire la voglia di andarci veramente e vederne ancora, ancora.
    Bravissima Franci, ci invogli alla passione per l’arte, guardata con occhi consapevoli e non frettolosi o superficiali.

  7. nadia (neve) ha detto:

    Si, Rosaria, hai ragione, credo non ci sia bisogno di sottolineare sempre e solo chi posta nel blog o le musiche di fondo dei video. Personalmente credo sia da dare soprattutto importanza a chi con grande maestria scrive i testi. Cosa che non tutti sono in grado di fare. Credo che chi scrive ci metta il massimo dell’impegno e ognuno fa quello che può. Credo che i post siano importanti per l’argomento e non per tutto quello che fa da cornice e che, come dici tu, viene solo ”infiocchettato”.
    L’articolo di Franci non lo posso commentare in quanto è risaputo che non me ne intendo di arte…..ahimè!

  8. rosaria3.na ha detto:

    Angelom…il merito è di Franci, io ho solo “infiocchettato” ciò che Franci ha sapientemente scritto. A proposito poi del Caravaggio a Capodimonte, non so se hai anche visto l’altro “capolavoro” custodito a Napoli nella Chiesa del Pio Monte della Misericordia intitolato proprio “Le sette opere di misericordia”, commissionatogli proprio qui a Napoli. Peccato solo che non tutti sanno di questa cosa e soprattutto non è tanto facile localizzare questa chiesa.

  9. ANGELOM ha detto:

    Devo congratularmi con Rosaria per aver proposto il lavoro di Franci, l’arte con la A maiuscola. Cosa dire di questo geniale artista, si è detto tutto, del bene e del male. La sua vita è stata talmente tumultuosa che traspare nelle sue opere, con quelle luci e quelle ombre, che racchiudono in tutto questo: il dolore, la sofferenza e la morte. Ho potuto personalmente ammirare il suo talento visitando la mostra a Capodimonte (Napoli). Sono rimasto estasiato leggendo questi capolavori, anche nei suoi piccoli particolari che sono di una importanza vitale nell’insieme dell’opera. Le sue tele esprimono tutto un passato storico, è stato detto che era un pittore maledetto e che non conosceva neanche il modo di disegnare. I suoi autoritratti tragici e inconsueti (vedi la testa di Golia) ti portano a scoprire anche parte della sua vita.
    Come compimento di questo servizio, il filmato è magistralmente accompagnato dal sax di Giulio, il maledetto toscano. Complimenti!!!

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