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Sono in auto, sto percorrendo l’autostrada e mentre guido, penso…a questo viaggio, ai posti che mi ospiteranno in questi due giorni.

L’eccitante gioia che solitamente mi accompagna quando parto per Vicenza al pensiero di rivedere Nadia e tutti gli amici con i quali condividerò un’altra “Cena al Buio” viene oscurato dal profondo malessere per ciò che troverò. Mi chiedevo con quali mezzi avrei potuto consolare un’amica provata da un  dramma così grave, quali parole avrei trovato senza sembrare orribilmente banale.

Per fortuna a Milano incontro Michele (Miki) che, col suo solito tono spensierato e scanzonato disperde momentaneamente la mia malinconia.

Posteggio l’auto e, insieme ci avviamo al metrò per raggiungere la Stazione Centrale dove ad attenderci c’è il nostro amico comune, Fernando.

Fernando è una persona di vasta cultura ma è anche dotato di arguzia ed ha un’ottima preparazione su molti argomenti sia di Storia che di Arte quindi per me è un grande piacere trascorrere le due ore del viaggio da Milano a Vicenza ascoltandolo in ogni sua forma d’espressione letteraria legata a queste materie ma spaziando anche su altri temi come filosofia, musica, teatro. Tutto ciò, ovviamente a discapito del povero Miki lasciato da noi due, presuntuosi egoisti, in annoiato isolamento.

Arriviamo a Vicenza e ad attenderci alla stazione c’è Nadia. Non sto a descrivervi gli stati d’animo di quel momento ma abbiamo inserito tutto il nostro affetto in un immenso abbraccio collettivo che ha sostituito le parole che non volevano uscire, parole che comunque non avrebbero lenito dolore.

Accompagniamo i maschietti al loro hotel e, nel tragitto verso casa  Nadia decide di darmi l’improponibile notizia: sarei stata ospite del fratello Maurizio per il pernottamento.

Superati stupore e sbigottimento iniziali, con rassegnata finta pace dopo averla dapprima supplicata e poi quasi ingiuriata, ci dirigiamo dai miei ospiti che per l’occasione mi hanno messo a disposizione la loro casa offrendomi un trattamento degno di una regina.

Carissimi Maurizio e Sandra siete due persone splendide e non saprò mai come ringraziarvi per tutto ciò che mi avete riservato.

Indossati velocemente abiti adatti all’imminente serata, partiamo alla volta del ristorante per predisporre l’allestimento della nostra ennesima “Cena al Buio”, ennesima per me e Nadia ma prima in assoluto per tutti gli altri partecipanti. Esperienza sempre unica ed entusiasmante ma non ve ne parlerò nuovamente, l’ho fatto più volte in passato su questo sito.

Io e Nadia, prima dell’arrivo degli invitati, riusciamo a ritagliarci una decina di minuti per andare a trovare mamma Adelina in Ospedale. Lei mi guarda fisso negli occhi e poi mi dice (in veneto)…..”tu sei quella che mi ha portato i dolci”…(nascondo una lacrima..).

E arriva la fatidica mattina.

Tutti e quattro, in silenzio raggiungiamo la casa alluvionata della mamma di Nadia.

Di questa sciagura scriverne, parlarne, leggere i giornali, vederla in Tv, non fornisce minimamente l’idea di ciò che si prova “toccando con mano”.

La desolazione e lo sgomento nascono già sulla via di casa dove  intravedo cataste di  macerie di mobili che tali furono un tempo…., ora ridotti a frantumi inservibili di vita sgretolata in pochi attimi.

La morsa allo stomaco mi assale violenta quando mi avvicino a quella che ho conosciuto come un’accogliente e oltremodo ospitale abitazione e mi domando: ma dov’è finito quel confortevole rifugio che ho conosciuto qualche mese fa….? Era estate  allora, ricordate amici miei..? quante risate, quanta allegria sotto quel fresco pergolato dove, in gioiosa armonia abbiamo condiviso momenti di sincero cameratismo, quel pergolato circondato da fiori, frutta, prato , il tutto custodito e curato con amorevole premura dai padroni di casa, ora ridotto ad una poltiglia di fango e detriti.

Entro in casa, vago smarrita, incredula e quasi allucinata tra rovine di arredi che fino a qualche giorno fa costituivano il cuore, indispensabile vita di questa dimora.

Tutto è distrutto, devastato, rovinato, annientato come in un fulmineo passaggio di catastrofici elementi dei quali la natura ha voluto,  per un inspiegabile movente, disfarsi.

Siamo tutti fantasmi erranti che compiono un pellegrinaggio di irrimediabile impotenza.

L’assordante silenzio è rotto solo dai nostri passi che risuonano su quello che un tempo era il pavimento, ora deposito fangoso malgrado tutti gli sforzi compiuti dalla nostra amica per restituirgli una parvenza d’aspetto il meno disonorevole possibile.

Nulla è più al suo posto, niente ha più un posto, ma indietro non si torna e mi chiedo: come ci si può abituare al peggio?

Non mi dilungo su ciò che il popolo vicentino alluvionato è riuscito miracolosamente a fare dopo il disastro, a tal proposito si è già scritto e detto tanto ma dire che si sono “rimboccati le maniche” è sminuire oltremodo il loro lavoro e l’immane fatica.

Usciamo dalla casa e ci dirigiamo verso Arzignano, siamo invitati a pranzo da Maurizia e Danilo.

Questi successivi momenti sono serviti a Nadia per rilassarsi (forse..) un pochino e a noi per stemperare quell’angosciante tensione creatasi che, in parte, ci siamo portati fino alle nostre case.

bis 088--089 006 Maurizia e marito ci attendono lungo la strada per accompagnarci a visitare la Grotta di Chiampo che è tutta racchiusa nelle bellissimebis 088--089 007 immagini del video costruito da Miki.

Maurizia ci ha poi preparato un gustoso pranzetto al quale tutti abbiamo fatto onore (non abbiamo, praticamente, lasciato traccia di cibo); questo conferma la sua abilità di cuoca.

Grazie a Maurizia e Danilo per la calorosa accoglienza e l’impareggiabile ospitalità.

Ed è giunto il momento dei saluti, atto difficile soprattutto in questa circostanza.

Il nostro abbraccio a Nadia  conteneva TUTTO.

 

 Lettera aperta a Nadia

 Carissima amica mia,

le parole non le ho trovate né sabato né domenica, l’hai visto, perché non ci sono, ma se pure  ci fossero non servirebbero a nulla.

Ho visto le tue lacrime (anche se le trattenevi) e avrei voluto asciugarle.

Ho visto la tua tristezza, il tuo dolore, la tua disperazione e sono diventati la mia tristezza, il mio dolore, la mia disperazione.

Avrei voluto consolarti ma il tuo debole sorriso, forse di gratitudine mi ha congelato tutto dentro e non sapevo più quanto fosse giusto consolarti e, come tutti gli altri, anch’io non ho fatto niente per te.

Non ti dirò, come tutti gli altri, che tu sei forte, che tu sei coraggiosa, che ce la farai, che sistemerai tutto…no, non te lo dirò perché so quanto è duro il  momento che stai attraversando e so anche che quando ti rifugi nel tuo mondo alienandoti da tutto il resto hai solo incubi a farti compagnia, hai solo paura nella quale ti confondi, la paura che diventa il coraggio di vivere.

E così, ogni sera al telefono ci rassicuriamo entrambe nella consapevolezza che ci siamo e ci saremo sempre una per l’altra, si perché, cara amica mia, non ti libererai facilmente del mondo di bene che ti voglio.

 Francy

Questo il video prodotto da Miky

 

13 Commenti a “UN RICORDO DA CUSTODIRE…..E UNO DA DIMENTICARE… di Franci”

  1. bonollo giosuè vi ha detto:

    sie stati grandi il mio abraccio

  2. francesca (francy) ha detto:

    Carissimi amici miei, sono io che ringrazio voi per il calore che mettete nelle parole che mi inviate, traspare intenso e sincero e mi avvolge come un’indispensabile medicina.
    P.S. per Maurizia: grazie del “bentornato” ma non sono rientrata in Eldy, ho rotto solo momentaneamente il silenzio, attraverso Internet perchè desideravo trasmettere le mie sensazioni ed emozioni di questa particolare circostanza.
    Ma il mio solito abbraccio stritoloso esiste sempre ed e’ per tutti voi.

  3. marisa ha detto:

    complimenti francesca mi sono emozionata a leggere il tuo racconto è come se ci fossi stata anchio con voi ,auguro a nadia che questo periodo passi in fretta e possa trovare tanta serenita

  4. antonio2.al ha detto:

    Ciao Francesca,
    ho letto quanto hai scritto sul disastro che ha colpito il Veneto .
    Il mio non vuole essere un commento.. non ne sarei capace.. difficile commentare quanto hai descritto.. quello che hai visto.. quello che hai vissuto stando accanto anche se per pochi giorni alla tua, “nostra” amica Nadia. Difficile davvero ..Non si può commentare usando frasi fatte .. le parole di circostanza..Per capire , per rendersi conto della realtà si deve toccare con mano vivere.. quei momenti. Viverli da vicino ma viverli . Forse così eviteremmo le banalità delle frasi del tipo:
    Ho vissuto da vicino lo stesso disastro avvenuto nel lontano 1966.. allora ero un giovane vv.ff.
    Sono passati tantissimi anni da allora. Una vita direi.. Ma, nonostante questo lungo tempo, ho ancora presente lo sguardo.. la disperazione di quelle persone . Stesso sguardo stessa disperazione alcuni mesi dopo : . Uomini ..donne…bambini che in un attimo avevano perso tutto, ed in questo tutto forse anche il cassetto con i loro sogni.
    Ieri , come oggi niente è cambiato..Le stesse parole, stessi commenti: Stato assente..incuria dell’uomo.. calamità..Ci nascondiamo dietro frasi fatte …parole di circostanza.. Evitiamole..visto che non possiamo. o vogliamo fare altro evitiamo almeno queste parole . .che non aiutano.. non aiutano nessuno.
    Francesca, scusami se ho preso il tuo scritto per fare una mia personale considerazione su quanto è avvenuto..
    Francesca ti conosco da tempo..da tempo dialoghiamo.
    Da tempo leggo i tuoi scritti, hai la capacità unica di farci vivere le emozioni che tu vivi ..che hai vissuto.. lo fai attraverso i tuoi scritti. Scritti fatti senza il “Filtro/cervello”. Scritti che vengono direttamente dal cuore.
    Sei grande in tutto..in quello che fai ..in quello che dai ..nell’impegno che metti nell’aiutare chi ha bisogno.
    Sei grande come amica .. lo sa Nadia lo so io che mi onori. della tua amicizia..
    Ciao Francesca.. un forte abbraccio, con tutto l’affetto e la stima che da tempo ci lega.

    Antonio..(antonio2.al).

  5. fernando ha detto:

    Avendo partecipato all’incontro e leggendo il commento di Franci,ho rivissuto intensamente le emozioni provate in luogo. la puntualità nello scritto di Franci e talmente reale che mi ha fatto rivivere angosce quasi dimenticate.
    Grazie Franci Nadia siete state insuperabili.
    Grazie anche a Maurizia e Danilo, la disponibilità dimistrata è solo da annoverasi fra grandi AMICI- GRAZIE.

  6. marcella3.rm ha detto:

    Franci sei GRANDE…!Leggendo questo emozionante articolo,mi viene da commentare con una sola frase..AMICIZIA VERA!

  7. rosaria3.na ha detto:

    Franci , te lo avevo gia’ detto ieri, sei “insuperabile” a manifestare attravero le parole i tuoi sentimenti; riesci sempre a coinvolgere emotivamente chi ti legge. (un po’ ti invidio x questo). E a te Nadia, anche se il momento rimane difficile, almeno hai goduto di pochissime ore di “svago” lontana, almeno per un po’, dalle tue preoccupazioni.

  8. Giulio Salvatori ha detto:

    Ogni parola sarebbe di troppo .Però un discorso lungo lo voglio fare a Franci & c :- BRAVI

  9. michele30.mi ha detto:

    Sensazioni profonde,ho sentito in me e in voi cari amici un pianto ininterotto senza una lacrima.
    Per ciò che ho visto a casa dell’amica Nadia non l’ho dimenticherò mai, sarò sempre molto presente par questa cara amica. La mia sensibità mi opprime in lacrime,non mi vengono da dire neanche le parole per commentare ciò che ho visto con i miei occhi. Oltretutto mi sono sentito in dovere a fine serata prima della partenza di far sorridere con le mie battute e alcune barzellette, scusate se magari ho esagerato, l’ho fatto per tirar su il morale tanto giù.
    Ringrazio anche gli amici Maurizia/Danilo per la loro grandiosa ospitalità e mi complimento del loro bellissomo giardino curato molto bene, peccato che avevo fatto delle foto troppo chiare. sarà x un’altra occasione.
    Il mio video alla grotta e piccolo ma sincero, le campane spero tanto che suonino presto a festa anche a vicenza, dove ho trovato l’armonia di veri amici.
    A te piccola grande Franci, so che ti piacciono degli abbracci strittolosi questa volta hai superato te stessa,insuperabile superlativa. Sono orgoglioso di esserti amico, ti abbraccio e ti strittolo.
    miki
    questa volta

  10. novella ha detto:

    sono contenta che sei uscita un po’ dal fango nadia, co franci maurizia miki fernando danilo sei andata alla grotta di chiampo scultura del beato claudio granzotto di vittorio veneto ho visto sito del convento dove c’è biografia nadia ti so sempre vicina pure io bacino te e mamma ciao

  11. nadia (neve) ha detto:

    Quei 2 giorni trascorsi con voi, mi hanno permesso di fare almeno un sorriso, per poche ore sono riuscita a non pensare (si fa x dire) al dramma che sto e stiamo vivendo.
    Ho trascorso delle ore in ottima compagnia (forse di compagnia non sono stata io), in compangia di persone speciali, ottimi amici e non posso che ringraziarvi per questo…. per esserci!
    Tu, Franci, amica carissima, solo 6 parole…..MI CONOSCI PIU’ DI QUANTO IMMAGINASSI.
    Ti voglio bene!
    Amici, Vi voglio bene!
    GRAZIE DAL PROFONDO DEL MIO CUORE!
    Non riesco ad aggiungere altro.

  12. maurizia ha detto:

    P.S. ben tornata Franci

  13. maurizia ha detto:

    Bravissima Franci,hai dipinto come un esperto pittore dipinge i suoi quadri questa giornata in vostra compagnia,ci hai trasmesso emozioni e senzazioni,si può vedere,leggendoti, limpidamente le immagini di quel giorno.a Nadia un abbraccio affetuso e a te franci un sentito grazie ,e a voi amici,un immenso piacere per avervi conosciuto.E che la musica di queste campane a festa sia di augurio.Ciao.

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