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L'UOVO DI PIEROLe osservazioni, gli sguardi, le analisi delle opere che ammiro nei Musei e nelle Chiese,  sono elementi che restano indelebili nella mia memoria e che, una volta uscita dall’esposizione cerco di sviluppare in un concetto che mi porti ad approfondire il significato (o almeno, parte) dell’opera.

Mi riferisco, in particolare a due dipinti di Piero della Francesca.

PALA MONTEFELTRO

Nota anche col nome di Pala di Brera dalla Pinacoteca milanese che la ospita è una monumentale opera-Pala-Montefeltro- di Piero dal contenuto ricchissimo di iconografie. Ma non è del suo contenuto che voglio parlarvi bensì di un particolare che ha colpito la mia attenzione e più esattamente della conchiglia e dell’uovo che fluttua sulla testa della Madonna. Le interpretazioni del simbolo “uovo” sono molteplici, dal richiamo all’assioma della verginità di Maria alla leggenda mitologica di Zeus che, sotto forma di cigno, feconda Leda anticipando così la fecondazione di Maria tramite i raggi divini della colomba dello Spirito Santo. Trattandosi poi di un uovo di struzzo ed essendo tale animale simbolo della casata dei Montefeltro si intese anche l’uovo come simbolo di vita, nascita e rinascita. C’è anche chi sostiene che l’uovo sarebbe una perla, generata dalla conchiglia senza intervento maschile di sorta. Trovandomi più volte a Brera ad osservare l’enorme dipinto sono stata attratta da questo “oggetto” misterioso carico di significati simbolico-esoterici e ho concentrato su di esso la mia attenzione fino a farlo diventare un punto focale e magnetico dell’intera opera. A ben osservare, noto che le ombre dell’uovo e della catenella che lo sorregge, pur colpiti dalla luce, non risultano proiettate sullo sfondo luminoso. Non v’è traccia di ombra. Eppure è talmente precisa la demarcazione ombra-luce sugli elementi architettonici absidali che non posso certo pensare ad una banale omissione da parte di Piero. Mi è difficile pensare che egli abbia potuto dare anche una sola pennellata senza averne prima valutato il rapporto con ogni altro particolare del dipinto. Lui così attento alle regole di proiezione geometrica e prospettiva. E allora una spiegazione dovrà pur esserci per questo oggetto sospeso nel vuoto, materializzato dalla luce ma che non genera ombra.  Io do un’interpretazione che si avvale di un significato mistico-divino: nella sua fisicità e nel contempo immaterialità, Dio si manifesta e si fa uomo ma nell’atto stesso di rendersi visibile appare privo di oggettiva corporeità. A voi ora il dibattito.

LA FLAGELLAZIONE DI CRISTONella FLAGELLAZIONE DI CRISTO chi è l’enigmatico personaggio con tunica e turbante bianchi, visto di spalle che avanza verso il Cristo flagellato, nell’atto di chi all’improvviso si arresta manifestando stupore e sorpresa col gesto della mano? O forse non sono stupore e sorpresa ma qualcos’altro…forse un comando?

La sua presenza contrasta con la staticità delle altre figure e, avvolto com’è dalla luce riflessa sulle vesti dai marmi del loggiato contribuisce a rendere ancor più misterioso il significato apparente del dipinto. Una cosa è certa: anche questa ricerca sulla luce “fredda” e sulla luminosità ambientale caratterizza l’approccio scientifico di Piero all’arte della pittura. Pittura come scienza e scienza della pittura. So benissimo che prima di me illustri critici e studiosi dell’arte si sono posti questi dilemmi ma mi piace costruire un’idea personale dei significati supportata anche dalla mia fantasia senza dimenticare però che, al di là di tutto ciò che gli studi, le approfondite analisi, le ricerche e le interpretazioni personali possono suggerire o addirittura confermare, il senso esatto che l’artista vuole imprimere o trasmettere attraverso la sua opera resterà quasi sempre un mistero per tutti noi.

Aspetto i vostri pareri.

 

franci

9 Commenti a “L’UOVO DI PIERO….di Franci”

  1. bruno ha detto:

    cari ragazzi, bisognerebbe studiare di più! Affascinante la teoria dell’uovo della sua assenza d’ombra proiettata ma, sapendone un po di più sulla teoria delle ombre tutto sarebbe più chiaro. Disegnata la pianta o planimetria dell’abside e collocate l’uovo anche sommariamente ad una distanza qualunque dal catino. Ora applicata la teoria delle ombre, ebbene, non esistono altri piani (verticali) perchè l’uovo si possa riprodurre, semmai deformato,con la sua ombra proiettata mentra la “propria” esiste eccome!
    le altre significazione rasentano il mondo ddell’opinabile.

  2. Sandra vi ha detto:

    GRAZIE FRANCI ,CONOSCO IL DIPINTO,MI FA PIACERE DI AVERLO RICORDATO COME L’HAI DESCRITTO TU

  3. ofonio ha detto:

    Questa flagellazione è fra le opere più enigmatiche del pittore,oggetto di infinite discussioni fra gli esperti per le varie interpretazioni allegoriche che vi si possono leggere.Questo dipinto di incerta datazione..1459.. 1460,ancora oggi non manca di suscitare in noi un fascino particolare.Come ha avuto modo di farci notare l’estensore dell’articolo; Pietro di Benedetto dè Franceschi è stato un grande maestro circa l’uso della prospettiva e la precisione geometrico-matematica con cui dipingeva.Per il dipinto in questione basta suddividerlo con la mente in due parti per notare come quella in primo piano sia esattamente in “rapporto aureo”con la parte retrostante e cioè con quella dove il Cristo viene flagellato.Esattamente come la prospettiva del pavimento, anch’essa in perfetto rapporto aureo…e cioè 1,618.Una lettura che ritengo molto interessante dei tre personaggi sulla destra in primo piano, ritengo sia quella che attribuisce loro, la rappresentazione delle tre grandi religioni monoteistiche che dialogano fra loro.Il cristianesimo, l’ebraismo e la greco-ortodossa.Il personaggio sulla destra,ritengo,rappresenti il cardinale Basilio Bessarione ( greco-ortodosso)che tanto si adoperò al concilio di Ferrara-Firenze per l’unione fra le chiese Bizantina e Romana sperando di consolidare un fronte comune contro gli Ottomani che minacciavano Costantinopoli.Il personaggio centrale (il giovane biondo)rappresenta il cristianesimo nelle vesti del fratellastro e predecessore di Federico da Montefeltro e cioè Oddantonio che rimase ucciso a 17 anni in una congiura di palazzo.Il personaggio sulla sinistra è, fuor di dubbio,di religione ebraica.Sullo sfondo la figura di Ponzio Pilato sul trono è senz’altro la rappresentazione dell’imperatore Bizantino Giovanni VIII Paleologo;lo si deduce dai calzari di colore rosso che solo gli imperatori potevano indossare.La flagellazione rappresenta anche le persecuzioni a cui i cristiani venivano ancora sottoposti.Contrariamente da quanto asserito i flagellanti sono due, benchè la mano fustigante di uno dei due sia coperta da un personaggio ritratto di schiena con il turbante sulla testa.Per ultimo mi piace far notare la firma dell’autore apposta alla base del pilastrino che regge il trono in cui è seduto Ponzio Pilato o l’imperatore bizantino che dir si voglia.Termino con un ringraziamento per l’opportunità che mi viene offerta per commentare qualcosa a cui mi sento profondamente legato..l’ARTE ITALIANA” che non ha eguali nel mondo.La conoscenza di ciò che ci circonda è fondamentale per la crescita individuale e collettiva

  4. fernando ha detto:

    Cara Franci, pur avendo fatto ricerche non riesco dirti di più di quello che hai descritto,l’uovo è oggetto di mille supposizioni.
    Comunque ti ritengo la migliore quando si parla di opere d’ate antica, ti appezzo per la capacità riassuntiva.
    Con stima e ammirazione GRAZIE per le tue semplificazioni che rendono di facile lettura tutti gli argomenti che tratti.
    Ciao dolce ANGELO.

  5. giulian.rm ha detto:

    Franci,non sono intenditore e non ho visto dal vivo l’opera della “Pala Di Brera”quindi mi sono affidato a una ricerca in Internet.
    Questo è quanto trovato:
    Dal soffitto cade un uovo, probabilmente di struzzo, che mostra come nulla sia tanto piccolo da non poter rientrare in una proporzione universale e ha valore apotropaico, ovvero allontana i flussi maligni come anche la collana di coralli al collo del Bambino. La luce è raccolta nel centro e trasmessa ovunque. I santi sono in semicerchio e la parete liscia separa le figure dallo spazio chiuso in penombra.
    La mia attenzione cade su i “flussi maligni”,non sarà che gli avi di ET…
    Cmq devo complimentarmi con te per come descrivi le opere,oltre che leggerle le fai “vedere”.

  6. riccardo2.co ha detto:

    Franci ti ringrazio dell’invito e stanne certa che sarò onorato di visitare questa citta con cotanta guida, questa è una grave lacuna che devo colmare. grazie per l’articolo Franci

  7. popof ha detto:

    Senza dubbio,come accenni in una parte del post, l’uovo di struzzo essendo simbolo dei Montefeltro rappresenta il casato e, aggiungo io, in considerazione del fatto che gli uomini cercano una prima legittimazione del potere in Dio, ben si sposa con l’analisi fatta. C’è poi il rimando alla mitologia greca, a cui molti simboli del cristianesimo si rifanno.
    Nel secondo dipinto il chi è da te posto solleva una marea di considerazioni e supposizioni tanto da poterci scrivere un romanzo con le varie ipotesi che son cresciute nella mente di chi ha visionato l’opera. A me suggerisce l’attendismo di chi aspetta un verdetto per riordinare i propri conti suggerendo agli astanti di fare altrettanto.

  8. ANGELOM ha detto:

    Correggo quanto erroneamente scritto nel mio primo commento:l’angelo non è la persona vertita di bianco con il turbante ma è la figura al centro rappresentata nella scena a destra del dipinto.

  9. ANGELOM ha detto:

    Frenci, io non ho avuto la fortuna di ammirare da vicino La Pala di Brera ma ho potuto visitare con vero interesse le opere di Piero della Francesca conservate Alla Galleria Nazionale delle Marche a Urbino.Il dipinto della “Flagellazione di Cristo”,da notizie accolte, le tre figure poste in primo piano significherebbero: quella al centro vestito di bianco con il turbante, di spalle ,sarebbe verosimilmente un angelo (Piero della Francesca ha più volte realizzato questa immagine in altri suoi dipinti ) mentre gli uomini posti lateralmente dovrebbero rappresentare la chiesa romana e quella ortodossa, che parlano fra di loro. Oltre a questa interessantissima opera, ho ammirato: “La Madonna di Senigallia”, i ritratti di “Battista Sforza” e “Federico da Montefeltro” ed altre opere molto importanti.
    La sua pittura ricalca molto le prospettive del Brunelleschi e la capacità pittorica di dare luce alle sue opere seguendo le guide dell’Angelico, maestro di Benozzo Gozzoli pittore che io ammiro molto.

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