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HIERONYMUS BOSCH

Ho avuto modo di ammirare un paio di dipinti di questo imprevedibile, ironico e, a volte inquietante artista a Londra, National Gallery “L’incoronazione di Spine” e al Louvre “La nave dei folli”. Purtroppo non esistono esposizioni “permanenti” di sue opere in Italia anche se in questi giorni è in corso una mostra a Venezia, città che l’ha visto pittore attivo tra il 1500 e il 1504 e che conserva molte sue opere in collezioni private. Però, i due dipinti dei quali voglio parlarvi in questo mio scritto sono altri. Ritengo quest’uomo un artista che, al contrario di altri che si sforzavano di dipingere gli uomini così come sono, egli osa rappresentarli quali sono dentro. IL GIARDINO DELLE DELIZIE (per visualizzare interamente il dipinto aprire tutta la pagina facendo scorrere la barra di destra) IL GIARDINO DELLE DELIZIE E’ un trittico carico di simbolismi che vuol mostrare visivamente come la corruzione interiore riduca l’uomo a bestia. Un’immensa allegoria in cui il pittore si scaglia contro un’umanità avida di piaceri e intrappolata nella follia e nella smodatezza. Il fascino di quest’opera risiede nell’inesauribile fantasia e nell’enorme inventiva in grado di creare scene ed ambientazioni estremamente ricche e originali, surreali e oniriche. Nel pannello centrale è rappresentato un luogo immaginario in cui l’uomo si abbandona al piacere dei sensi. E’ un pullulare di uomini e donne, uniti in coppia o in gruppi i quali si lasciano andare alle dolcezze dei sensi secondo o contro natura. Da osservare, in alto, personaggi che cavalcano strane e fantastiche creature a simboleggiare l’umanità trascinata dai vizi. Possiamo scorgere, altresì, figure umane intente a cogliere avidamente frutti rossi, fragole e corbezzoli che in virtù del loro colore rimandano ai piaceri della carne. E che dire dei due amanti che racchiusi nella sfera di cristallo sembra vogliano comunicare che il piacere è fragile come il vetro? Siete d’accordo con me?  Aspetto, come sempre, vostre interessantissime interpretazioni. Nel pannello di sinistra è raffigurata la creazione di Eva, evento alla base dei mali del  mondo….secondo Bosch, ovviamente (…donne, state calme..!!). Ultima mia nota per la tavola di destra, l’Inferno dove vi è una rappresentazione chiarissima della dissacrazione religiosa con castigo infernale e punizione dei peccati. La scrofa col copricapo da suora che abbraccia un uomo, l’uomo-albero, figura pallida con il corpo a forma di un uovo aperto entro il quale si intravede una bettola mentre sulla testa regge un piatto sormontato da una cornamusa rosa, simbolo sessuale. L’ASCESA ALL’EMPIREO L'ASCESA ALL'EMPIREOSembra impossibile eppure nel lontano 1500 questo pittore fiammingo riuscì ad immaginare lo spazio extraterrestre immerso nel buio più assoluto. Io definisco questo dipinto “notte cosmica” nel quale le anime degli eletti, sospinte nella loro fisica nudità da figure angeliche, si dirigono verso un tunnel di luce metallica come un imbuto che trafigge la compatta notte siderale. In lontananza, sul margine interno di quel tunnel luminoso, enigmatiche e quasi evanescenti le sembianze ancora umane di due anime che sembrano dissolversi nella luce accecante e misteriosa dell’Assoluto. Mi rimane del tutto inspiegabile come la fantasia di Bosch abbia potuto concepire, e rappresentare, il transito nell’aldilà anticipando la moderna conoscenza della notte cosmica che tutto pervade al di sopra dell’atmosfera che avvolge il nostro pianeta. Per un pittore visionario nulla di più scientificamente vero. Che ne pensate voi?

JAN VERMEER

Pittore magico, misterioso, ammirato dai critici e dal pubblico. So che adesso  qualcuno di voi mi contesterà, presentando Vermeer tra i Fiamminghi in quanto vissuto circa un secolo dopo Bosch ma, al di la che era comunque un olandese ritengo che la sua tecnica pittorica sia memore di una pittura fiamminga del Quattrocento. Al contrario del suo antenato conterraneo ,  Vermeer dipinge il vero visto con l’amore per le cose che conosce da sempre, per la sua città, per la sua casa, per le persone che gli sono vicine. E’ sempre presente nelle sue pitture qualcosa di vibrante, che rende vivo l’ambiente pacato e silenzioso ove vivono le figure. LA RAGAZZA CON IL TURBANTE (o LA RAGAZZA CON L’ORECCHINO DI PERLA) LA RAGAZZA CON L'ORECCHINO DI PERLABellissimo ritratto di giovane donna, probabilmente una domestica, che l’artista dipinge di tre quarti con il volto leggermente inclinato; indossa una veste gialla in tessuto lucido e un turbante azzurro con un’ampia fascia, anch’essa gialla che le ricade sulle spalle. L’elemento catalizzante del dipinto è sicuramente il giovane e bellissimo volto della ragazza: la pelle morbida e candida, gli occhi incredibilmente espressivi, le labbra leggermente dischiuse appaiono assolutamente realistici, quasi intrisi di sacralità. La luce illumina il viso con sapienza e delicatezza riflettendosi nella perla iridescente che la fanciulla porta all’orecchio sinistro. Con lo sfondo in ombra si focalizza ancor più l’attenzione sulla giovane cogliendone l’anima. LEZIONI DI MUSICA LEZIONI DI MUSICA Ho potuto ammirare questo dipinto alle collezioni reali di Buckingham Palace a Londra e ne ho assegnato un sottotitolo, “lo spazio attorno”. Nel dipinto, Vermeer lambisce la spoglia parete di fondo ove spicca, inclinato, uno specchio che riflette il volto e la spalla della donna,  con la luce che penetra dalla vicina finestra. Le accese note di colore dell’abito, del violoncello steso a terra scandiscono uno spazio tra il tavolo e il centro-camera ricoperto da un ricco tappeto (a sua volta illuminato da un’altra finestra) sul quale si erge una bianchissima brocca di ceramica. Attorno alla brocca torna lo spazio, vuoto che cattura non soltanto la luce ma anche l’insieme del teatrino visivo. FRANCI

9 Commenti a “Ed ora….I FIAMMINGHI….. di Franci”

  1. fernando ha detto:

    Ciao Franci,mi stupisci sempre, avevo modeste conoscenze dei pittori che citi, le tue esposizioni cosi semplici e ricche di notizie storiche, sono grandiose!! come sempre TI AMMIRO E STIMO!!!!

  2. lieta ha detto:

    va be franci po’ di babele ciao ahahaha

  3. francesca (franci) ha detto:

    No Lieta, il commentatore è olandese e scrive in inglese, dice:
    “Grazie molte per questo splendido articolo”.

  4. lieta ha detto:

    no inglese errai ahahhah

  5. lieta ha detto:

    franci anke il tedesco visto bravissima ciao

  6. Dutch Translation ha detto:

    Thank you very much for that splendid article

  7. lucia1.tr ha detto:

    Bellissima immagine quella della ragazza dell’orecchino di perla, oggi molto rivalutato dopo l’uscita del libro che parla della sua vita. Brava Franci ha presentare questi articoli d’arte che ci arriscono e ci fanno apprezzare questi dipinti.

  8. ANGELOM ha detto:

    La lettura di un dipinto fiammingo è fantastica e inquietante, a volte grottesca a volte popolaresca, i molti artisti che si sono espressi con questa lingua pittorica assolutamente originale, recuperando filoni più popolari della tradizione nordica e tedesca, sono completamente diversi rispetto alla pittura tradizionale e classica. L’arte fiamminga è una pittura estremamente analitica: ogni singolo dettaglio viene analizzato e rappresentato compiutamente. Anche grazie all’uso dei colori ad olio e delle velature, la rappresentazione del dettaglio è ancora più esasperata fino al limite delle possibilità tecniche. Franci, la lettura che hai fatto del dipinto di Bosch è molto interessante, ma preferisco le opere di Vermeer diverso da quelle caratteriste di pittura che ho sopra citato. La ragazza con il turbante è di una finezza e di una particolarità estrema e Lezione di Musica molto originali con sbalzi di luce e di riflessi degni di un’immedesimazione nell’ambiente stesso.

  9. lieta ha detto:

    il libro, la ragazza co l’orecchino di perla lessi se ben mi sovvien, ciao

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