si-miscellanea

Siamo già a 37 caduti in Afghanistan.

Militari_morti_Afghanistan_(liliumjoker)

Ma ne vale la pena mandare i nostri figli a morire in quella terra? E' giusto? E per quale motivo? Ma a noi cosa ce ne importa? Cento perchè frullano nella testa di tutti noi. Le solite frasi del nostro governo, ormai suonano stonate. Per i genitori di quei figli, non hanno senso. E noi ci rassegniamo al volere delle risoluzioni internazionali, dell'Esercito della Pace. Quale pace? Se mi sforzo nella ricerca della razionalità, forse,  forse, accetto che anche l'Esercito italiano faccia parte di quel Contingente. funerali_3Ma quando l'aereo atterra a Ciampino con l'ennesima bara, un nodo alla gola ti soffoca e, tutti i buoni propositi crollano. Mi pare di aver letto da qualche parte che, non esistono le guerre giuste, che laddove si spara, prima o poi qualcuno ci lascia la vita. No! Non vogliamo eroi. Non servono a nulla, fanno solamente piangere genitori, spose e figli. Lo so che il mio articolo può generare diversi punti di vista, il solito schieramento dei pro e dei contro, ma mettiamoci per un attimo dall'altra parte . Entriamo in punta di piedi nella casa di quelle famiglie che hanno perso il loro figlio. Cerchiamo di leggere nell'animo di quelle madri...dopo ditemi se è giusto , mandare i nostri figli a morire in quelle dune.

 

A tutti i familiari del nostro ennesimo “eroe” le più sentite condoglianze a nome di tutti i lettori del  blog INCONTRIAMOCI .

Giulio2

26 Commenti a ““SIAMO GIA’ A 37 CADUTI IN AFGHANISTAN” …di Giulio.lu”

  1. NEMBO ha detto:

    Salve a tt, ho letto anche se in ritardo quanto è stato scritto nei vari commenti, chiamtela anche missione di “guerra”, ma ricordo a tutti che i nostri militari in afghanistan non sono in guerra, ma in missione di pace. La nostra costituzione IMPEDISCE all’Italia di recare offesa a qualunque paese e dichiarare guerra, ( solo nel 91 nel golfo, ma sarebbe lungo spiegare..con risoluzione 678)Detto questo ribadisco che i nostri militari in Afghanistan, oltre al “fucile” vanno prima di tutto a recare conforto e portare beni di prima necessità ad una popolazione stremata da sopprusi, inoltre costruiscono infrastrutture per rendere agibile una vita fatta da violenze, e mi spiace tantissimo che tv, giornali, ecc..non fanno mai vedere il lato positivo dei nostri militari cosa fanno in quel paese. Altresì tutti parlano che sono in guerra, certo che se vengono ataccati, gli stessi dovranno rispondere al fuoco ostile, sono li in un paese pieno di terroristi, sono li per portare la libertà, rendere più sicure le strade facendo sminamento metro per metro, controllare strade e traffico d’armi che potrebbero armare ancora di più i terroristi, gli stessi se non ci fosse controllo a quest’ora avrebbero già minacciato in modo cruento il nostro paese, ma perchè non pensate mai a questo? Ricordo inoltre che facciamo parte del patto nato, e a qualcuno vorrei ricordare che i nostri aerei sono disarmati senza bombe!I nostri militari muoiono dignitosamente con ideali della nostra patria anche in terra straniera. Altre parole non servono a mi chiedo con amarezza che ogni discorso va sempre a finire fuori binario…interessando la politica!!!!anche se sporca!Inviterei chi vuole andare a visualizzare come vivono i nostri militari in mezzo a quel deserto! Altre parole nn servono con tanto bla-bla- aria fritta anche se carnevale è ancora lontano. ONORI A TT L’ESERCITO ITALIANO

  2. Giulio Salvatori ha detto:

    Intendo ribadire che , la mia riflessione non intendeva assolutamente generare una serie di incomprensioni.Daltronde, se tutti si vedesse nella stessa direzione,musicalmente, sarebbe un canto all’unisono , privo di accordi, armonia, etc.Fra l’altro lo sottolineavo, il tema è molto doloroso… ringrazio comunque tutti per avermi letto, e di aver dato il proprio contributo.

  3. ugo-es ha detto:

    questa missione di pace è diventata guerra sotto tutti i punti di vista, portiamo a casa i ns ragazzi, ogni giorno peggiora, basta, per cosa poi?

  4. carlotta ha detto:

    Più complichiamo le parole, meno riusciamo a rammentare il motivo per il quale…le abbiamo rese complicate

  5. lucia1.tr ha detto:

    Le idee (anche contrastanti) e le informazioni che scorrono su questo blog sono una (anche se piccola) opportunità di conoscenza. E’ una condivisione, un mettere insieme le ricchezze di conoscenza di ognuno di noi, è “democrazia”, non deve essere una sorta di stupida e totalmente inutile “competizione”

  6. ANGELOM ha detto:

    E la storia si ripete……Vedo che su 20 commenti, 1/3 sono dedicati a giustificare il comportamento di uno o dell’altro interlocutore. Penso che questo modo sia controproducente in un blog, per chi vorrebbe commentare qualcosa, visto che poi viene ripreso o contraddetto. Non credo che questa schermaglia fra commentatori, sia il modo migliore per dare un giudizio sereno, personale e in piena libertà di espressione all’articolo. Perciò rispettiamoci, esprimiamo ciò che vogliamo, senza essere disturbati.

  7. lieta ha detto:

    dire la propria non deve esse causa di scontro cent co cent crap diceva mi mamma e amici sempre come prima

  8. rosaria3.na ha detto:

    Caro Lorenzo…mi pare che il “ciclone” lo abbia voluto suscitare tu e dopo di te Giovanna. Giulio non aveva proprio espresso alcun preciso giudizio sull’attuale governo…sei stato tu a tirarlo in ballo, mi sembra. Mi dispiace questa diatriba, ma sai benissimo che qui non vogliamo art. espressamente di politica (e la politica l’hai tirata in ballo tu) proprio x evitare questi commenti al vetriolo. Quando Giulio scriveva…. “Le solite frasi del nostro governo, ormai suonano stonate” credo si riferisse soprattutto a tutte le parole di circostanza che in queste occasioni i nostri politici dicono (di qualunque corrente politica siano). Questo è l’unico pezzo in cui leggo la parola “governo” . Ti saluto come al solito affettuosamente e credo ci sia stato una errata interpretazione da parte tua e come se non bastasse ci si è messa anche Giovanna ad accentuare il tutto con altre motivazioni, pressoche’ inesistenti. Ciao e stammi bene.

  9. Lorenzo.rm ha detto:

    Bene. Mi sono trovato in mezzo al ciclone e, non avendo di che difendermi, taccio. Sfondate porte aperte, cari amici. Come dite e ridite di leggere l’ottimo pezzo di Giulio per verificare la sua specchiata buona fede, che io non avevo discusso, vi pregherei di leggere e rileggere il mio commento per verificare anche la mia, di buona fede. Avevo scritto che non mi piacevano alcuni modi di porre il problema, che avrebbe potuto provocare discussioni. Punto. Dopo di che, il diluvio. Io sono tranquillo perché non ho fatto nulla di male se non esprimere un’opinione. Ma si vede che le mie opinioni -e qualche volta è successo- non piacciono a qualcuno. Ed io pazientemente sopporto le precisazioni che non precisano, le informazioni che non mi competono, i rimproveri che non merito. I drammi umani derivanti dalla guerra sono drammi di tutti e non valgono precisazioni di coloro che dicono che i necrologi sono diversi nella loro natura, in parole povere che ci sono necrologi di serie A e di serie B. Sono tutti necrologi, quelli di Giulio, venuti peraltro buoni ultimi, e quelli del Bosco, che secondo qualcuno avrebbero potuto essere evitati vista la loro scarsezza qualitativa. Ora sono venute anche precisazioni e informazioni tecnico-militari. Ma io non devo essere convinto di niente, se la missione è di pace o di guerra non mi compete. Quello che potevo fare l’ho fatto da tempo e, continuando a dire che avevo espresso il pensiero che Giulio avrebbe potuto usare altri termini ecc. ecc. ecc., avevo lasciato volentieri alle diplomazie, alle organizzazioni internazionali, ai tecnici di esprimersi sull’Afghanistan, sulla missione, sulle missioni, sulle paci e sulle guerre. Comunque, se da tutto questo “baillamme” nascesse per il futuro l’incentivo a stare più tranquilli ne sarei personalmente lieto in quanto anche in passato sono stato vittima di attacchi ingiustificati e continuati. Basta, vi prego. Tenetevi tutti le vostre opinioni. E io mi tengo le mie. E mi scuso pure se ho offeso qualcuno. Ma non mi sembra di averlo fatto.

  10. paolacon ha detto:

    Ho letto con molta attenzione il bellissimo e umano intervento di Giulio e tutti i relativi commenti.
    A questo punto vorrei raccontarvi qualche cosa.
    Nel posto dove vivo io, in Germania, c’è una numerosa comunità afgana. Sono stati accolti in questo paese dopo lo scoppio della guerra, l’ultima, contro i talebani. Quella per intenderci condotta dall’ISAF** e chiamata “missione di pace”.
    Sono stai accolti come rifugiati e, per motivi che esulano da questo contesto, ho modo di incontrarmi con loro e di parlarci abbastanza spesso. Cercano di integrarsi, di adattarsi e fanno i più svariati mestieri.
    Ma sono disperati, non riescono ad accettare questa guerra ed arrivano a dire che, nonostante le pesanti limitazioni imposte dai talebani (burqa x le donne, proibizioni enormi inclusa quella di ascoltare la musica o vedere la televisione) era meglio prima: non si moriva ogni giorno. Adesso infatti si contano almeno 100 morti al giorno tra i civili e tutto è davvero diventato il più atroce degli incubi.
    Allora “missione di pace” o “imposizione” della pace e della democrazia?
    Non piace a nessuno la parola guerra ed allora si è trovato questo bellissimo eufemismo.
    Vi consiglierei di aggiungere questo filmato, che spiega molto bene il perché si è in Afghanistan, alle precise informazioni fornite da Semplice: http://www.youtube.com/watch?v=oumXwGVsPJw
    e concluderei ripetendo le parole toccanti di Giulio: “Entriamo in punta di piedi nella casa di quelle famiglie che hanno perso il loro figlio. Cerchiamo di leggere nell’animo di quelle madri…dopo ditemi se è giusto , mandare i nostri figli a morire in quelle dune.” Considerando che questo suggerimento si riferisce anche alle madri afgane.

    **ISAF = (International Security Assistance Force cioè forza internazionale di assistenza per la sicurezza) che si propone come una missione di sostegno all’attuale governo afgano.
    L’ISAF è composto da una forza internazionale di una quarantina di nazioni e di circa 60000 uomini ed opera sulla base di una risoluzione delle Nazioni Unite a partire dal 20 dicembre 2001

  11. marisa ha detto:

    come possiamo predendere di inportare democrazie se neanche noi siamo capaci di accettare pensieri contrari ai nostri

  12. rosaria3.na ha detto:

    Giovanna, dico anche a te quello che ho detto prima a Lorenzo: lo sfogo di Giulio era solo un modo di riproporre il “problema” che va facendosi sempre + frequente e + grave. Giulio non ha messo un “necrologio” come e’ gia’ apparso in bosco, ma ha espresso il suo pensiero in merito a queste morti di giovani ragazzi, ripeto, INUTILI. Quindi, forse, è bene andiate a rileggere lo scritto da Giulio. Se fosse stata una ripetizione, sarei stata io la prima a non pubblicarlo, ma credo che il senso del pezzo di Giulio sia tutt’altro. Infatti mai e poi mai avrei postato solo l’annuncio della morte di uno dei “nostri ragazzi”. A quello ci pensa la tv.

  13. lieta ha detto:

    vogliamo persone belle solari oneste pure come lo sono tanti semplici in mezzo noi e vengon tacciati de essere mosche bianke ed anke cercate de sopprimerle bisogna uniformarsi certi gretti parametri de presunta super intelligenza

  14. semplice ha detto:

    Io, onde evitare rappresaglie comunicative,e attacchi sterili, provocatori e fini a se stessi,non commento dal punto di vista di Semplice, ma riferisco notizie autorevoli(autorevoli= informati sui fatti)di personaggi addetti ai lavori:
    1)Andrea Nativi (analista militare, direttore della Rivista Italiana Difesa):
    “È sempre stata una guerra, basta leggersi il mandato dell’ISAF. Solamente in Italia si continua con questa finzione politica iniziata con i precedenti governi e proseguita con questo, secondo la quale noi siamo a svolgere una missione di pace. Il gen. Bertolini, il nostro numero 1 in Afghanistan ha detto correttamente che si tratta di una missione di “Peace Enforcing” e cioé “imposizione della pace”, che è uno dei modi carini per chiamare la guerra”. In rete trovate il resto dell’intervista.
    2)Alessio Fratticcioli, blogger e giornalista freelance, ha scritto per Orizzonti:
    ” Per caso in questi giorni sono in Italia. Lo spettacolo che mi si para davanti agli occhi è davvero deprimente. Le televisioni (che formano le coscienze di decine di milioni di persone) non fanno che imbonire la gente dando grande risalto ai commenti dei poveri familiari delle vittime (ovviamente straziati dal dolore), a preti, vescovi, politici (colpevoli di essere entrati in guerra al fianco di Bush) che maledicono i “subdoli attentatori”; e poi si parla di “eroi”, “martiri”, “grandi italiani”, utilizzando la parola pace invece della parola guerra, ragazzi invece che soldati, terroristi invece che insorgenti e così via. E’ una grande commedia napoletana in cui il popolino non deve capire un c… Deve solo commuoversi, strapparsi le vesti, confortarsi nella religione cattolica e stringersi intorno all’esercito, al governo e al capo carismatico.
    Amen.”
    3)Generale Arpino: “Siamo in GUERRA. Smettiamola con la retorica”.
    4)Gino Strada (Emergency): “In Afghanistan è vera guerra. Dobbiamo ritirarci subito.”
    5)Lucio Caracciolo (esperto di geopolitica, direttore della rivista geopolitica Limes): “Sì, guerra: la parola che i nostri dirigenti politici e militari hanno sempre scansato. Mancando così al dovere di verità che la democrazia pretende da chi ne esercita le magistrature.”
    Se avete cuore forte potete guardarvi il video in rete a testimonianza di ciò:
    ale1980italy.wordpress.com/2009/09/…/guerraepac/.
    Ecco, sono solo alcune tra le centinaia di testimonianze..
    ..provate a smentirle.
    Condivido queste domande:
    “Chi sono i fabbricanti italiani di morte e di mutilazioni che vendono le armi per fare questa guerra? Chi sono gli ex generali italiani che sono ai vertici di queste industrie? Che pressioni fanno le industrie militari sul Parlamento per ottenere commesse di armi e di sistemi d’arma? Quanto lucrano su queste guerre la Finmeccanica, l’Iveco-Fiat, la Oto Melara, l’Alenia Aeronautica e le banche che le finanziano?”

    I nostri soldati saltano su bombe costruite in Italia.. così come muoiono afgani di cui raramente si riporta notizia.
    Noi… noi che abbiamo la pretesa di esportare democrazia e pace.
    Un abbraccio a tutti coloro che muoiono x la cosa più stupida del mondo: la guerra! La guerra è guerra e non esistono guerre giuste.
    Hai ragione Giulio: ” non vogliamo eroi”.. “beato quel mondo che non ha bisogno di eroi”.

  15. giovanna3.rm ha detto:

    Che peccato leggere queste incomprensioni tra amici: non va proprio bene.
    Io suggerirei di leggere attentamente tutti gli articoli apparsi in Bosco nel preciso momento in cui accadevano gli attentati ai nostri militari. Non ricordo di aver letto sugli altri blog notizie e commenti su questi fatti.
    Occorrerebbe informarsi meglio prima di dar vita a contradditori che non hanno senso.

  16. Lorenzo.rm ha detto:

    Mi dispiace di aver suscitato riprovazione con il mio commento. Il Bosco si è costantemente occupato della morte dei nostri poveri ragazzi in Afghanistan e nei miei commenti ho sempre espresso dolore e riprovazione. Provare per credere. Non ho gradito alcune espressioni di Giulio e l’ho detto. In Italia, sfido, non c’è alcuno che non pensi come noi. E quindi dov’è lo scandalo? Rileggetevi il tutto, per cortesia, e non creiamo divisioni su fatti che non le meritano.

  17. rosaria3.na ha detto:

    Lorenzo, mi dispiace, ma sei proprio “fuori tema” col tuo commento. Giulio ha voluto esprimere un suo pensiero, cosi’ come avremmo voluto fare tanti di noi di fronte a questa ennesima morte “inutile”. Ci sentiamo tutti “genitori” di questo ragazzo e anche degli altri colpiti precedentemente e come genitore giulio ha espresso il suo disappunto e dolore.

  18. Lorenzo.rm ha detto:

    E io, caro Giulio, osservo quello che mi pare, in tutta amicizia e simpatia per te.

  19. Giulio Salvatori ha detto:

    Voglio solo precisare che io, scrivo quello che mi pare, semmai, spetta alla redazione valutare se pubblicare il testo o buttarlo nel cestino.Non intendo assolutamente fare delle polemiche.Vorrei chiarire che, se si legge il mio intervento, non ne faccio una questione politica.La mia, è la riflessione di un semplice cittadino -padre- o babbo come si dice in toscana , che esprime il suo parere.

  20. titina.is ha detto:

    Lorenzo carissimo, un commento come il tuo mi lascia a dir poco interdetta, continui a difendere un governo e il suo presidente che, impegnato a ripulirsi dal fango procuratogli dalle sue “ultime meravigliose imprese”, ha lasciato che passasse sotto tono un fatto molto più importante quale la morte di un nostro soldato! Su una cosa hai ragione…..siamo solo noi italiani, gente comune, a piangere i nostri giovani caduti, chi ci governa ha ben altro a cui pensare!!!!

  21. lieta ha detto:

    e quando si è equipe squadra comunità banda non si deve essere bassotti o ali’ baba’ e 40 ladroni per non parlà de certe …………….

  22. lieta ha detto:

    giulio mi piace ke tu dica ste cose vere. basta ad oggi ke i nostri bravi figli siano carne di guerra anke se pur prezzolati, come si fa era moderna di pace co tutti sti mezzi tecnologici pe vive meglio (anke pe fa guerre, vergogna) ke ragazzi gettino ancora il loro sangue per innaffia’ le mine ke gli si vendono anke noi italiani a quelle genti ke li usano pe ditruggere sti nostri figli. correttezze coerenze i capi dei governi devono gestire co azioni concrete vere per tutti non solo x loro i beni della terra, l’aiuto alle genti dove non c’è democrazia va dato con cooperazioni oneste no da na parte vendere armamenti e de l’altra mandà soliti allo sbaraglio, quando metto commento e sparisce e dice ke matteo miotto il precedente ns figlio morto laggiù, il nonno alpino gli diceva brutta la guerra beato te non la vedrai mai e poi matteo di guerra è morto, oscena sta ns società se i valori sono sovvertiti……………ce n’è na sfilza da dire, immagino solo il dolor tremendo della giovanissima moglie di luca, di sua madre padre familiari ma cosa siamo, non siamo all’altezza di eliminà la alta feccia ke sta nella alta società abbracciata incaprettata col crimine tutto del mondo…………………..

  23. lucia1.tr ha detto:

    Assistiamo impotenti al sacrificio di queste giovani vite in una guerra assurda, deplorevole la grande indifferenza con cui è stata riportata la notizia dalla stampa e dalle istituzioni, distolta in ben altre informazioni…

  24. marisa ha detto:

    la pace ma siamo sicuri che il popolo afghanistan la vuole la pace ho l,inpressione che i nostri soldati non siano ben acettati,noi siamo visti come invasori del loro territorio . io spero che il nostro governo capisca che è ora che i nostri ragazzi tornina a casa

  25. Lorenzo.rm ha detto:

    Giulio, mi pare che tutti i governi hanno convenuto sul fatto che sia tempo che tutte le forze militari della missione di pace in Afghanistan ritornino a casa. Si tratta soltanto delle modalità e dei tempi. E allora perché fare questo tipo di articolo? E perché attribuire la colpa della nostra presenza, come al solito, all’attuale governo? Sapete che tutti gli italiani non vorrebbero che i nostri ragazzi continuassero a morire lì e allora perché creare divisioni fra noi che non ci sono? Sapete che non si disattendono “aic et simpliciter” gli impegni internazionali, e allora perché non porre i problemi nei modi giusti, nel senso che gli impegni decisi vanno mutati in altre decisioni in relazione ai sacrifici sostenuti ed ai risultati ottenuti? Perché se poi, sotto sotto, vogliamo appunto dimostrare che è tutta colpa di Berlusconi non faremmo né cosa giusta né vera. E se poi volessimo contrapporre, a questo schifoso governo, altri mitici governi molto meno schifosi, ricorderei che il governo D’Alema a suo tempo bombardò la ex Jugoslavia. O no? La verità è che tutti gli italiani piangono i loro ragazzi che continuano a morire in Afghanistan e li considerano come loro figli.

  26. ANGELOM ha detto:

    L’articolo di Giulio pone molti interrogativi, secondo il governo attuale è indispensabile che i nostri uomini rimangano per proseguire il loro compito di pace. Non dimentichiamo che l’Afghanistan non è un paese di pace ma di guerra, i nostri soldati si devono difendere giornalmente da questa offensiva. L’Afghanistan attraversa una crisi profondissima. La violenza della legge islamica — secondo l’interpretazione dei talebani — riduce le donne alla stregua di animali, costringendole alla schiavitù del burqa, senza diritto di lavoro e assistenza sanitaria; le libertà sono annientate e vengono proibite le arti e il divertimento (musica, televisione), ritenute immorali dal regime; il paese piomba in un periodo di oscurantismo. Io non credo che con il nostro contributo militare, saremo in grado di cambiare questa situazione. Non è giusto che i nostri ragazzi lascino la loro giovane vita, in un paese straniero. Al loro rientro ci sarà un bel funerale con il Capo dello Stato, il solito picchetto d’onore con la bara coperta con la bandiera nazionale, belle parole e il problema si esaurisce. Per i congiunti solo una medaglia al merito. Cosa possiamo fare noi cittadini per far finire questa carneficina e far ritirare le nostre forze militari? Nulla, solo la coscienza e la responsabilità dei politici lo può. Ma questi a quanto pare hanno altro da pensare………

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