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Dopo il Caravaggio a Roma, ecco il Caravaggio a Napoli: "Le sette Opere della Misericordia", custodito nella Chiesa del Pio Monte della Misericordia,

  Ma questo dipinto non è l'unico a Napoli. Un altro capolavoro, "La flagellazione di Cristo", è custodito, invece, nel museo di Capodimonte, mentre "Il Martirio di Sant'Orsola", è solo da pochi anni  custodito a Napoli,  nella Galleria di Palazzo Zevallos Stigliano (Via Toledo) ex sede della Banca Commerciale Italiana. Dopo quasi cinquecento anni di vita avventurosa e tormentata il dipinto approda alla quiete e al calore di una residenza totalmente restaurata, ritrovando la città nella quale era stato ideato e dipinto.

Ma torniamo al dipinto de "Le 7 Opere della Misericordia".

 Flavio, appassionato d'Arte, come ormai tutti saprete, ci accompagna per mano a visitare ed apprezzare  (spiegandoci egregiamente tutti i dettagli)  uno dei più bei dipinti del Caravaggio ("Le sette Opere della Misericordia").  Nel settembre del 1606, appena giunto a Napoli, Caravaggio ricevette la commissione per una grande tela da collocare sopra l'altare maggiore della Chiesa del Pio Monte della Misericordia di Napoli, dove è ancora oggi. Dai documenti trovati (alcuni dei quali sono nell'Archivio del piano superiore, come dirò più avanti) si evince  che, già nel febbraio del 1607, l'artista aveva ricevuto il saldo di quattrocento ducati, dato questo che induce a credere che la tela fosse stata consegnata alla chiesa proprio in quel periodo. 

 Ed ora la parola a Flavio:

Solo un grandissimo artista come Caravaggio poteva darci quelle emozioni che prova il visitatore davanti a una delle sue opere più importanti, quella tela di 390x260 custodita a Napoli nella Chiesa del Pio Monte della Misericordia, che finalmente sono riuscito a raggiungere il maggio scorso anche grazie alle chiarissime indicazioni per raggiungere la chiesa fornite gentilmente dalla “nostra” Rosaria.

 pio monte della misericordia.jpg 3Sono entrato leggermente emozionato, conoscevo quel quadro da moltissimi anni ma lo avevo ammirato sempre e solo sui libri. Quando me lo sono trovato di fronte è stato diverso e se dico che sono rimasto sconvolto è dire poco.

 Di fronte a quell’opera ho compreso le difficoltà di riuscire a capire il carattere di quella pittura che non era di maniera, non certamente barocca (anche se qualche elemento ne era la prova), con insoliti elementi di classicismo e finanche un piccolo particolare “volgare”: la figura dell’uomo che si lascia cadere in bocca l’acqua da un fiasco che rappresenta una delle sette opere misericordia (dar da bere agli assetati).

caravaggio

 L’intera composizione si divide in due gruppi, nella parte in alto  la Vergine col Bambino, sorretta da due Angeli con grandi ali, il volto sereno, tranquillo, guarda verso il basso quasi per mostrare consenso e affetto alle figure sottostanti.

Stupenda l’immagine dei due angeli, sembrano quasi abbracciati, ma è solo uno dei due che tiene su l’altro circondandolo con le braccia. Anche loro sono rivolti alle scene sottostanti. Il drappo svolazzante è forse l’unico elemento barocco dell’opera.

Sotto sono rappresentate le sette opere.

Si è gia detto di una di esse (dar da bere agli assetati) bisogna solo aggiungere che parte della critica ravvisa nell’uomo la figura di Sansone che beve dalla mascella di un asino.

“Visitare i carcerati” e “dar da mangiare agli affamati”: sono simboleggiate dalla figlia che, di nascosto,  nutre con il suo latte il padre condannato a morire per fame.

“Seppellire i morti”: si vedono appena i piedi e le gambe di un cadavere portato a sepoltura.

“Vestire gli ignudi”: un giovane, (si pensa a San Martino) dopo aver diviso in due il suo mantello ne dà una metà ad un uomo seduto per terra ripreso di spalle.

“Ospitare i pellegrini”: proprio dietro il giovane con il mantello un signore benvestito indica la sua casa ad un pellegrino.

“Curare gli infermi”: Sempre a San Martino è collegata la figura in basso dello storpio.

E’ da mettere in risalto la figura dietro la donna che nutre il padre col suo latte, si tratta di un sacerdote che regge una torcia accesa che illumina il viso e la veste bianca della donna. Il particolare è interessante perché è l’unico esempio di una sorgente luminosa in un quadro del pittore. In tutte le altre opere infatti il fascio di luce viene da una sorgente posta all’esterno della scena.

Con quest’opera Caravaggio abbandona gli schemi tradizionali e attua una vera e propria rivoluzione nelle sue opere, rappresenta con estremo realismo talune scene bibliche ed altre di tipo quotidiano con rinvii mitologici.

Flavio 2

 Nota di Rosaria

Ed ora una foto "inedita" che riproduce il quadro del Caravaggio, ("inedita" nel senso che non è stata scaricata da Internet, bensì scattata da Nadia di "stramacchio", approfittando della distrazione del custode, intento a leggere il giornale, in occasione della sua venuta a Napoli nel novembre 2009). Certamente non è molto chiara e nitida come quella scaricata da internet, date le precarie condizioni e la distanza da cui è stata scattata, ma resta, comunque, una foto abbastanza "rara e preziosa" dal momento che li' dentro foto non se ne possono fare.

  

Copia (2)  nadia Le Sette Opere della Misericordia (Caravaggio)162

 Altri sei dipinti, fra cui uno di Luca Giordano e un altro di Battistello Caracciolo, ornano gli altari laterali della chiesa.

 Mi permetto, ora,  di aggiungere, a quanto detto egregiamente da Flavio, qualche  notizia sulla Chiesa del Pio Monte della Misericordia, essendo io napoletana.

pio monte della misericordiaE’ una Storica Istituzione, situata nel centro storico di Napoli (Via dei Tribunali), fondata da sette giovani nobili napoletani, Istituzione che da quattro secoli si dedica alla beneficenza e all'assistenza.  

Nata nel 1601, e autorizzata dal re Filippo III di Spagna nel 1603, svolge attività di carità cristiana ispirandosi alle Opere della Misericordia Corporale. La sua antica sede, con lo storico palazzo e la chiesa eretti nel secolo XVII, conserva un vasto patrimonio storico artistico, tra cui uno dei capolavori più noti di Michelangelo Merisi da Caravaggio.

Come ci si può arrivare:

1)  percorrendo tutto il Decumano maggiore (Via dei Tribunali),  tagliando via Duomo. A pochi metri sulla destra c'è la chiesa del  Pio Monte;

2) percorrendo tutta via Duomo (venendo da Piazza Cavour) , passando accanto al Duomo e girando a sinistra.

mapdata

Quadreria 1° piano Pio Monte della Misericordia

Quadreria 1° piano Pio Monte della Misericordia

Inoltre, e non tutti ne sono a conoscenza,  al primo piano, è visitabile, previo modesto ticket, la QUADRERIA, dove è esposta una delle più importanti collezioni private italiane che vanta, oltre al maggior nucleo di dipinti e bozzetti di Francesco De Mura, opere italiane e straniere che vanno dal '500 fino all'800  (Ribera, Stanzione, Vaccaro, Fracanzano, Pitloo ed altri significativi artisti). Vi si accede dal portale a sinistra del portico del palazzo, oppure dall'interno della stessa chiesa, salendo al primo piano.(Basta chiedere) In alcune sale del palazzo è ospitato anche l'ARCHIVIO  STORICO  in cui sono conservati documenti antichissimi anche anteriori alla fondazione dell'Ente. Attualmente, come un tempo, i Governatori, unitamente al Soprintendente, si riuniscono ogni settimana in queste sale, per decidere sulle attività assistenziali da svolgere gestendo e sostenendo economicamente  alcune  strutture destinate alle persone più bisognose come: un Orfanotrofio, un Asilo, una Casa di riposo, un Oratorio, un Poliambulatorio, un Ospedale Psichiatrico Giudiziario e persino il Carcere Minorile.  Per approfondire ulteriormente la conoscenza del Pio Monte della Misericordia ho trovato  due video riepilogativi del tutto: - il primo dedicato interamente  alla Chiesa e alla Quadreria che è annessa:   - il secondo dedicato al Caravaggio e alla sua magnifica opera.  VE  LI  SOTTOPONGO    E.........B U O N A    V I S I O N E

   

 

11 Commenti a ““IL CARAVAGGIO… a Napoli – Le 7 opere della Misericordia” …scritto da Flavio.46 (pubblicato da Rosaria)”

  1. Barbara ha detto:

    è vero questo quandro è bellissimo….ma solo un appunto, anche stavolta la fonte di luce primaria viene dall’esterno, da sinistra.Si vede dalle ombre, la fiaccola illumina solo la zona del cadavere. Caravaggio è grandioso, e a te grazie per le foto!

  2. Vittorio Barbieri ha detto:

    La tela di Caravaggio è un’opera che, oserei dire, travalica addirittura ciò che rappresenta, per assurgere a valenze di tale grandezza per la quale non so trovare altre parole: divina! Infatti ogni commento, anche se ne precisa lodevolmente i vari elementi e aspetti e quindi perfetto dal punto di vista esegetico, rischia di non essere adeguato quasi come se le parole non fossero in grado di raggiungere così alto concetto, così nobile creazione.

  3. flavio.46 ha detto:

    Cara Franci, “Compagna d’arte”.
    Non c’è dubbio che Caravaggio richiederebbe continui approfondimenti che per brevità non è possibile farlo in Eldy. Ma il Merisi è solo l’occasione per dire che si parla poco dell’arte in genere e con lui meno ancora si parla dei più grandi della storia: Leonardo, Michelangelo, Raffaello e via via tutti gli altri che con le loro opere per vari secoli hanno influenzato l’intera arte europea.
    Forse succede perché oggi è in atto una costante e lenta caduta etica e morale e dai media arrivano messaggi fatti di retorica che contribuiscono a distogliere dai veri valori dalla vita.
    Per fortuna siamo ancora in molti a conservare quella sensibilità indispensabile per apprezzare la bellezza e la grandezza delle opere prestigiose di questi titani dell’arte.
    Non posso quindi che condividere e apprezzare pienamente il contenuto del tuo commento.
    Ma forse sapevamo già del nostro amore per la pittura e l’arte.
    Ciao, alla prossima.

  4. franci ha detto:

    Flavio, ho avuto modo di vedere di persona Le Sette Opere di Misericordia a Napoli nella Chiesa del Pio Monte in occasione della visita a casa di Rosaria nel Novembre scorso. Ora, leggendoti ho riprovato quell’emozione intensissima come se mi ritrovassi li’, davanti a quel grande dipinto e rivivessi quegli attimi di avvincente commozione. Si, perche’ io, davanti ad un’opera simile mi commuovo sino alle lacrime, piu’ o meno come lo sconvolgimento che hai provato tu (e noi sappiamo perche’…). E mentre “qualcuna” contravveniva alla legalità trafugando una foto io imprimevo l’immagine, attraverso gli occhi, nella mia mente.
    Grazie Flavio per la sublime descrizione che hai fatto del dipinto, rara maestria e proprietà di linguaggio di chi e’ “allenato” ad ammirare cio’ che c’e’ di piu’ bello.
    Grazie anche a Rosaria per le notizie sulle altre opere custodite alla Quadreria.

  5. giuliano4r.m. ha detto:

    Semplice sei proprio semplice ma cosa fa un custode napoletano?
    o dorme o legge il giornale,vero signora Rosaria?
    Poi chi ha scattato la foto è una “sbirulina”ahahahahahaha

  6. lieta ha detto:

    non ho letto ancora tutto ma quel poco è già di una kiarezza arcana che mi auguro de legge tutto meglio per gusta le bellezze dell’arte e i suoi aspetti i significati delle scene dipinte con verosimiglianza umana totale grazie a te flavio che le descrivi appunto semplicemente con molta chiarezza bravissimo ciao

  7. ANGELOM ha detto:

    Ti ringrazio Flavio che hai dato l’opportunità di presentare uno dei migliori capolavori del Caravaggio “Le sette opere della Misericordia”. Hai ben letto il dipinto nei suoi particolari da vero esperto e conoscitore dell’artista. A Capodimonte ho potuto ammirare altre importanti opere in una mostra dedicata proprio a questo ineguagliabile pittore. Rosaria mi aveva già segnalato questa magnifica opera, in un mio ultimo commento, ora ha voluto ampliare l’argomento facendo un percorso storico e dare l’opportunità di vedere anche virtualmente nel filmato la bella Chiesa del Pio Monte della Misericordia e la Quadreria annessa , ed inoltre l’opera dell’artista. Un lavoro veramente ammirevole.

  8. giuliano4r.m. ha detto:

    “Un’opera d’arte è più di un oggetto, più di una merce. Rappresenta una visione del mondo e, se presa seriamente, deve essere vista come un modo di costruirlo, un mondo.”
    (Daniel Birnbuan)
    Non sono un intenditore ma ogni volta che mi trovo nei pressi della chiesa di San Luigi dei Francesi,a Roma,entro per AMMIRARE: sulla navata sinistra nella quinta cappella all’altare ‘S.Matteo e l’Angelo’, a destra ‘Martirio di S.Matteo’, a sinistra ‘Vocazione di S.Matteo’ di Caravaggio. [1599-1602]
    I personaggi raffigurati “parlano”!

  9. nadia (neve) ha detto:

    Semplice, non poteva accorgersi di niente. Lui, distratto dal giornale, io troppo ”furba”. Quando decido di fare una foto non c’è nulla che mi fermi. Ho messo la digitale in un posto ”nascosto” (non ti dico dove) e in più l’ho ricoperta con una giacca, lasciando scoperta la parte frontale….Non vedevo quello che fotografavo, ho tirato a indovinare e mi è andata bene…..(ma non avevo dubbi)…..ahahah!!!

  10. semplice ha detto:

    Conoscendoti Flavio, sono sicura ci avrai passato l’intera giornata davanti questo altare! Sarebbe bellissimo organizzare un tour d’arte in una città d’Italia e averti come guida.
    La tua non è fredda esposizione, le tue parole trasudano passione, piacere, incanto, emozione, per la bellezza e la capacità creativa ed artistica.
    Grazie ache a tutto il team (Rosaria, Neve, Giulio) che ha completato il tutto.
    Neve, una domanda: ma neppure del flash s’è accorto il custode?

  11. flavio.46 ha detto:

    Come sempre quando ti trovi di fronte alle opere dei grandi artisti non puoi fare a meno di essere colpito da una forte emozione, e io, vecchio ingenuo sensibile al bello, nonostante abituale visitatore di musei e mostre d’arte, sono stato letteralmente catturato da grande ammirazione e uno smisurato consenso verso una persona, poco apprezzata come uomo, ma di una grandezza immensa come artista.
    E’ avvenuto a Napoli all’interno della Chiesa del Pio Monte di Misericordia, dove finalmente ho visto per la prima volta dal vivo, una delle più importanti tele del Caravaggio: Le Sette opere di Misericordia.
    Avevo letto molto di quel quadro che gli operatori di misericordia, forse anche sollecitati dalla famiglia dei Carafa Colonna, avevano ordinato al Merisi perché rappresentasse metaforicamente gli scopi e le finalità della loro istituzione; Volevano essi, tramite un quadro, raccontare ai fedeli e ai visitatori le opere di cui parla Gesù agli operatori di misericordia.
    Il Merisi lo fece così bene che l’opera piacque talmente ai committenti da farli decidere «che non si dovesse mai amovere dall’altare della chiesa».
    E’ vero infatti che il quadro dalla parete della chiesa ti parla dell’episodio evangelico, ma il visitatore è soprattutto attratto dalla maestria dell’artista che riesce a riportare sulla tela, con immagini singole estremamente eloquenti, la scena che gli era stata ordinata.
    Ritrovi in essa tutti i caratteri del realismo caravaggesco: i chiaroscuri, l‘assenza di prospettiva; le figure, appena illuminate da una torcia all’interno del quadro stesso, sono rappresentate con tale naturalezza da sembrare una delle immagini di vita quotidiana delle tante che si possono vedere nei vicoli di Napoli, come giustamente sostiene la critica, e come molti in principio ritennero che il pittore avesse rappresentato.
    Se è vero che si tratta di una pittura metaforica che vuole sollecitare l’amore fra gli uomini è l’amore verso Dio, è soprattutto vero che al di là dello scopo valuto dai committenti e realizzato dall’artista, rappresenta soprattutto una di quelle grandi opere che ti toccano dentro e ti procurano quell’emozione che solo il sublime e l’incommensurabile possono offriti.

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