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Lieta ci propone ancora una volta un  articolo (estrapolato dal quotidiano L'Avvenire e a firma di Ferdinando Camon) molto interessante. E' la storia di Gina, un cane militare "esperto" di esplosivi, "in servizio" presso le truppe americane di stanza in Iraq. La bestiola ha lavorato fino a quando, un anno fa, il mezzo sul quale viaggiava è saltato su una mina. Conseguenza: la cagna soffre delle stesse nevrosi degli umani.

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GUERRA TERRIBILE E DISUMANA MA PRIMA ANCORA CONTRO NATURA

 FERDINANDO CAMON

"È passata soprattutto su internet, po­co ripresa dai giornali, una notizia che non sembra riguardare gli uomini, e invece li riguarda in pieno: una cagna­-soldato, Gina, esperta nel fiutare esplo­sivi, è tornata dall’Iraq con la compagnia di veterani di cui fa parte, mostra gli stes­si sintomi di loro, e vien curata come lo­ro: distrazioni, sport, psicoterapia. Se le fanno psicoterapia, ammettono che ha una psiche. ptsd militar dogs-gridChe ha sindromi di tipo 'u­mano'. E sono: voglia di non far niente, dormire sempre, rifiuto del mondo, na­scondersi se arriva qualcuno, amico o nemico, star sotto i divani o nelle stanze abbandonate. Quand’era partita non era così. Era una cagna4068945550_02b4bfa959 intelligente, capiva gli ordini, li e­seguiva, amava i suoi padroni, ci teneva alla compagnia. Una perfetta soldates­sa. Fiutava le bombe e avvertiva le pat­tuglie. L’amavano e la premiavano per questo. Come una recluta. Ma un gior­no il suo convoglio è passato su una mi­na, uomini e mezzi son saltati in aria, e la cagna pure: urla, invocazioni, pianti, sangue e disperazione, lei più disperata di tutti. Ad alcuni soldati e a lei hanno diagnosticato disordini mentali, e la dia­gnosi, venuta dai medici, era stata criti­cata dai comandi militari: un cane non ha una mente, dunque non può avere disordini mentali. Chiamateli come vo­lete, ma la cagna era in nevrosi acuta. La nevrosi è un modo per fuggire dal mon­do. Il mondo ti spaventa e tu scappi via. Se scappi fino a entrare in un altro mon­do, tutto tuo, si chiama paranoia. Nella guerra di Jugoslavia ho visto cani nevrotici, e cani canuti. C’era una città abbastanza tranquilla, nel nord, ed era Zagabria: non si combatteva lì dentro. Ma per arrivarci passavi per cittadine se­gnate dai mortai, dalle mitragliatrici, dai cannoni. Da quelle cittadine i cani scap­pavano, e venivano nella grande città. Qui avevano imparato che la cucina è più sicura del salotto, il piano interrato più dei piani sopraelevati. Stavano sem­pre sotto terra. Cambiavano colore, im­biancavano. Un uomo di quel colore si dice canuto, e il termine fu usato anche per i cani. Di un uomo si dice 'incanu­tito per lo spavento'. Bene, per i cani suc­cedeva la stessa cosa: erano cani inca­nutiti. Nel Nord della Jugoslavia ce n’era più d’uno, in Bosnia ce n’erano molti. I cani incanutiti in guerra dicono che la guerra è un trauma, che agita cervello e nervi di tutti gli esseri che hanno cervel­lo e nervi, non solo uomini. La guerra non è un crimine contro l’umanità, cioè quella parte di viventi sulla terra che so­no gli uomini. È un crimine contro la na­tura, cioè tutto ciò che sulla terra è vivo. Per risolvere i problemi, la guerra non è uno strumento soltanto disumano: è an­che snaturato. Ci sono soldati nei quali lo choc da pri­ma linea (e in una guerra civile la prima linea è dappertutto) taglia come un ra­soio tutti gli organi della sensibilità, del­la memoria, della volontà: il soldato tra­mortito dalle esplosioni non obbedisce più, non capisce più. Succedeva da noi nella prima Guerra Mondiale. Le Corti Marziali li consideravano codardi, e poi­ché erano traumatizzati dalle bombe del nemico, la codardia di fronte al nemico valeva il plotone d’esecuzione. Lunghe battaglie giudiziarie, le racconta anche E­milio Lussu, sul discrimine che separa la formula 'di fronte al nemico' da 'in presenza del nemico': la prima formu­la comportava automaticamente la con­danna a morte. Difficile 'guarire' la cagna-soldato a­mericana, nevrotizzata dalla guerra. Bi­sognerebbe portarla nelle aree in pace, a vivere senza scoppi, senza urla, senza sangue, per sempre. Ma così com’è ha un valore, trasformata in cagna pacifista non vale niente. È un peso. Come i sol­dati: vivi e combattenti valgono molto, morti vengono dimenticati in fretta, la conclusione peggiore è se restano feriti: perché non solo non servono più alla pa­tria, ma pretendono la pensione, e di­ventano un danno."

Proposto da 7dad54b3a7cc5dbc8e7426117ee0d709

6 Commenti a ““UNA STORIA VERAMENTE INCREDIBILE” proposta da Lieta (postata da Rosaria)”

  1. koala ha detto:

    NON CI SONO PAROLE DA AGGIUNGERE O COMMENTI.L’UOMO RIESCE A DISTRUGGERE TUTTO, FINCHE’ LA NATURA…DISTRUGGERA’ L’UOMO.

  2. semplice ha detto:

    Chissà cosa pesano gli animali di noi umani! Dal momento che sono sicura che un pensiero, un’anima, ce l’hanno, sicuramente si diranno: Che scemi!Si ammazzano tra di loro.
    Un’ulteriore occasione per farmi dire che la guerra è l’invenzione più stupida che l’uomo abbia fatto.

  3. Franco Muzzioli ha detto:

    I soldati da sempre, se muoiono sono eroi, se soccombono mentalmente agli orrori della guerra sono codardi, se rimangono feriti hanno una medaglietta e diventano in effetti un peso per la società.Come non nutrire un sentimento di solidale affetto per Gina ,cane sensibile ,intelligente, provato dal trauma di una esplosione, forse più “umana” di certi soldati ,che passano tra scoppi, morti,orrori ,carneficine rimanendo ferrei e insensibili eroi della battaglia.Questa è la guerra …e ci vuol un cane (animale- portatore di anima) ,per farci capire che è solo raccapriccio ,paura,abominio e che per fortuna i soldati non sono tutti di ferro .

  4. gabriele ha detto:

    penso che i veri animali non siano i cani, ma chi tratta loro con dispezzo.

  5. giuliano4.rm ha detto:

    Gli esseri umani non sono gli unici a soffrire di ansia. Purtroppo i nostri cari animali domestici soffrono di questo. Il disordine più comune per i nostri cani è ansia da separazione.
    Chiara la frase dell’autore dell’articolo:
    La guerra non è un crimine contro l’umanità, cioè quella parte di viventi sulla terra che so­no gli uomini. È un crimine contro la na­tura, cioè tutto ciò che sulla terra è vivo.

  6. franci ha detto:

    Chi l’ha detto che i cani non hanno mente? I cani ricordano, soffrono, gioiscono, amano, si spaventano, si deprimono esattamente come gli essere umani. Che triste storia questa di Gina che, per colpa di quella grande porcheria definita “guerra” è diventata un peso come tanti soldati feriti. Contento pero’ sara’ il governo……a lei non dovrà pagare la pensione..!! Che strazio!!

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