Esiste ancora la sensibilità? O è completamente passata di moda? Forse del tutto scomparsa dal patrimonio umano delle persone. E’ una domanda che spesso mi pongo, soprattutto in questi ultimi tempi. Non so se definire la sensibilità una virtù o una dote molto pesante da trasportare. Ho il sospetto, infatti che una persona sensibile o, addirittura ipersensibile, sia maggiormente esposta ad essere ferita. Non solo, ma anziché godere dell’apprezzamento altrui quale portatore (sano..) di questa rara qualità, la sua sensibilità viene considerata, dai più, una debolezza che trascende in fragilità, svantaggi che condizionano l’individuo troppo sensibile impedendogli di affrontare i problemi della vita rimanendone, a volte, sepolto. Nella modernità che contraddistingue il mondo di oggi dove tutti sono protesi a conquistarsi il proprio spazio, meglio se accompagnato da successo, ricchezza e gratificazione, la sensibilità è ritenuta una caratteristica quasi inutile. Io, invece, che moderna non lo sono affatto, la considero una qualità di grande importanza, un dono raro da conservare con maturità e consapevolezza anche se, a volte mi causa non poche  tribolazioni che lasciano il segno. Sensibile è colui che sa mettere gli altri a proprio agio, colui che non risponde ad una prepotenza con pari cattiveria, colui che sa comprendere anche quando è preda di ingiustizia e sa dare, con intelligenza e magnanimità, risposte che non inneschino altro astio o livore (…e non vuol dire assolutamente “porgere l’altra guancia”). Sensibile è anche colui che non dà tutto per scontato, che sa soffrire in silenzio, che non pretende di avere sempre ragione ma prima di reagire con acredine ascolta le ragioni altrui e sa sempre mettersi in discussione confrontandosi prima con i propri errori. Sensibile è colui che sa chiedere scusa. Sensibile è colui che mette il proprio tempo, la propria disponibilità, la propria opera a disposizione dei più deboli, dei disabili, dei bisognosi, senza preoccuparsi se non avrà un tornaconto personale. Sensibilità è la parola pronunciata al momento giusto o l’amichevole silenzio quando non esistono parole adeguate alla situazione. Sensibilità è godere di un tramonto da sogno o di un’alba gioiosa, dell’ascolto di una dolce melodia o di una canzone tanto struggente che ci riporta a momenti altrettanto romantici. Sensibilità è condividere, godendone appieno i benefici,  una buona cena, un buon vino, un sorriso, un bacio, una risata, un abbraccio, un AMORE. Sensibilità è emozionarsi fino alle lacrime guardando un’opera d’arte. Ma sensibilità è anche idealizzare e meditare troppo, con profonda serietà, su tutto ciò che merita un significato, importante o meno che sia. Nulla viene tralasciato o gettato nello stagno di palude dalla persona sensibile che, nelle circostanze più ardue, sa tirare fuori grinta e determinazione invidiabili, che altri neppure si sognano di possedere. La sensibilità, infine, tocca anche la sfera sentimentale andando ad incrementare le risorse che albergano nel cuore, raddoppiando la capacità di dare amore a trecentosessanta gradi, senza limitazioni di sorta, né di quantità né di qualità, escludendo totalmente calcoli di ritorni vantaggiosi. Da eterna romantica ed amante dell’arte quale sono vorrei riassumere il concetto di sensibilità in questa frase: “è come dipingere un affresco incantato con vivaci pennellate cariche di poesia”.

 

ETICA e MORALE o ETICA MORALE?

 

Senza scomodare grandi pensatori e filosofi, fare una distinzione netta tra etica e morale non la ritengo cosa determinante in quanto entrambe coinvolgono l’osservanza di certe regole nel rispetto assoluto di noi stessi e degli altri. Sono, insomma l’insieme dei valori che ci vincolano ad un certo comportamento, ci dicono cosa dobbiamo fare e ci spiegano perché dobbiamo farlo. Ecco che, in quanto “valori” hanno un contenuto etico che imprime un marchio di onestà alle nostre azioni. Non sono ideali astratti ma punti fermi nella nostra coscienza. Proporli e battersi per loro è un dovere, non un esercizio retorico o uno sfoggio moralistico. Senza valori non potremmo assolvere al nostro dovere, fatto spesso di sacrifici e rinunce. Davanti a questi concetti io mi sono fatta una domanda: come dobbiamo vivere? Credo non esistano depositari del sapere, o perlomeno non esistono più. Se escludiamo il grande Socrate e il suo discepolo  Platone, ci accorgiamo che siamo soli e da soli dobbiamo imparare a far fronte a questa necessità. Detto così sembra tutto molto difficile, in realtà ciascuno di noi ha in sé la capacità innata e le risorse intellettuali per far partire il ragionamento “morale”. La morale, come abbiamo visto non è altro che una riflessione che richiede due movimenti: il primo è metterci all’esterno di noi stessi, il secondo è entrare nella mente degli altri. Parliamo di morale razionale che è costituita da due componenti importanti: l’altruismo e la razionalità. Ma cosa succede quando si incontrano la RAGIONE e la PASSIONE? Alcuni di noi, tra i quali comprendo me stessa, danno più importanza alla passione, cioè allo slancio spontaneo, all’atto d’amore disinteressato, alla dedizione verso qualcuno in concreto. E’ comunque qualcosa che porta l’individuo ad agire a vantaggio degli altri, trascendendo se stesso. Questo sembrerebbe un comportamento moralmente valido eppure la forza dell’altruismo, della generosità, della passione da sola non fa la morale, ha bisogno della ragione per completarla. Vorrei soffermarmi un momento sul tema “Amore e ragione”. La ragione non può generare l’amore, lo presuppone. Non può generare la solidarietà , la presuppone. La solidarietà nasce dall’abitudine, dall’amore, dalla passione. La ragione non può far sbocciare l’innamoramento, la solidarietà, l’altruismo, la fratellanza, ma può considerarli beni preziosi da riconoscere, da accogliere, da coltivare, da proteggere, da far prosperare. Può interpretarne gli slanci, trasformarli in attività intelligente, continuativa rispetto al fine. Da questo incontro nasce la morale. Perciò mi sento di affermare che è vero che la ragione senza l’altruismo è vuota ma è altrettanto vero che l’altruismo senza ragione è cieco. C’è un bellissimo pensiero di Kant che mi ha ispirato parte di questo scritto che dice: “l’essere ragionevole deve essere sempre considerato un fine e mai un mezzo, esso è superiore ad ogni prezzo e non ammette nulla di equivalente, perché ha una dignità”. Ed ora vorrei fare una rapida carrellata su alcuni valori che per me hanno fondamento essenziale nella nostra esistenza. La sincerità  ha un prezzo che pochi sono disposti a pagare perché a volte, ci obbliga a pronunciare giudizi che possono essere sgraditi al nostro prossimo. Il quale, spesso e volentieri si attribuisce meriti che non ha e millanta qualità che non possiede. Ci vuole coraggio a manifestare il proprio pensiero, ma finchè lo camuffiamo e lo nascondiamo per viltà, per opportunismo o per calcolo, non saremo mai noi stessi e offriremo agli altri, un’immagine ambigua e falsa. La sincerità non ammette deroghe per chi  ne ha fatto una regola di vita. Dicendo ciò che può farci comodo, tradiamo noi stessi ma soprattutto, nell’istante in cui veniamo scoperti menzogneri,  perdiamo rispettabilità. E’ pur vero che, spesso, la sincerità si paga ma, alla resa dei conti, ci rende anche più battaglieri procurandoci la stima degli amici, naturalmente di quegli amici che non si lasciano fuorviare da risentimenti o pregiudizi. E qui vorrei fare mie le parole di Rousseau: “ bisogna essere sinceri per sé stessi: è un omaggio che l’uomo onesto rende alla propria dignità” . E se dell'ipocrisia siamo forse vittime sin dalla nascita , mi sento di affermare che questo vizio nasce da una doppia morale che consente all’individuo di indossare tante maschere, quindi di avere tanti volti. Moralmente privo di punti fermi, di etica e di saldi principi cui ispirarsi, tutto è disposto a concedere purchè giovi al proprio interesse. Privo totalmente di scrupoli e remore, l'ipocrita non si cura minimamente di oltrepassare i confini fra ciò che è lecito e ciò che non lo è.

In conclusione vorrei riallacciarmi al tema dei valori che costituiscono l’etica morale affermando che, unico grande giudice sarà, alla fine, solo la nostra coscienza che ci dirà: questo è giusto, questo è sbagliato.

Ma esiste davvero un ideale di virtù?

“L’UNICA COSA CHE SO E’ DI NON SAPERE” (Socrate)

44 Commenti a “ETICA, MORALE E SENSIBILITA’, SONO FUORI MODA?…scritto da Franci”

  1. ELISABETTA8MI ha detto:

    cara francesca,la sensibilita’è una cosa rara ,bella edelicata come un fiore come un fiore molto raro oggi visto che siamo in una societa’ d’apparire e non dell’essere.sensibilita’è amore x tutto ex tutti sensibilita’e amicizia vera sembrano utopie,ma sono cose stupende.voglio sperare che ancora esistono,sono valori fondamentali x la nostra vita.tu come sempre ti sei espressa molto bene hai saputo mettere sul tavolo un argomento chiave.si possono arprire molte teste e molti cuori.mi auguro che ci siaono molte riflessione. brava franci come sempre ♥

  2. lunatica ha detto:

    LA SENSIBILITA’ E’ VIRTU’ DI POCHI

  3. eldyna-annamaria ha detto:

    x Liè -traduzione: e ci manca che non mi diverto, altrimenti che entro a fare in eldy? Spinotto rosso a parte

  4. donatella ha detto:

    cara Francesca, l’importante è che il pensiero espresso, sia sincero…

  5. eldyna-annamaria ha detto:

    scusa Liè, nonostante il freddo e il gelo necessita che corro in libreria…….vocabolario Lieta-eldyano….eldyano-lieta…Se me ciapo el refredur te a kopo.

  6. lieta ha detto:

    e ce manca ke non mi diverta altri ke entro fa in eldy………

  7. lieta ha detto:

    davero pensavo ke la meta meta’ fosse a l’inizio ciao fernandel ahahaah

  8. titina ha detto:

    La sensibilità non la si può comprare e neppure vendere, la sensibilità è quel qualcosa che alcune persone portano dentro di se, come un’impronta, quasi un segno di riconoscimento, forse una cicatrice lasciata dal tempo. Compare un giorno, quasi all’improvviso, quando hai capito che dalla vita, ogni generosità non ti è dovuta, ogni sorriso è una conquista, o quando una ferita ti ha tagliato il cuore. Forse la sensibilità, la puoi trovare all’angolo della strada, negli occhi di chi ha sofferto ed è diventato forte mantenendo un cuore dolce. Ho conosciuto tante persone, alcune sensibili, altre meno, altre per niente, ma tutte le persone sensibili hanno sempre ovattato e coccolato il mio cuore, forse perchè”delle persone sensibili come noi, almeno ti puoi fidare”!

  9. fernando. Garda ha detto:

    Scusate ……mi gira la testa !! come farò a vivere? .Condivido tutti per quello che hanno scritto.
    Io socratico so di non sapere!! :
    Ma vale sempre la regola ” che la metà l’è in mes “

  10. edis.maria ha detto:

    Dall’argomento ” etica-morale-sensibilità ” si giunge ai ” punzecchiamenti intelligenti e sagaci” !!!! Siamo umani e quindi si cerca di alleggerire un po’ un dibattito che , per alcuni , forse , troppo sensibili, appare troppo piatto!!!!! ahahahhaahahahah!!!!!

  11. lieta ha detto:

    eldyna cioè pago na barca de soldi stando qua dici, ma io faccio spesso toccata e fuga sprazzi de relax…….ciao

  12. eldyna-annamaria ha detto:

    Quanto m’attizza sto spitz….! Liè ti diverti eh?…hai pagato la bolletta dell’enel?

  13. francesca (franci) ha detto:

    ..e soprattutto, Donatella (???) non nasconderti dietro uno pseudonimo, anche quello è indice di scarsa sincerità, non trovi?

  14. nina ha detto:

    Sensibile , forse, viene dalla parola sensi. Sono i sensi che ci permettono di entrare in contatto cn la realtà : intesa sia come persona, fiore, quadro, musica , tramonto.
    Essere capaci di mettersi in contatto con “l’altro” significa possedere una certa sensibilità. La sensibilità, pertanto, è una grande dote che, ovviamente, va dosata sapientemente in modo da non farci sopraffare dalla “realtà”.
    La sensibilità , che ci permette di rapportarci , è collegata sia con la moralità , intesa come l’insieme delle consuetudini sociali , sia con l’etica che ci riporta al concetto universale di ciò che è bene e di ciò che è male

  15. Spielman von Zuhoerer ha detto:

    Franco ora non prenda” lucciole per lanterne” o”fischi per fiaschi”. (oltre agli aforismi mi piacciono i proverbi sono fonti di verità antiche.)
    La parola “diverso” l’ha portata fuori strada, era dentro l’esempio ma è colpa mia,
    ci sarà un’altra occasione e cercherò di “sciogliermi”un po’ di più.
    Mi creda, ho molta stima e simpatia delle persone che frequentano il social network di Eldy.
    altrimenti non lo seguirei con tanto interesse.
    I temi che sono trattati sono sempre interessanti, attuali e a volte divertenti.
    Se dovessi dare un voto sarebbe alto.
    La saluto con stima e simpatia
    Spitz

  16. lieta ha detto:

    ho visto ora, prossimo carnevale kiakkiere in volo, alcune avean pure lo zucchero a velo antidiabete, era na sprizzatina di neve…….

  17. franco muzzioli ha detto:

    Mi scusi Spitz (ha abolito il signor Muzzioli ,ma continua a darmi del “lei”)mi sento un pò imbarazzato!!!!
    Sa che mi sono spremuto le meningi ma dei “diversi” in Eldy non ne conosco . Qualche “originale “come me…dei “maledetti toscani, qualche fatina….ma dei “diversi !?!?
    Penso che Lei debba sciogliersi un pò , siamo tutte personcine a modo , qualche volta sono state dette parole a spoposito anche un pò offensive….ma erano solo parole (anche se “verba volant ,scripta manent”)…vede anche io sono un pò carogna , Lei mi ha chiesto di non usare più il latino ed io…lì …altra massima, che ci vuol fare ognuno ha i suoi difetti.

  18. lieta ha detto:

    poi c’è ki presume de ave le connessioni perfette, io ciò la spina rossa spesso ……………………

  19. Spielman von Zuhoerer ha detto:

    Grazie, Franco, per le sue parole, anche lei è una persona sensibile, oltre che intelligente e acuta.
    Ma il riferimento alla solitudine non è riferito a me, mi segua:
    Se in una comunità una persona è definita “diversa”fin dall’inizio anche quando ci starà davanti agli occhi Noi, non la vedremo, perché abbiamo, ingiustamente, sentenziato che essendo “diversa”s’ignora.
    Ora sicuramente capirà a chi mi riferivo.
    Per lei, signora Donatella, le parole di Madre Teresa di Calcutta:
    Se fai il bene, ti attribuiranno secondi fini egoistici.
    Non importa, fa’ il bene.
    Se realizzi i tuoi obiettivi, troverai falsi amici e veri nemici.
    Non importa realizzali.
    Il bene che fai verrà domani dimenticato.
    Non importa fa’ il bene.
    L’onestà e la sincerità ti rendono vulnerabile.
    Non importa, sii franco e onesto.
    Da al mondo il meglio di te e ti prenderanno a calci.
    Non importa, dà il meglio di te.
    Sursum corda
    Memento audere semper, grande D’Annunzio.

    Franco, la prego lasci da parte il latino con me non è una delle mie materie preferite, sono presenti in Eldy tante brave insegnanti…

    La saluto cordialmente
    Spitz

  20. franco muzzioli ha detto:

    Tanto per scherzare………

    Con perseveranza
    mi cerco un amico
    e senza esultanza
    mi apro stò plico
    sorpresa sorpresa
    che amico sarà?
    Ho poche pretese
    ma tènacità.
    Lo voglio fedele
    con nobili fini
    gli faccio una stele
    gli allargo i confini.
    Ma poi m’accontento
    destino bislacco
    poi fugge nel vento
    …e mi prendo un bel Bracco !

  21. lieta ha detto:

    hai la patente donatella distanza sicurezza pe’ naviga’ meglio nell’etere web rete senza inchini tanto + profondi a nessuno, concordia insegna………………

  22. lieta ha detto:

    ahaha ho gli okkiali belli forti lenticchie varie usa e getta se usan oggi proprio pe’ cercà de vede’ meglio anke nelle anime vendute a devil ahahahahaha satanic rise ………..ciaooooooo

  23. franco muzzioli ha detto:

    “Dagli amici mi guardi Dio, che dai nemici mi guardo io”….ma dai Donatella non è sempre così …basta tenere le distanze di sicurezza e basta non pretendere di firmare l’amicizia col sangue.
    I falsi amici, i falsi parenti, i falsi amori…il mondo ne è pieno basta usare gli occhiali giusti e si vedono abbastanza bene ed in fretta.

    non pretendere di firmare l’amicizia con il sangue

  24. donatella ha detto:

    O forse, dei falsi amici…non credi Franco?

  25. franco muzzioli ha detto:

    Caro Spitz ,intanto sono Franco e non il signor Muzzioli, almeno qui in Eldy.
    …..Perchè sei rimasto solo ? E’ una domanda che ti sei fatto davanti allo specchio?
    Non mi pare che in questo momento tu sia solo, ci sono io, Lieta, Frenci, Riccardo, Anna, Alba, Giosuè, Giuliano, Lorenzo, Maurizia, Donatella, Raf, Rossana e tutti quelli che leggono.

    A te piacciono gli aforismi ? Questo di Ovidio può fare il caso tuo ……”Molti ti saranno amici finchè sarai felice,ma quando verrà il tempo brutto resterai solo.
    Vuol dire che spesso siamo noi causa della nostra solitudine.
    Sursum corda!

  26. Spielman von Zuhoerer ha detto:

    Tante volte la compagnia diventa agitazione, rumore, disturbo della propria solitudine. Quanti temono di ritrovarsi soli con se stessi e sono alla continua ricerca della compagnia. La felicità forse risiede unicamente nello stare insieme agli altri ? C’è una grande differenza tra il piacere superficiale che si prova insieme in mezzo ad altri e quella profonda, essenziale, del convivere con sé stessi, analizzando i propri pensieri intimi, la propria anima, i sentimenti più segreti.
    La solitudine rappresenta un’ occasione per conoscersi, controllarsi, analizzarsi,e chiedersi :
    Perhè sono rimasto solo?
    Che sia una buona giornata per tutti e se in compagnia,forse,è meglio.
    Spitz

  27. lieta ha detto:

    e gli articoli devon essere storie, vissute viventi pregnanti per prendere interessi veri e consensi, si’ da dissetarsi + ke leggere e studiare alla fonte del sapere……

  28. lieta ha detto:

    ahah nel pollaio del mondo del razzolare scientifico acculturato ke hanno alcuni ke per me so sclerati, ciao ai sensibili di cuore ansioso per tutti i bisognosi ke di certo non sono quelli ke qua scrivono io non ho prblm e ke oltre ignorarti te piano pure in giro, non leggo stringhe, va be’ ciao tutti e ke i cuori imparino davvere battere all’unisono dell’amore in sto mondo di folli………………..

  29. Spielman von Zuhoerer ha detto:

    Va benissimo anche il vecchio adagio signor Muzzioli,grazie.
    In fondo me lo sono andato a cercare.
    Rinnovo i saluti a tutti i lettori del Blog e ringrazio la signora Francesca per la sua…pazienza nei miei confronti.
    Spitz

  30. franco muzzioli ha detto:

    Spitz …non un aforisma….ma un vecchio adagio :
    “C’è chi predica bene e razzola male.”

  31. francesca (franci) ha detto:

    Caro Spitz La ringrazio del consiglio-suggerimento. Ne terrò conto per i miei scritti futuri, non tanto per aumentare i commenti quanto per non annoiare troppo il lettore.
    Per quanto riguarda l’osservazione sulla lunghezza del suo commento, preferirei astenermi dal commentare.
    Grazie e saluti a Lei.

  32. Spielman von Zuhoerer ha detto:

    Senza scomodare Platone, Socrate, Aristotele, Kant, Locke, Hume, Nietzsche diciamo che il termine etica e morale sono utilizzati come sinonimi. In realtà etica e morale non sono sinonimi, perché per morale s’intende un principio secondo il quale l’uomo agisce, una condotta, una linea guida, una sorta di valore intrinseco nell’uomo o in una comunità; mentre il termine etica è riferibile a quella branca della filosofia che ha come oggetto di studio e di analisi la morale stessa.
    Alla base dell’etica vi è l’idea secondo cui ogni essere tende ad attuare o conservare se stesso. Ciò avviene attraverso due forze: l’istinto e la ragione. L’istinto guida la mente, la ragione invece è il lato della forza infallibile che garantisce l’accordo dell’uomo con se stesso e con la natura in generale.
    Con il termine morale, si è soliti indicare l’insieme di quei principi etici, sociali e religiosi che muovono al meglio l’individuo nel proprio gruppo sociale.
    Credo che ognuno di noi costruisca, elabori col tempo una morale personale.
    In questa elaborazione subentrano aspetti, schemi di riferimento, modelli, che abbiamo, in qualche modo, “ereditato” dalle nostre esperienze e/o da quella che è definita “educazione”.
    In quanto alla sensibilità, credo che siamo tutti sensibili a qualche cosa, chi si dichiara insensibile a tutto magari è sensibile al… solletico!!
    Se si ricorda, Franci, non molto tempo fa scrissi che lei era una persona sensibile, sensibile all’Arte e non solo vero?
    Le persone con alta sensibilità sono molto intelligenti, intuitive, percettive e creative.
    Mi permette una considerazione al suo articolo?
    Sintesi e comunicazione efficace sono due obiettivi che ci si deve imporre per articoli su i Blog. La lunghezza di un articolo ha la sua ripercussione sulla reazione dei lettori. Tempo fa ho fatto un’analisi e ho visto che la maggior parte dei commenti nei blog sono concentrati soprattutto negli articoli con un numero di parole compreso tra 500 e 1000. Gli articoli intorno alle 1500-2000 parole, pur essendo validissimi, hanno in media un quarto dei commenti (a tema) dei post più brevi. Fondamentalmente, non c’è una differenza di visite tra una tipologia di articolo.
    Volendo prendere la presenza di commenti come metro di misura della reazione dei lettori, sembrerebbe che nel caso degli articoli più lunghi non si arrivi alla fine o, peggio, si sia perso tanto il filo da non avere niente da dire. Forse è l’ipotesi più catastrofista ma possibile.
    Non è facile, né corretto, stabilire un limite di parole quando si pianifica un articolo, perché ognuno è una storia a sé e non tutti gli argomenti possono essere esposti sinteticamente.
    Il suo articolo, a mio parere, poteva essere diviso in due parti.
    Mi perdona per questa intromissione?
    Non per vantarmi di capire, alcune persone, ma sono certo che sarò perdonato!
    Cordialmente
    Spitz

    Ps
    Non mi dica che sono stato lungo nel commento e che potevo dividerlo,lo può fare con un aforisma ne avete tanti e belli!

  33. franco muzzioli ha detto:

    Frenci non mi piaccioni i….bene ..brava…bis ….ma è talmente bello il tuo articolo che ho dovuto farlo.
    Faccio mio ogni tuo pensiero, ogni tua parola …soprattutto l’ultima massima socratica …che accompagna da sempre la mia vita.

  34. riccardo2.co ha detto:

    L’etica, la morale, non sono fuori moda Franci, ma sono state sopraffatte dall’anarchia, cara amica mia sono le persone come te e molti altri, che sono anche qui in eldy devono combattere con l’arma della sensibilità per fare sì che gli insensibili possano ravvedersi, noi e mi ci metto anch’io pensiamo ad inviare una monetina ogni volta che succede qualche cosa nei paesi lontani, e questo è giusto, ma poi usciamo di casa e non sappiamo neanche che il nostro vicino di casa è morto, o addirittura litighiamo per cose di poco conto, con tutti. invece diamo la mano con amicizia e fraterno amore al nostro vicino, anche in chat mettiamo sempre il buon senso prima di scrivere cose che possano offendere le persone che scrivono il loro modo di sentire, o di pensare.
    E come ripeto io per primo devo rivedere quello che in mè c’è di sbagliato nel comportamento sia in chatt che nella vita di tutti i giorni.
    Grazie

  35. anna ha detto:

    Condivido in pieno il commento di Alba Morsilli, ha c’entrato il discorso. La sensibilità nasce con noi, fa parte del nostro modo di essere. Non si può cambiare il modo di agire e di pensare anche se ci sono dimostrazioni intorno a te che potrebbe farti cambiare idea. La vera persona sensibile CI RICASCA, ma ciò è bellissimo, ti fa star bene con te stesso.

  36. alba morsilli ha detto:

    la sensibilita nasce con noi è impressa nel nostro dna
    sofri solo nella vita,difficilmente sei capita,molto spesso
    quando cerchi di far qualcosa sei presa come una ficcanaso.
    allora ti chiudi in te stessa stai male, ti riprometti di essere dura, ma alla prima occasione ci cschi come un salame.
    e tutta la vita va avanti a quel modo.
    Chiè sensibile ama con passione, e odia le bugie ama una brutta verità che una bella bugia

  37. giosue.vi ha detto:

    brava franci Per me la sensibilita’è una virtù ?? dei forti di carattere.

  38. giulian.rm ha detto:

    La sensibilità esiste e non è passata di moda, Franci, ci si può chieder e se sia un dono o una condanna, se sia segno di debolezza o di forza. Soprattutto nei nostri tempi moderni, vedi il commento di Donatella. Facendo ricerche su Internet per approfondire quest’argomento mi sono imbattuto in un articolo di Francesco Lamendola :
    “La sensibilità è un dono raro fatto d’intelligenza e di affettività matura“
    di cui consiglio la lettura.
    Lamendola evidenzia come: “La persona dotata di sensibilità possiede una ricchezza in più, che la mette in grado di cogliere aspetti del reale i quali sfuggono ad altri, alimentando così incessantemente la propria profonda umanità. Al tempo stesso, è indubbio che la persona sensibile soffre più delle altre, perché si trova esposta a quegli strali che individui dalla pelle più spessa non avvertono neppure e perché vede con maggiore chiarezza la grande distanza che separa il reale dall’ideale”.
    “Amore e ragione”.
    Blaise Pascal affermava: il cuore ha le sue ragioni che la ragione non capisce.
    Ma cosa sono la ragione e il cuore, nella terminologia utilizzata da Pascal? Per il filosofo l’uomo è dotato di due organi di conoscenza: il coeur e la raison, appunto. Essi hanno dei campi d’interesse opposti e, talora, entrano pure in conflitto.
    Credo che la ragione ci faccia vedere le cose come sono; il sentimento, come vorremmo che fossero.
    Per me Etica, Morale e Valori sono qualcosa d’inscindibile, insomma connessi tra loro.

  39. Lorenzo.rm ha detto:

    Franci, hai messo tanti ingredienti nel tuo “trattatello”: i più importanti. Ti potrei dire che mi ci riconosco sul piano del “dover essere”. Già, perché il vero problema è corrispondere concretamente al modello che si è scelto e si ritiene giusto. Qui molti parlano di coerenza: se si crede a qualcosa e si agisce in modo difforme, poche o addirittura molte volte, non va bene. Chi crede ha un immediato riscontro nella confessione. Chi non crede si macera (?) al ricordo e soffre. Oppure, più o meno con disinvoltura, va alla prossima puntata.

  40. maurizia ha detto:

    non condivido donatella,non è una moda ma un modo di essee umano,dimenticavo,bellissimo scritto franci,ciao

  41. donatella ha detto:

    in un’epoca in cui, tutto è individualismo e tornaconto, la sensibilità non paga, espone solo a grandi delusioni e sofferenze. Occorre inspessire la “pelle dell’anima”, Madame Bovary, non è più di moda…

  42. raf1.ce ha detto:

    TUTTO PERFETTO FRANCI,HAI MESSO A FUOCO..OGNI COSA,RIGUARDO LA SENSIBILITA’ CHE MOLTI SCAMBIANO X ANSIA,FACENDO SENTIRE GLI ALTRI A DISAGIO.

  43. maurizia ha detto:

    la sensibilità : per me la sensibilità è star male per un non nulla,è soffrire in silenzio senza farsi capire.mi chiedo se la sensibilità è una dote o è solo una debolaza che ci fa solo star male e soffrire come capita spesso a me.ti chidi in te stessa e ci soffri in silenzio.io ammiro le persone forti che non soffrono “beate loro”però io preferisco essere cosi “sensibile” perchè le persone sensibili sono buone d’animo altruiste e capiscono in profondità il bisogno altrui,anche se a volre per gli altri vivomo male

  44. rossana ha detto:

    Cara Franci, hai saputo mettere per iscritto quello che le persone sensibili provano dentro di loro, mi hai commosso, perchè mi sono sentita io stessa descritta in tutto per tutto,nessuno dico nessuno può capire se non ha purtroppo lo stesso temperamento,la sincerità poi non paga in assoluto sta di fatto che io ne ho conferma ogni giorno, ma preferisco pagare ma non tradire me stesssa in ogni forma. Grazie ciao

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